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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-01541
"CHE FINE HANNO FATTO I RIMBORSI GTT?" PRESENTATA IN DATA 13 LUGLIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Passo all’interpellanza successiva, si tratta della n. meccanografico 202001541/002, i
firmatari sono il Consigliere Curatella, la Consigliera Scanderebech e la Consigliera
Pollicino, risponde l’Assessora Maria Lapietra al quesito:

“Che fine hanno fatto i rimborsi GTT?”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Le passo la parola.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Allora, questa interpellanza riguarda appunto i rimborsi di GTT degli abbonamenti non
utilizzati durante il lockdown, quindi mi viene chiesto: “Con quali tempistiche saranno
attivati i rimborsi, con quali modalità i possessori di un abbonamento potranno
richiedere il rimborso e quali sono le comunicazioni ufficiali di GTT e
dell'Amministrazione in merito?”. Allora, ricordo che ovviamente questa interpellanza è
stata fatta precedentemente quindi ricordo che dal 15 settembre GTT riconosce ai suoi
abbonati un voucher per il mancato utilizzo dell’abbonamento di viaggio nel periodo del
lockdown e che ad oggi sono arrivate 29.000 richieste; per quanto riguarda invece
Formula, tramite Agenzia si è riusciti ad attivare il rimborso dal 24 di settembre e ad
oggi ci sono 1.000 richieste. Quindi si è proceduto in questo modo, cioè tutti gli
abbonati a GTT annuali con abbonamenti in corso di validità durante il periodo di
lockdown e i possessori dell’abbonamento mensile di marzo 2020 hanno potuto
presentare richiesta per ottenere il voucher.
Le prime domande ad essere evase saranno quelle di pendolari, studenti e lavoratori che
nel periodo dal 10 marzo al 17 maggio non hanno potuto utilizzare per diverse ragioni -
attività sospese, lavoratori in cassa integrazione, eccetera - il proprio abbonamento; il
voucher sarà disponibile nei 12 mesi successi dalla sua emissione per l’acquisto su e-
commerce di altri abbonamenti di valore uguale o superiore al valore del voucher. GTT
raccoglierà tutte le domande di rimborso dei clienti in attesa di eventuali ulteriori
provvedimenti e/o chiarimenti ufficiali da parte del Governo Nazionale. La Regione
Piemonte in questi giorni si sta interessando per avere definitiva chiarezza anche sul
diritto degli abbonati non pendolari a ricevere il rimborso.
Il Governo Nazionale, insieme all’obbligo di servizio per le aziende di Trasporto
Pubblico Locale, nel periodo di lockdown ha emanato delle norme in relazione del - per
ora parziale - riconoscimento dei mancati introiti di biglietti e abbonamenti, ed al
riconoscimento dei rimborsi agli utenti. Tali disposizioni contenute nello specifico negli
artt. 200 e 215 del cosiddetto “Decreto Rilancio” sono stati convertiti in legge dal
Parlamento solamente lo scorso 17 luglio. GTT successivamente alla pubblicazione del
decreto, anche in attesa della definitiva conversione in legge, ha confermato a più
riprese ai propri clienti che chiedevano informazioni attraverso i social e il sito internet,
che l’azienda avrebbe proceduto con i rimborsi e comunicato non appena disponibili le
modalità per richiederli; da parte di GTT non vi è mai stato alcun dubbio sul fatto che
l’indennizzo fosse dovuto, vi erano invece dubbi interpretativi della norma che era
necessario sciogliere rispetto ai destinatari del provvedimento, la copertura economica e
al periodo. Proprio la lettura e la complessa interpretazione del decreto sono state alla
base di un lungo lavoro, in accordo con le associazioni datoriali, che consente oggi di
fornire agli utenti indicazioni chiare e condivise fra le aziende a livello nazionale,
permettendo a GTT, così come prevede la legge, di rimborsare i clienti.
Per quanto riguarda gli abbonamenti non pendolari, sottolineiamo che tutte le domande
saranno raccolte in attesa dei chiarimenti normativi e che sarà nostra cura dare riscontro
ai clienti non appena il quadro normativo sarà completato.
Io ricordo solo, visto che poi non mi è dato il diritto di replica, vorrei prevenire che
questo è un problema a livello nazionale, quindi non è che ci sia stato ritardo da parte di
GTT della città di Torino, ma a livello nazionale si è dovuta aspettare appunto questa
chiarezza da parte del Ministero, e ancora siamo in attesa di una parte fondamentale, e
cioè dei rimborsi per i non pendolari. A livello nazionale.
