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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2020-01860
"LA GIUNTA CONOSCE LA DIFFERENZA TRA PARTECIPAZIONE E CONSENSO?" PRESENTATA IN DATA 4 SETTEMBRE 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Intendo innanzitutto rassicurare l’Assessore Rolando che, al di là
della mia conoscenza sulla distinzione dei ruoli, qualunque Consigliere Comunale, a
una settimana di distanza dall’attività in Consiglio, conosce esattamente il fatto per cui,
quando si avvia una procedura amministrativa, questo avviene per un atto
amministrativo. Infatti l’Assessore Rolando avrà avuto il garbo di leggere, nella mia
interpellanza, il fatto che io ho parlato di procedimento avviato dagli Uffici dei Servizi
Educativi e ho chiesto informazioni relativamente alle eventuali iniziative
dell’Assessorato all’Istruzione. Quindi, dal punto di vista della definizione del campo,
la rassicuro: so di che cosa sto parlando. La questione, però, che le voglio porre è
un’altra: se lei mi dice che tutto ciò che accade, in termini di contestazione di addebiti,
per funzioni, dichiarazioni, compiti svolti durante l’esercizio dell’attività professionale
o in orario extra-lavorativo, muove da segnalazioni autonome degli uffici
amministrativi, devo dedurre che esistono uffici amministrativi deputati a seguire
costantemente le comunicazioni esterne dell’Amministrazione Comunale, segnalare le
dichiarazioni ricevute da coloro che non le condividono, sia attraverso le conversazioni
Facebook, sia a mezzo stampa, sia in altro modo, e autonomamente per esercizio di
ruolo professionale verificare se i soggetti, che magari non si qualificano come
dipendenti, ma come cittadini nel dibattito, siano o non siano dipendenti comunali,
attraverso una ricerca specifica, e successivamente attivare le contestazioni. Se questo
succede, Assessore, perché io questo deduco dalla sua risposta, allora abbiamo un
problema, abbiamo un problema serio: 1) abbiamo un ufficio che esercita un controllo
sui comportamenti dei nostri dipendenti; 2) nella difficoltà degli organici di questo
Comune, il Comune si permette di dedicare un ufficio a questa funzione. Quindi, io
adesso voglio capire se questo esiste, ed è la ragione per cui comincio a dire che chiedo
l’approfondimento di questa interpellanza.
La seconda questione è questa: lei, Assessore, nella sua autorevolezza disciplinare, ha
dimenticato di citare il Codice di Comportamento. Ma guardi che lo so anch’io che ogni
Ente si dota di un Codice di Comportamento, compreso il Comune di Torino, e che
questo Codice di Comportamento del Comune di Torino discende dal Codice di
Comportamento del pubblico impiego con Decreto del Presidente della Repubblica del
2013, lo sono anch’io, sa. Ed è proprio esattamente sul mero recepimento, perché il
Comune di Torino ha integralmente tradotto il Decreto del Presidente della Repubblica,
sul mero recepimento, laddove si dice che anche fuori dall’orario di servizio ci si astiene
da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’Amministrazione, sta l’oggetto
del nostro dibattito, perché, sa, se fossimo così nell’alveo delle certezze e potessimo
dividere con l’accetta i comportamenti corretti e scorretti, allora non succederebbe,
come ha detto il nostro Segretario Generale, che ci sono pochi casi l’anno e molto
spesso si concludono con un nulla di fatto perché gli avvocati delle parti dimostrano che
quel modo di intervenire non era sleale e non era al di fuori delle prerogative di un
Consigliere Comunale. Quindi, stando alla sua ricostruzione, noi avremmo un ufficio
che è deputato a verificare eventuali comportamenti così bene, che poi, quando fa le
segnalazioni e le contestazioni, queste si risolvono con il riconoscimento del corretto
comportamento del dipendente. Abbiamo due problemi: quello di aver istituito, se è
stata istituita, quella specifica funzione, e di avere una funzione evidentemente
inefficace, se non nel creare delle emozioni e delle reazioni nelle persone che sono
soggette a questo tipo di comportamenti.
La terza e ultima questione è politica, eccome se è politica! Eccome se è politica, perché
un’Amministrazione, che, come molte altre, ritiene di dover usare i social, è
un’Amministrazione che si espone ad un giudizio generale, con la forma della
trasparenza che questa Maggioranza e questa Giunta tante volte invocano e forse, a
seconda dei giudizi di ciascuno, non sempre praticano. E allora in quella trasparenza sta
anche la capacità di reagire con le argomentazioni alle argomentazioni di senso
contrario che vengono prodotte. Ma qui è stata toccata la figura, in termini di
competenze, di un Assessore e il Segretario Generale risponde: “Per noi pari sono.
L’Amministrazione è un unicum...”...

ARTESIO Eleonora
...“...che comprende gli uffici, che comprende la parte politica”, la pregherei di spiegare
la distinzione, allora, tra ruolo politico e ruolo amministrativo anche al Segretario
Generale, perché, se l’Amministrazione è un unicum, non vale solo quando ci si muove
in relazione a una contestazione fatta all’Assessore, e poi i Consiglieri nel merito non
possono intervenire sulla questione di principio e di procedura, non sul singolo caso,
che lascio agli avvocati delle parti, perché sarà molto interessante, forse sarà persino un
argomento piacevole, leggere in quale modo un pubblico dipendente sia stato sleale nel
momento in cui ha sottolineato che anche coloro che si dedicano volontariamente alla
cura e all’accudimento dei minori, come le nonne, forse sanno di pedagogia, forse più di
quanto fosse stato espresso in quella conversazione.
Concludo dicendo: la risposta è stata assolutamente insufficiente, peraltro espressa con
un piglio che francamente mi sarei risparmiata al posto dell’Assessore, e io chiedo su
questo l’approfondimento in Commissione Controllo di Gestione. Le spiego perché:
perché vorrei avere conto di qual è stato l’avvio, non della procedura come foglio scritto
firmato dal dirigente, ma chi segnala le eventuali difformità di comportamento di un
dipendente, se esiste qualcuno preposto a questa indagine, a questa ricerca - e ne
parleremo - o se viceversa, come penso, invece dipenda un po’ di più dalla sensibilità di
chi partecipa a questi dibattiti pubblici e vi viene evidentemente giudicato. Grazie.

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