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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 31
MOZIONE 2020-01062
"PROGETTARE UN 'PIANO ESTATE 2020' PER I BAMBINI E I RAGAZZI TORINESI" PRESENTATA IN DATA 4 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi


SICARI Francesco (Presidente)

Passiamo adesso ai punti 35 e 36 che sono stati iscritti nell'Ordine dei Lavori per essere discussi in modo congiunto. Quindi, iniziamo dal punto 35 del Capogruppo Tresso, la proposta di mozione n. mecc. 202001062/002 che ha come oggetto:



"Progettare un 'Piano Estate 2020' per i bambini e i ragazzi torinesi"

SICARI Francesco (Presidente)

Sono stati anche presentati due emendamenti. Congiuntamente viene discussa la mozione n. mecc. 202000995/002 della Capogruppo Artesio:



"I luoghi della educazione come nuovi spazi di socialità"

SICARI Francesco (Presidente)

Lascio ora la parola ai proponenti. Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco

Grazie, Presidente. È una situazione un po' surreale, direi quasi kafkiana trovarsi adesso a parlare di un "Piano Estate". Possiamo, non so, vedere di fare una festa delle caldarroste, se pensiamo un attimo a come possiamo organizzarci per l'autunno. Però questo non è proprio tutto casuale, perché io credo che avessi iniziato a pensare, a elaborare delle idee nel periodo del lockdown..., avevo sentito anche dei soggetti che potevano essere interessati, che ho anche cercato, in qualche modo, di riproporre come possibili coinvolgimenti nell'atto che ho presentato e poi avevo scritto, peraltro davvero confrontandomi anche con alcune realtà che erano interessate a poter collaborare ad una proposizione che proprio quest'anno aveva bisogno di essere particolarmente forte, efficace e concordata, concertata con altre realtà del territorio e ho presentato l'atto, credo fosse la prima settimana di maggio, adesso non ricordo il giorno esatto. Sono passati cinque mesi ed oggi finalmente possiamo discutere postumo di quello che è stato il "Piano Estate" della Città. Però vale la pena di discutere, adesso al di là poi dell'esito che avrà la mozione, poi la teniamo buona, insomma di estati ne abbiamo ancora davanti, poi magari ci sarà un'altra Amministrazione che la porterà avanti, però insomma, possiamo sempre ragionare. Io cercavo..., adesso non sto a ripetere tutto quello che era l'oggetto dell'atto e che abbiamo avuto modo comunque di affrontare, ahimè molto tempo fa in una Commissione, però sostanzialmente il focus di questa iniziativa, di quest'atto che proponevo, era quello di..., partendo da una considerazione che adesso è oggettivamente facile riconoscere di una grossa difficoltà in cui si trovavano molte famiglie torinesi, a seguito dell'effetto del lockdown e quindi anche di situazioni di grande diversità che aveva caratterizzato come era stato vissuto questo periodo, anche aumentando delle diseguaglianze, da parte di chi aveva comunque fatto esperienza del digital divide, chi era rimasto più indietro - quindi, era anche un'occasione per recuperare e ricucire delle distanze che necessariamente la crisi pandemica e le sue conseguenze aveva poi comportato -, chiedevo di elaborare una strategia a livello cittadino, che ponesse proprio come punto centrale, come focus, il benessere dei bambini e dei ragazzi in un periodo così fortemente provante, ma soprattutto come elemento concreto di supporto alle famiglie. Pensiamo anche che, poi ne possiamo parlare con contezza, visto che ormai tutto è successo, molte famiglie sono state costrette a risolvere le loro vacanze in città, non c'è stato un supporto anche di quello che poteva essere magari l'apporto dei nonni, delle persone più anziane, perché comunque erano quelle più vulnerabili, più a rischio e non solo, ma ancora