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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-01676
"CHE FINE HA FATTO L'EX ISTITUTO BONAFOUS?" PRESENTATA IN DATA 27 LUGLIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le interpellanze dell’Assessore Unia. Iniziamo con
l’interpellanza n. mecc. 202001676/002, presentata dal Capogruppo Tresso, avente
come oggetto:

“Che fine ha fatto l’ex Istituto Bonafous?”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde l’Assessore Unia. Prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, Presidente. Il Consigliere Tresso ha presentato un’interpellanza
sull’aggiornamento ex Istituto Bonafous, dopo quella discussa in Consiglio Comunale il
21 ottobre 2019. Allora, iniziamo dal punto 1) dell’interpellanza, in cui si comunica che
il processo è stato attuato con disposizione di servizio 1/2020 del 27 gennaio 2020 a
firma dell’allora Dirigente d’Area, l’Architetto Palermo, che prevedeva, a far data dal 1°
febbraio 2020, che i giardinieri prendessero servizio presso le quattro sedi dei magazzini
territoriali individuati nel progetto di riorganizzazione. È disponibile, comunque, in
allegato - poi gliela posso dare - una copia della disposizione di servizio suddetta. Dal
1° febbraio 2020 si sono costituite le quattro nuove squadre di lavoro, considerato che
dal mese di marzo a fine luglio il personale giardiniere è stato assente per emergenza
Covid, alla ripresa dell’attività, dovendo rispettare nuove regole comportamentali, quali
il distanziamento del personale, utilizzo degli automezzi con personale a bordo
contingentato, eccetera. Per risolvere alcuni aspetti in tal senso, è stata riaperta
temporaneamente la sede operativa presso il parco Rignon, pertanto oggi sono cinque i
magazzini territoriali che ospitano i giardinieri. Nel frattempo, visti anche gli impegni
presi dal Servizio Verde Pubblico, illustrati durante il dibattito precedente, si è
provveduto a formalizzare la concessione di servizio di fienagione per gli anni 2020-21
presso il compendio in oggetto, servizi aggiudicati a un’impresa agricola del territorio
chierese, al fine di garantire, appunto, la regolare manutenzione degli spazi verdi dell’ex
Istituto. Rispetto al presidio e al controllo del territorio, che si intende mantenere
mediante il personale giardiniere assegnatario di due alloggi di custodia, si evidenzia
che al momento è sospeso, in attesa che il responsabile sindacale... della sicurezza,
scusate, riveda la procedura del loro mansionario, anche alla luce delle nuove
disposizioni da seguire ai fini della sicurezza sul lavoro a causa dell’emergenza Covid.
A dimostrazione di quanto sia tuttora in corso il processo di riorganizzazione, si
riferisce che due giorni fa, lunedì 21 settembre, sono stati assunti tre giardinieri,
assegnati al Servizio Verde Pubblico, chiaramente non compresi in quanto antecedente
nell’allegato a disposizione e la disposizione del servizio era del gennaio 2020, quindi
non troverà questi tre dipendenti nell’allegato, ma sono stati assunti esattamente lunedì
21, e temporaneamente sono stati assegnati alla squadra di via Bixio.
In merito al punto 2) dell’interpellanza, si comunica che si sono svolti numerosi
sopralluoghi e incontri con diversi soggetti che avevano manifestato l’intento di vedersi
assegnate porzioni dell’ex Istituto, ma ad oggi nessuno di questi ha concretamente
dimostrato interesse a siglare con l’Amministrazione l’impegno a sottoscrivere una
convenzione per l’utilizzo di tali spazi.
In merito al punto 3), sono in corso rapporti con il Ministero di Grazia e Giustizia, ma
gli accordi sono ancora in fase di definizione.
Per quanto riguarda il punto 4), richiesta una nota all’Assessorato al Patrimonio, si
precisa che al Comitato di Coordinamento, la cui costituzione è prevista dal Protocollo
d’Intesa, vengono attribuiti i compiti di definizione degli indirizzi di coordinamento e
degli interventi di competenza dei singoli attori coinvolti nella valorizzazione del
compendio e attuazione dei progetti, oltre che di monitoraggio degli stessi. Si prevede
inoltre che, una volta operanti i vari soggetti all’interno dell’Istituto, il Comitato
predisponga un disciplinare per la gestione delle parti comuni e la ripartizione delle
spese, assumendo così anche un ruolo di amministratore di condominio. Considerato
che il Protocollo è stato stipulato negli ultimi mesi del 2019 e che coinvolge molteplici
attori, non si è ancora pervenuti alla costituzione formale di tale Comitato, poiché è
ancora in atto una fase di concertazione fra Città e gli altri soggetti firmatari del
Protocollo, principalmente Città Metropolitana e Università degli Studi di Torino, oltre
che con gli altri Enti per l’individuazione delle attività insediabili e degli spazi del
compendio utilizzati.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie, Assessore. Do ora la parola al Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore Unia se vorrà poi gentilmente, come
consueto, farmi avere copia di quanto ha letto e della nota allegata. Io su questo tema ho
già posto, come ricordava l’Assessore, un’interpellanza, è un tema che mi sta
particolarmente a cuore, sia per quello che è un po’ l’esito, diciamo, del comparto dei
giardinieri, che ritengo costituire una risorsa su cui la Città di Torino ha sempre puntato,
anche in termini di professionalità, e di, diciamo così, anche servizi che rendeva, perché
il fatto di avere una scuola di giardinieri e delle persone di così capacità e competenza
ha sempre fatto in modo che la Città potesse fruire anche di tutta quella che era una