La definizione delle modalità ed i destinatari del rimborso, a cui è giunta GTT, nasce
quindi da un percorso complesso che è opportuno ricordare anche in ragione delle
tempistiche che sono state necessarie per una sua definizione e che ai clienti in attesa di
risposte concrete potrebbero essere apparse lunghe. Va evidenziato che nei mesi
successivi al lockdown GTT ha ricevuto oltre 13.000 richieste di rimborso, la maggior
parte dei clienti ha scritto all’indirizzo e-mail GTT tramite il form del sito internet. È
prassi di GTT rispondere puntualmente ai clienti, ma in ragione del considerevole
numero di richieste e della difficoltà materiale di dare riscontro puntuale a tutti e della
natura interlocutoria della risposta che era possibile fornire sino all’inizio di settembre,
GTT ha optato per tenere informati i clienti sui propri canali di comunicazione al
pubblico, in particolare il sito e la pagina Facebook.
Per il mese di settembre 2020, GTT ha previsto un’ulteriore agevolazione per gli
studenti e le loro famiglie, comprendendo le loro difficoltà a programmare l’attività
scolastica di settembre 2020; a partire dal 15 agosto, gli studenti hanno potuto
acquistare l’abbonamento mensile di settembre - mensile under 26 - al prezzo
promozionale di 22 euro al posto di 25. Questa tariffa che corrisponde al valore di un
dodicesimo del costo dell’abbonamento annuale ordinario under 26 offre l’opportunità
di rimandare di un mese l’acquisto dell’abbonamento annuale, senza incrementare per
questo motivo le spese sostenute. A partire dal mese di ottobre 2020, chiarita la
situazione scolastica, gli studenti potranno acquistare l’abbonamento annuale
utilizzando il voucher per intero.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessora Lapietra. Passo la parola al Consigliere Curatella, che ne ha facoltà
per cinque minuti, grazie.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Assessora. Come prima, le chiedo se può darmi la nota che ha letto. Allora, qui
ci sono alcune tematiche associate a questo: allora 1) dal punto di vista della
comunicazione, fino al 15 settembre, a parte uno scarno comunicato comparso ad agosto
tra le notizie del sito GTT, mancava ogni informazione e molti cittadini mi hanno
contattato perché non sapevano cosa stava succedendo, dovevano scrivere su Facebook,
via WhatsApp, via mail a GTT, e a volte non ricevevano nessun tipo di risposta, e
quindi fino al 15 settembre c’è stato un problema legato alla comunicazione; adesso,
finalmente è stata creata una sezione, anche semplice da ritrovare partendo dalla
homepage, quindi c’è stato un primo problema legato alla comunicazione sul “Quando
ci sarebbero arrivati i rimborsi, in che modo?” e via dicendo. Secondo aspetto: io voglio
ricordare che comunque in Italia, partendo anche dalla normativa europea, c’è il diritto
dei passeggeri a ottenere il rimborso sotto forma di denaro, sotto forma di voucher nel
momento in cui per cause non legate a se stessi, quindi per cause di forza maggiore, vi è
un impedimento oggettivo all’utilizzo dei mezzi pubblici e ci sono dei disservizi, e
quindi mi chiedo come mai dobbiamo aspettare che nasca un provvedimento a livello
nazionale, ma soprattutto che tale provvedimento sia soltanto sotto l’aspetto del
voucher. Perché, cosa succede se un lavoratore che era a tempo determinato, aveva
preso l’abbonamento per poter andare sul luogo di lavoro, ad esempio un negozio di
abbigliamento, lockdown, attività chiusa, non deve più andare a lavorare, l’effetto del
lockdown è anche che perde il lavoro perché magari l’attività chiude o il gestore decide
di ridimensionare il numero di risorse; questa persona ha diritto o non ha diritto al
rimborso? Perché nella procedura presente non si capisce se il lavoratore nelle
indicazioni che deve riportare - poi arriviamo anche a che cosa deve riportare - sono
relative a: dove lavorava, a cosa fa adesso, se era studente e adesso lo è ancora o non lo
è più, se era lavoratore e ora non lo è più, se ha cambiato figura, perché questo aspetto
non è chiaro. Cosa succede se ha lasciato Torino, perché magari ha trovato lavoro in
un’altra regione? Riceve il rimborso in denaro? Cosa succede se non riesce ad usufruire
del voucher nel periodo di 12 mesi che sono stati previsti? Riceve il rimborso in denaro?