una volta se vogliamo questo andava poi ulteriormente ad incidere su categorie più vulnerabili, pensiamo solo a chi aveva dovuto fruire delle ferie forzatamente in un periodo anticipato, pensiamo alle donne che comunque necessariamente hanno dovuto farsi carico maggiormente di queste situazioni ed erano più penalizzate anche nel riprendere l'attività lavorativa. Ecco, tutto questo chiedeva quindi di elaborare ovviamente con le strutture e con le Istituzioni cittadine: ITER ed Ufficio Pio, una strategia che, come dicevo, coinvolgesse tutta una serie di realtà che andavano dalle associazioni sportive, agli oratori. Io avevo parlato anche con il responsabile degli oratori torinesi, ci sono oratori che coinvolgono 1.000 ragazzi durante il periodo estivo e ce ne sono decine e decine di associazioni sportive, chi si fa carico a livello territoriale anche di attività formative: dal teatro, allo sport e associazioni culturali e chiedevo anche di avere un'attenzione speciale e specifica a poter fare una mappatura di queste realtà anche nell'ottica di riutilizzare, in un'idea di prossimità, di spostamenti limitati, quelli che erano dei luoghi che la Città..., in un paradigma che è quello che, in fondo, a livello nazionale, ma direi a livello mondiale, era di usare flessibilità, usare meglio gli spazi, rifunzionalizzarli, potesse anche fornirci degli esempi concreti, delle suggestioni possibili di andare a riutilizzare degli spazi soprattutto all'aperto, ovviamente appropinquandosi il periodo estivo e quindi rendendo possibile, anche con la riapertura dei parchi e dei giardini, la possibilità di fruire di questi spazi secondo certe condizioni. Bene, ovviamente questo chiedeva anche di andare a definire almeno una stima di quelli che potessero essere degli investimenti che forse era necessario fare per attrezzare, supponiamo, gli spazi all'aperto, magari dotarli di servizi e quant'altro e poter quindi redigere con il dovuto anticipo - si era partiti, era fine aprile, inizio maggio - un Piano che fosse oggettivamente all'altezza di un'estate che era del tutto particolare, un'estate che arrivava a cercare di sanare una situazione di difficoltà che si era creata e che addirittura potesse essere un'occasione per questi ragazzi quasi per ricordarsene inversamente come l'estate del Covid, l'estate in cui c'era stata un'erogazione forte di proposte, di servizi, eccetera. Aggiungo ancora - così almeno poi chiudiamo la discussione più celermente - che avevo presentato anche due emendamenti, perché mi sembrava che questa possibilità di coinvolgere Enti esterni potesse avere anche una dimensione di allargamento oltre i confini della Città, in particolare pensavo - e ne avevo parlato anche con i referenti, il Presidente dell'UNCEM ed alcuni Sindaci di località non troppo distanti da Torino, ma in ambito montano - che ci fosse la possibilità di mettere a disposizione anche degli spazi di questi Comuni, ovviamente andandoli ad individuare, laddove per esempio era possibile raggiungerli con le linee ferroviarie - penso alla Val Susa, perché la Ceres-Lanzo era chiusa in quel periodo -, ma dove c'è la possibilità, anche con opportune attenzioni al distanziamento, alla frammentazione degli orari per evitare concentramenti, ma c'era anche una forte disponibilità da parte di questi Comuni di mettere a disposizione strutture per attività per esempio da svolgersi in giornata. Quindi, davo anche un'accezione di questo tipo, di recuperare una dimensione, chiamiamola così, metromontana della Città, che potesse anche aprirsi a delle opportunità che, opportunamente concordate, potevano, però, di fatto realizzarsi, ancorché nel rispetto di quelle che erano le condizioni da seguire per quello che le attenzioni della pandemia potevano richiedere.

