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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2020-00823
INDIRIZZI PER IL RILANCIO DEGLI ESERCIZI DI VENDITA DI PRODOTTI EDITORIALI. INDIRIZZI PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA RICONVERSIONE DELLE EDICOLE DISMESSE. PROPOSTE PER IL COMMERCIO DI PROSSIMIT? NELLO SVILUPPO DI COMUNIT?.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Andiamo avanti adesso con il punto n. 5 del nostro Ordine dei Lavori, la proposta
n. mecc. 202000823/002 proposta di iniziativa consiliare, presentata dalla Capogruppo
Artesio, che ha come oggetto:

“Indirizzi per il rilancio degli esercizi di vendita di prodotti editoriali.
Indirizzi per la riqualificazione e la riconversione delle edicole dismesse.
Proposte per il commercio di prossimità nello sviluppo di comunità.”

SICARI Francesco (Presidente)
Sono stati presentati anche 3 emendamenti da parte della Capogruppo Artesio, alla
quale lascio la parola per l’illustrazione. Prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. La Commissione Consiliare, anzi, le Commissioni Consiliari congiunte hanno
dedicato tempo e attenzione a questa proposta di deliberazione, il che mi consente di
essere sintetica nell’illustrazione e contemporaneamente di ringraziare per l’attenzione
che è stata dedicata. Credo che la premessa sia assolutamente condivisibile, assistiamo
ad una condizione di crisi economica rispetto alla permanenza di questa attività, dei
prodotti di rivendita... delle sedi di rivendita dei prodotti editoriali e contestualmente,
nella fase difficile che abbiamo attraversato, questi stessi luoghi sono diventati, accanto
alla funzione primaria, anche degli elementi di riferimento per lo svolgimento di una
serie di funzioni essenziali nel momento in cui la distanza ha imposto a tutti noi, e ad
alcuni in modo particolare, dei comportamenti e l’uso di tecnologie non sempre presenti
all’interno del contesto abitativo. Quindi assistiamo a un riconoscimento di un valore
sociale, accompagnato ad una condizione, però, di depressione economica.
La deliberazione si muove lungo tre ipotesi di lavoro per il futuro: la prima riguarda
cercare di mantenere, sostenendola il più possibile, l’attività economica, anche in
ragione di un sostegno all’occupazione da parte di chi vi si dedica professionalmente, e
da questo punto di vista gli emendamenti agiscono proprio per sostenere l’unica leva
che l’Ente locale può mettere nell’immediato e nel breve periodo in campo, che sono gli
sgravi; da questo punto di vista, con gli emendamenti diamo mandato agli Uffici di
predisporre l’inserimento nei rispettivi regolamenti per riconoscere anche a questo
settore la possibilità di essere esonerati dai versamenti di alcune tariffe e tasse comunali,
e diamo mandato alla Giunta, per quegli esercizi che occupano suolo pubblico, di agire
contestualmente per la tassa di occupazione di suolo pubblico, e questo riguarda quindi
un elemento di aiuto e concorso alle difficoltà economiche.
L’altro elemento, che è programmatico e di sviluppo delle relazioni tra le attività
istituzionali dell’Ente locale e le attività di rivendita dei prodotti editoriali, è quello di
connettere queste funzioni, che si muovono nell’ambito di carattere privatistico, con il
sistema pubblico di promozione e di diffusione della lettura; si parte da qui, perché è più
semplice immaginare un collegamento tra le biblioteche civiche e questi esercizi, ma
molte altre delle funzioni che l’Amministrazione svolge possono trovare punti di
riferimento e articolazioni significative, penso alle attività che già sono state
sperimentate dell’Anagrafe o alle attività che connettano le politiche e le comunicazioni
in ambito di mobilità urbana.
