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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01703
BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2020/2022. VARIAZIONI. IX PROVVEDIMENTO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto n. 2 del nostro Ordine del Lavori.
La deliberazione n. mecc. 202001703/024, presentata dall’Assessore Rolando, che ha
come oggetto:

“Bilancio di Previsione finanziario 2020-2022. Variazioni. IX Provvedimento”

SICARI Francesco (Presidente)
È stato presentato anche un emendamento dal Capogruppo Lo Russo e dalla
Vicecapogruppo Foglietta. Lascio ora la parola all’Assessore Rolando per
l’illustrazione, prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Grazie, Presidente. Siamo giunti, con il mese di agosto, al IX Provvedimento di
variazione. Questa delibera si muove nel contesto dell’urgenza e quindi la Giunta chiede
al Consiglio la ratifica ai sensi del TUEL, e il tema che smuove l’urgenza - che ha
provocato questa delibera, che è stata votata, se non ricordo male, il 4 agosto - era
l’imminenza delle consultazioni referendarie e la necessità di impegnare, da parte
dell’Area Servizi Civici, le spese necessarie per l’allestimento dei seggi e per lo
svolgimento delle consultazioni stesse. Quindi, prima attività di questa delibera, che è
recitata e analizzata nell’allegato 5, è apportare la variazione di entrata relativa alle
spese per euro 987.615,00, relativamente a una partita di trasferimenti correnti e
rimborsi, erogato dallo Stato, per servizi in occasione del Referendum; questo è il primo
tema. Inoltre, in sede di riaccertamento ordinario dei residui, finalizzato al Rendiconto
del 2019, sono emerse situazioni di residui passivi finanziati da mutui CDP già
concessi, che erano stati conservati in conto residui passavi, anni 2018 e precedenti, non
reimputati e successivamente non movimentati. Dall’attenta analisi dei cronoprogrammi
è emersa la necessità di reiscrivere la posta in conto competenza 2020 e questa posta si
ritrova nell’allegato 5, sempre, e riguarda le spese correlate che vengono..., anche le
spese correlate che vengono riscritte al Bilancio, secondo il principio dell’esigibilità,
trattandosi di poste già correttamente accertate e impegnate per un importo di
9.998.495,60. Inoltre, su richiesta del Corpo di Polizia Municipale, come recita sempre
la delibera in conto capitale, sono stati inseriti i contributi ministeriali destinati a 5T per
l’acquisto di impianti di videosorveglianza e di attrezzature per euro 700.000,00 relative
al Progetto ARGO. Viene, inoltre, applicato l’avanzo di amministrazione anno 2019 per
3.787.705,16 come risulta dall’allegato, sempre, 5, pertanto il Bilancio viene modificato
ai sensi dell’allegato 2 che forma parte Integrante. Quindi questa delibera, in totale, fa
una variazione di entrata di 15.973, eccetera, eccetera, che pareggia a 15.973. La Giunta
non ha altri emendamenti, niente, io ho finito l’illustrazione della delibera. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Nell’esame del IX Provvedimento di variazione a questo Bilancio,
che, come ricordava l’Assessore Rolando, è stato presentato in via d’urgenza, abbiamo
rilevato una cosa che, non abbiamo capito se per timidezza o pudore, l’Amministrazione
non ha voluto rendere noto al grande pubblico, al pubblico attraverso le consuete
conferenze stampa, di una misura che è contenuta nell’allegato 5, che invece ha un
enorme impatto. Infatti, l’attuale deliberazione prevede di utilizzare parte dei 3 milioni e
passa di avanzo per finanziare, leggo: “L’acquisto di telecamere area ZTL”, per oltre un
milione e mezzo di euro. Ora, noi abbiamo provato a ragionare, in una riflessione un po’
articolata, relativamente, come dire, alla evidente - a nostro modo di vedere -
contraddizione che c’è tra un’Amministrazione che ha chiuso... cioè, ha riaperto la ZTL
per le esigenze Covid, correttamente peraltro, e che contemporaneamente mette a
Bilancio l’acquisto di telecamere, crediamo, visto che l’importo coincide, per,
fondamentalmente, consentire il pedaggiamento della ZTL. Ora io, per carità di patria -
mi spiace che la Sindaca non ci sia - eviterò di infierire sulle capacità politiche e
amministrative della titolare dei Trasporti, la Maria Lapietra, eviterò di infierire
relativamente a tutte le volte in cui in quest’Aula abbiamo discusso del mitico progetto
di Torino Centro Aperto, cioè, sostanzialmente, quello che avrebbe dovuto
rivoluzionare completamente la ZTL, obsoleta, vecchia, quella che sostanzialmente era,
in qualche modo, da cambiare e che, nonostante quattro anni abbondanti di attività, e
che doveva essere quello il provvedimento bandiera di questa Amministrazione, di cui
abbiamo perso le tracce, tracce che invece vediamo sui giornali con addirittura una
minaccia di contenzioso da parte della società Municipia del Gruppo Engineering, che
ha partecipato, correttamente, secondo le procedure amministrative, a quello che doveva
essere la fase di elaborazione della proposta del cosiddetto “project financing”, di cui,
invece, abbiamo perso le tracce. Ora, a noi sfugge la ragione per cui quella roba lì non è
andata avanti, anche perché questa Amministrazione, non le ha mai spiegate, nel senso
che le ha spiegate fondamentalmente utilizzando la questione del Covid, cioè in buona
sostanza... - mediaticamente le ha spiegate, perché poi amministrativamente leggiamo
che la cosa è già in mano agli avvocati - ha spiegato che l’arrivo del Covid, che
cambiava il paradigma di mobilità della nostra Città e tutta una serie di altri elementi
non meglio identificati, diciamo così, facevano superare il modello del pedaggiamento
con la sosta, il famoso progetto Torino Centro Aperto, che noi più correttamente
chiamiamo “pedaggiamento della ZTL”. Nelle more di questa questione, apprendiamo,
anche qua a mezzo stampa, sempre dalla ineffabile Assessora Lapietra, che c’era una
sostanziale evoluzione, cioè sarebbero state installate delle telecamere ai varchi della
ZTL, che avrebbero dovuto monitorare l’entrata e l’uscita dei veicoli e far pagare
l’attraversamento della ZTL. Ora, noi pensiamo che, come dire, questo tipo di
provvedimento sia un provvedimento intempestivo. Provo ad argomentare le ragioni di
questa considerazione. Sicuramente la ZTL, così come l’abbiamo conosciuta in tutti
questi anni, può eventualmente necessitare di revisioni e noi abbiamo sempre
laicamente affrontato la questione, senza bandierine ideologiche e senza dover difendere
per definizione delle questioni, ma tendenzialmente, avendo un approccio che fosse
effettivamente nell’ottica della tutela ambientale. Io ricordo a me stesso, innanzitutto,
che la ZTL nasce come provvedimento migliorativo della qualità dell’aria. Ovviamente,
ci siamo permessi di chiedere più e più volte - guardo lei, Rolando, perché devo
guardare lei che è l’Assessore alla delibera, anche se la cosa, ovviamente, non riguarda
lei, ma riguarda la sua collega, che... - a cui parlo in contumacia, mettiamola così - ci ha
spiegato più e più volte, abbiamo chiesto di vedere quali erano gli effetti positivi, i
benefici ambientali prodotti dal progetto famoso. Domanda inevasa, perché, poi alla fine
questi famosi dati che mi dimostravano la qualità, il miglioramento della qualità
dell’aria, legato a un prolungamento della durata della ZTL centrale e a un
pedaggiamento della sosta, non ci sono mai stati forniti, e non ci sono mai stati forniti
perché non esistono, anzi, i modelli dimostrano l’esatto opposto, ed è intuitivo, non
bisogna essere dei grandi fini strateghi per capire che, se io blindo il nucleo centrale
della Città e il traffico veicolare di attraversamento lo porto sulle direttrici perimetrali,
in qualche modo vado ad incrementare la percorrenza chilometrica e le emissioni di
CO2,. Quindi, nonostante l’anno e mezzo di tempo transitorio mal contato, che è
intercorso tra, guardate, laicamente abbiamo chiesto: “Fateci vedere gli studi che
dimostrano che pedaggiare la ZTL migliora la qualità dell’aria di Torino”, non sono mai
arrivati questi studi, sarà interessante poi, io spero che ci sia almeno l’onestà
intellettuale di verificare l’andamento delle emissioni di particolato e di inquinamento
durante il lockdown, perché sarà interessante, anche dal punto di vista scientifico, credo,
comparare il periodo di lockdown con i periodi precedenti, per verificare effettivamente
gli effetti prodotti dai provvedimenti di contenimento del traffico, rispetto ad altri fattori
ambientali. Questo servirà comunque, credo, molto più alla prossima Amministrazione
che a voi, anche perché mi pare di poter dire che invece continuiamo a vedere un
approccio piuttosto, come dire, testardo, ecco, lo definirei così, testardo, non cocciuto,
perché “cocciuto” rischia di sembrare offensivo, però testardo sì. Oggi ci troviamo
questa proposta di mettere un milione e mezzo di euro per mettere le telecamere e torna
in pista la questione del pedaggio della ZTL. Ora, io non sono un modellista dei flussi
d’aria nell’atmosfera nella vita, però, come dire, credo che sia utile che almeno
riflettiate sull’opportunità di valutare di prendere tempo. La proposta che vi facciamo è
quella di soprassedere oggi su una modifica della ZTL, capire che cosa succederà al
traffico veicolare nel momento in cui il sistema andrà completamente a regime, perché
questa emergenza Covid ha, di fatto, cambiato radicalmente i flussi di massa e i flussi di
persone dentro la nostra città, ha cambiato le abitudini di spostamento dei torinesi
dentro la nostra città e in prospettiva crediamo possa essere questa una modifica
strutturale. La diffusione dello smart working, di fatto, ha prodotto uno svuotamento di
larga parte degli edifici adibiti a uffici, che quindi in qualche modo erano i grandi siti
user del centro della città, in molti casi turnazione di dipendenti o addirittura politiche
come quelle che avete fatto voi, cioè quelle di mettere, addirittura, in smart working
1.600 persone, dipendenti comunali, smart working permanente, io ho in mente una
serie di edifici di questa Città, penso allo stabile di fronte…, lo stabile di via Meucci, lo
stabile di fronte a via Meucci, dove ci sono prestigiose società di consulenza, che hanno
visto ridotte le unità di persone da 100 a 15, eccetera, eccetera, eccetera. Ci era
sembrato, nei provvedimenti che in particolar modo erano stati adottati durante
l’emergenza Covid, che questa consapevolezza che la Città era cambiata e che questa
pandemia avrebbe lasciato comunque uno strascico piuttosto robusto, ci fosse
nell’Amministrazione, tant’è vero che abbiamo votato favorevolmente, ad esempio, alla
questione dei dehors, che ci sembrava una misura intelligente per fronteggiare in
qualche modo una carenza strutturale di fatturato, che non solo durante il Covid, ma
anche dopo - e in questo momento è parecchio evidente - sta caratterizzando molte
attività economiche del centro. Quello che vogliamo dire è che noi dobbiamo tutelare la
presenza degli esercizi commerciali del nostro centro città, ma non perché qui c’è una
lobby di commercianti che chiede di essere garantita o difesa, ma perché ogni volta che
si abbassa una serranda e non si riapre, si impoverisce, in qualche modo, il tessuto
urbano del nostro centro storico. Noi non sappiamo, oggettivamente, se le modifiche
che stiamo vedendo, che sono sotto gli occhi di tutti, che tipo di durata avranno; magari
fra un anno, quando la paura…, ce lo auguriamo tutti, arriverà il vaccino, la pandemia
sarà passata, tutti i torinesi torneranno esattamente alle abitudini precedenti, magari sì,
magari no. Nel frattempo stanno succedendo certe cose e ne succederanno delle altre.