Bene. Io direi che però sarebbe utile..., adesso mi dispiace che oggi - è una discussione di una mozione, per cui ovviamente non è tenuta - l'Assessora Di Martino non abbia inteso degnarci della sua presenza in Aula, perché sarebbe stato invece utile - credo che forse in questo senso sarà poi necessario fare anche una riflessione - fare un'interpellanza e magari avere modo di affrontarlo, in che misura la Città ha poi predisposto, se per tempo e con che efficacia, i Centri Estivi. Io so che in realtà ci si è mossi per tempo, perché ho avuto contezza ed ho avuto modo di visionare delle lettere, delle comunicazioni, che sono state già inviate alle scuole, agli istituti comprensivi ad inizio di maggio, addirittura forse a fine aprile e ITER stesso ha promosso dei sopralluoghi già a partire da metà di maggio. Quindi, non è che non ci si fosse mossi nell'idea di dire, però poi è mancata una proposta concreta. Credo che anche le stesse Direzioni Didattiche siano poi state lasciate molto in un limbo di poca chiarezza, di pochi elementi di supporto e di certezza, per cui era poi in capo ai singoli Direttori/Direttrici, il prendersi delle responsabilità che francamente non erano poi tutte sempre facili, non tutti si sono attrezzati, non tutti erano in grado di poter fare. Questo ha determinato una carenza del servizio che, tra l'altro, è partito molto in ritardo. Ricordiamoci che i servizi poi dei Centri Estivi sono partiti il 29 giugno, quindi, voglio dire, siamo partiti a luglio, quindi c'è stato di nuovo un gap importante a valle, come diciamo, di una fase particolarmente complicata in cui anche i ragazzi avevano una grande richiesta, una grande necessità di avere elementi di socializzazione; invece abbiamo ulteriormente ritardato proprio in un momento in cui invece bisognava avere il coraggio e la forza di anticipare o comunque di essere più robusti nell'erogazione dei servizi; non solo, ma anche a vedere i dati - e su questo sarebbe poi davvero utile, e chiedo poi di poterli approfondire - di quelle che sono state le frequenze all'interno dei Centri Estivi, mi sembra ci sia..., rispetto alla capienza che già era limitata, sia stata riscontrata una netta bassa affluenza, addirittura inferiore al 40%, se uno considera i tre slot di... Guardate, non sto inventando i dati, sono dati assolutamente confutabili e verificabili, per cui se avete elementi diversi, vi prego di dirli, perché invece quelli che ho verificato io sono assolutamente di quel genere lì. Sui tre slot che andavano, di una decina di giorni, dal 29 giugno al 10 luglio, dal 10 luglio... Insomma, fino ad arrivare al 7 agosto, le percentuali rispetto alla disponibilità dei posti sono state inferiori al 40%. Ho assolutamente contezza di quello che dico, per cui, se sento dai banchi della Maggioranza dei brusii, vi prego, per favore, di confutare quei dati.

SICARI Francesco (Presidente)

La inviterei a concludere.

TRESSO Francesco

Quindi, in sostanza. È quasi ridicolo che io vi inviti a votare questa mozione, lo faccio comunque perché ritengo sia un atto dovuto, anche solo per i cinque mesi in cui io ho atteso molto pazientemente che mi venisse data volontà di risposta. Si è preferito anteporre tutta una serie ... Ci si era dati un criterio a livello di Capigruppo di usare i criteri preferenziali, di precedenza per gli atti che riguardavano comunque, in qualche misura, delle possibilità di affrontare l'emergenza Covid, credo che questa, a tutti gli effetti, ne avesse quella dignità; così, per volontà della Maggioranza, del Gruppo 5 Stelle, non è stato, perché si è preferito andare avanti con altri tipi di atti che nulla c'entravano con il Covid...

SICARI Francesco (Presidente)

La invito a concludere.

TRESSO Francesco

...e quindi ci troviamo oggi, alle soglie dell'autunno, a votare quest'atto. Vi ringrazio.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Consigliera Patriarca, ne ha facoltà per cinque minuti.