Il terzo elemento, il terzo nodo della questione è quello che riguarda la preoccupazione
di come governare quello che purtroppo anche oggi registriamo essere un vuoto urbano,
laddove le edicole vengono chiuse e in specie quando queste edicole utilizzavano dei
chioschi, che sono dei veri e propri elementi di identità di un territorio, di un quartiere,
attraverso delle ipotesi già sperimentate in altri contesti comunali, non solo italiani, di
immaginare una sorta di immagine comune rispetto a queste edicole e a questi chioschi
che promuova anche la bellezza, l’estetica, la creatività di chi si propone per costruire
un’unica immagine a queste attività che sono riconoscibili anche se in questo momento
non sono più attive. Accanto, però, all’idea dell’abito, quindi della dimensione estetica,
l’idea del contenuto. Abbiamo, anche qui, parecchi esempi di carattere nazionale, di
carattere europeo che trasformano queste esperienze, un tempo commerciali, in
esperienze di carattere sociale, cioè facendole diventare dei veri e propri presidi di
comunità, come naturalmente lo sono stati anche in questi mesi, quando erano le singole
persone, senza un disegno organico, a cercare presso quei luoghi risposte a bisogni loro.
E la dimensione di come un territorio possa esprimere domande che possano essere
assolte non in una logica individuale, ma attraverso un presidio che, conoscendo il
territorio, può riunire più risposte, banalmente la possibilità di aggregare nel portierato
di comunità la conoscenza di tutte le funzioni degli artigiani del territorio e connetterle
con chi ha bisogno di un intervento urgente, ma anche costruire dei luoghi di
condivisione, a partire dal fatto che, ad esempio, ci si può immaginare, attraverso un
punto di riferimento, il portierato di comunità come rispondere ad esigenze che
riguardano la condivisione del tempo, ad esempio, la banca del tempo, per accudire alle
funzioni di relazione, di cui molte persone necessitano, lasciare solo qualcuno in casa e
avere chi, con un rapporto di fiducia, può intervenire e sostituire. Quindi tutte quelle
modalità che in altri luoghi hanno già trasformato le edicole in punti di informazione,
ma anche in punti vivi di relazione: penso al modello di Parigi “Lulu dans ma rue”, ma
penso al modello che abbiamo sperimentato grazie ai fondi PON Metro, Porta Palazzo
attraverso l’iniziativa della rete di cultura popolare.
Nella proposta viene introdotto anche un altro elemento: se l’esperienza che si è
costruita a Torino è nata in via straordinaria, attraverso un finanziamento straordinario,
esiste, per diffonderla, moltiplicarla, la possibilità di avere una sostenibilità economica
ordinaria, che non faccia sempre ricorso all’eccezionalità di fondi e bandi limitati nel
tempo? L’ipotesi che qui faccio è quella del cosiddetto “welfare aziendale”: tutti noi
sappiamo che, soprattutto le grandi imprese, ma ormai è sempre più diffuso, si sta
costruendo uno strumento di sostegno alle condizioni dei lavoratori dipendenti,
soprattutto volto alla conciliazione, quindi moltissime imprese siglano accordi e
contratti per aiutare i propri dipendenti, ad esempio, a trovare insieme alcune soluzioni
su come preoccuparsi della propria abitazione o delle proprie commissioni o del
recapito dei pacchi nei momenti in cui si è a lavoro o, viceversa, come organizzare la
possibilità per quel dipendente di ritirare i beni di prima necessità o qualunque altro
bene, che non potrebbe diversamente ritirare o comandare o ordinare perché impegnato
nell’attività lavorativa, fino a elementi di grande complessità, come quelli di
organizzare, ad esempio, una risposta collettiva ai bisogni educativi di quei lavoratori
che hanno bambini in età minore, e quindi nel welfare aziendale ci si connette con delle
agenzie formative per dare un’offerta strutturata a quei dipendenti. Ora il welfare
aziendale, secondo me, è una buona prospettiva, perché sta nell’ambito economico
esistente, è sostenuto da operazioni che defiscalizzano e quindi rendono vantaggioso il
ricorso al welfare aziendale, ma soprattutto se lo si fa diventare un elemento di sviluppo