Cito un altro esempio, pensiamo al completando grattacielo della Regione del Lingotto
da oltre 2.000 lavoratori: avremo altre mal contate 1.000, 1.500 persone che tutti i giorni
non dovranno più arrivare in centro negli Uffici regionali, perché si sposteranno al
Lingotto e magari scopriremo che, con l’arrivo della Città della Salute, la ZTL va
spostata al Lingotto e non alla ZTL centrale. Allora qual è il piano del ragionamento che
vorremmo proporre alla Maggioranza se, come dire, accoglie la proposta? Di evitare
oggi di, come dire, preconfigurare condizioni attraverso una somma di un milione e
mezzo di euro non sono noccioline, per comprare delle telecamere per pedaggiare la
ZTL centrale, perché, ribadisco, magari fra tre-quattro anni il problema del traffico e
della limitazione del traffico ce l’avremo nell’area del Lingotto in via Nizza e non nella
ZTL centrale. Allora vi chiediamo di sospendere questo ragionamento, lasciarlo
laicamente, in qualche modo, a chi verrà e chi si troverà a gestire questa partita molto
difficile, molto delicata e dico anche molto ambiziosa, dal punto di vista culturale ed
evitare di mettere queste risorse nell’assestamento. Ovviamente, siccome abbiamo
risorse pubbliche e noi crediamo fortemente nella mobilità alternativa e sostenibile,
facciamo una proposta, che vi proponiamo attraverso l’emendamento che abbiamo in
qualche modo sottoscritto, che è quella di utilizzare queste risorse, proprio queste del
milione e mezzo di euro che voi avete, credo, per ragioni che non sono state motivate
dall’Assessore Rolando, ma che magari nel dibattito emergeranno, per fare due cose che
riteniamo invece utili alla Città, in questo momento, anche alla luce dei fatti che stanno
succedendo; viene data grande enfasi al fatto che i torinesi stanno utilizzando le
biciclette invece che le macchine, abbiamo avuto dati in controtendenza, con un
incremento di traffico in bici e di mobilità alternativa, diamo un segnale insieme, tutti
insieme, al fatto che noi crediamo davvero a questa mobilità alternativa: occupiamoci
delle nostre piste ciclabili. In questa città esiste una rete piuttosto diffusa di piste
ciclabili, vere, parliamo delle piste ciclabili, non parlo delle altre, come dire, intuizioni
più o meno felici che negli ultimi mesi sono arrivate in città, che sono, per tante ragioni,
state abbandonate dopo la loro costruzione. Io invito tutti a fare un esperimento pratico:
provate a percorrere in bicicletta il tratto di pista ciclabile che corre lungo il corso Duca
degli Abruzzi, pista ciclabile di grandissima qualità, larga, bella, senza intersezioni a
raso, senza passi carrabili, davvero piacevole, e provate a non cadere o, se avete persone
con voi che in qualche modo hanno più difficoltà ad andare in bici, provate ad evitare
che queste persone cadano. Allora, perché non mettere il milione e mezzo di euro,
invece che sull’acquisto delle telecamere della ZTL, che, come dire, ad oggi non serve a
niente e soprattutto non sappiamo se servirà in futuro, e non spendiamo quelle risorse
per fare la manutenzione delle nostre piste ciclabili? Riflettete su questa cosa.
Secondo punto, seconda proposta, poi noi siamo anche disponibili, come dire, se la
discussione è davvero aperta e laica, a rivedere anche dove allocare queste risorse.
Secondo grande punto: una delle grandi politiche di tutela e di valorizzazione del centro
riguarda le aree pedonali. Noi, da sempre, da sempre abbiamo promosso la costituzione
di aree pedonali, ma le aree pedonali non sono due fioriere che chiudono il traffico
veicolare, le aree pedonali sono il progetto di via Monferrato, cioè un progetto che
tiene... - cito quello come esempio perché è il più recente e si presta meglio - cioè un
progetto che impedisce il traffico veicolare e contemporaneamente riqualifica quel
sedime, lo rende fruibile, lo rende davvero un’area pedonale.
Allora, ci sono questi due elementi: la manutenzione delle nostre piste ciclabili, che
serve fondamental… e la messa in sicurezza delle nostre piste ciclabili da un lato, e la
riqualificazione delle aree pedonali. Guardate, con un milione e mezzo di euro forse di
aree pedonali se ne fa una, non è che se ne fanno 200, ma almeno la facciamo ben fatta,
valutate voi quale fare, valutate voi qual è quella più strategica, vendetevela voi nei
post, inauguratela voi, tagliate i nastri, fate voi la propaganda, a noi non interessa
intestarci questa cosa, a noi interessa che non vengano fatte operazioni che, a nostro
modo di vedere, rischiano di essere controproducenti e vengano fatte delle cose utili.
Soldi ce ne sono al momento pochi, poi speriamo che il Recovery Fund ne porti, che la
Città sia capace di attrarre ulteriori risorse. Nelle more di queste attese messianiche, ci
sono dei soldi, non tanti, un milione e mezzo, però provate a valutare se un piano di
manutenzione delle piste ciclabili e un piano - non un piano perché mi pare
sovradimensionato rispetto alla disponibilità finanziaria - di riqualificazione di un’area
pedonale può essere una cosa più intelligente che comprare le telecamere per
pedaggiare. Ringrazio gli Uffici di aver avuto la cortesia di leggere e di parerare
l’emendamento che con la collega Foglietta abbiamo depositato, in maniera favorevole,
sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo contabile. Ovviamente, in caso di
approvazione di questo emendamento, andranno adottati gli atti successivi e
conseguenti di adeguamento del Piano triennale delle Opere Pubbliche, però, come dire,
proviamo una volta ad uscire da uno steccato, da una barricata ideologica, per cui tutto
quello che proponiamo noi non va mai bene per definizione; provate a fare una
riflessione da questo punto di vista, proviamo a lavorare insieme nell’interesse di questa
città, in questi ultimi scampoli di mandato, in questi ultimi mesi, davvero credo che
possa essere sicuramente un segnale apprezzato per i torinesi, che, come dire, ci sia
anche una maggiore apertura rispetto a quelli che sono stati gli oltre quattro anni e
mezzo, quasi, che abbiamo passato insieme, rispetto a proposte che vanno, mi sembra,
tutte nell’ottica di un comune valore, che è quello di potenziare la mobilità ciclabile,
migliorare la qualità ambientale, lavorare sulla mobilità sostenibile e migliorare la
qualità generale della nostra città.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Malanca.

MALANCA Roberto
Grazie, Presidente. Io ho da commentare un po’ di cose. Intanto ricordo a tutti i
Consiglieri che erano presenti alla programmazione lavori, che a breve ci sarà una
programmazione di una seduta di II Commissione, in cui si affronterà proprio il tema
della ZTL e di quello che è stato definito il pedaggiamento della ZTL, in particolar
modo. Devo dire che, stranamente, mai mi sono sentito così in sintonia con alcune delle
frasi appena pronunciate da uno dei Consiglieri di minoranza. Però, facendo la sintesi,
un po’, di quello che ha detto, sostanzialmente mi sembra di aver capito che si stupisce
che torni in pista la ZTL, nonostante ci sia stata una conferenza stampa che diceva
esattamente quello che avremmo fatto a fine luglio, ma evidentemente gli è sfuggita,
non importa, ne riparleremo di nuovo in Commissione. Gli è sfuggito il fatto che, se è
vero che si parla di smart working che riduce la quantità di persone che vanno a lavorare
in ufficio, forse questo vale anche per il grattacielo della Regione allo stesso modo, non
è che per forza si debba avere uno spostamento solo in certe zone e non in altre.
Detto ciò, ha definito questo provvedimento come intempestivo, a me sembra che sia
esattamente il contrario, cioè le motivazioni del Covid, che hanno convinto,
sostanzialmente, questa Amministrazione a considerare come non più percorribile
quello che era il project financing, in quanto sono venuti meno alcuni presupposti
perché questo si potesse sostenere, è proprio il motivo che sta alla base di questo
provvedimento. Le modifiche al traffico, le modifiche al modello di mobilità sono
assolutamente evidenti a chiunque, si vede sia nell’uso del trasporto pubblico, sia
nell’aumentato numero delle biciclette, sia nel ridotto numero delle automobili e non
sono, ovviamente, soltanto legate al Covid, ma noi ci auguriamo che siano
un’accelerazione di un cambiamento che ormai prosegue da anni, in quello che è
l’abbandono del modello della mobilità a tutti i costi dell’auto. E, devo dire, sono
ancora più contento di quello che ha asserito il Consigliere che è intervenuto prima,
proprio perché da quella bocca erano uscite parole che ad inizio di questa Consiliatura
davano come diritto inalienabile di coloro che possiedono una macchina, di avere diritto
di poterla utilizzare e di averla posteggiata sotto casa tutti i giorni. Quindi, vedo con
piacere che si fa riferimento ad un cambio di modello e sono contento che anche chi ha
parlato venga ad adottare questo cambio di modello e a capire che sta cambiando
completamente il paradigma della mobilità urbana in questa città, come in tutte le città
europee e mondiali. Parliamo degli studi predittivi. Gli studi predittivi sono tutti stati
ampiamente sconfessati, sia quelli del passato, che poi dopo sono stati riverificati, che
quelli che si potevano fare prima del Covid, evidentemente, perché è cambiato
completamente tutto. Queste telecamere, in realtà, costituiscono la base per un nuovo
modello di mobilità e di controllo della mobilità, che in realtà consentono di rendere il
modello altamente flessibile e di abbandonare quello che il Consigliere di prima voleva
mantenere, cioè l’attuale ZTL, che impedisce l’ingresso a tutti all’interno del centro.