PATRIARCA Lorenza

Sì, anche io...Parlerò molto meno, anche perché concordo con il Consigliere Tresso. Siamo un po' fuori tempo rispetto all'argomento, ma mi sembrava giusto sottolineare principalmente due aspetti. Allora, il primo che sicuramente - questo non è per recriminare o per fare polemica - la situazione è stata gestita con qualche ritardo e molte incertezze e questo ha portato ad un drastico calo delle presenze nei Centri Estivi Comunali, che non è stato analogo invece nelle strutture private, nelle strutture parrocchiali o nelle strutture che le stesse associazioni, con cui noi abbiamo gestito i Centri Estivi nelle scuole, avevano nei luoghi in cui invece gestivano direttamente il servizio. Quindi, il calo non poteva essere legato semplicemente alla paura dei genitori o al fatto che magari molti lavoravano ancora in smart working e quindi potevano tenere a casa i ragazzi, oppure a delle oggettive difficoltà economiche, il calo, da una valutazione che noi poi abbiamo fatto insieme ai gestori, è stato probabilmente determinato dal fatto che il servizio è partito il 29 giugno, quando in tutti gli altri servizi invece il servizio era partito subito a ridosso della fine formale delle lezioni, anche se poi le lezioni non sono mai partite nel secondo quadrimestre. Le famiglie che avevano invece necessità di sistemare i ragazzini, oppure che volevano che i bambini finalmente sperimentassero delle occasioni di socialità, dopo i lunghi mesi a casa in solitudine, hanno cercato ed hanno trovato delle altre soluzioni. Questo è un po' un peccato, perché la tradizione dei Centri Estivi della Città è una tradizione importante e credo che si debba..., sia doveroso, fare una riflessione magari anche in Commissione su come è andata, anche per provare a ripensarlo. Perché è vero che adesso c'è stata l'emergenza, ma credo che, come tutte le emergenze, sia un'occasione per ripensare e migliorare la struttura. Una delle cose che non ha funzionato è stata quella che invece era un po' un punto di forza dei Centri Estivi, cioè il fatto che ogni Istituzione scolastica fosse protagonista della propria situazione; questo ha portato ad una..., a fronte di un servizio educativo che era titubante, perché c'erano una serie di difficoltà organizzative e di dubbi anche sui nuovi protocolli e di difficoltà e di costi probabilmente; dall'altra, le scuole che si sono trovate ad avere delle responsabilità che in altri Comuni della prima cintura non avevano, e non tutti i Dirigenti Scolastici si sono sentiti di affrontarlo. Quindi, abbiamo avuto sulla Città un'offerta formativa molto diseguale e sicuramente in parte dei ritardi anche dovuti a questo. Quindi, bisogna un po' ragionare che cosa cambiare. Quindi, io credo che forse, visto che i tempi cambiano e che invece sia giusto che sulla Città ci sia un'offerta formativa equivalente e poi si debba essere in grado - di fronte ad altre emergenze, speriamo non così gravi -, di rispondere con maggiore tempestività, io credo che si debba provare, visto che adesso il tempo c'è, di prenderci il tempo che vogliamo e prendere lo spunto di questa mozione proprio per ripensare la struttura anche con degli elementi di novità e magari con una gestione un po' più centralizzata del modello. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora

Intervengo sulla mozione Tresso? In un unico... In tempo? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, cominciamo così. Parto dalla mozione del Consigliere Tresso, perché ricordo molto bene la discussione avvenuta in videoconferenza in V Commissione in occasione della prima presentazione da parte del Collega. In quella situazione la Commissione, per bocca della Giunta e per interventi di altri Colleghi, aveva, in qualche modo, sottolineato la ridondanza dell'atto del Collega, nel senso che moltissimi degli indirizzi riportati in quella mozione, dalla necessità di una comunicazione diffusa, alla responsabilità rispetto alle offerte educative durante il periodo estivo, alla cooperazione con le altre organizzazioni di carattere educativo, sembravano, oltre che storicamente radicate all'interno della nostra città, anche già ampiamente praticate e valutate in funzione della programmazione della versione Estate Ragazzi 2020.

