Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Io mi soffermo su uno dei punti di questa deliberazione, credo che poi il Collega Lavolta interverrà su un altro dei punti, che riguarda proprio la questione citata adesso dalla Sindaca Appendino per quello che riguarda il mercato coperto delle Verbene. Noi, più e più volte, abbiamo posto in quest’Aula, attraverso interpellanze, mozioni e, in qualche modo, un’azione di moral suasion verso l’Amministrazione, l’esigenza di adottare provvedimenti straordinari verso quello che è oggettivamente uno dei pochi poli commerciali, se non forse l’unico, del quartiere Vallette; polo commerciale che è in strutturale crisi da moltissimi anni e che ha visto progressivamente via via depauperarsi il suo tessuto commerciale ed economico attraverso la chiusura di più e più attività commerciali. Ovviamente, intervenire per, diciamo così, guardare il polo commerciale delle Verbene, non può significare, Sindaca Appendino, ridurre o posticipare un canone, ridurre un canone di 2.000 euro e posticiparlo all’anno dopo, ma l’esigenza reale di quel presidio è certamente quella di non considerare il polo commerciale delle Verbene in quanto polo commerciale, ma, invece, in quanto presidio sociale, presidio produttivo, presidio in un quartiere che oggettivamente ha davvero tante e tante difficoltà. Abbiamo più e più volte chiesto quindi di immaginare un percorso che, attraverso il ripristino dei fondi del vecchio PQ Vallette, cosa che ci risulterebbe essere avvenuta solo recentemente, rimettesse al centro la zona in generale della piazza Montale con opere di manutenzione straordinaria; abbiamo il problema dell’edificio di proprietà comunale che ospita l’Ufficio Postale e, in generale, il polo delle Verbene che sappiamo bene essere in strutturale difficoltà. Ci saremmo aspettati, come dire, che una delibera intitolata “Emergenza Covid”, quindi parte addirittura con un titolo che fa riferimento all’emergenza Covid, facesse un qualcosa di un pelo più coraggioso che scontare un canone di 2.000 euro, perché il punto, se vogliamo davvero fare qualcosa di utile a quel quartiere, è mettere delle risorse economiche, fare un intervento corposo di riqualificazione dell’immobile comunale adibito ad attività commerciale e questo, ovviamente, così come abbiamo fatto poco fa sostenendo la delibera dell’Assessore Iaria sulla manutenzione e l’adeguamento della messa a norma dei nostri immobili, presuppone delle risorse. È ovvio che questo presuppone anche che vi sia un’attenzione che non sia un’attenzione formale e che ovviamente quest’attenzione non formale si sostanzi poi in fatti concludenti. Abbiamo più e più volte sostenuto, di fronte alla reticenza dell’Assessore Sacco - mi spiace che non ci sia, che non può sentire direttamente, la prego di riferirgli queste mie parole - che non doveva temere relativamente ad ipotesi di modifica sostanziale del contratto di concessione di carattere commerciale, in ordine di un’eventuale ipotesi di danno erariale piuttosto che di altre amenità varie di carattere tecnico-amministrativo e che noi saremmo stati, come Consiglio Comunale, assolutamente disponibili a giustificare un provvedimento che invece avrebbe avuto tutt’altra legittimazione, ritenendo noi di preminente interesse pubblico il mantenimento del presidio commerciale. Ragioniamo di cifre veramente irrisorie nell’ambito del Bilancio Comunale, parliamo di 35…38…, meno di 40.000 euro all’anno, ma che per questi commercianti sono davvero, come dire, comunque troppi. Il problema lì non è scontare il canone o dilazionare un canone, il problema lì è intervenire decisi relativamente ad un progetto di riqualificazione e rigenerazione che veda sostanzialmente ripensare la polarità commerciale del mercato delle Verbene e, come sempre accade da un po’ di anni a questa parte, a parole non vi batte nessuno, invece, quando poi si tratta di... e anche a post non vi batte nessuno, cioè anche, come dire, a meccanismi di comunicazione social, lì siete davvero infallibili, quando poi invece si tratta di scendere un po’ più nella concretezza pratica dei problemi non ci siete. Purtroppo, quest’opera chiamata addirittura “Emergenza Covid”, di una dilazione di questo enorme importo economico, ovviamente uso un po’ di ironia per sdrammatizzare, anche se la situazione lì è invece piuttosto drammatica, non solo non servirà a nulla, ma anzi prolungherà un’agonia che il Comune ha tutte le possibilità di interrompere e rivitalizzare, ovviamente facendo una scelta politica che è quella di mettere risorse economiche adeguate. |