Questo è un modello che va abbandonato, perché è vecchio e, se ci tiene veramente a
difendere quello che è il tessuto commerciale, che, si badi bene, non è attaccato dalla
ZTL, ma da ben altri attori su cui purtroppo l’Amministrazione spesso non ha il potere
di intervenire più di tanto, perché legati a logiche di mercato e a volte nemmeno a
logiche di normativa nazionale, ma a qualcosa di più alto purtroppo. Bene, non difenda
l’attuale modello, come sembra, invece. Lei dice: “Si sospenda questa modifica, questa
evoluzione e si resti con quella attuale”. No, quella attuale non funziona e con quella
attuale si intendono le tre ore del mattino in cui non può entrare nessuno, nemmeno
quelli che ne hanno veramente bisogno. La flessibilità di un sistema di controllo della
mobilità consiste proprio nel differenziare tra chi ha necessità di usare l’auto e chi la usa
non necessitato e quindi ne fa, sostanzialmente, un abuso, ed è l’abuso il fatto che,
sostanzialmente, danneggia tutti i cittadini, sia da un punto di vista atmosferico, ma
anche da un punto di vista acustico, ma anche da un punto di vista visivo, perché
l’occupazione dello spazio non è assolutamente ininfluente, da questo punto di vista.
Quindi, il prendere tempo non mi sembra che sia la scelta migliore, perché questo
significa ritornare ad un modello che non funziona e lo si è visto negli ultimi 20 anni,
dove le situazioni sono andate via via deteriorando e peggiorando. La cosa che non
capisco è perché si mette in alternativa, quindi si fa del benaltrismo, sostanzialmente, a
quella che è la logica di promuovere la manutenzione delle piste ciclabili, la creazione
di aree pedonali, che forse gli è sfuggita, ma questa Amministrazione sta facendo da un
bel po’ di tempo, con il milione e mezzo di acquisto delle telecamere. Cioè, quello che
si vuole non è: “Non usiamoli lì per usarli da un’altra parte”, che questo è quello che
apparentemente si chiede, ma semplicemente si chiede di sospendere una
flessibilizzazione del modello di controllo della mobilità e di fare una cosa che questa
Amministrazione sta già facendo. Non mi sembra assolutamente il caso. Io veramente
do il benvenuto a questo provvedimento, perché dota la Città di uno strumento di
controllo e di flessibilità, che poi, alla fine, non fa nient’altro che regolare la sosta,
diciamocelo chiaramente, ma questi, i dettagli, poi, di implementazione li vedremo,
assolutamente, appena avremo la Commissione, dove potremo approfondire anche
tecnicamente ed esattamente come verranno usate queste telecamere ed eventuali altri
apparecchi a corredo di queste telecamere. Io credo che, ripeto, questo intervento,
questo provvedimento sia assolutamente indispensabile ed è indispensabile farlo ora,
ora che c’è la disponibilità di questi fondi ed ora che serve accompagnare questo cambio
di modello sulla mobilità con una flessibilizzazione maggiore. Chi vuole restare alla
vecchia ZTL, benvenuto, ma non credo che sia molto diverso da chi pretendeva di avere
la macchina assolutamente come diritto inalienabile. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Petrarulo.

PETRARULO Raffaele
E va beh, ma il rosso..., anche il verde va, perché qui (incomprensibile) io, la cravatta è
rossa, però un po’ di verde anche, perché bisogna essere un po’... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). No, a parte questo, sinceramente mi viene da sorridere, perché
quando si parla di mobilità, guardo spesso e volentieri il cartello che c’è nel corso
centrale di corso Francia, dove c’è scritto: “Divieto di transito per biciclette, calessi…”
e via discorrendo. Cioè, stiamo facendo di tutto in questa città, di tutto. Io sono poi, a
parte le battute, un convinto..., a me piace andare in bicicletta, quindi non sono uno che
disdegna chi della bicicletta ne fa un uso non solo per hobby o per diletto, ma anche per
lavoro e via discorrendo. Però occorre avere anche una certa intelligenza per capire se,
quando si parla di mobilità, io dico sempre non dobbiamo parlare degli altri, ma le piste
ciclabili, adesso parlo proprio di una... pocanzi, venendo da casa mia, quella di corso
Novara, che sta diventando la stessa pista ciclabile che… è successo in corso Lecce.
Cioè, lo dico qua a verbale (incomprensibile), che i viali che vengono… cioè che si
immettono sul controviale hanno diritto…, non c’è neanche la striscia del dare la
precedenza. Ma voi pensate cosa succederà su via Frescobaldi! Quindi, capiamo già,
pensate quando questi entrano con la pista che c’è lì, che è a doppio senso sul
controviale, con due file di macchine, così com’è in corso Lecce. Allora, se questa è
mobilità, allora forse io non ne capisco proprio niente di quella mobilità. Piste ciclabili
possono essere quella che diceva Lo Russo di corso Duca degli Abruzzi, potrebbero
essere quelle che sono fatte in una maniera diversa da quelle che sono delle strisce di
asfalto in mezzo a delle macchine, dove se tu apri la portiera vai a sbattere e fai cadere
quello che è il ciclista con tutto quello che ne consegue. Se questa è pista ciclabile, io
sinceramente ho qualche dubbio. E allora, quindi, le telecamere, tutto questo, cioè le
somme vanno, ne abbiamo poche, usiamole, no? E vorrei fare un inciso anche sui
700.000 euro di questa variazione di Bilancio, che è quella che... aspetti che non vorrei
sbagliare, quella in conto capitale che occorre inserire il contributo ministeriale
destinato a 5T S.p.A. per l’acquisto di impianti di videosorveglianza ed attrezzature per
700.000 euro, Progetto ARGO. Apriti cielo sul Progetto ARGO. Già prima l’ha detto
l’Appendino, quindi il Progetto ARGO... La 5T, queste telecamere, la mobilità, le
avesse usate per accelerare quello che prende lei e prendevo io prima, la Linea 4,
Presidente Sicari, che si ferma in via Carmagnola, lei pensi, una metropolitana leggera
che ha una 5T che si ferma a tutti i semafori, che non ha la priorità per poter passare.
Quando uno pensa a questo e viene a Torino, dice: “Ma allora che cosa c’è? Parliamo di
biciclette? Di monopattini?”, ben vengano, ci mancherebbe, anche il calesse. È anche
bello il calesse, il calesse con due cavalli. Perché a quel punto noi arriviamo a fare della
mobilità una cosa che diventa una corrida. Cioè, la mobilità deve avere le sue piste ben
delineate, i tram devono avere la loro fortuna di poter passare. La 5T, che era un
progetto che Lo Russo conosce benissimo, perché era già ai tempi di Chiamparino,
doveva dare la priorità alla Linea 4 da Falchera a Mirafiori, dove, quando la Linea 4
arrivava nei pressi del semaforo, doveva avere la priorità assoluta. Priorità un corno! Si
ferma a tutti i semafori. Allora, quindi, a questo punto mi domando: ma questi
investimenti, Assessore Rolando, cosa li facciamo a fare? Diamo dei soldi per fare
cosa? 700.000 euro a 5T per quello che riguarda la videosorveglianza. Va bene che ci
sono le telecamere per quello che riguarda anche il discorso dell’accessibilità nella ZTL,
che poi ZTL oggi come oggi con lo smart working, con tutto, penso che meno ne
entrano e meno ce n’è, io non vedo tutto questo bailamme di traffico all’interno della
città di Torino, però andiamo a dare priorità anche con le telecamere su quello che sono
le priorità delle linee tranviarie, lì sì che ha ragione Malanca quando dice: “Abbiamo
una possibilità di poter fare andare le persone in bicicletta o altrove”, ma devi
incentivare il trasporto pubblico, devi far sì che il trasporto pubblico, a parte che non
paga nessuno, che è gratis, e va benissimo, la maggior parte, sulla Linea 4, sicuramente,
però lo incentiviamo dando, naturalmente, una priorità di passaggio. Ma è così difficile
mettere due sensori, lo dico all’ingegnere Lo Russo che lo sa meglio di me, due sensori
su un tratto di strada, dove passa un tram che questo mi fa buttare l’inverter del
semaforo dal rosso al verde o dal verde al rosso, a seconda dei colori che piacciono di
più, senza mettere il bianco della bandiera italiana in mezzo? Ma su questo cosa
facciamo? È questo che vorrei capire anche. Cioè, se no veramente qui stiamo arrivando
al paradosso in cui la mobilità diventa un optional, la mobilità diventa: “Ma sì, usiamo il
monopattino”. Avete visto l’ultimo incidente? Avete visto quanti ce ne sono a Milano?
Cioè, discutiamo di cose che... per poi dopo, poi dire: “Abbiamo fatto”, non abbiamo
fatto niente. Stiamo facendo delle cose che invece non vanno nell’interesse dei cittadini,
perché è vero che conviene andare, ma poi conviene anche normarlo questo, non è che
possiamo fare un discorso di questo tipo. Quindi, un milione e mezzo di euro o
settecentomila, per quello che riguarda la parte che va a 5T, usiamola bene, ma
usiamola diversamente. Io non so se usarla per la ZTL, potremmo anche andare ad usare
per quello che riguarda il servizio della ZTL... cioè, della priorità tranviaria delle grandi
linee, tipo la Linea 4, che è una del... nord o sud. Però mi pare di parlare in un... Cioè,
non è che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, mi sa che c’è proprio gente
che proprio non vuole capire, ed è peggio, perché il sordo, poverino, ha un impianto che
non funziona, chi non vuole capire, invece, ha il cervello che non mette in moto per
poter capire quello che c’è da fare.