di territorio e quindi nel momento in cui si siglano i contratti, i lavoratori per parte loro
e i datori di lavoro per parte loro, non vanno a cercare le grandi organizzazioni con le
quali sottoscrivere questi accordi, ma si preoccupano di capire chi c’è nel quartiere e
magari per costruire la conoscenza e la mappa del quartiere c’è un punto di riferimento
unitario, appunto, l’edicola che diventa portierato di quartiere, allora ecco che si
coniuga un’idea di conversione di un’attività economica, che in questa fase ha
abbandonato la vocazione primaria, con la necessità e la possibilità di diventare un
punto di riferimento per la soddisfazione di bisogni di una parte di quel territorio,
sostenibili attraverso risorse che già ci sono e che diversamente andrebbero in direzioni
di macro-organizzazioni. Questa è l’idea, che non esclude che possa essere praticata
anche dove le attività di rivendita dei prodotti editoriali sono attivi, possono essere
funzioni aggiunte, ma noi sappiamo - e concludo - che moltissimi, che a malincuore
stanno abbandonando, magari per raggiunti limiti di età o anche per la fatica di dover
reggere un’attività economica che diventa non più redditizia, stanno dicendo alla Città:
“Guardate, questo era il nostro patrimonio, questa è stata la nostra vita, in questo
abbiamo investito, qui abbiamo costruito legami”, perché anche in quella dimensione
del lavoro si costruiscono dei legami, “Città, prendila, considerala, falla diventare un
valore per tutti”. Allora, io mi auguro che questa proposta di delibera, che mi sembra sia
stata nelle intenzioni condivisa, possa trovare velocemente le gambe per tornare in
quest’Aula e sentirci dire quali proposte si sono potute già immaginare e concretizzare.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Do ora la parola al Consigliere Giovara, prego.

GIOVARA Massimo
Grazie, Presidente. Io volevo ringraziare la Capogruppo Artesio perché questo è un atto
estremamente ricco e che mette insieme diverse esigenze come i migliori atti politici
devono fare, si tratta proprio di una sintesi di tutte le politiche che uno può fare sul
territorio. Il primo elemento è il portierato di quartiere di cui è già stato citato ed è citato
nell’emendamento, abbiamo già un esempio in Porta Palazzo ed è stato portato avanti
dalla rete italiana di cultura popolare e in collegamento a questo si tratta anche proprio
di rilancio e rigenerazione del territorio, sappiamo che anche se c’è un progressivo
degrado nella Città di Torino e abbandono, com’è stato giustamente segnalato dalla
Consigliera Artesio, sappiamo che in realtà questi sono dei veri e propri poli attrattivi
per quanto riguarda la cittadinanza, i cittadini per dirla in maniera molto semplice sono
affezionati alle edicole e ai presidi di questo tipo perché permettono di avere un
rapporto più sciolto con i negozianti, quindi io non mi dilungo oltre anche perché è stato
esposto in maniera eccellente dalla Consigliera Artesio e dichiaro il nostro voto
favorevole all’atto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Il mio è solo un intervento sull’Ordine dei Lavori per quanto riguarda questa delibera
non ho capito bene se è stato spiegato, però questa delibera ha dei pareri che non sono
favorevoli, so che gli emendamenti che sono stati presentati dovrebbero fare riformulare
positivamente la delibera, volevo poi chiedere per l’Ordine dei Lavori nel caso in cui gli
emendamenti venissero approvati se è necessario una riformulazione del parere, io non
ho capito bene quest’aspetto tecnico se la Consigliera Artesio può solo dirlo bene a
verbale per chiarezze e per far sì che tutti i Consiglieri possano votare consapevolmente,
solo questo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Mi associo a quanto ha detto appena adesso il Presidente Russi,
perché io oggi ho due pareri successivi tecnici, il primo non favorevole e il secondo
favorevole su cui però si basa un unico parere contabile non favorevole, quindi oggi
mi… questo è quello che c’è allegato all’atto in questo momento, se poi ci sono delle
modifiche in seguito a degli emendamenti io ne prendo atto però vorrei che fossero
