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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 35
MOZIONE 2020-01085
(MOZIONE N. 37/2020) "ORTI URBANI, PRATICHE DI COLTIVAZIONE PERMANENTI E QUALIT? DELLA VITA CITTADINA" PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO GIOVARA. [Testo coordinato]
Interventi
GIOVARA Massimo

Eccomi, Presidente. Grazie. Dunque, questa mozione nasce appunto nel periodo Covid, ma stava nello spirito di fare degli atti che avessero un certo carattere di permanenza, che servissero anche alla fine di questo periodo, se mai lo vedremo e quindi riprendeva anche uno spunto della Consigliera Pollicino che aveva parlato in Commissione, appunto, proprio degli orti urbani e del modo in cui si poteva recuperare questa pratica all'interno delle Circoscrizioni. Io cercavo, appunto, di riprendere questo tema, essendo appassionato di permacultura e cercavo di dargli un senso anche dal punto di vista ambientale. È proprio così, Vicepresidente Lavolta. No, io vedo che sorride anche da dietro la mascherina, ma mi fa piacere.

A questo proposito all'interno della mozione viene citata nella parte narrativa l'esperienza di Cuba in cui gli orti urbani, in un periodo di carenza di risorse, durante un embargo, erano stati utilizzati proprio per resistere, per essere resilienti come nazione in un periodo duro. A questo proposito poi nell' "Impegna" però si chiede di rilanciare l'esperienza che già esiste nella Città di Torino, soprattutto dal punto di vista della pratica di coordinamento che già esiste, fatta da associazioni, perché l'accesso dei singoli agli orti urbani spesso ha dimostrato - almeno quello che è stato detto in Commissione è questo - che a volte si inizia a coltivare l'orto, ma poi c'è una certa trascuratezza nel caso dei soggetti singoli, se non vengono accompagnati nelle pratiche di coltivazione e quindi, invece, la pratica virtuosa, che è stata raccontata anche nella Commissione, di fare gestire il coordinamento degli orti da parte di associazioni esperte che possano indirizzare i cittadini anche a come si fa a gestire una pratica cui i cittadini magari non sono proprio abituati, e questo è un punto che viene inserito all'interno dell' "Impegna". "Rendere gratuite le concessioni degli spazi destinati nei casi di grave necessità e comprovato interesse generale", questo per compensare l'idea di renderli completamente gratuiti, anche su suggerimento del Consigliere Fornari, perché la gratuità totale spesso induce, ahimè, i cittadini, a non valorizzare sufficientemente quello che è il servizio che viene offerto da parte del Comune, che comunque rappresenta tutti i cittadini e quindi la cosa pubblica. "Costituire un coordinamento costituito dalle Circoscrizioni, da associazioni e da esperti che possa raccogliere nuove idee per immaginare il futuro di questa pratica, anche in relazione ad altre attività ed Enti di tipo ricreativo, culturale e terapeutico". Ecco, se guardiamo al futuro non immediato, non quello a cui di solito guardano le formazioni politiche, cioè il consenso immediato, ma guardiamo un po' più in là ed immaginiamo questa Città di Torino veramente un po' più resiliente, con meno automobili, quindi meno inquinamento, insieme alla pratica degli orti urbani, inizia a diventare interessante il fatto che sul territorio si possano aumentare queste pratiche in cui i cittadini, soprattutto in momenti di crisi, possono resistere molto meglio, perché stare vicini alla terra aiuta a produrre cibo e a resistere in maniera adeguata. Io ho visto dei miei amici, diversi, che si sono trasferiti in campagna e la salute sicuramente ne beneficia. Quando poi torniamo in città, dopo un po' di tempo, come vi renderete conto in questi giorni, a settembre, subito dopo tornati dalle vacanze, da zone in cui si è a contatto con la natura, piano piano si ridiventa un po' più malati. Quindi, più orti, più frutteti e più pratiche.

Ah, l'ultima cosa. L'installazione di orti urbani veniva collegata anche ad un'induzione di pratiche virtuose dal punto di vista della mobilità. Cioè, se si riuscisse ad indurre la Giunta a creare delle regole per cui, laddove si impianta un orto urbano, si installa un nuovo orto urbano, ci sono anche delle regole del traffico un po' più dedicate alla qualità dell'aria, ma anche alla qualità dell'acqua, forse installare un orto urbano può anche indurre a migliorare la qualità della zona in cui l'orto viene installato. Grazie.

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