Perché il diritto del passeggero, normativa italiana, prevede che se a valle del periodo di
utilizzo del voucher non è stato possibile usufruirne, deve essere dato il rimborso in
denaro, questo aspetto c’è o non c’è? Questo aspetto non l’ho visto considerato. Numero
uno. Numero due, molti cittadini, giustamente secondo me, si sono lamentati della
procedura da fare sul sito della GTT, e io ho cercato di capire cosa hanno fatto altre
Amministrazioni, altri gestori del servizio pubblico a Milano, a Firenze, a Genova, a
Roma; GTT chiede al lavoratore, ad esempio, che vuole fare la richiesta di rimborso di
fornire il codice ATECO della sua azienda, dell’azienda dove lavora. Sfido a chiedere a
qualunque lavoratore, ma anche all’imprenditore, se conosce il codice ATECO della
propria attività, lo conoscono normalmente i commercialisti perché è una cosa che si
utilizza solo in fase di certificazione dei redditi; molti lavoratori, molti imprenditori,
molti gestori di imprese non conoscono il proprio codice ATECO. Io sono andato a
vedere su Milano, su Firenze, su Roma, nessun altro chiede il codice ATECO. ATAF
non lo chiede, ATAC non lo chiede, ATM a Milano non lo chiede, chiedono il nome
dell’azienda e dove si trova l’azienda, punto. Perché chiediamo il codice ATECO, che
vuol dire aggiungere problematiche su problematiche? Altro aspetto, la
documentazione: tutti i gestori - tranne GTT - si limitano a chiedere il numero seriale, il
codice della propria tessera di abbonamento e il tipo di abbonamento, punto, facendo
anche sul loro sito la verifica istantanea se quel codice tessera è associato a quella
persona che si è iscritta. No, a Torino siamo diversi, dobbiamo fare i primi della classe.
Si inserisce il codice seriale della tessera, tipo di abbonamento, tutti i propri dati,
dopodiché bisogna fornire: scansione del documento di identità fronte, poi documento
di identità retro, poi scansione della carta bip e poi la scansione dello scontrino che
magari in questi mesi essendo uno scontrino stampato su carta termica si è perso, non si
riesce a leggere più.
GTT è l’unica in tutta Italia che richiede questi quattro documenti. Qualcuno, tipo in
Emilia-Romagna, chiede la carta di identità, la foto della carta di identità, punto.
Nessuno richiede di avere fronte retro, nessuno richiede la scansione della propria
tessera di abbonamento; se io metto un codice che prendo dalla mia tessera, Milano
addirittura mette un fac-simile della tessera per far capire qual è il codice, molti cittadini
non sanno neanche qual è il codice della propria tessera, perché non c’è scritto da
nessuna parte dove andarlo a trovare, bisogna informarsi per capirlo; a Milano hanno
fatto un’immagine per dire: “Questo è il codice che mi devi inserire”, ma nel momento
in cui l’ho inserito e ho verificato che è valido, siccome nei database di GTT io so:
quale abbonamento aveva, se non l’ha usato, dove l’ha usato, perché devo ulteriormente
complicarmi per certificare che veramente ha in mano quel codice? È a nome mio, GTT
lo sa. Stiamo inutilmente complicando una procedura che altre Amministrazioni... io
chiedo di andare a vedere il modulo di richiesta di Genova, quello di Firenze, sono
semplici perché è un’autocertificazione con il codice di verifica, con il codice verificato
dell’abbonamento. Cioè, stiamo complicando la vita a persone che sono state in un
periodo di crisi, che hanno bisogno di quel...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, grazie.

CURATELLA Cataldo
... di quel rimborso, e che poi magari sono state costrette a comprare l’abbonamento
quando non c’erano ancora notizie sul rimborso, tipo sui Formula, sugli studenti. Cioè,
stiamo veramente complicando la vita, ma perché facciamo questo? Perché ci vogliamo
del male? Anzi, perché vogliamo del male ai cittadini? Solo GTT sta facendo questo, ha
preparato una procedura così pesante senza tener conto che comunque i dati ce li ha tutti
GTT, perché non seguire l’esempio di altre Amministrazioni? Milano, Firenze, Roma,
Genova, scegliete l’Amministrazione che più vi piace, ma almeno evitiamo
inutilmente...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, per favore.

CURATELLA Cataldo
Concludo Presidente, Inutilmente di tartassare i cittadini con delle procedure
burocraticamente (incomprensibile), forse piace la burocrazia ma cerchiamo di snellirla,
snelliamola. Grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Curatella.
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