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LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Nell’esame del IX Provvedimento di variazione a questo Bilancio, che, come ricordava l’Assessore Rolando, è stato presentato in via d’urgenza, abbiamo rilevato una cosa che, non abbiamo capito se per timidezza o pudore, l’Amministrazione non ha voluto rendere noto al grande pubblico, al pubblico attraverso le consuete conferenze stampa, di una misura che è contenuta nell’allegato 5, che invece ha un enorme impatto. Infatti, l’attuale deliberazione prevede di utilizzare parte dei 3 milioni e passa di avanzo per finanziare, leggo: “L’acquisto di telecamere area ZTL”, per oltre un milione e mezzo di euro. Ora, noi abbiamo provato a ragionare, in una riflessione un po’ articolata, relativamente, come dire, alla evidente - a nostro modo di vedere - contraddizione che c’è tra un’Amministrazione che ha chiuso... cioè, ha riaperto la ZTL per le esigenze Covid, correttamente peraltro, e che contemporaneamente mette a Bilancio l’acquisto di telecamere, crediamo, visto che l’importo coincide, per, fondamentalmente, consentire il pedaggiamento della ZTL. Ora io, per carità di patria - mi spiace che la Sindaca non ci sia - eviterò di infierire sulle capacità politiche e amministrative della titolare dei Trasporti, la Maria Lapietra, eviterò di infierire relativamente a tutte le volte in cui in quest’Aula abbiamo discusso del mitico progetto di Torino Centro Aperto, cioè, sostanzialmente, quello che avrebbe dovuto rivoluzionare completamente la ZTL, obsoleta, vecchia, quella che sostanzialmente era, in qualche modo, da cambiare e che, nonostante quattro anni abbondanti di attività, e che doveva essere quello il provvedimento bandiera di questa Amministrazione, di cui abbiamo perso le tracce, tracce che invece vediamo sui giornali con addirittura una minaccia di contenzioso da parte della società Municipia del Gruppo Engineering, che ha partecipato, correttamente, secondo le procedure amministrative, a quello che doveva essere la fase di elaborazione della proposta del cosiddetto “project financing”, di cui, invece, abbiamo perso le tracce. Ora, a noi sfugge la ragione per cui quella roba lì non è andata avanti, anche perché questa Amministrazione, non le ha mai spiegate, nel senso che le ha spiegate fondamentalmente utilizzando la questione del Covid, cioè in buona sostanza... - mediaticamente le ha spiegate, perché poi amministrativamente leggiamo che la cosa è già in mano agli avvocati - ha spiegato che l’arrivo del Covid, che cambiava il paradigma di mobilità della nostra Città e tutta una serie di altri elementi non meglio identificati, diciamo così, facevano superare il modello del pedaggiamento con la sosta, il famoso progetto Torino Centro Aperto, che noi più correttamente chiamiamo “pedaggiamento della ZTL”. Nelle more di questa questione, apprendiamo, anche qua a mezzo stampa, sempre dalla ineffabile Assessora Lapietra, che c’era una sostanziale evoluzione, cioè sarebbero state installate delle telecamere ai varchi della ZTL, che avrebbero dovuto monitorare l’entrata e l’uscita dei veicoli e far pagare l’attraversamento della ZTL. Ora, noi pensiamo che, come dire, questo tipo di provvedimento sia un provvedimento intempestivo. Provo ad argomentare le ragioni di questa considerazione. Sicuramente la ZTL, così come l’abbiamo conosciuta in tutti questi anni, può eventualmente necessitare di revisioni e noi abbiamo sempre laicamente affrontato la questione, senza bandierine ideologiche e senza dover difendere per definizione delle questioni, ma tendenzialmente, avendo un approccio che fosse effettivamente nell’ottica della tutela ambientale. Io ricordo a me stesso, innanzitutto, che la ZTL nasce come provvedimento migliorativo della qualità dell’aria. Ovviamente, ci siamo permessi di chiedere più e più volte - guardo lei, Rolando, perché devo guardare lei che è l’Assessore alla delibera, anche se la cosa, ovviamente, non riguarda lei, ma riguarda la sua collega, che... - a cui parlo in contumacia, mettiamola così - ci ha spiegato più e più volte, abbiamo chiesto di vedere quali erano gli effetti positivi, i benefici ambientali prodotti dal progetto famoso. Domanda inevasa, perché, poi alla fine questi famosi dati che mi dimostravano la qualità, il miglioramento della qualità dell’aria, legato a un prolungamento della durata della ZTL centrale e a un pedaggiamento della sosta, non ci sono mai stati forniti, e non ci sono mai stati forniti perché non esistono, anzi, i modelli dimostrano l’esatto opposto, ed è intuitivo, non bisogna essere dei grandi fini strateghi per capire che, se io blindo il nucleo centrale della Città e il traffico veicolare di attraversamento lo porto sulle direttrici perimetrali, in qualche modo vado ad incrementare la percorrenza chilometrica e le emissioni di CO2,. Quindi, nonostante l’anno e mezzo di tempo transitorio mal contato, che è intercorso tra, guardate, laicamente abbiamo chiesto: “Fateci vedere gli