Interventi |
PETRARULO Raffaele E va beh, ma il rosso..., anche il verde va, perché qui (incomprensibile) io, la cravatta è rossa, però un po’ di verde anche, perché bisogna essere un po’... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, a parte questo, sinceramente mi viene da sorridere, perché quando si parla di mobilità, guardo spesso e volentieri il cartello che c’è nel corso centrale di corso Francia, dove c’è scritto: “Divieto di transito per biciclette, calessi…” e via discorrendo. Cioè, stiamo facendo di tutto in questa città, di tutto. Io sono poi, a parte le battute, un convinto..., a me piace andare in bicicletta, quindi non sono uno che disdegna chi della bicicletta ne fa un uso non solo per hobby o per diletto, ma anche per lavoro e via discorrendo. Però occorre avere anche una certa intelligenza per capire se, quando si parla di mobilità, io dico sempre non dobbiamo parlare degli altri, ma le piste ciclabili, adesso parlo proprio di una... pocanzi, venendo da casa mia, quella di corso Novara, che sta diventando la stessa pista ciclabile che… è successo in corso Lecce. Cioè, lo dico qua a verbale (incomprensibile), che i viali che vengono… cioè che si immettono sul controviale hanno diritto…, non c’è neanche la striscia del dare la precedenza. Ma voi pensate cosa succederà su via Frescobaldi! Quindi, capiamo già, pensate quando questi entrano con la pista che c’è lì, che è a doppio senso sul controviale, con due file di macchine, così com’è in corso Lecce. Allora, se questa è mobilità, allora forse io non ne capisco proprio niente di quella mobilità. Piste ciclabili possono essere quella che diceva Lo Russo di corso Duca degli Abruzzi, potrebbero essere quelle che sono fatte in una maniera diversa da quelle che sono delle strisce di asfalto in mezzo a delle macchine, dove se tu apri la portiera vai a sbattere e fai cadere quello che è il ciclista con tutto quello che ne consegue. Se questa è pista ciclabile, io sinceramente ho qualche dubbio. E allora, quindi, le telecamere, tutto questo, cioè le somme vanno, ne abbiamo poche, usiamole, no? E vorrei fare un inciso anche sui 700.000 euro di questa variazione di Bilancio, che è quella che... aspetti che non vorrei sbagliare, quella in conto capitale che occorre inserire il contributo ministeriale destinato a 5T S.p.A. per l’acquisto di impianti di videosorveglianza ed attrezzature per 700.000 euro, Progetto ARGO. Apriti cielo sul Progetto ARGO. Già prima l’ha detto l’Appendino, quindi il Progetto ARGO... La 5T, queste telecamere, la mobilità, le avesse usate per accelerare quello che prende lei e prendevo io prima, la Linea 4, Presidente Sicari, che si ferma in via Carmagnola, lei pensi, una metropolitana leggera che ha una 5T che si ferma a tutti i semafori, che non ha la priorità per poter passare. Quando uno pensa a questo e viene a Torino, dice: “Ma allora che cosa c’è? Parliamo di biciclette? Di monopattini?”, ben vengano, ci mancherebbe, anche il calesse. È anche bello il calesse, il calesse con due cavalli. Perché a quel punto noi arriviamo a fare della mobilità una cosa che diventa una corrida. Cioè, la mobilità deve avere le sue piste ben delineate, i tram devono avere la loro fortuna di poter passare. La 5T, che era un progetto che Lo Russo conosce benissimo, perché era già ai tempi di Chiamparino, doveva dare la priorità alla Linea 4 da Falchera a Mirafiori, dove, quando la Linea 4 arrivava nei pressi del semaforo, doveva avere la priorità assoluta. Priorità un corno! Si ferma a tutti i semafori. Allora, quindi, a questo punto mi domando: ma questi investimenti, Assessore Rolando, cosa li facciamo a fare? Diamo dei soldi per fare cosa? 700.000 euro a 5T per quello che riguarda la videosorveglianza. Va bene che ci sono le telecamere per quello che riguarda anche il discorso dell’accessibilità nella ZTL, che poi ZTL oggi come oggi con lo smart working, con tutto, penso che meno ne entrano e meno ce n’è, io non vedo tutto questo bailamme di traffico all’interno della città di Torino, però andiamo a dare priorità anche con le telecamere su quello che sono le priorità delle linee tranviarie, lì sì che ha ragione Malanca quando dice: “Abbiamo una possibilità di poter fare andare le persone in bicicletta o altrove”, ma devi incentivare il trasporto pubblico, devi far sì che il trasporto pubblico, a parte che non paga nessuno, che è gratis, e va benissimo, la maggior parte, sulla Linea 4, sicuramente, però lo incentiviamo dando, naturalmente, una priorità di passaggio. Ma è così difficile mettere due sensori, lo dico all’ingegnere Lo Russo che lo sa meglio di me, due sensori su un tratto di strada, dove passa un tram che questo mi fa buttare l’inverter del semaforo dal rosso al verde o dal verde al rosso, a seconda dei colori che piacciono di più, senza mettere il bianco della bandiera italiana in mezzo? Ma su questo cosa facciamo? È questo che vorrei capire anche. Cioè, se no veramente qui stiamo arrivando al paradosso in cui la mobilità diventa un optional, la mobilità diventa: “Ma sì, usiamo il monopattino”. Avete visto l’ultimo incidente? Avete visto quanti ce ne sono a Milano? Cioè, discutiamo di cose che... per poi dopo, poi dire: “Abbiamo fatto”, non abbiamo fatto niente. Stiamo facendo delle cose che invece non vanno nell’interesse dei cittadini, perché è vero che conviene andare, ma poi conviene anche normarlo questo, non è che possiamo fare un discorso di questo tipo. Quindi, un milione e mezzo di euro o settecentomila, per quello che riguarda la parte che va a 5T, usiamola bene, ma usiamola diversamente. Io non so se usarla per la ZTL, potremmo anche andare ad usare per quello che riguarda il servizio della ZTL... cioè, della priorità tranviaria delle grandi linee, tipo la Linea 4, che è una del... nord o sud. Però mi pare di parlare in un... Cioè, non è che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, mi sa che c’è proprio gente che proprio non vuole capire, ed è peggio, perché il sordo, poverino, ha un impianto che non funziona, chi non vuole capire, invece, ha il cervello che non mette in moto per poter capire quello che c’è da fare. |