Devo dire che questa certezza raccontata in Commissione sicuramente si fondava sulla buona volontà ed anche sul lavoro dell'Amministrazione. Purtroppo, non è stata premiata dalle reazioni delle iscrizioni e delle famiglie. E allora probabilmente bisogna interrogarsi se fosse davvero un'organizzazione così comunicata ed un'organizzazione così efficace. Io sono certa di quello di cui sto parlando, perché ho acquisito i dati degli andamenti e so bene che, mentre "Bimbi Estate" ha avuto una frequenza pressoché totale, una/due unità in meno rispetto ai posti programmati, quindi significa che l'impianto, che si era strutturato e che è anche storicamente riconosciuto nella nostra Città da parte delle scuole per l'infanzia comunali, ha trovato l'apprezzamento, come ogni anno, da parte delle famiglie; in realtà per le iscrizioni di "Estate Ragazzi", noi siamo ad un terzo di frequenza rispetto ai posti disponibili. Quindi, sostanzialmente, su una capienza di più di 1.800 posti, nei momenti di massima partecipazione abbiamo avuto 800 iscrizioni e questo è un dato clamoroso. E allora è doveroso ovviamente interrogarsi rispetto alle difficoltà che le famiglie avranno incontrato, perché certo non può essere stato un problema di sfiducia o di timore, altrimenti le opportunità offerte dalle strutture estive private non avrebbero avuto una frequenza al 100% e addirittura delle liste di attesa. Quindi, probabilmente esistevano questioni di ritardo nella comunicazione. Sicuramente, c'è stato un grosso imbuto nella modalità di iscrizione, perché chiedere alle famiglie di acquisire, per potersi prenotare, con soli quattro giorni di fascia aperta per le prenotazioni, bisognava acquisire lo SPID e in quattro giorni fare l'iscrizione, ha prodotto questo tipo di disaffezione. Allora, si vorrà in funzione di un miglioramento, riconoscere gli errori quando sono avvenuti? Io credo che se fossimo, meno male che non lo siamo, perché certo non è il mio modello, ma all'interno di un contesto aziendale se un amministratore delegato presentasse questi esiti su un progetto importante del proprio Ente, della propria azienda, qualche problema lo avremmo, a meno che non sia colpa degli Uffici, perché poi su questa materia ovviamente c'è sempre una responsabilità amministrativa e scarsamente ci misuriamo con la responsabilità politica.

Vengo invece all'illustrazione dell'atto che ho proposto, che è del 22 aprile e non aveva avuto la fortuna di andare in Commissione Consiliare, ma che è tuttora valido. Nel senso che io in allora pensavo alla possibilità di impiegare i cortili scolastici come momento di incontro e di relazione tra gli allievi impossibilitati a frequentare e i loro insegnanti e i loro educatori, utilizzando quella straordinaria possibilità che l'intuizione del Comune di Torino nel tempo aveva avuto, di regolamentare l'uso degli spazi scolastici esterni, al di fuori dell'orario di utilizzo da parte delle attività scolastiche e di poterlo fare con modelli organizzati, fondati sul volontariato delle famiglie, sulla partecipazione delle organizzazioni di caseggiato, sull'attivazione delle associazioni di un quartiere o di un territorio. La mia idea in allora era facciamolo ora, in modo che non ci sia un vuoto relazionale, e seppure non potendo simulare nulla di paragonabile alla frequenza scolastica, diventerebbe un momento di incontro. Non si è fatto questo, gli insegnanti, con la loro creatività, si sono mossi da soli. Penso agli insegnati che hanno organizzato nel giardino davanti al Tribunale l'incontro ed il saluto con i loro allievi delle classi V; penso ai gruppi di genitori che a San Salvario hanno organizzato nel mercato un altrettanto momento di saluto conclusivo della classe; penso a quel Direttore Didattico che ha chiesto al Comune di essere aiutato per organizzare una cosa analoga, i soggetti si sono mossi nell'assenza di un supporto dell'Ente Locale, il quale però ha bene utilizzato, e io ne sono lieta, questa possibilità nel momento in cui per la scuola per l'infanzia ha organizzato gli incontri che poi la nostra Sindaca ha comunicato e confrontato con la popolazione, congiuntamente all'Assessora in questa diretta Facebook, dove spiegava l'organizzazione delle attività educative negli spazi esterni delle scuole per l'infanzia e sono lieta che almeno per le scuole per l'infanzia si sia fatto. Ora, scontato che non lo si è usato in quell'occasione in modo diffuso, come si sarebbe potuto, l'invito contenuto in questa mozione è tuttora contemporaneo. Abbiamo un Regolamento, lo abbiamo in anticipo rispetto ad altre Amministrazioni, gli spazi esterni sono una risorsa, in gran parte, nelle prime settimane di inizio dell'anno scolastico i Dirigenti delle autonomie li utilizzeranno anche per strutturare il tempo scuola in un momento in cui la scuola comincia con grandi difficoltà di carattere logistico, peraltro affrontate, come abbiamo ascoltato in Commissione venerdì scorso, con un concerto di tutti gli Enti, ai fini di garantire a tutti di poter frequentare nelle scuole conosciute e con poche realtà che hanno dovuto riorganizzarsi in rapporto ad altre sedi. Quindi, l'opportunità di questa risorsa continua ad essere valida. Le ipotesi di farla vivere, perché normativamente è possibile, attraverso delle relazioni, delle convenzioni e delle collaborazioni con questi soggetti anche, quindi mi auguro che, come atto di impegno per il futuro possa essere comunque giudicato ancora condivisibile.