studi che dimostrano che pedaggiare la ZTL migliora la qualità dell’aria di Torino”, non sono mai arrivati questi studi, sarà interessante poi, io spero che ci sia almeno l’onestà intellettuale di verificare l’andamento delle emissioni di particolato e di inquinamento durante il lockdown, perché sarà interessante, anche dal punto di vista scientifico, credo, comparare il periodo di lockdown con i periodi precedenti, per verificare effettivamente gli effetti prodotti dai provvedimenti di contenimento del traffico, rispetto ad altri fattori ambientali. Questo servirà comunque, credo, molto più alla prossima Amministrazione che a voi, anche perché mi pare di poter dire che invece continuiamo a vedere un approccio piuttosto, come dire, testardo, ecco, lo definirei così, testardo, non cocciuto, perché “cocciuto” rischia di sembrare offensivo, però testardo sì. Oggi ci troviamo questa proposta di mettere un milione e mezzo di euro per mettere le telecamere e torna in pista la questione del pedaggio della ZTL. Ora, io non sono un modellista dei flussi d’aria nell’atmosfera nella vita, però, come dire, credo che sia utile che almeno riflettiate sull’opportunità di valutare di prendere tempo. La proposta che vi facciamo è quella di soprassedere oggi su una modifica della ZTL, capire che cosa succederà al traffico veicolare nel momento in cui il sistema andrà completamente a regime, perché questa emergenza Covid ha, di fatto, cambiato radicalmente i flussi di massa e i flussi di persone dentro la nostra città, ha cambiato le abitudini di spostamento dei torinesi dentro la nostra città e in prospettiva crediamo possa essere questa una modifica strutturale. La diffusione dello smart working, di fatto, ha prodotto uno svuotamento di larga parte degli edifici adibiti a uffici, che quindi in qualche modo erano i grandi siti user del centro della città, in molti casi turnazione di dipendenti o addirittura politiche come quelle che avete fatto voi, cioè quelle di mettere, addirittura, in smart working 1.600 persone, dipendenti comunali, smart working permanente, io ho in mente una serie di edifici di questa Città, penso allo stabile di fronte…, lo stabile di via Meucci, lo stabile di fronte a via Meucci, dove ci sono prestigiose società di consulenza, che hanno visto ridotte le unità di persone da 100 a 15, eccetera, eccetera, eccetera. Ci era sembrato, nei provvedimenti che in particolar modo erano stati adottati durante l’emergenza Covid, che questa consapevolezza che la Città era cambiata e che questa pandemia avrebbe lasciato comunque uno strascico piuttosto robusto, ci fosse nell’Amministrazione, tant’è vero che abbiamo votato favorevolmente, ad esempio, alla questione dei dehors, che ci sembrava una misura intelligente per fronteggiare in qualche modo una carenza strutturale di fatturato, che non solo durante il Covid, ma anche dopo - e in questo momento è parecchio evidente - sta caratterizzando molte attività economiche del centro. Quello che vogliamo dire è che noi dobbiamo tutelare la presenza degli esercizi commerciali del nostro centro città, ma non perché qui c’è una lobby di commercianti che chiede di essere garantita o difesa, ma perché ogni volta che si abbassa una serranda e non si riapre, si impoverisce, in qualche modo, il tessuto urbano del nostro centro storico. Noi non sappiamo, oggettivamente, se le modifiche che stiamo vedendo, che sono sotto gli occhi di tutti, che tipo di durata avranno; magari fra un anno, quando la paura…, ce lo auguriamo tutti, arriverà il vaccino, la pandemia sarà passata, tutti i torinesi torneranno esattamente alle abitudini precedenti, magari sì, magari no. Nel frattempo stanno succedendo certe cose e ne succederanno delle altre. Cito un altro esempio, pensiamo al completando grattacielo della Regione del Lingotto da oltre 2.000 lavoratori: avremo altre mal contate 1.000, 1.500 persone che tutti i giorni non dovranno più arrivare in centro negli Uffici regionali, perché si sposteranno al Lingotto e magari scopriremo che, con l’arrivo della Città della Salute, la ZTL va spostata al Lingotto e non alla ZTL centrale. Allora qual è il piano del ragionamento che vorremmo proporre alla Maggioranza se, come dire, accoglie la proposta? Di evitare oggi di, come dire, preconfigurare condizioni attraverso una somma di un milione e mezzo di euro non sono noccioline, per comprare delle telecamere per pedaggiare la ZTL centrale, perché, ribadisco, magari fra tre-quattro anni il problema del traffico e della limitazione del traffico ce l’avremo nell’area del Lingotto in via Nizza e non nella ZTL centrale. Allora vi chiediamo di sospendere questo ragionamento, lasciarlo laicamente, in qualche modo, a chi verrà e chi si troverà a gestire questa partita molto difficile, molto delicata e dico anche molto ambiziosa, dal punto di vista culturale ed evitare di mettere queste risorse nell’assestamento. Ovviamente, siccome abbiamo risorse pubbliche e noi crediamo fortemente nella mobilità alternativa e sostenibile, facciamo