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola, adesso, alla Consigliera Grippo. Prego, ne ha facoltà.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Racconterò una storia che faticherete a credere. Nella riunione del
Gruppo di oggi, il Capogruppo, quando preparava i lavori dell’Aula, in un rarissimo
momento di ingenuità diceva: “Non è possibile che la Maggioranza non accetti un
emendamento di questo genere”, ed in effetti le argomentazioni che portava il
Capogruppo Lo Russo erano tutte argomentazioni di merito, che mi spiace che non
siano state affatto colte, io non lo so se non le ha presentate bene, come le ha presentate
bene a noi durante l’incontro, ma erano tutte argomentazioni di merito che facevano ben
sperare che almeno una pandemia mondiale avesse consigliato di abbandonare
l’approccio ideologico che su determinate tematiche ha tenuto questa Maggioranza e
quest’Amministrazione dall’inizio della Legislatura. Però ho colto, dalle parole
dell’esponente di maggioranza che è intervenuto, che queste motivazioni di merito non
sono assolutamente arrivate. Io ci riprovo, Presidente, perché una volta tanto il tema non
è: “Vi piace la ZTL pedaggiata? Sì? No? Vi piace la ZTL com’è adesso? Si? No?” Il
tema è: “Abbiamo a disposizione...”. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Prego,
Segretario? No, pensavo ce l’avesse con me. Le chiedo scusa. Dicevo, abbiamo a
disposizione un gruzzoletto non indifferente, che c’è l’intenzione di destinare alla
viabilità largamente detta..., alla mobilità, chiedo scusa, largamente detta, in un
momento storico che è tutt’altro che comune e, a meno che le motivazioni Covid non
siano meschinamente utilizzate solo come alibi, io credo sia da riconoscere come un
valore quello che, non il Capogruppo Lo Russo, ma l’unico esponente di Maggioranza
che sin qui è intervenuto, ha illustrato. Ovvero, la situazione, per come l’abbiamo
conosciuta, ha portato un’accelerazione al cambiamento, ben venga, siamo disponibili a
guardare la realtà per quella che è, e non a mistificarla, senza farne una questione di
giudizio di valore. C’è stata un’accelerazione al cambiamento, che viene apprezzata da
parte della Maggioranza. Si va verso un cambio di modello e questo non lo
certifichiamo noi, lo certifica la forza di maggioranza che governa la Città. La domanda
semplicemente è: ma perché, nel momento in cui abbiamo delle risorse, su questa
accelerazione del cambiamento, su questo cambio di modello non investiamo? Perché
continuiamo a investire in politiche sostanzialmente punitive, in un momento in cui non
abbiamo ancora compreso come, sì, spiegava il Capogruppo Lo Russo, quale sarà la
trasformazione della mobilità urbana a seguito di un evento, che speriamo di non
rivivere mai più, perlomeno nel corso dell’esistenza che ancora ci aspetta? Ora, quello
che è richiesto da questo emendamento, che va in una direzione che dovrebbe esservi
del tutto familiare e che ha generato ottimismo persino nel cinico Capogruppo Lo
Russo, il tema dell’emendamento, che va, appunto, in questa direzione, dovrebbe
esservi particolarmente familiare e particolarmente caro. Quindi, io mi sarei aspettata
perlomeno un giudizio sul: “No, non utilizziamo queste risorse adesso, perché ci
importa di più accelerare sull’alternativa alla ZTL pedaggiata, per come era stata
pensata in una prima fase”, però perlomeno sappiamo che quello è l’obiettivo su tutto e
che il Covid è stato soltanto utilizzato come un pretesto per cambiare la rotta e far
rientrare dalla finestra quello che, per ragioni diverse non spiegate da un punto di vista
amministrativo, era uscito dalla porta”. Noi insistiamo sul fatto che, nel momento in cui
ci si chiede di fare delle valutazioni, in un tempo di vacche magre, su un contesto, che è
un contesto che fotografiamo allo stesso modo, noi facciamo una valutazione di
investimento sull’esistente e quindi sulla sostenibilità dell’utilizzo di mezzi alternativi
all’auto, sulla realizzazione di pedonalizzazioni che diano anche meno problemi di
quelle che, anche insieme, in un qualche modo, abbiamo fatto nel corso di questo
tempo, quindi credendo in una convergenza di intenzioni che, in un qualche modo, sono
state per voi una bandiera. Ripeto, venite a dirci: “No, piuttosto che lavorare su politiche
di tipo costruttivo, noi preferiamo lavorare su politiche di tipo punitivo, perché ci
importa di più”, ed è questo l’ultimo segno che lasceremo alla città, nonostante
determinati segnali che sono arrivati sul piano politico, nonostante quello che è successo
al tessuto sociale, produttivo e più in generale dei lavoratori, va bene, lo accetto, ma non
mescoliamo le carte dicendo: “L’emendamento Lo Russo-Foglietta, sostenuto da tutto il
Gruppo del Partito Democratico, è di nuovo un modo per neutralizzare il progetto bis di
Torino Centro Aperto”, perché questo non è, perché nei fatti questo non è. Si chiede
oggi, avendo una disponibilità di risorse, di fare un investimento su quel cambiamento
che si sta accelerando, per accelerarlo ulteriormente e su quel cambio di modello che
viene giudicato positivamente, se siete sinceri, se quello che dite ha, in effetti, un fondo
di verità, si chiede di scommetterci sopra, di essere conseguenti, coerenti e quindi di
seguire un tracciato che porti a dei risultati che siano dei risultati concreti. Perché,
credetemi, investiti in questa maniera, un milione e mezzo daranno dei risultati che al
termine della legislatura saranno visibili, per come ve lo stiamo proponendo. Voi sapete
bene che c’è il grosso rischio che, per come intendete investirli, con l’acquisto delle
telecamere e l’avvio di una rivoluzione che vi siete resi conto che non riuscivate a
gestire nella prima versione, c’è il rischio che non riusciate a gestirla neanche nella
seconda. Vi si chiede soltanto di interrogarvi sull’eredità che riuscirete e insieme
riusciremo a lasciare al termine di questo mandato e, in seconda battuta, di essere sinceri
rispetto alla possibilità, avendo risorse in tasca, di dove volete intervenire. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Vicecapogruppo Foglietta.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Insieme - come dice la mia collega - al cinico Capogruppo Lo
Russo, abbiamo provato, anche questa volta, a dare un contributo con una proposta
emendativa. Io ci avevo già provato quando abbiamo votato il DUP ’20/’22, con una
proposta emendativa che cercava di aumentare da 200.000 a 300.000 la spesa impegnata
- era un mutuo, peraltro - per la manutenzione straordinaria della viabilità ciclabile ed
allora i colleghi della Maggioranza, i suoi colleghi, mi dissero che l’emendamento era
fantastico, bellissimo, ma preferivano votare l’emendamento dell’ex Presidente di
I Commissione, che diceva: “Metteremo più soldi lì, prendendoli da lì, facendo colà”,
perché quello era il senso dell’emendamento. Difatti, non ci fosse stata l’emergenza
Covid o... faccio mie le parole dell’Assessora Lapietra, che, durante l’inaugurazione
della settimana della mobilità dice: “Meno male che c’è stato il Covid, così ci sono
arrivati degli altri soldi e abbiamo potuto investire sulle nuove ciclabili”, il problema a
questo punto non è fare un emendamento al DUP o ad un Bilancio, è che, cari colleghi
della Maggioranza, non vi vanno bene gli emendamenti proposti dal PD, perché...
adesso leggo la proposta emendativa, così la leggo anche per il Presidente della
II Commissione: “Sostituire: ‘acquisto di telecamere area ZTL’ con: “manutenzione e
messa in sicurezza delle piste ciclabili e sistemazione superficiale arredi di aree
pedonali’”. Poi la discussione è diventata tutta: “La ZTL sì, la ZTL no”, ma non si sta
parlando di quello, si sta dicendo: “Vogliamo impiegare il milione e mezzo, invece che
in acquisto di telecamere per la ZTL, per la manutenzione e messa in sicurezza delle
piste ciclabili e sistemazione superficiale arredi e aree pedonali?”, “Sì”, “No”, non c’è
una via di mezzo. Vi posso assicurare che i vostri ex elettori, che tanto hanno
caldeggiato il Movimento 5 Stelle nel 2016, perché una delle vostre stelle era
l’ambiente, la viabilità, le piste ciclabili, nel momento stesso in cui capiranno che a una
proposta emendativa, che a questo punto non è che non va bene, non la condividete, non
la votate semplicemente perché è del Partito Democratico, perché questo è, non saranno
così contenti del fatto che voi impegnerete il milione e mezzo, invece che su piste
ciclabili e rifacimento di manto stradale, nell’acquisto delle telecamere, ma poi
chiaramente la discussione, in maniera più che abile - perché alcuni meriti bisogna
riconoscerli, dopo quattro anni e mezzo sapete ampiamente cosa dire a verbale e come
confondere l’elettore -, l’avete spostato da una proposta di merito, che è quella del
Capogruppo Lo Russo e della sottoscritta, a fare la solita caciara sulla ZTL.

SICARI Francesco (Presidente)
Dovrei dare la parola al Vicepresidente Lavolta, ma... Procediamo allora con il
Consigliere Fornari. Prego.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Sicuramente questa delibera è importante, perché, oltre all’acquisto
delle telecamere per la ZTL, permette al Comune di introitare anche l’acquisto delle
telecamere ARGO del Progetto ARGO, a cui faceva riferimento anche il Consigliere
Petrarulo, su aree della Città che obiettivamente necessitano di un maggiore controllo e
la tecnologia con le telecamere può dare un aiuto. Quindi, sinceramente non capisco
questa contraddizione nell’opporsi alla tecnologia. Le telecamere possono essere un
aiuto, un aiuto in tanti sensi: sia per un’attività di prevenzione, sia per un’attività di
percezione della sicurezza per i cittadini. Tante città - penso alle grandi città italiane, da
Milano a Roma - hanno un sistema di telecamere. Il Comune di Torino, da quando è
arrivata questa Amministrazione nel 2016, aveva zero telecamere il Comune. Soltanto
grazie al Progetto AxTO, e poi successivamente adesso con ARGO, si potrà
incrementare il numero delle telecamere a Torino in delle aree sensibili, dove già
l’utilizzo in passato, come penso ai giardini in Circoscrizione 7, che hanno permesso in
alcune zone l’inserimento di queste telecamere, una riduzione delle attività di spaccio.
