Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Non è semplice affrontare una categoria importante come quella degli operatori su suolo pubblico, a fronte dell’emergenza che è alle nostre spalle, cercando di individuare con loro, si spera, delle soluzioni che possano venire incontro al disagio economico ed ai danni che quest’emergenza ha prodotto dal punto di vista economico e sociale, ed è il motivo per cui noi abbiamo accompagnato e condiviso l’ipotesi che si aprisse un ragionamento completo, in particolare sulle aree che vedono la proprietà di immobili direttamente della Città di Torino e si avviasse così un ragionamento con gli operatori. Il provvedimento che stiamo per votare sostanzialmente ha risolto questo nodo, queste interlocuzioni con due ipotesi di lavoro. La prima: una dilazione spalmando sul quinquennio 2021-2025 il corrispettivo dovuto all’Amministrazione del diritto di superficie per ciascuna di queste aree ed un secondo intento è quello di ridurre il canone dovuto, in particolare, nello specifico, dalla Cooperativa di Gestione del Centro Commerciale delle Vallette, riducendolo da 38.785 euro a 37.022. Se fossimo in una situazione ordinaria, cioè se ci trovassimo ad analizzare la difficoltà economica che stanno attraversando questi operatori in un contesto ordinario, io rivolgerei il mio personale plauso e ringraziamento all’Amministrazione, all’Assessore Sacco e a tutti coloro i quali hanno, nell’ambito di quest’interlocuzione, individuato un percorso. L’ottimo è nemico del meglio e sicuramente quest’ipotesi non è ottima, ma in quelle condizioni date sarebbe stata sicuramente apprezzabile. C’è un ma, cioè che nel 2017 noi abbiamo iniziato, credo un po’ tutte le forze politiche, non solo il Partito Democratico, ricordo sicuramente l’intervento dei Moderati, del Collega Magliano, ricordo un intervento della Lega, ma ricordo anche un intervento del Movimento 5 Stelle, abbiamo iniziato tutti insieme ad analizzare la situazione specifica del mercato delle Vallette di via delle Verbene 11 e a più riprese abbiamo dovuto affrontare un impoverimento di quel tessuto commerciale. Eravamo…, mentre denunciavamo la necessità di un intervento, avevamo ormai 15 esercizi su 20 che ne ospita tutto il mercato e in quella fase per noi quei 15 erano comunque già un campanello d’allarme rispetto ad una situazione che meritava particolare attenzione. Ci siamo ritornati, parlando del trasferimento dell’Ufficio Postale, ci siamo ritornati, in più di un momento di assemblea con i cittadini, nel certificare che la riduzione dell’offerta commerciale si stava sovrapponendo ad una più ampia contrazione dei servizi offerti in quella porzione di territorio. Bene, oggi, nonostante quelle denunce, ripeto, del Collega Magliano, del Partito Democratico, della Lega e anche di alcuni Colleghi del Movimento 5 Stelle, ci porta a registrare e a fotografare quella realtà con nove esercizi commerciali; ci sono stato sabato, quindi posso anche dettagliarli: un bar, tre macellerie, una farmacia, un tabaccaio, una parrucchiera e due gastronomie. Questo a dimostrare il fatto che, dal momento in cui il Consiglio Comunale ha avviato un approfondimento e una discussione specifica su quel mercato, ad oggi ben sei attività commerciali hanno chiuso la saracinesca. Ora, è tutta colpa del Covid? Sicuramente il Covid…, l’emergenza sanitaria ha aggravato una situazione che era già di per sé grave, altrimenti il Consiglio Comunale non si sarebbe esercitato a più riprese a discutere di quel tema. Immaginare che la soluzione, rispetto a tutto quello che io - e chiedo scusa -, velocemente, sommariamente e malamente ho riassunto…, con una soluzione di questo tipo, che è quella che noi dovremmo votare, cioè con una riduzione di 1.000 euro, cioè da 38.785 a 37.022 - in realtà sono di più, 1.762 euro, diviso per questi nove esercizi commerciali -, stiamo praticamente…, il Consiglio Comunale di oggi è chiamato sostanzialmente a ridurre di poco più di 200 euro di canone annuo per ciascuno di questi operatori in un mercato che, a breve, credo collasserà, ma è una facile previsione. È una facile previsione, perché non solo basta frequentarlo quel posto per capirlo, ma perché è la logica conseguenza dell’inerzia che ha accompagnato questa discussione; abbiamo vissuto una simmetria, una distanza, tra quella che era l’enfasi comunicativa, la preoccupazione del Consiglio Comunale e l’intervento dell’Amministrazione. Da questo punto di vista, quindi, ripeto, nonostante, di per sé, questo sia un provvedimento utile, è assolutamente scarso nella misura in cui non tiene conto di quelle che sono le reali difficoltà di quel mercato specifico. Per quanto riguarda la dilazione ha già detto il Collega, io non mi voglio ripetere. È chiaro che se noi andiamo ad analizzare il tema specifico di Porta Palazzo ed ancora più nel dettaglio una delle quattro aree interessate da questo provvedimento, probabilmente questo rappresenterà una boccata d’ossigeno; di questo noi ci compiacciamo ed anzi siamo contenti che l’Amministrazione uno sforzo lo abbia fatto, ma nel complesso questo provvedimento mi pare che non colga né le esigenze manifestate da parte del Consiglio Comunale, né le preoccupazioni a più riprese dei cittadini, né, e chiudo su questo, una petizione dettagliata e circostanziata che fin dal 2018 ha accompagnato questa discussione. Quindi, credo che, coerentemente a quanto diceva prima chi mi ha preceduto, difficile sarebbe, da parte nostra, accompagnare con entusiasmo il voto di questa delibera. |