produzione vivaistica importante e che, di fatto, connotava in maniera particolarmente
felice quelle che erano le aree verdi e tutto l’arredo urbano e che peraltro era una
tradizione che giustamente veniva ripresa e riportata. Poi io capisco che ci sono delle
logiche anche di economia, di tagli e tutto e purtroppo non mi sembra che questa
Amministrazione abbia voluto puntare sul ridare particolarmente vigore e forza a questo
comparto. Sono contento di sapere che ci sono state recentemente tre nuove assunzioni,
ma di fatto quella che era una produzione che proprio lì nell’Istituto del Bonafous si
espletava è stata poi di fatto smantellata a favore di altre produzioni, quelle, diciamo,
dietro la Manifattura Tabacchi, però sicuramente quell’area lì ha avuto anche degli
investimenti in tempi non così lontani, che poi, ahimè, sono andati non a essere
valorizzati. Quello che però mi sembra ulteriormente grave, al di là di questo, è il fatto
che tutti i soggetti che lei ha citato, Assessore, e che già erano i firmatari di un
Protocollo che risale al 14 maggio 2019 - quindi ormai è passato comunque un anno e
mezzo -, erano intenzionati a predisporre sulla sede del Bonafous un progetto per creare
un Polo didattico e formativo, che ovviamente aveva, nella natura ambientale della
produzione anche agroalimentare, un focus importante che poteva essere davvero un
esempio anche di coesistenza e di co-progettazione di spazi che, pur non essendo
all’interno della cinta daziaria della Città di Torino, di fatto sono molto prossimi, anzi,
poteva essere un ulteriore elemento di sinergia col Comune di Chieri, che peraltro era
cofirmatario anch’esso del Protocollo, in un’ottica di conduzione, non dico di una Città
Metropolitana, ma almeno di un’area metropolitana e quindi di un dialogo con i Comuni
contermini. Mi sembra che... io ravviso almeno che sia stata molto carente l’attività
dell’Amministrazione sotto questo profilo, dal punto di vista di coordinare questo tipo
di attività, nel senso che lei ci dice che ad oggi anche, invece, il successivo Protocollo,
se ben ho capito, che è stato poi siglato nel dicembre 2019, non ha avuto da parte dei
soggetti proponenti delle reali proposte che potessero essere valutate in funzione della
gestione e dell’utilizzo degli spazi, però è anche vero che, come sempre, quando ci sono
più soggetti che possono coesistere, è necessario avere un’idea un po’ precisa e
coordinare poi, avendo già una valutazione di quelle che sono le possibilità di sviluppo
e di realizzo di alcune attività, quali possono essere i contributi che ciascuno dà. C’è
sempre bisogno di qualcuno che faccia un po’ da coordinatore, sostanzialmente; questo
anche nella ricerca di finanziamenti, perché comunque, ricordiamo che su quei temi che
prima ho citato velocemente e peraltro con un valore aggiunto, che poteva essere anche
la proposizione di inserire persone in fragilità sociale, in fragilità economica e sociale,
come per esempio l’accordo che il Dipartimento di Grazia e Giustizia poteva prevedere
- ma non sono solo queste le persone in fragilità che potevano essere inserite -, avrebbe
dato un elemento ulteriore di importanza, di valore, a un progetto di questo tipo. A me
sembra che ad oggi, salvo questa..., se bene ho capito da cosa dice l’Assessore, un
servizio di affidamento ad un’azienda agricola del chierese, che quindi è una sorta di
locazione, però che non ha una progettualità dietro che dica... noi stiamo subaffittando
dei terreni, per carità, questo può essere utile almeno per rimpinguare un minimo le
risorse e poter fare quell’ordinaria manutenzione che sia necessaria e anche dare un
presidio, però, ecco, mi sembra che questa sia un’ennesima occasione in cui c’era
possibilità di sviluppare una progettazione di livello, una progettazione che potesse
anche essere coordinata con altri soggetti, che mi sembra avessero manifestato un certo
tipo di interesse, ma certo andava fatta con un approccio diverso, con una maggiore
volontà di essere finalizzato. Vediamo se adesso alcune cose che lei ha citato..., però,
per esempio, il fatto che i rapporti con gli Istituti di pena e con il Ministero non fossero
proprio semplici nella gestione di un’ipotesi di reinserimento lavorativo di persone
detenute non fossero proprio facili, vista la natura anche dei luoghi, che quindi
richiedono comunque delle forme di controllo e di sicurezza, era immaginabile.
Dopodiché, certo, bisogna spingere, ma sappiamo che i tempi in questo caso non sono
proprio immediati. Altre idee sono state valutate, peraltro in capo alla Maggioranza,
sono state fatte proposte sulla coltivazione della cannabis terapeutica...

SICARI Francesco (Presidente)
Le chiedo di concludere.

TRESSO Francesco
...che poi non si sono rilevate pragmaticamente fattibili. Quindi, io concludo, anche
perché ad oggi mi sembra che siamo sempre in una situazione un po’ di stallo, in cui le
risposte non sono ancora tali da capire quale sarà il destino. Mi riservo, però, di chiedere
un approfondimento in Commissione, proprio perché ritengo che questa vicenda, che va
avanti comunque da un paio d’anni ad occupare le nostre riflessioni, necessiti di un
chiarimento, anche per capire quali siano le reali possibilità di dare un futuro a
quest’area, che, ahimè, lasciata andare e senza un presidio, rischia di degenerare sempre
di più, di perdere un patrimonio anche di edificato su cui erano state spese anche delle
somme ingenti e soprattutto di perdere un’occasione di una progettualità che poteva
forse dare un maggiore risalto a questo presidio. La ringrazio.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei.
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