Quindi, di conseguenza, faccio fatica a distinguere le telecamere per la ZTL dalle altre,
perché poi l’attività è soprattutto quella di controllo, controllo magari dei furbetti che
entrano nell’area centrale della città e non vogliono pagare il parcheggio; invece, grazie
alle telecamere, si possono controllare, si possono controllare gli ingressi, si possono
controllare le aggressioni, penso al violinista che è stato aggredito in via Po. Invece qui
si fanno degli emendamenti, diceva la Consigliera Grippo che il suo Capogruppo è
cinico, io non so se questo emendamento è cinico, sicuramente è abbastanza ipocrita,
perché per chi per anni ha fatto quasi nulla sulle piste ciclabili negli ultimi 20 anni qui a
Torino, oppure se le ha fatte, io penso alle piste ciclabili come quella di corso
Racconigi, completamente inutile a centro strada, oppure penso alla Baden Powell che
c’è in Circoscrizione 4, che è diventata una narcosala fatta in un luogo buio e in cui non
passa nessun ciclista, perché è fuori da qualsiasi passaggio utile per chi comunque si
deve spostare in città; quindi, quelle piste ciclabili, quando sono state fatte in passato,
erano completamente inutili e adesso, dopo quattro anni di opposizione alla mobilità
dolce in Consiglio Comunale, ci si ricorda che quel tema, vista comunque la percezione
della grande richiesta che c’è stata soprattutto da parte dei cittadini di muoversi in
sicurezza per la nostra città, adesso si presenta questo emendamento un po’ a scoppio
ritardato, si utilizza un milione e mezzo per le telecamere, che sono utili e servono per la
nostra città, per rilanciare un tema che è stato abbandonato dal Consigliere Lo Russo in
questi quattro anni, quando andava a raccontare in altre Commissioni che muoversi con
l’auto è un diritto e invece oggi ci dice che è fondamentale riqualificare le piste ciclabili,
quando se n’è dimenticato per i dieci anni in cui è stato amministratore di questa Città e
se ne ricorda ora, quando mancano pochi mesi alle elezioni. Io, invece, ribadisco che è
fondamentale acquistare le telecamere, perché possono essere utili per il centro città,
possono essere utili per le zone di periferia, come attività di prevenzione e controllo e
quindi ovviamente il mio voto sarà favorevole a questa delibera. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio
Grazie, Presidente. Io colgo l’occasione dell’emendamento del collega Lo Russo,
perché secondo me dovrebbe aprire un ragionamento che forse quest’Aula dovrebbe
fare nei vari assestamenti. Ha senso mettere in discussione quella posta di bilancio,
anche perché, al di là di tanti aspetti, al di là di tante questioni raccontate dal
Capogruppo Lo Russo, noi avremo una conformazione del centro molto diversa. Questo
però è bene che ce lo chiariamo. Io non sono stato convertito sulla via di Damasco alla
mobilità sostenibile, io continuo a pensare che ci sono delle situazioni familiari per cui
la macchina è fondamentale avercela sotto casa. Poi capisco anche che per qualche
Consigliere le famiglie che hanno uno, due o tre figli sono qualcosa di inconcepibile, mi
auguro che prima o poi passi anche un emendamento per cui la pensione venga pagata a
chi ha messo al mondo dei figli e agli altri no, perché questo poi è un po’ il tema: faccio
i figli, mi pagheranno la pensione, non li hai fatti e ti aggiusti. Perché il pensare che
ogni tanto la macchina sotto casa non sia un diritto, ma sia una modalità con la quale le
famiglie si muovono e vederle come un danno, soprattutto nella Città dell’auto, secondo
me è retrogrado quel tipo di ragionamento. Detto questo, però - e non entro
ulteriormente in polemica -, noi sappiamo lo smart working cosa sta creando. Tanti
Consiglieri so che frequentano e hanno relazioni e rapporti con le attività del centro.
Guardate che lo smart working, la modalità con la quale si sta pensando questo nuovo
modo di lavorare, sta distruggendo il piccolo commercio ovunque, i bar ovunque. Nel
centro di Torino, io non so se avete modo di colloquiare con chi aveva dei negozietti nel
nostro centro, iniziano ad avere problemi enormi, perché la gente non viene più in
centro a lavorare. Questa è una delle conseguenze dello smart working e quindi questo
dice ulteriormente che il centro non sarà così assediato da autisti che verranno a
frequentarlo, come tra l’altro una delle altre strutture che è stata anche discussa durante
questa consiliatura, non so se vi ricordate il tema del Federal Building, cioè tutte le
strutture dello Stato che andranno nella caserma che in questo momento è fuori e
rimarrà fuori, evidentemente, dalla ZTL, cioè il Catasto, piuttosto che la Prefettura, cioè
tutti gli organi dello Stato presenti sui territori e sul Capoluogo di Regione andranno
all’interno di quella struttura, che è ulteriormente fuori dalla ZTL. Detto questo, però,
per cui io avevo chiesto le comunicazioni urgenti, non so se ricorda il Presidente, su
questo tema, non mi sono state concesse e aspetteremo, come si aspetta Godot, questa
Commissione per capire quale nuovo progetto pensate di sviluppare. Io penso che non
ci sia bisogno di un nuovo progetto e, anzi, forse i flussi legati un po’ alle strutture che
nasceranno fuori dal centro, il grattacielo della Regione, il Federal Building e tante altre
realtà che sono uscite per scelta dal centro di Torino proprio a causa di queste misure
qui, oltre ai danni che sta creando, a mio giudizio, lo smart working rispetto al minor
numero di persone che si recano in centro a lavorare, secondo me c’è un tema che
dovremmo affrontare, prima o poi fatelo, perché questo milione e mezzo comunque
avremmo potuto destinarlo su altre realtà, anche perché facciamo solo attenzione: queste
telecamere non penso che poi possano essere utilizzate poi per la sicurezza, questo lo
dico rispetto ad alcune cose che sono state dette, perché penso che la tecnologia sia
diversa, ci sono modalità diverse di gestione di questo strumento. Però io vi ricordo - e
lo farò da qui, ogni Consiglio Comunale da qui alla fine dell’anno - che noi abbiamo,
alcuni in Aula lo sanno benissimo, centinaia di associazioni culturali che non sapranno
come pagarci il canone di concessione; centinaia di associazioni di volontariato che non
sapranno come pagare le bollette a SORIS; centinaia di realtà sportive a cui abbiamo
solo prorogato i termini del denaro che ci devono, ma quel buco di tempo in cui non
hanno fatto attività, quello spazio temporale in cui il Covid non gli ha permesso di
incassare quello che regolarmente incassavano, non gli permetterà di pagare quanto
devono alla Città di Torino e noi rischieremo - perché questo dice il Regolamento - che,
appena arriverà l’ingiunzione di pagamento da SORIS, di non potergli più né rinnovare
le concessioni, né dare i patrocini, né mantenerli in quelle posizioni in cui oggi loro
sono. Io vedo - e ho presentato..., e vado alla conclusione, Presidente - una totale
disattenzione della Giunta, perché invece alcuni soggetti della Maggioranza su questo
hanno provato a fare più e più audizioni per capire esattamente di quanto stiamo
parlando, quando abbiamo fatto la richiesta agli uffici di qual era l’ammontare, stiamo
parlando di una cifra che si avvicina al milione e mezzo, al milione e otto di risorse che
queste associazioni dovranno alla Città di Torino, ma non avranno i soldi da dare. Io ho
proposto un’interpellanza che discuteremo sull’applicazione di una norma dello Stato
italiano, precedente a quelle fatte per il Covid, che permetta al Comune di prolungare,
anche se non sono in scadenza, le concessioni per queste associazioni, per spalmare il
debito che loro avranno nei nostri confronti in un arco di tempo più lungo. Io sono
preoccupato, per cui quando vedo la possibilità di liberare un milione e mezzo per
metterlo nella disponibilità di chi dal punto di vista culturale rappresenta un tessuto
credibile della nostra Città, dal punto di vista associativo, dal punto di vista socio-
assistenziale, hanno retto questa Città durante il Covid, dal punto di vista del
volontariato e della promozione sociale sono ancora dei luoghi dove la gente ama
ritrovarsi. Io ho paura che questa Giunta stia sottovalutando la bomba che in questo
momento è nei bilanci, ormai ridotti al lumicino, del mondo del Terzo Settore torinese.
Per cui, io qui lo dico, lo farò d’ora in poi tutti i Consigli Comunali, porrò la domanda:
cosa faremo il 1° gennaio, quando inizieranno ad arrivare centinaia e centinaia di
richieste di pagamento dei canoni delle utenze di tutte quelle realtà che oggi sulla nostra
città hanno rappresentato un baluardo ed una roccaforte rispetto alla crisi economica,
aiutando le persone che avevano perso il lavoro, rispetto alla crisi del cibo, aiutando chi
non aveva da mangiare, rispetto ad avere un pasto caldo al giorno, rispetto ai farmaci;
rispetto a chi è andato a dare da mangiare alle persone che durante il Covid non
sapevano come approvvigionarsi? Questa è una domanda che secondo me dobbiamo
farci, se troviamo risorse libere, utilizzarle per quello. Dopodiché si valuterà, se il
Governo non sarà in grado di dare un via libera ad un ulteriore fondo per questo, sarà
responsabilità di chi oggi siede in questo Consiglio Comunale di provare a trovare tutte
le risorse possibili per intervenire in questa direzione. Avendo visto questo milione e
mezzo su una misura che io ho sempre considerato inutile e, secondo me, dannosa
ulteriormente, alla luce di quello che è capitato dopo il Covid, penso che forse - e lo
dico alla Maggioranza - si potrà iniziare a fare un ragionamento nell’ulteriore
assestamento, perché quel mondo associativo vi assicuro che una volta che chiude ci ha
messo 10 anni, 15 anni, 20 anni a diventare quello che è, il giorno che chiude, non
riapre più, non riapre più, perché le condizioni in cui nacquero quelle associazioni erano
diverse: c’era una possibilità di contribuzione pubblica, la gente amava donare molto di
più denaro privato, perché queste realtà potessero esistere e vivere. Non è più così, per
cui pensateci. So che in Maggioranza ci sono alcuni esponenti che non pensano che
l’associazionismo sia una cloaca di interessi, ma invece sia la possibilità di provare a
riguardarsi in faccia e ricostruire spazi di libertà dentro questa città. Sappiate che i
numeri che abbiamo per sanare questo debito, il costo di questo debito non è enorme, e
potremmo trovare tutti i soldi per dare la possibilità a queste realtà di non essere
soffocate e farsi sfrattare proprio da quel soggetto, la Città di Torino, che ha beneficiato
dei loro volontari, dei loro associati, nel momento in cui noi, come spesso capita nel
welfare e in altre misure, non siamo in grado di dare risposte credibili ai nostri cittadini.