SICARI Francesco (Presidente)

Prego, Consigliera Azzarà, ne ha facoltà per cinque minuti.

AZZARÀ Barbara

Grazie, Presidente. Intanto colgo l'occasione per ringraziare gli Uffici e l'Assessora Di Martino per il lavoro che è stato fatto per i nostri bambini e le bambine della Città. Devo ricordare solo che, anche se l'atto si fosse votato a maggio, non sarebbe stato in realtà utile, in quanto gli Uffici già hanno iniziato a lavorare a dicembre per poter realizzare queste attività, perché è un lavoro molto complesso, di concertazione con tutti i soggetti del territorio e quindi in realtà la progettualità era già pronta, ma, maledetto Covid, lo diciamo tutti, ha, di fatto una pandemia mondiale, generato delle problematiche non indifferenti e quindi si sono dovuti attendere i protocolli sia nazionali e anche l'incontro regionale. Io lo ricordo bene, in quanto rappresentavo tutti i Comuni del Piemonte in quegli incontri insieme all'Assessore Chiorino e l'Assessore Caucino per poter definire bene insieme a tutti i Comuni, in tutti gli Enti locali quelle che erano le regole per la sicurezza dei nostri bambini e delle nostre bambine. E quindi devo dire che la Città di Torino, come tutti gli altri Comuni del Piemonte, si sono mossi proprio nel momento in cui queste regole sono state definite. Quando la Consigliera Patriarca dice che ci sono delle strutture private che sono partite prima di quelle che erano le norme nazionali e regionali, beh, io vorrei che lei facesse i nomi a questo punto, perché vuol dire che ci sono delle associazioni, non lo so, che sono partite prima e quindi, di conseguenza, non hanno, di fatto, pensato alla sicurezza dei nostri bambini e delle nostre bambine. Questo mi mette molto timore, devo dire la verità, perché, se uno dice che è partito tanto prima e che addirittura il Comune di Torino non aveva dato neanche indicazioni, visto che io mi ricordo gli incontri che abbiamo fatto con ANCI in Regione, devo dire che mi preoccupa parecchio per la salute dei nostri giovani.

Le scuole statali hanno partecipato e devo dire che sono di più rispetto a quelle dell'anno precedente, quindi forse c'è qualcosa che non torna con i numeri, ma è ovvio, se uno vuole una Commissione specifica, andiamo a chiedere all'Assessore Di Martino, non sono certo io che, mi ricordo i numeri che sono stati dati anche a livello mediatico e quindi mi ero segnata il numero delle scuole statali che avevano partecipato e devo dire che il fatto che la Città si sia mossa è importante. Abbiamo fatto un lavoro di cui dovremmo andare fieri come Consiglieri, perché abbiamo dato un'opportunità ai nostri giovani. In realtà, molte strutture private, forse è per quello che c'erano le liste d'attesa, io parlo in particolare di alcune parrocchie dove in realtà una volta i numeri erano enormi e quindi potevano anche avere determinati iscritti, non hanno potuto partecipare proprio per queste regole stringenti. Io devo ringraziare anche il Comune di Torino che ha fatto uno sforzo, ma anche a livello statale, perché i Ministeri hanno dato l'opportunità di dare delle risorse economiche ai Comuni, affinché poi le famiglie non dovessero sostenere delle spese ulteriori. Perché suddividere a metà i gruppi rispetto agli anni precedenti, ha ovviamente aumentato i costi in maniera notevole.

