Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-01541
"CHE FINE HANNO FATTO I RIMBORSI GTT?" PRESENTATA IN DATA 13 LUGLIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Assessora. Come prima, le chiedo se può darmi la nota che ha letto. Allora, qui
ci sono alcune tematiche associate a questo: allora 1) dal punto di vista della
comunicazione, fino al 15 settembre, a parte uno scarno comunicato comparso ad agosto
tra le notizie del sito GTT, mancava ogni informazione e molti cittadini mi hanno
contattato perché non sapevano cosa stava succedendo, dovevano scrivere su Facebook,
via WhatsApp, via mail a GTT, e a volte non ricevevano nessun tipo di risposta, e
quindi fino al 15 settembre c’è stato un problema legato alla comunicazione; adesso,
finalmente è stata creata una sezione, anche semplice da ritrovare partendo dalla
homepage, quindi c’è stato un primo problema legato alla comunicazione sul “Quando
ci sarebbero arrivati i rimborsi, in che modo?” e via dicendo. Secondo aspetto: io voglio
ricordare che comunque in Italia, partendo anche dalla normativa europea, c’è il diritto
dei passeggeri a ottenere il rimborso sotto forma di denaro, sotto forma di voucher nel
momento in cui per cause non legate a se stessi, quindi per cause di forza maggiore, vi è
un impedimento oggettivo all’utilizzo dei mezzi pubblici e ci sono dei disservizi, e
quindi mi chiedo come mai dobbiamo aspettare che nasca un provvedimento a livello
nazionale, ma soprattutto che tale provvedimento sia soltanto sotto l’aspetto del
voucher. Perché, cosa succede se un lavoratore che era a tempo determinato, aveva
preso l’abbonamento per poter andare sul luogo di lavoro, ad esempio un negozio di
abbigliamento, lockdown, attività chiusa, non deve più andare a lavorare, l’effetto del
lockdown è anche che perde il lavoro perché magari l’attività chiude o il gestore decide
di ridimensionare il numero di risorse; questa persona ha diritto o non ha diritto al
rimborso? Perché nella procedura presente non si capisce se il lavoratore nelle
indicazioni che deve riportare - poi arriviamo anche a che cosa deve riportare - sono
relative a: dove lavorava, a cosa fa adesso, se era studente e adesso lo è ancora o non lo
è più, se era lavoratore e ora non lo è più, se ha cambiato figura, perché questo aspetto
non è chiaro. Cosa succede se ha lasciato Torino, perché magari ha trovato lavoro in
un’altra regione? Riceve il rimborso in denaro? Cosa succede se non riesce ad usufruire
del voucher nel periodo di 12 mesi che sono stati previsti? Riceve il rimborso in denaro?
Perché il diritto del passeggero, normativa italiana, prevede che se a valle del periodo di
utilizzo del voucher non è stato possibile usufruirne, deve essere dato il rimborso in
denaro, questo aspetto c’è o non c’è? Questo aspetto non l’ho visto considerato. Numero
uno. Numero due, molti cittadini, giustamente secondo me, si sono lamentati della
procedura da fare sul sito della GTT, e io ho cercato di capire cosa hanno fatto altre
Amministrazioni, altri gestori del servizio pubblico a Milano, a Firenze, a Genova, a
Roma; GTT chiede al lavoratore, ad esempio, che vuole fare la richiesta di rimborso di
fornire il codice ATECO della sua azienda, dell’azienda dove lavora. Sfido a chiedere a
qualunque lavoratore, ma anche all’imprenditore, se conosce il codice ATECO della
propria attività, lo conoscono normalmente i commercialisti perché è una cosa che si
utilizza solo in fase di certificazione dei redditi; molti lavoratori, molti imprenditori,
molti gestori di imprese non conoscono il proprio codice ATECO. Io sono andato a
vedere su Milano, su Firenze, su Roma, nessun altro chiede il codice ATECO. ATAF
non lo chiede, ATAC non lo chiede, ATM a Milano non lo chiede, chiedono il nome
dell’azienda e dove si trova l’azienda, punto. Perché chiediamo il codice ATECO, che
vuol dire aggiungere problematiche su problematiche? Altro aspetto, la
documentazione: tutti i gestori - tranne GTT - si limitano a chiedere il numero seriale, il
codice della propria tessera di abbonamento e il tipo di abbonamento, punto, facendo
anche sul loro sito la verifica istantanea se quel codice tessera è associato a quella
persona che si è iscritta. No, a Torino siamo diversi, dobbiamo fare i primi della classe.
Si inserisce il codice seriale della tessera, tipo di abbonamento, tutti i propri dati,
dopodiché bisogna fornire: scansione del documento di identità fronte, poi documento
di identità retro, poi scansione della carta bip e poi la scansione dello scontrino che
magari in questi mesi essendo uno scontrino stampato su carta termica si è perso, non si
riesce a leggere più.
GTT è l’unica in tutta Italia che richiede questi quattro documenti. Qualcuno, tipo in
Emilia-Romagna, chiede la carta di identità, la foto della carta di identità, punto.
Nessuno richiede di avere fronte retro, nessuno richiede la scansione della propria
tessera di abbonamento; se io metto un codice che prendo dalla mia tessera, Milano
addirittura mette un fac-simile della tessera per far capire qual è il codice, molti cittadini
non sanno neanche qual è il codice della propria tessera, perché non c’è scritto da
nessuna parte dove andarlo a trovare, bisogna informarsi per capirlo; a Milano hanno
fatto un’immagine per dire: “Questo è il codice che mi devi inserire”, ma nel momento
in cui l’ho inserito e ho verificato che è valido, siccome nei database di GTT io so:
quale abbonamento aveva, se non l’ha usato, dove l’ha usato, perché devo ulteriormente
complicarmi per certificare che veramente ha in mano quel codice? È a nome mio, GTT
lo sa. Stiamo inutilmente complicando una procedura che altre Amministrazioni... io
chiedo di andare a vedere il modulo di richiesta di Genova, quello di Firenze, sono
semplici perché è un’autocertificazione con il codice di verifica, con il codice verificato
dell’abbonamento. Cioè, stiamo complicando la vita a persone che sono state in un
periodo di crisi, che hanno bisogno di quel...

CURATELLA Cataldo
... di quel rimborso, e che poi magari sono state costrette a comprare l’abbonamento
quando non c’erano ancora notizie sul rimborso, tipo sui Formula, sugli studenti. Cioè,
stiamo veramente complicando la vita, ma perché facciamo questo? Perché ci vogliamo
del male? Anzi, perché vogliamo del male ai cittadini? Solo GTT sta facendo questo, ha
preparato una procedura così pesante senza tener conto che comunque i dati ce li ha tutti
GTT, perché non seguire l’esempio di altre Amministrazioni? Milano, Firenze, Roma,
Genova, scegliete l’Amministrazione che più vi piace, ma almeno evitiamo
inutilmente...

CURATELLA Cataldo
Concludo Presidente, Inutilmente di tartassare i cittadini con delle procedure
burocraticamente (incomprensibile), forse piace la burocrazia ma cerchiamo di snellirla,
snelliamola. Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)