SICARI Francesco (Presidente)
Do la parola adesso alla Capogruppo Sganga, prego ne ha facoltà.

SGANGA Valentina
Sì, grazie Presidente. In realtà qualche giorno fa, forse qualche settimana fa diverse
forze politiche sono uscite dicendo: “Ah, finalmente Appendino ha rinunciato al
progetto della ZTL, abbiamo vinto noi, avevamo ragione noi. Bene, chiusa qui”.
Adesso, invece, oggi di nuovo siamo qui, di fatto, a parlare di questo, a fronte di un
progetto che cambia e cambia per il Covid, giustamente, perché in mezzo c’è stata una
pandemia e concordo sul fatto che siano cambiate quelle che sono le modalità di
spostamento delle persone e quindi è da lì che dobbiamo ripartire a ragionare. Io
onestamente non riesco a capire i motivi di questa avversione, soprattutto a fronte del
fatto che parliamo di una tecnologia che è flessibile, cioè le telecamere non impongono
niente in sé, le telecamere sono uno strumento sul quale possiamo ragione, possiamo
pensare a quali possono essere le modalità, le tariffazioni anche migliori di accesso al
centro e quindi onestamente non riesco a capire il motivo di questa avversione e trovo
anche io, come probabilmente diceva qualche mio collega, un po’ ipocrita presentare un
emendamento che dice: “Ah, no, non acquistiamo quello, improvvisamente oggi ci
siamo svegliati ambientalisti e vogliamo, in realtà, le pedonalizzazioni piuttosto che
andare ad intervenire sulle piste ciclabili”, mi sembra un ragionamento che non sta in
piedi e che cela, in realtà, il fatto che molte forze politiche qui dentro hanno sostenuto
fortemente una politica che fosse rivolta alle auto, in avversione invece a delle politiche
di cui ci siamo fatti portatori e che andavano in tutt’altra direzione. Aggiungo un
piccolo punto: quando abbiamo incominciato a parlare di una sperimentazione legata
all’accesso e, appunto, alle telecamere che vanno a regolare l’accesso e l’uscita dal
centro, questa cosa è stata fortemente sostenuta dal Ministero dei Trasporti e di nuovo
torniamo ad un problema che abbiamo già visto tante volte, ovvero il fatto che il PD
locale da un lato si scaglia contro di noi, dall’altro il PD nazionale invece ci incoraggia
ad andare in quella direzione. Quindi, qual è - mi chiedo - la direzione verso la quale
vuole andare il Partito Democratico? Perché io onestamente continuo a non capirla.
Credo ci sarà occasione, appunto, di parlare, discutere e approfondire quale sia l’utilizzo
migliore di questa tecnologia, però non precludiamoci niente, per favore.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Paoli.

PAOLI Maura
Grazie, Presidente. Ma, io farò un intervento leggermente diverso da quelli che mi
hanno preceduto, che si sono concentrati più sull’investimento che la Città vuole fare
sulle telecamere per l’accesso alla ZTL che legittimamente non condividono e non
hanno mai condiviso. Io personalmente, invece, credo in questo progetto e penso che
per raggiungere certi obiettivi si debba lavorare sia in senso costruttivo come si sta
facendo e io ringrazio l’Assessora Lapietra per quello che ha fatto in questi anni, ma
credo che si debba anche prevedere degli investimenti di questo tipo che sono stati
chiamati punitivi, ma in realtà se le regole si rispettano nessuno viene punito, perciò io
sono contraria all’emendamento Lo Russo e favorevole a questa spesa che ritengo
necessaria. Quello che invece mi trova contraria è la spesa che è vero che è anche
un’entrata del Ministero, ma è pur sempre una spesa di soldi pubblici, dei 700.000,00
euro del Progetto ARGO e perché? Perché ho dei fortissimi dubbi sull’utilità della
videosorveglianza per rendere sicura la Città, forse sarebbe stato necessario un dibattito
più approfondito su questo tema, forse avremmo dovuto chiederci davvero che cosa
vogliamo ottenere con questa spesa perché da diverse ricerche internazionali cito ora
(incomprensibile) o il Forum europeo per la sicurezza urbana hanno rilevato che le
videocamere espletano più proficuamente una funzione di detection, ovvero di
riconoscimento post-crimine piuttosto che un’azione di deterrenza quindi una capacità
preventiva, ma più proficuamente significa ad esempio che secondo i dati riportati da
Scotland Yard nonostante la Polizia abbia a disposizione ben 60.000 telecamere nella
sola capitale inglese, solo il 3% dei reati di strada vengono risolti a Londra grazie
all’ausilio delle telecamere. Un altro esempio è stato rilevato da una ricerca francese
effettuata a Saint-Étienne in cui non più del 2% dei fatti criminosi che avvengono negli
spazi pubblici vengono risolti grazie all’uso delle immagini di videosorveglianza, quindi
mi chiedo che cosa ci fa pensare che questi soldi siano un grande investimento. Una
seconda domanda che mi pongo è quali siano i costi effettivi perché sappiamo qual è
l’investimento iniziale, ma quanto costerà mantenere queste telecamere, chi lo farà?
Saint-Étienne ad esempio che è una cittadina di quasi 180.000 abitanti con 67
videocamere presenti ha un costo annuale di 1,3 milioni di euro considerando il costo
dell’impianto, i costi di manutenzione e la retribuzione dei 28 agenti incaricati di
controllare le immagini ricevute. Le medie annuali ci dicono che le videocamere
permettono alla città di avviare circa 130 procedimenti giudiziari contro gli autori dei
reati videoregistrati a fronte di circa 10.000 reati accertati dalla Polizia nazionale. A
Lione, analogamente, a fronte di un costo annuale che si aggira tra 2,7 e i 3 milioni di
euro, i sistemi di videosorveglianza permettono di trattare circa l’1,6% dei fatti
criminosi annuali, un costo che è esorbitante, che grava sui cittadini in cambio di
risultati molto deboli. Una terza domanda che mi sarei fatta è la Sindaca Appendino ha
detto in conferenza stampa che la percezione della sicurezza e il sentirsi sicuri nella
propria Città è un diritto di ogni cittadino al pari della sicurezza reale, ma quali sono gli
effetti della videosorveglianza sulla percezione della sicurezza? Alcuni studi sociologici
ci spiegano che i sistemi di videosorveglianza non sembrano esercitare significativi
effetti positivi sulla valutazione personale del rischio di vittimizzazione, anzi non di
rado l’introduzione delle telecamere viene interpretata come una riprova della maggiore
pericolosità del territorio, generalmente, invece, il miglioramento dei sentimenti di
sicurezza si accompagna piuttosto alla riqualificazione materiale e immateriale da punti
luce e da eventi, da iniziative delle comunità nello spazio pubblico che sono cose che si
fanno certo, ma allora perché non investire tutto il possibile su quella strada che i dati ci
dicono essere quella giusta, perché sprecare 700.000,00 euro? Una quarta domanda è
sulle conseguenze sociali dell’uso della videosorveglianza, mi chiedo se sia stato fatto
un ragionamento in tal senso. La videosorveglianza viene definito un mezzo
sociotecnico perché comporta effetti sulla privacy dei cittadini e incide su un potenziale
discriminazione dei gruppi sociali già stigmatizzati. Certe categorie di persone ad
esempio i rom, gli arabi, i neri infatti sono più soggetti ad operazioni di controllo e
sorveglianza di altre categorie di persone anche da parte dei sistemi di sorveglianza
automatizzati come quelli degli aeroporti e delle banche. Il professor Calenda del
gruppo italiano di studi sulla videosorveglianza ci spiega che l’automazione del
controllo segue delle regole e queste regole sono degli algoritmi di rischio elaborati da
esseri umani la coazione e soggetta a interessi, a valori, a pregiudizi ben precisi. Inoltre,
la videosorveglianza appartiene alla società della paura, del sospetto, cioè si allea con il
suo nemico, alimenta proprio ciò che vorrebbe combattere, la Giunta ha riflettuto su
questo paradosso e sul potenziale impatto a livello sociale della videosorveglianza? Io
ho riflettuto. Una quinta domanda che mi sarei posta è: perché in tutt’Europa si sta
abbandonando la videosorveglianza? Nel Regno Unito, ad esempio dopo vent’anni di
espansione si sta assistendo a un progressivo abbandono; in Galles la marcia indietro è
stata voluta dalla Polizia stessa che mediate uno studio ha sostenuto che i tagli al
sistema di videosorveglianza non comporterebbero un aumento significativo della
criminalità e dei comportamenti antisociali e che non vi sia nulla che provi che la
presenza di sistemi a circuito chiuso funga da deterrente rispetto ai lati comuni. Un
esempio di inutilità è quello rilevato nel 2017 con l’attentatore di Nizza che è stato
ripreso nei giorni precedenti ai fatti per ben 11 volte nei luoghi della strage a bordo del
suo camion. Quello di Nizza è il sistema più grande e costoso dell’intera Francia e
possiamo ricordare le dichiarazioni del Sindaco della città che bacchettava quello
parigino dopo i fatti nella sede di Charlie Hebdo, in quanto, se Parigi possedesse un
sistema di videosorveglianza come il nostro, i terroristi non avrebbero oltrepassato tre
incroci senza essere neutralizzati e arrestati, ma anche per i fatti di microcriminalità il
risultato non cambia. Le telecamere registrano l’evento per consentire l’arresto dei ladri,
ma non aiutano la prevenzione e non assicurano la cattura soprattutto se i ladri sono
professionisti e con banali accorgimenti possono evitare di farsi identificare, bastano dei
passamontagna, un’auto rubata per rendere inutile il filmato registrato. A Venezia il
collettivo Anopticon ha analizzato le mozioni del Consiglio Comunale riguardanti la
sicurezza e la videosorveglianza e lo studio ha fatto emergere che nelle aree di interesse
si verificano problemi di sicurezza nonostante le telecamere di videosorveglianza.
