Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie Presidente. Ma mi pare che l’Assessore abbia illustrato di fatto entrambe le delibere, rispetto al tema dell’IMU. Io mi permetto solo, a seguito di un lavoro che abbiamo provato a fare con l’Assessore, dopo un mio intervento in Commissione di…, però alcune osservazioni sono state recepite, ma di fatto penso che fossero più che altro frutto di una svista da parte della percezione e concezione di quelle che sono le realtà del mondo del no-profit, nel senso che l’iscrizione almeno a un albo, piuttosto che a un altro il codice del Terzo Settore, sono tutta una materia in evoluzione che, in qualche modo però, l’Amministrazione ha voluto tenerne conto se no rischiavamo di tagliare fuori tutte le cooperative sociali, ma al di là di quello, l’emendamento è arrivato, però c’è un aspetto che a mio giudizio, lo dico in termini politici, poi annuncio Presidente che non parteciperò al voto. Perché la legge del 27 dicembre 2019, la 160, legge di Bilancio 2020, permetteva al Comune di fare, fondamentalmente, due cose: la prima era quella di prendere da soggetti privati, degli immobili per le finalità istituzionali dell’Ente e riconoscere a questi soggetti privati, di fatto, l’esenzione dell’IMU, ma la stessa norma… e su questo il Comune si è adeguato e ci mancherebbe, se un privato ha un bene sul quale potrebbe pagare l’IMU e in questo momento quel bene non è utilizzato, se lo concede a titolo gratuito al Comune, non paga l’IMU. La norma, ma su questo anche gli Uffici…, quando abbiamo avuto questo momento di approfondimento tecnico, mi han detto: “Questa è una scelta assolutamente della politica”. La norma prevedeva anche, però, al di là delle agevolazioni che noi diamo alle realtà del no-profit, quelle di cui si è parlato in Commissione, che sono state inserite all’interno del Regolamento, quindi tutte le osservazioni tecniche e le osservazioni di no-profit su no- profit sono state recepite, di fatto poco cambia rispetto all’anno precedente, c’è stato solo un adeguamento, abbiamo cercato di evitare che la cooperazione sociale saltasse fuori per un refuso. Però c’era un’altra opportunità e lo dico ai colleghi che spesso e volentieri si occupano del mondo dell’associazionismo, c’era anche la possibilità che un soggetto profit che in questo momento era nelle disponibilità di un bene e questo bene non era utilizzato, potesse concedere a un soggetto no-profit, meglio se all’interno del codice del Terzo Settore, quindi un Ente del Terzo Settore, meglio ancora se ONLUS, sappiamo bene che però la disciplina delle ONLUS è in continua mutazione, quindi in questo momento le ONLUS stanno decidendo, non essendo più prevista come fattispecie all’interno del codice del Terzo Settore, devono decidere che cosa diventare, se organizzazione di volontariato, o di promozione sociale o fondazioni. C’era la possibilità di dare a questi privati, quindi a soggetti profit o a cittadini, la possibilità di concedere a titolo gratuito questo bene, a una realtà del Terzo Settore, che potevamo codificare come abbiamo codificato nelle delibera dopo, quando si parla del Regolamento disciplina della nuova imposta municipale propria e concedendo questo bene alla realtà del Terzo Settore o ONLUS… e ONLUS, a quel punto un’esenzione IMU. Questo non è stato utilizzato dalla Città, lo si poteva fare perché la Legge 160, che era la legge di Bilancio 2020 lo ha previsto come novità, la scelta politica è stata non recepire questo pezzo, cioè recepire il fatto che se un privato lo dà alla Città, la Città dà al privato questa esenzione, ma se invece un privato verso un soggetto del Terzo Settore, questo non lo abbiamo recepito. Poteva avere un senso e io però ho capito, anche dall’interlocuzione, che non vi era spazio di una mediazione politica, poteva avere un senso soprattutto in questa fase, in cui noi abbiamo decine e decine di associazioni che rischiano di non poter più fare la loro attività all’interno degli spazi che avevano in precedenza causa distanziamento, abbiamo decine e decine di associazioni che hanno un problema enorme rispetto al fatto che voi il 1° gennaio gli chiederete tutti i canoni di locazione, che avete procrastinato durante l’anno, ma quelli rimangono e su questo, con il Presidente Giovara, cercheremo di fare un atto dove ci auguriamo che su questo l’Amministrazione voglia sentirci. Abbiamo associazioni, abbiamo…, vi ricordate avete messo come Maggioranza, come Giunta, nelle disponibilità del mondo del Terzo Settore, due scuole, quella in via Negarville e un’altra scuola che però sono state ritirate col piano dell’emergenza Covid e anche se non sono state utilizzate dall’Amministrazione, ancora non sono tornate nelle disponibilità di un bando sul Terzo Settore. Per cui io mi ero ripromesso di…, almeno dirlo in Aula come testimonianza politica che, la Legge 160 ci avrebbe permesso questo tipo di attività, io non so che tipo di spesa fiscale ne sarebbe giunta, cioè non so quanto ci avremmo perso, però intanto sarebbe stata un’indicazione politica, per la quale iniziavamo a dire a un cittadino con una casa o con un bene: “Guarda se lo dai a un soggetto del Terzo Settore la tua IMU è zero”, idem vale per i soggetti profit, perché la legge ce lo permette e avremmo comunque iniziato a rendere corresponsabili questi soggetti, di una possibilità di concedere questi beni a realtà, che vi assicuro, almeno per chi di voi frequenta il mondo dell’associazionismo sa bene di che cosa parlo, che oggi con i distanziamenti, perché l’associazionismo è l’ultimo di cui si sono occupati i decreti per capire come si può ripartire a fare attività coi disabili, con i malati, con i bimbi, con tutta una serie di soggetti che spesso sono coloro che frequentano questo mondo associativo. È un’occasione mancata, a mio giudizio, perché non penso che questo primo anno, anche perché poi stiamo approvando questo tipo di Regolamento e di imposte verso la fine dell’anno, per cui è anche un po', ma questo è quanto ci tocca fare per quello che è successo nel nostro paese, però era un inizio e concludo Presidente, era l’inizio per poter iniziare a dire: “Guarda, caro cittadino che hai un bene che non usi, guarda, cara azienda che hai un bene che non usi, perché non immagini di poterlo dare a chi, forse, con quel bene potrebbe fare un’attività sociale, culturale, importante?” e si iniziava a introdurre un criterio che è molto presente nei paesi di diritto anglosassone, per cui la responsabilità di tenere in piedi con minor costi, per chi è proprietario, se li mette nelle disponibilità del mondo associativo, si poteva iniziare a far crescere un patto virtuoso, che in altri paesi permette alle associazioni di fare tante attività. Io so che, penso già domani, forse, ci sarà una manifestazione, da questo punto di vista, perché tante sono le realtà che vorrebbero essere ascoltate dall’Amministrazione, affinché l’Amministrazione metta nelle disponibilità del mondo del Terzo Settore i suoi spazi. Se questo non avviene, purtroppo, perché non avviene ormai da tanto tempo, almeno concedere ad un privato che ha questa sensibilità, l’esenzione dell’IMU, visto che è permesso dalla Legge 160 del nostro Paese, sarebbe stato, quantomeno, opportuno o quantomeno un tentativo di cambiare verso rispetto a questa impostazione politica. Grazie. |