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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01856
TASSA COMUNALE SUI RIFIUTI - TARI. APPROVAZIONE TARIFFE E AGEVOLAZIONI PER L'ANNO 2020. RIDETERMINAZIONE A CAUSA DEL MUTATO QUADRO NORMATIVO.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)

Grazie, Presidente. Mi risulta difficile esprimere entusiasmo nei confronti di un provvedimento che è un provvedimento senza sforzo, mi spiego meglio: anche io mi unisco ai ringraziamenti agli uffici, ci mancherebbe altro, è stato faticoso star dietro a una normativa in evoluzione, la ridefinizione del metodo tariffario, le circolari delle autorità, in ultimo il provvedimento dell'ARERA, però ecco questo sforzo è quello dell'Amministrazione, cioè della parte tecnica, questa è una delibera per me senza sforzo perché non ravvedo, non trovo, non individuo lo sforzo politico. Mi spiego meglio: una sintesi diciamo particolarmente efficace la troviamo a pagina 15, io invito i Consiglieri comunali a sfogliare la delibera e anche dal punto di vista lessicale mi pare che racconti bene quello che stavo cercando di dire, il secondo capoverso dice: "L'agevolazione - stiamo parlando della narrativa della delibera nella parte di commento alle riduzioni e alle agevolazioni TARI per determinate categorie economiche precedentemente individuate nelle tabelle della pagina precedente - è applicata in sede di saldo 2020. Al fine di snellire e semplificare il procedimento amministrativo, essa è applicata a tutte le utenze comprese nelle categorie sopra indicate, tuttavia, per garantire la correttezza del provvedimento si prevede la predisposizione di un'istanza da parte del contribuente interessato", che cosa racconta questa frase? Racconta che l'Amministrazione individua le categorie e per quali secondo questa Amministrazione debbano essere estese determinate agevolazioni, ed è una scelta politica, in realtà ci è stato chiarito, lo abbiamo chiesto, è una scelta suggerita perché è la scelta che l'autorità nazionale ha deciso di predisporre, suggerire a tutte le Amministrazioni. Quindi non ci sono delle integrazioni particolari da parte di questa Amministrazione, però stiamo all'omogeneità di trattamento, io sono per un quadro di coerenza perché poi si crea una schizofrenia tra territori. Dove avrebbe potuto intervenire? Quale sarebbe potuto essere lo sforzo politico? Visto che abbiamo individuato le categorie, vi riconosciamo a saldo l'agevolazione che nello specifico sappiamo essere il 25% della parte variabile del tributo. Che cosa mi sarei aspettato io? Che tutti questi da voi individuati utenti si sarebbero trovati l'ultimo bollettino, quello di fine anno, il saldo della TARI già con la decurtazione del 25% della parte variabile, e no, perché qui ci spiegate che per garantire la correttezza del procedimento si prevede la predisposizione di un'istanza da parte del contribuente interessato, cioè l'ambulante si deve preoccupare di fare comunque una certificazione per poter rientrare all'interno a tutti gli effetti di un elenco che voi avete predisposto nel quale lui c'è, perché lui è presente in quell'elenco. Perché cito l'ambulante? Perché io non sono in grado di immedesimarmi in tutte le categorie economiche però in lui ho fatto uno sforzo venerdì scorso, insieme ai colleghi presenti in Commissione, di immedesimarmi in una delle categorie, ce ne sono tante che sono state penalizzate, però sappiamo che l'ambulante extra alimentare, cioè quello che gli alimentari, io l'ho riconosciuto e se non l'ho fatto pubblicamente lo faccio in questa sede, sono poche le Amministrazioni in Italia che hanno favorito la riapertura dei mercati in modo veloce e tempestivo, la Sindaca Appendino insieme alla sua Giunta è stata una delle primissime ad impegnarsi per poter favorire che questa categoria riaprisse velocemente il proprio banco al mercato. Sappiamo invece che questo beneficio non si è potuto estendere nei confronti degli extra alimentari, perché in una fase dove era difficile organizzare il suolo pubblico si è data - giustamente, secondo me - priorità ad un bene che è quello alimentare. Questo ha prodotto, lo sappiamo tutti, una penalizzazione di coloro i quali vendono generi non alimentari che per 73 giorni consecutivi non hanno più aperto il banco ed oggi questa Amministrazione riconosce a questi soggetti penalizzati il 25% di sconto sulla parte variabile del tributo. Detta così... meno male, no? Immedesimandomi, dico: "Vabbè, io ho un banco extra alimentare, 15 metri quadrati, io pago 278 euro di TARI all'anno", il 25% della parte variabile corrisponde al 12% - 12 e mezzo per essere precisi - dell'intero, cioè di 278, cioè 34,75. Io avevo inteso che questo provvedimento avrebbe dovuto sostanzialmente sgravare per quei 73 giorni chi non solo non ha potuto aprire la propria attività, ma evidentemente non ha prodotto