Considerazione finale: considerando dunque che non esistono certezze sull’efficacia di
questi dispositivi e che quindi le ragioni di questi interventi sono tutte e per tutte
politiche e non c’è stata una discussione politica su questo tema mai, dunque io non
potrò votare questa delibera che purtroppo mischia argomenti che avrebbero dovuto
essere affrontati in modo diverso e per questo annuncio la mia astensione a questo
provvedimento.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Albano.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Io ringrazio anche la Consigliera che mi ha preceduto per l’esaustiva
presentazione che ha fatto relativamente ai dubbi sulle telecamere di videosorveglianza
e quindi relativamente al Progetto ARGO. Io comunque ci tengo ad intervenire anche
per sostenere con forza quello che è il progetto di ZTL portato avanti
dall’Amministrazione, credo che questo progetto si vada ad incastonare perfettamente
all’interno della visione di mobilità che con mille difficoltà ha portato avanti
l’Amministrazione nel corso di questi anni, di valorizzazione del traporto pubblico
locale e di incremento e di messa in sicurezza della mobilità attiva e di chi sceglie la
mobilità attiva per il trasporto individuale. Quindi, io sono assolutamente favorevole
agli stanziamenti per le videocamere di sorveglianza per l’accesso alla ZTL peraltro
ritengo che sia inaccettabile quello che a me è successo stamattina di passare per via
Garibaldi all’una, all’ora di pranzo e vederla veramente trafficata di auto posteggiate
che si spostavano all’interno di una zona pedonale, secondo me è veramente
inconcepibile. Peraltro, io ritengo che la mobilità sostenibile e la mobilità attiva sia...
per quasi tutti i cittadini non è assolutamente vero che le famiglie con due-tre figli
hanno bisogno dell’auto sotto casa, io ho infinite conoscenze di famiglie che non hanno
bisogno dell’auto sotto casa, ma che piuttosto hanno sempre chiesto di spingere per la
messa in sicurezza delle aree davanti alle scuole con le scuole “car free”, quindi il
divieto di accesso alle auto nelle zone davanti alle scuole, più spazio per i bambini per
poter giocare e muoversi in sicurezza all’interno delle strade, quindi assolutamente, è
vero che ci sono famiglie che hanno esigenza di avere l’auto sotto casa, penso anche
famiglie di un’unica persona che magari per motivi di lavoro o di disabilità o di
qualsiasi altro motivo ha necessità di avere l’auto sotto casa, ma non è assolutamente
corretto legare l’esigenza di un’auto sotto casa al fatto di avere una famiglia numerosa
con tanti bambini piccoli, perché comunque non è assolutamente così. Io ritengo, sulla
questione delle videocamere di sorveglianza, la mia collega è già stata abbastanza
esaustiva, io non ritengo che le periferie abbiano bisogno di videocamere per la
sorveglianza dei territori, le periferie hanno bisogno di ben altro, hanno bisogno di
ascolto, hanno bisogno in primo luogo di scuole, di scuole di eccellenza perché se
vogliamo veramente recuperare le persone che vivono in situazioni disagiate il primo
strumento per recuperarle è dargli le scuole, a cominciare dagli asilo nido e gli
investimenti dovrebbero essere nelle periferie, a cominciare dagli asili nido per garantire
l’inclusione di tutti i soggetti anche quelli più svantaggiati a partire dalla tenera età per
consentire alle famiglie di poter svolgere la loro attività lavorativa anche in situazione di
svantaggio sociale, quindi le telecamere sono veramente l’ultima cosa di cui hanno
bisogno le periferie. Peraltro, le telecamere come ha ben spiegato la mia collega non
garantiscono la sicurezza, secondo me sono soltanto un’illusione, un contentino che si
dà agli abitanti delle periferie per far finta che si stia pensando anche a loro per cui
nonostante, appunto, io sia completamente favorevole allo stanziamento di soldi per le
videocamere per la ZTL il mio voto sulla delibera sarà di astensione e contrario
ovviamente all’emendamento presentato dal PD. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Non intervengo su dichiarazione di voto, sono assolutamente
favorevole al progetto prospettato con l’utilizzo di fondi ministeriali per
l’implementazione di un sistema che consenta a questa Città di portarsi a livello di altre
città europee, mi viene in mente solo un esempio Madrid, sulla possibilità di ridurre il
traffico all’interno della città. Vorrei anche ricordare che un esponente della
Maggioranza nella scorsa consiliatura propose addirittura di mettere le telecamere
all’ingresso della Città di Torino e far pagare un pedaggio ed era un esponente di
Maggioranza della scorsa consiliatura, però fu proposto quindi qui stiamo parlando di
una cosa molto più ridotta, di un progetto che il nostro Gruppo consiliare ha sempre
portato avanti, però anche io nutro fortissimi dubbi sull’utilizzo di sistemi di
videosorveglianza per il controllo del territorio, lo dico conscio di tutto quello che si
può vedere in altre parti del mondo a cominciare dagli Stati Uniti d’America, a
cominciare dalla Cina, con tutto il problema della privacy, con tutto il problema di
accesso eventualmente non autorizzato alle telecamere. Io ho notevoli esempi e potrei
anche farvi vedere di situazioni in cui si può accedere dall’esterno pur con tutti i sistemi
di sicurezza a queste telecamere e quindi io nutro fortissimi dubbi su questo punto, lo
dico verbale mi spiace che, appunto, si arrivi a votare le due cose quasi congiuntamente,
ma la videosorveglianza in una città dà probabilmente un senso di falsa sicurezza
quando invece la sicurezza si costruisce tutti i giorni con il coinvolgimento dei cittadini
e non solo. Quindi, io esprimo solo questo dubbio. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Azzarà.

AZZARÀ Barbara
Grazie, Presidente. Intanto io vorrei ringraziare la Consigliera Paoli per lo studio che ha
portato avanti e devo dire che ho cercato anche io documentazione per poter esprimere
il mio, diciamo, voto e anche un contributo alla discussione. Anche io mi trovo
abbastanza in imbarazzo sul fatto che si siano legate le due questioni quindi: il Progetto
ARGO e il resto e quindi devo dire che anche io penso esattamente quello che ha detto
la Consigliera, ritengo assolutamente un sistema di videosorveglianza assolutamente
inutile e anzi come diceva il Consigliere Mensio può essere anche pericoloso perché dà
una falsa sicurezza ai nostri cittadini che non hanno, perché non abbiamo telecamere in
ogni angolo della strada e mi auguro che non avvenga mai una situazione di questo
genere in una qualsiasi città. Anche io ricordo benissimo la questione di Nizza un
attentato che è avvenuto nella città dove ci sono più telecamere in assoluto, io sono
vent’anni che frequento quella città, l’ho vista cambiare, ho visto cambiare la zona del
porto non certo grazie alle telecamere, vi assicuro i cambiamenti avvengono in maniera
differente, grazie alla scuola, grazie all’educazione, grazie a un civiltà che deve essere
consapevole e differente e quindi assolutamente io mi asterrò, appunto, per il semplice
fatto che in quel provvedimento sono presenti anche altre voci che approvo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Scanderebech.

SCANDEREBECH Federica
Sì, grazie Presidente. Non sarei intervenuta su questo provvedimento, ma intervengo
perché, se per caso qualcuno della Minoranza avesse voluto votare a favore o astenersi
in un provvedimento simile, dopo gli interventi, diversi interventi, non solo uno, più di
uno di parti della Maggioranza che si astengono, beh non so in quale maniera la
Minoranza possa dire che questo provvedimento... possa sostenere che questo
provvedimento sia un provvedimento realmente utile a questa città in tutte le sue parti
perché se già parte della Maggioranza, ma una parte consistente di questa Maggioranza
si esprime astenendosi perché valuta questo provvedimento non utile per la nostra città,
bene, mi sento anche un po’ imbarazzata, perché non so in che maniera questa
Maggioranza oggi si possa esprimere in queste diverse visioni in una maniera così netta.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri? Non ci sono interventi.

SICARI Francesco (Presidente)
Io passeri quindi alla votazione dell’emendamento, se per tutti voi va bene. Allora,
prima di procedere con la votazione, chiedo il parere alla Giunta in merito
all’emendamento... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ah, sull’emendamento,
non mi ha chiesto di replicare al dibattito, quindi... prego, Capogruppo Lo Russo in
merito all’emendamento.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Io ho ascoltato gli interventi della Maggioranza e, al di là delle,
come dire, consuete parole di stima che mi rivolgete sotto il profilo personale, pregherei
tutti i Consiglieri di stare nel merito delle cose che vengono scritte e poi votate, perché
poi alla fine della fiera ci sono i dibattiti e poi ci sono le cose che vengono scritte e le
cose che vengono votate. Apprezzo l’onestà intellettuale di alcuni degli interventi, che,
senza fare il processo alle intenzioni del perché e del percome un emendamento viene
presentato, e senza andare a fare lo storico dell’esegesi delle fonti se questo Consigliere
ha detto una cosa 15 anni fa, l’altro ne ha detta un’altra 20 anni fa, stanno al merito della
questione che viene sollevata. Quindi io riconosco... e quindi è corretto secondo me
mettere in evidenza l’impostazione politica che alcuni degli interventi degli esponenti di
Maggioranza hanno rivendicato e che cioè, in un momento come questo per questa
Città, il problema che ha quest’Amministrazione è mettere le telecamere per far pagare
chi entra in ZTL, cioè noi siamo nella peggiore delle crisi economiche di questa Città, la
peggiore, aggravata da una pandemia mondiale che ha... cioè, già era in crisi così la
Città di suo, non per colpa di Appendino eh, no, no, per colpa del PD, cioè qualunque
cosa capiti è colpa del PD, però, al di là della colpa, prendiamo atto di che cos’è la Città
oggi, cioè la Città è in difficolta: lo era prima della pandemia, lo è ancora di più adesso.
