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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 35
MOZIONE 2020-01085
(MOZIONE N. 37/2020) "ORTI URBANI, PRATICHE DI COLTIVAZIONE PERMANENTI E QUALIT? DELLA VITA CITTADINA" PRESENTATA IN DATA 7 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO GIOVARA. [Testo coordinato]
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)

Grazie, Presidente. L'ora è tarda, vedo un fuggi fuggi generale in Aula, quindi sarò breve. Io volevo ringraziare il Collega Giovara, perché mi ha convinto a votare quest'atto, è un atto importante. Io non ho capito perché negli ultimi quattro anni l'Amministrazione non abbia più voluto investire sul tema dell'agricoltura in città, e più in generale sull'orticoltura. È così, la politica, quando c'è una discontinuità, preferisce segnare il passo e lasciare accantonate delle iniziative in fieri. È legittimo, per carità. Però oggi mi pare di poter dire che c'è una sorta di ravvedimento o comunque c'è una voglia di tornare ad investire su questo tema importante. La Città di Torino, e quindi non la precedente Amministrazione, la Città di Torino, l'Istituzione che noi temporaneamente siamo chiamati, in qualche modo, a rappresentare, si era dotata di un piano che si chiamava TOCC, Torino Città da Coltivare, erano 450 gli orti realizzati in poco più di due anni e si era data un obiettivo quell'Amministrazione, arrivare al 2020 con almeno 2.000 orti urbani in città. Purtroppo, in questi quattro anni se ne sono aggiunti a quei 400 solo 32 e di questo me ne dispiaccio, ma fortunatamente sono esperienze positive. Quindi, noi dobbiamo cogliere l'aspetto positivo di quello che è accaduto e cioè il fatto che comunque si è voluto immaginare che anche altri nuovi cittadini potessero beneficiare di quest'importante opportunità. Io mi auguro che con l'approvazione di questo atto di indirizzo, però, si recuperino anche altre attività, perché c'è ovviamente la messa a disposizione di spazi, ma c'è anche la necessità di continuare ad investire su bonifiche. Faccio un esempio concreto. L'area Nord della Città di Torino al confine con Settimo, quella che è l'area dei Laghetti Falchera, è stata oggetto di una revisione dell'impianto storico degli orti urbani, perché era in una zona degradata, dove gli orti urbani c'erano, c'era l'agricoltura in città, ma erano orti, oltre ad essere abusivi..., erano in condizioni penose da un punto di vista ambientale e più in generale abitativo ed è per quello che è necessario contestualmente non solo immaginare dei processi partecipativi di gestione, ma è necessario anche garantire la qualità del suolo che si mette a disposizione. Quindi, l'auspicio è che l'approvazione di questo documento riattivi anche però un'importante iniziativa che deve essere una priorità dell'Amministrazione che è la garanzia che vengano, in una città post-industriale o ancora in parte industriale come la nostra, comunque venga garantita un'attenzione al tema della bonifica della qualità del suolo e più in generale immagino che la Variante al Piano Regolatore 301, approvata nel 2015, possa, in qualche modo, essere recuperata come strumento utile a favorire anche quelle associazioni di rappresentanza, quella importante trasformazione e riconversione di importanti aree del nostro territorio oggi ancora abbandonate a se stesse e purtroppo in alcuni casi, soprattutto quelle un po' più periferiche, anche oggetto di degrado. Quindi il mio voto sarà assolutamente sì. È un sì convinto il mio e credo anche da parte della forza politica che rappresento. Grazie.

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