il rifiuto sul suolo pubblico. Se io faccio il calcolo, quindi questi 34,75 li divido per 73 giorni, io avrei dovuto avere l'intero di quanto giornalmente quell'extra alimentare avrebbe dovuto pagare, in realtà siamo a molto meno della metà, siamo a 0,47 centesimi, cioè oggi noi con questo provvedimento stiamo dicendo a un ambulante extra alimentare: "Senti, tu per 73 giorni non hai lavorato, ma io ti riconosco uno sgravio sulla TARI". Bene, quanto ti sto riconoscendo? Beh una parte, 0,43 centesimi al giorno. "Ma come? Io non ho lavorato, mi dovresti sgravare tutto", "No, non ho la capienza, forse a novembre - ci è stato detto in Commissione - con un provvedimento del Governo avremo altre risorse". È corretto? Secondo me no, però io avendo amministrato so che ci sono dei limiti di bilancio, delle difficoltà, qualcuno ha cercato di dirci in prima istanza: "Ma è colpa dell'ARERA che ha fissato il 25%", no, ARERA ha dato un'indicazione, ci sono molti Comuni che sono andati oltre quel 25%; io mi sarei accontentato semplicemente di dire che in quei 73 giorni non era corretto far pagare un tributo all'ambulante extra alimentare, con lui gli altri, che non ha aperto l'attività e che non ha prodotto rifiuti, perché se esiste un principio europeo per cui più inquino e più devo pagare, se non sto inquinando non dovrei pagare, soprattutto in un momento in cui universalmente tutti quanti riconosciamo il danno, il disagio economico che l'epidemia ha arrecato. Mi fermo qui? Purtroppo no, purtroppo no perché cerco di capire le cose. Allora, vado su un mercato, parlo con gli ambulanti, parlo con gli operatori, incidentalmente incontro una delle tante cooperative che fa la pulizia su quel mercato, e chiedo alla cooperativa: "Anche voi avete avuto un disagio economico?" e lei mi dice: "Sì, ce l'abbiamo avuto, fortunatamente grazie - e io lo riconosco - grazie alla Sindaca Appendino siamo stati su quel mercato chiusi solo... non abbiamo proceduto alla pulizia solo due giorni.". E quindi gli dico: "Voi siete stati penalizzati in termini di percentuali per due giorni?", dice: "Magari. Noi abbiamo fatturato ad AMIAT - lo dico in particolare al Presidente Mensio che so essere particolarmente attento e sicuramente più pignolo di me - noi abbiamo fatturato ad AMIAT il nostro importo, e AMIAT ci ha scontato più del 15%", vuol dire che AMIAT ha deciso che quella minore attività di due giorni valeva il 15% del totale. Allora, santo cielo, qualcosa non funziona, qualcosa non quadra. Cioè noi abbiamo un contratto di servizio con l'azienda AMIAT, AMIAT giustamente, legittimo, appalta ad una cooperativa, AMIAT decide qual è lo sconto che deve applicare alla cooperativa sul mercato, quindi AMIAT ha un minor costo, noi - e ce lo ha spiegato bene anche il Presidente Mensio - comunque paghiamo l'intero, e lui dice, perché è anche furbo, nel frattempo è diventato anche un po' scaltro dal punto di vista politico, dice: "Eh, ma è colpa vostra perché avete instaurato, definito il metodo forfetizzato", sì ma noi non viaggiavamo col salame sugli occhi, noi andavamo a verificare se AMIAT faceva questo tipo di sconti, questo tipo di scelte, e quelle scelte noi le cercavamo di ridistribuire. Allora, nel caso specifico sarebbe stato opportuno chiedere ad AMIAT conto di quanto aveva risparmiato durante l'emergenza Covid, sarebbe stato opportuno dire una volta quantificato qual era il minor costo sostenuto da AMIAT: "Bene, noi utilizziamo quel minor costo e lo ribaltiamo direttamente a quelle categorie che ne hanno avuto un danno", noi invece cosa stiamo facendo? E concludo perché non voglio rubare altro tempo, noi stiamo comunque facendo pagare all'ambulante extra alimentare l'occupazione sul suolo pubblico, l'attività che non ha svolto, gli diciamo che comunque deve pagare per un servizio di cui non ha beneficiato, sappiamo benissimo che l'azienda con cui abbiamo un contratto di servizio comunque un beneficio economico l'ha avuto, non battiamo ciglio, con questa delibera semplicemente diciamo: "Così come ci ha detto l'ARERA, riconosciamo il 25% di sconto sulla parte variabile, caro ambulante però se tu, nonostante io ti dica che non lo meriti questo sconto, ma se lo vuoi me lo devi certificare, cioè mi devi scrivere in carta bollata che hai avuto un danno, nonostante io sappia che tu quei 73 giorni non sei andato, mi devi certificare il suo disagio economico. Solo dopo che me l'hai certificato - e c'è scritto: "per semplificare il procedimento" tra l'altro - solo dopo che me l'hai certificato, io ti riconoscerò il disagio economico e lo sconto". Beh, ho fatto solo un esempio, vi posso garantire che potrei farli tutti per tutte le categorie, però mi sembra ampiamente sufficiente per non giustificare di certo un voto favorevole a questo provvedimento che secondo me è senza sforzo.

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