Nell’ambito di questa difficoltà economica abbiamo decine e decine, se non centinaia di
situazioni al limite della chiusura, una situazione davvero complessa e - ribadisco - bene
ha fatto Appendino a sospendere la ZTL, ma meno male che l’ha sospesa questa ZTL,
abbiamo fatto, avete fatto, avete proposto, le abbiamo condivise, abbiamo sostenuto i
provvedimenti emergenziali per quello che riguardava i dehors; arriveremo, credo -
avevo letto le dichiarazioni dell’ineffabile Sacco - con una proroga della proroga,
arriviamo e voi, come dire, il problema che avete è spiegare che bisogna spendere un
milione e mezzo di euro per mettere delle telecamere per far pagare i torinesi per entrare
nella ZTL. Allora, onestamente, scusate, ma come dire, il problema è una questione di
priorità. Io apprezzo chi dice: “Sì, la priorità è far pagare i torinesi per entrare nella
ZTL”, è più onesto intellettualmente. E ha ragione chi diceva che l’approccio che
vorremmo proporre noi ai torinesi è un approccio propositivo, che è quello di aiutare
alla mobilità sostenibile facendo degli investimenti; gli investimenti che proponiamo
vanno nell’ottica del potenziamento e della messa in sicurezza della mobilità ciclabile,
vanno nell’ottica della messa in sicurezza, perché qua c’è un problema di sicurezza
dell’utenza della strada, non avete mai sentito dire una parola, una, contro i monopattini
dal PD, mai. Il problema non sono gli strumenti, sono le modalità con cui questi
strumenti vengono a essere messi in campo; non è, in sé, il male il monopattino, il
problema è che quando, come dire, si rende promiscua la circolazione, si fanno
provvedimenti, come dire, punitivi in senso sbagliato del termine, purtroppo si creano
problemi di conflittualità tra i diversi utenti della strada.
Allora, io respingo al mittente le dietrologie rispetto a quello che riguarda la mia
persona, quindi è anche un po’ un intervento sul fatto personale, Presidente, nel senso
che, come dire, non va mai bene: cioè, allora, se diciamo come dire non fare ZTL non
va bene, se diciamo che bisogna fare le piste ciclabili non va bene, cioè non va mai bene
niente qui. Veniamo accusati da anni di essere quelli che non fanno proposte, io vi sfido
una volta ad averne accolta una di proposta. Questa è semplice, è nelle vostre corde, è
spendibile, è vendibile oltretutto. Noi non vi diciamo: “Non fate la ZTL a pagamento”,
non vi diciamo: “Non fate la ZTL a pagamento”, vi diciamo: “Aspettate un attimo”, ma
aspettiamo un attimo prima di fare questa cosa, vediamo cosa succede nel centro storico
della città, vediamo cosa succede nella ZTL prima di partire a mettere un ulteriore
vincolo di accesso alla ZTL, perché, se è vero, com’è vero, che lo scopo - e mi pare
coerente da questo punto di vista - è quello di ulteriormente impedire l’accesso
veicolare al centro, mi spiegate dove sta la coerenza tra questo provvedimento e gli
sgravi fiscali per i dehors? Me la spiegate? Perché io non la capisco. Mi spiegate dove
sta la coerenza logica di provvedimenti che vanno nell’ottica di rendere vivo il centro e
contemporaneamente la stessa Maggioranza, gli stessi Consiglieri danno il via libera a
provvedimenti che hanno lo scopo di impedire che la gente arrivi in centro in auto.
Questo è il tema. Io rivendico con franchezza quello che mi è stato attribuito, questo sì,
io ritengo che la mobilità sia un diritto e la mobilità privata sia un diritto, nel rispetto di
una regola condivisa, e sono d’accordo con voi che occorre incentivare mobilità
alternativa. Scusate, ma che cos’è più incentivante della mobilità alternativa, mettere dei
soldi sulla manutenzione delle piste ciclabili? Cioè, io vorrei capirlo. Mi spiegate qui -
che viene citata la De Micheli - che c’è una logica di incentivazione alla mobilità
alternativa, vi proponiamo di rendere sicura, efficiente ed efficace la principale delle
mobilità alternative, processo alle intenzioni al PD e a chi ha sottoscritto questo
emendamento, perché c’è cinismo, ipocrisia, ma leggete cosa c’è scritto!

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
Leggete cosa c’è scritto, è sufficiente quello. Poi se volete votare l’emendamento ci fa
piacere, se non volete votare l’emendamento secondo me, secondo noi fate un errore
politico.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Sganga.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Cerco di riportare un po’ di ordine, perché non vorrei che si credesse
che da domani, votando questo atto, i torinesi andrebbero a pagare entrando in centro.
Approvare questo atto significa per la Città dotarsi, ripeto, di un’infrastruttura, che è
quella delle telecamere, senza aver ancora discusso, né approfondito quale sarà la
modalità di accesso al centro, e tra l’altro sono dei soldi vincolati su quello, quindi non
è che possiamo dire: “Ah, no, utilizziamoli per altro”, perché se no ha ragione chi
diceva: “Ma non facciamo del benaltrismo”. Se c’è la possibilità in questo momento di
avere una somma, una disponibilità per utilizzare quei soldi per dotarsi di
un’infrastruttura, facciamolo. E poi chi dice che quell’infrastruttura non serva a quelli
che sono pur gli utili suggerimenti che arrivavano dal Capogruppo Lo Russo?
Parlavamo di pedonalizzazioni, e chi dice che le telecamere non possono essere
utilizzate per testare delle pedonalizzazioni temporanee del centro? Magari anche solo
non in orario diurno, per esempio si ipotizzava su piazza Vittorio in orario di movida,
cioè avere un’infrastruttura non significa avere già chiaro quali possono essere tutte le
possibilità di utilizzo di quell’infrastruttura. Allora, lì arriva la politica, arriva il
confronto, sia interno a quest’Aula, sia con i cittadini, ma innanzitutto cominciamo ad
averla nel momento in cui abbiamo la disponibilità finanziaria legata all’acquisto di
quell’infrastruttura, perché è inutile che perdiamo la possibilità di avere le risorse e poi
iniziamo a parlarne, ci dotiamo dell’infrastruttura e poi, come forze politiche, pensiamo
a quali possono essere tutti i vari utilizzi della stessa. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Giovara.

GIOVARA Massimo
Sì. No, io sarò brevissimo e colgo l’occasione perché ho sentito il Capogruppo Lo
Russo dire: “Sfido ad aver accettato una proposta del PD”, vado fuori tema violando
una regola che ha posto lei rispetto a questi interventi, mi dispiace se faccio questo
affronto, noi abbiamo accettato la sua proposta di candidatura a Capitale della Cultura
Europea e ci piacerebbe che ci fosse anche un po’ di partecipazione da parte vostra,
visto che è partita da voi.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altri interventi in merito all’emendamento? Chiedo allora, prima di procedere
con la votazione, il parere alla Giunta. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio
Parere non favorevole, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Metto in votazione, allora, l’emendamento con il parere contrario della Giunta.
Prego, Consiglieri votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo la votazione.
Favorevoli 10, contrari 21, astenuti 1. L’emendamento è stato quindi respinto.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con le dichiarazioni di voto da parte dei Gruppi consiliari.
Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Noi non entriamo nel dibattito relativo alla divisione palesata oggi
nella Maggioranza in ordine alle posizioni espresse dal Consigliere Fornari, che
rivendica come salvifico per la sicurezza dalla città e dei cittadini il Progetto ARGO e
delle posizioni espresse da più Consiglieri del medesimo Gruppo consiliare, che sono
motivatamente, dal loro punto di vista, ostili. Siamo in una oggettiva difficoltà a capire
la ratio che alberga dietro questo tipo di deliberazioni, anche perché questo dibattito, in
cui noi non siamo intervenuti, ma che, come dire, ha invece animato gli interventi della
Maggioranza, è un dibattito davvero di impostazione culturale e ci chiediamo come si
possa poi di fatto efficacemente guidare una Città quando le posizioni sono così
diametralmente opposte; non ci sono sfumature diverse: c’è chi, come il Consigliere
Fornari, ci spiega che da domani, che abbiamo le telecamere di sicurezza,
nell’approccio law and order sarà tutto assolutamente sicuro, e c’è chi ci spiega che le
telecamere servono in una fase post-reato, e nel mezzo c’è l’Amministrazione comunale
che, come dire, nella persona della Sindaca Appendino, deve da un lato dare l’immagine
del Sindaco sceriffo e, contemporaneamente, dare l’immagine dell’amica dei Centri
Sociali, operazione non banale, in cui però peraltro lei si è destreggiata con grande
maestria e le va dato atto che in quanto a trasformismo politico è praticamente
imbattibile. Noi saremo costretti a votare contro la deliberazione, perché questa
deliberazione, a nostro modo di vedere, contiene un passaggio sbagliato: il passaggio
sbagliato riguarda il finanziamento alle telecamere per il monitoraggio della ZTL, avete
un bel dire che si vedrà, si farà. Allora vi facciamo una proposta, collega Sganga: se non
avete ancora le idee chiare, non approviamo lo stanziamento del milione e mezzo di
euro, non prendiamo in giro nuovamente i torinesi per l’ennesima volta, chiaritevi le
idee su qual è il modello di ZTL che effettivamente avete in mente; quando avete le idee
chiare, venite in Aula e lo proponete, lo proponete, lo difendete e lo votate, ma non che,
come dire..., cioè è un po’ un insulto anche all’intelligenza di chi in qualche modo segue
il dibattito politico della Città. Ci viene spiegato che non si hanno ancora le idee chiare,
che si fa passare un’immagine sbagliata che da domani i cittadini di Torino pagano per
entrare in ZTL e, nel pieno dell’emergenza strutturale più grave di questa Città degli
ultimi decenni, si mette un milione e mezzo di euro per far pagare i cittadini per entrare
in ZTL, e poi ci spiega che non si è ancora deciso. No, purtroppo si è deciso: si è deciso
al respingimento dell’emendamento che vi abbiamo proposto, che, ribadiamo, aveva
unicamente la finalità di posticipare questa valutazione, posso dire, anche a valle della
vostra rielaborazione del modello di Torino Centro Aperto, aveva il senso che aveva, e
la vostra chiusura - peraltro non inattesa e non inaspettata, perché purtroppo, come dire,
qualunque cosa venga detta dal PD locale non va bene e quindi da questo punto di vista,
a prescindere, bisogna votare contro - ci impedisce ovviamente di sostenere questo
provvedimento, per cui noi saremo contrari nell’atto della votazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono altre dichiarazioni di voto da parte dei Gruppi Consiliari? Se non ci sono, allora,
dichiarazioni di voto, possiamo procedere con la votazione della deliberazione.
Prego, Consiglieri votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Chiudo allora la votazione.
Favorevoli 17, contrari 7, astenuti 4. Il Consiglio approva la deliberazione.
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