messi quantomeno a verbale o portato in Aula il parere favorevole contabile. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Ma il mio è un intervento di ringraziamento alla Capogruppo
Artesio, il tema delle edicole come la Capogruppo sa è un tema che ho seguito come
Gruppo consiliare in questi nove anni di attività in Consiglio Comunale, mi pare che le
soluzioni che lei ha trovato siano soluzioni che in qualche modo restituiscono la dignità
alla storia di chi ha lavorato in quei luoghi per dargli una possibilità di futuro, quindi un
riconoscimento del passato, ma anche un’ipotesi di futuro credibile, io mi auguro che si
trovino le soluzioni tecniche, questo poco prima delle vacanze avevamo lanciato una
provocazione con un’edicola che c’è proprio qui in via Pietro Micca di queste persone
che erano disponibili a concedere alla Città a 1 euro proprio perché non volevano veder
morire una realtà che è presente dalla fine dell’800 in quella postazione, in quel luogo.
Sarà interessante e lì secondo me varrà anche la pena provare a ragionare insieme,
magari utilizzando bandi di idee e selezioni di progetti per capire quali destinazioni
d’uso dare a questi luoghi sapendo che come ben immaginate un conto è vivere un
luogo come il centro di Torino, un conto è la periferia, quindi anche su questo magari
lanciare delle proposte al mondo del Terzo Settore e non solo, potrebbe essere
assolutamente interessante, però ringrazio la Capogruppo per la tenacia perché è
evidente che aspettavamo da tempo un atto di questo tipo e anche la capacità di ascolto
di tutti i colleghi in modo tale da poter portare in Aula e votare un atto che è il più
possibile condiviso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Sì, anch’io volevo solo esprimere il parere favorevole e ringraziare la Consigliera
perché ha fatto un lavoro articolato e molto preciso e questo tema delle edicole è stato
già più volte sollevato, devo dire che ho apprezzato il fatto che sia stato richiamato una
suggestione che era venuta forse fuori dal mio intervento, a valorizzare anche la
possibilità di un rapporto più, diciamo, capillare sul territorio con la realtà delle
biblioteche civiche e quindi anche di tutta una possibilità che le edicole possono
rivestire come presidio anche di cultura, peraltro mi sembra che, l’evidenza che il
periodo del Covid ha dimostrato no, di come comunque quegli esercizi e
quell’erogazione di servizi da parte dell’edicole sia stato un presidio di nuovo anche per
tutta una categoria di persone che hanno maggiormente difficoltà ad espletare delle
funzioni anche molto semplici, come stampare un documento o addirittura il permesso
per poter circolare, credo che sia necessario quindi fare un investimento anche da parte
della Città, una riflessione che può essere sotto diversi profili, non ultimo anche quello
del decoro urbano, dell’arredo perché sono un elemento distintivo contraddittorio che
potrebbe essere anche oggetto, lo avevamo anche detto può essere di una possibilità, per
dire, di un concorso, di idee, per riuscire anche a connotare in una maniera significativa
un edificio che nella sua unitarietà seppur, insomma di dimensioni modeste, eccetera,
però ha tutto una sua ragione di essere anche nel contesto in cui si colloca spesso in
prossimità di giardini o comunque di spiazzi, di piazze anche luoghi dove tutto
sommato si consuma un frammento di socialità anche solo nell’acquisto di un giornale o
di un biglietto del pullman o nello scambio di due parole, quindi mi sembra che sia
un’attenzione assolutamente dovuta quella che oggi la Consigliera Capogruppo Artesio
ci ricorda, gli esempi che sono stati citati anche qui vicino con il portierato di quartiere a
Porta Palazzo sono assolutamente virtuosi e credo stanno generando effettivamente
anche una serie di proposte in modo interessante che hanno caratterizzato anche tutta la
programmazione estiva, quindi voterò convintamente e ringrazio ancora per chi ha
lavorato alla proposizione.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, do la parola alla Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie, cerco di rispondere alle richieste di precisazione dei Consiglieri Mensio e Russi.