una proposta, che vi proponiamo attraverso l’emendamento che abbiamo in qualche modo sottoscritto, che è quella di utilizzare queste risorse, proprio queste del milione e mezzo di euro che voi avete, credo, per ragioni che non sono state motivate dall’Assessore Rolando, ma che magari nel dibattito emergeranno, per fare due cose che riteniamo invece utili alla Città, in questo momento, anche alla luce dei fatti che stanno succedendo; viene data grande enfasi al fatto che i torinesi stanno utilizzando le biciclette invece che le macchine, abbiamo avuto dati in controtendenza, con un incremento di traffico in bici e di mobilità alternativa, diamo un segnale insieme, tutti insieme, al fatto che noi crediamo davvero a questa mobilità alternativa: occupiamoci delle nostre piste ciclabili. In questa città esiste una rete piuttosto diffusa di piste ciclabili, vere, parliamo delle piste ciclabili, non parlo delle altre, come dire, intuizioni più o meno felici che negli ultimi mesi sono arrivate in città, che sono, per tante ragioni, state abbandonate dopo la loro costruzione. Io invito tutti a fare un esperimento pratico: provate a percorrere in bicicletta il tratto di pista ciclabile che corre lungo il corso Duca degli Abruzzi, pista ciclabile di grandissima qualità, larga, bella, senza intersezioni a raso, senza passi carrabili, davvero piacevole, e provate a non cadere o, se avete persone con voi che in qualche modo hanno più difficoltà ad andare in bici, provate ad evitare che queste persone cadano. Allora, perché non mettere il milione e mezzo di euro, invece che sull’acquisto delle telecamere della ZTL, che, come dire, ad oggi non serve a niente e soprattutto non sappiamo se servirà in futuro, e non spendiamo quelle risorse per fare la manutenzione delle nostre piste ciclabili? Riflettete su questa cosa. Secondo punto, seconda proposta, poi noi siamo anche disponibili, come dire, se la discussione è davvero aperta e laica, a rivedere anche dove allocare queste risorse. Secondo grande punto: una delle grandi politiche di tutela e di valorizzazione del centro riguarda le aree pedonali. Noi, da sempre, da sempre abbiamo promosso la costituzione di aree pedonali, ma le aree pedonali non sono due fioriere che chiudono il traffico veicolare, le aree pedonali sono il progetto di via Monferrato, cioè un progetto che tiene... - cito quello come esempio perché è il più recente e si presta meglio - cioè un progetto che impedisce il traffico veicolare e contemporaneamente riqualifica quel sedime, lo rende fruibile, lo rende davvero un’area pedonale. Allora, ci sono questi due elementi: la manutenzione delle nostre piste ciclabili, che serve fondamental… e la messa in sicurezza delle nostre piste ciclabili da un lato, e la riqualificazione delle aree pedonali. Guardate, con un milione e mezzo di euro forse di aree pedonali se ne fa una, non è che se ne fanno 200, ma almeno la facciamo ben fatta, valutate voi quale fare, valutate voi qual è quella più strategica, vendetevela voi nei post, inauguratela voi, tagliate i nastri, fate voi la propaganda, a noi non interessa intestarci questa cosa, a noi interessa che non vengano fatte operazioni che, a nostro modo di vedere, rischiano di essere controproducenti e vengano fatte delle cose utili. Soldi ce ne sono al momento pochi, poi speriamo che il Recovery Fund ne porti, che la Città sia capace di attrarre ulteriori risorse. Nelle more di queste attese messianiche, ci sono dei soldi, non tanti, un milione e mezzo, però provate a valutare se un piano di manutenzione delle piste ciclabili e un piano - non un piano perché mi pare sovradimensionato rispetto alla disponibilità finanziaria - di riqualificazione di un’area pedonale può essere una cosa più intelligente che comprare le telecamere per pedaggiare. Ringrazio gli Uffici di aver avuto la cortesia di leggere e di parerare l’emendamento che con la collega Foglietta abbiamo depositato, in maniera favorevole, sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo contabile. Ovviamente, in caso di approvazione di questo emendamento, andranno adottati gli atti successivi e conseguenti di adeguamento del Piano triennale delle Opere Pubbliche, però, come dire, proviamo una volta ad uscire da uno steccato, da una barricata ideologica, per cui tutto quello che proponiamo noi non va mai bene per definizione; provate a fare una riflessione da questo punto di vista, proviamo a lavorare insieme nell’interesse di questa città, in questi ultimi scampoli di mandato, in questi ultimi mesi, davvero credo che possa essere sicuramente un segnale apprezzato per i torinesi, che, come dire, ci sia anche una maggiore apertura rispetto a quelli che sono stati gli oltre quattro anni e mezzo, quasi, che abbiamo passato insieme, rispetto a proposte che vanno, mi sembra, tutte nell’ottica di un comune valore, che è quello di potenziare la mobilità ciclabile, migliorare la qualità ambientale, lavorare sulla mobilità sostenibile e migliorare la qualità generale della nostra città. |