Allora, la questione ha avuto questo andamento: nella prima versione della
deliberazione, quella sulla quale si sono raccolti pareri negativi, il dispositivo della
deliberazione era ancora molto grezzo, nel senso che indicava la volontà, che il
Consiglio avrebbe dovuto esprimere, dell’esonero della partecipazione ai tributi e alle
tasse comunali; da questa espressione grezza ho ricevuto un parere nel quale mi si
diceva che, laddove il Consiglio avesse espresso questa volontà, sarebbe stato
necessario modificare i regolamenti, il Regolamento TARI e il Regolamento CIMP,
perché quei regolamenti non riportavano al proprio interno una particolare possibilità di
accesso a sgravi e esoneri, prevista invece per altre categorie.
Quindi, il primo emendamento introduce esattamente un indirizzo agli Uffici, affinché
ci predispongano questa inclusione, che è preliminare, al fine di decidere il tipo di
esonero e sgravio. Diversamente, non intervenendo sul Regolamento la questione
esenzione COSAP, bensì su atto di Giunta, l’unica possibilità che il Consiglio poteva
riservarsi era quello di dare mandato alla Giunta, di prevedere nei propri atti questo tipo
di esenzione. Ecco perché in premessa di questo articolato ho cambiato anche la
formulazione dove si diceva: “Predispone l’esonero da”, dicendo: “Impegna gli Uffici a
predisporre”. Questo è il quadro che ho seguito. Credo che adesso ci voglia, però,
un’operazione conclusiva di sigillo di questi piccoli passaggi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Sindaca Appendino.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Sì, grazie, Presidente. Intervengo solo velocemente, in realtà, ovviamente ringraziando
la Consigliera e la Commissione per il lavoro fatto e solo per specificare che, anche per,
come dire, per poter procedere alla votazione - e credo che dagli interventi che sento ci
sia l’unanimità e c’è ovviamente anche il sostegno della Giunta rispetto all’operazione -
sia necessario votare gli emendamenti, come so che sono stati concordati, sospendere,
c’è il Dottor Lubbia presente che darà il nuovo parere favorevole contabile, così com’è
stato peraltro anticipato, e poi possiamo votare la delibera con tutti i pareri favorevoli.
C’è la disponibilità della Giunta, c’è il dottor Lubbia, che ringrazio, qui presente,
proprio poterlo fare appena votati gli emendamenti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Patriarca.

PATRIARCA Lorenza
Sì, solamente, appunto, anch’io ringrazio la Consigliera proprio perché è stato un atto
che ha avuto un percorso lungo, abbiamo dedicato a questa deliberazione numerose
sedute di Commissione e mi pare importante segnalare come da una situazione di
riflessione su una criticità, la criticità di un settore e la ricerca di come supportarlo sia
poi nata invece questa opportunità e quest’idea e quindi mi pare che sia particolarmente
significativo questo percorso proprio di quest’evoluzione, come da una crisi, da un
acriticità, un problema possa poi nascere un’idea che può portare a nuove opportunità.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Non ci sono altri interventi, allora possiamo adesso procedere.

SICARI Francesco (Presidente)
Possiamo procedere con la votazione degli emendamenti, iniziamo con la votazione del
primo emendamento, prego Consiglieri votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 32, contrari 0, astenuti 0.

SICARI Francesco (Presidente)
Darei lo stesso esito per l’emendamento n. 2.

SICARI Francesco (Presidente)
E darei lo stesso esito per l’emendamento n. 3.
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