Quindi, devo dire che la questione..., sarebbe interessante sicuramente una Commissione nella quale si specificano i numeri, perché in realtà sono diminuite dappertutto le iscrizioni. Sono diminuite, perché fortunatamente devo dire che i genitori che avevano l'opportunità di avere lo smart working sono andati anche fuori dalle città ed infatti i numeri, laddove i Centri Estivi fuori dalla Città di Torino, nei Comuni più piccoli si sono potuti realizzare, hanno avuto un incremento notevole. Quindi questa è stata anche una scelta delle famiglie di poter uscire dalla città dopo tanti mesi di isolamento. Per quanto riguarda le scuole dell'infanzia e dei nidi, anche in questo caso la Città si è mossa e prima ancora di molte altre città, addirittura hanno chiesto i nostri protocolli, hanno potuto beneficiare le famiglie di un'apertura dei cortili dei nidi in modo tale da poter rivedere le loro educatrici e in modo tale che i bambini potessero cominciare a familiarizzare di nuovo con una presenza nell'istituzione scolastica, che poi si è concretizzata fortunatamente poi nell'apertura dei Centri Estivi.

Volevo dire che non mi trova d'accordo invece la proposta della Consigliera Artesio sull'apertura dei cortili delle scuole di stato per il semplice fatto che ovviamente la mettiamo indicativamente in un periodo nel quale vengono svolti..., credo ora in tutte le scuole dei cantieri sono aperti, per poter permettere all'edilizia scolastica di far fronte a quelle che sono le richieste delle scuole per la riapertura proprio con tutte le normative in vigore. E quindi credo che chiedere a dei condomini di aprire i cortili delle scuole per poter fare entrare i ragazzini a giocare, mentre ci sono i cantieri in atto, insomma sia un po' pericoloso. Quindi, forse è una questione che si può andare ad immaginare, un Patto di Comunità, ma non certamente in questa condizione, cioè in una condizione così particolare, perché, come diceva giustamente anche la Consigliera Patriarca, le scuole statali e tutti quanti i Dirigenti Scolastici hanno la preoccupazione di quelle che sono le responsabilità in una situazione pandemica come questa e l'idea di fare un patto nel quale i condomini avevano le chiavi per poter aprire i cortili, direi che non è proprio il momento forse storico adeguato. Poi, dicevo, può essere sicuramente una buona opportunità di creare una rete successivamente al momento del Covid per poter fruire anche...

SICARI Francesco (Presidente)

La invito a concludere.

AZZARÀ Barbara

Sì. Mi sembra che anche la Città di Torino si sia già mossa in questo senso per poter rendere fruibili i giardini delle scuole. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Consigliera Albano.

ALBANO Daniela

Grazie, Presidente. Io invece mi sento di condividere l'indirizzo politico che la mozione della Consigliera Artesio vuole dare. È ovvio che l'Amministrazione ha già fatto molto in questa direzione, io ne ho anche esperienza diretta: avendo un cortile di una scuola davanti a casa mia, ho visto com'è stato gestito nel corso di quest'estate. Penso che sia importante però a questo punto dare proprio un indirizzo politico, cioè restituire spazi ai ragazzi, ai bambini che in questo momento ne hanno molto bisogno, perché come sappiamo ci sono enormi difficoltà anche nella riapertura delle scuole. Credo che tutti i cortili, tutti gli spazi delle scuole all'esterno, dove i ragazzi, i bambini possono sentirsi più liberi di muoversi e di vivere la loro giornata scolastica in maniera più serena, debbano essere restituiti proprio ai ragazzi, ai bambini, agli studenti. Ci sono, secondo me, a mio avviso, troppi cortili, spazi scolastici che vengono usati ad esempio in maniera impropria, come posteggio di auto degli insegnanti e che invece, secondo me, dovrebbero ritrovare un corretto utilizzo. È ovvio che è molto difficile restituire, garantire un'apertura in sicurezza anche al pomeriggio, ci sono delle responsabilità sulla gestione degli spazi e delle responsabilità sulla sorveglianza dei bambini, quindi non è un percorso facile. È un percorso che va studiato insieme, è un percorso che non si può magari adeguare a tutti gli spazi scolastici, ma sicuramente se ne possono individuare alcuni, magari pochi, non tantissimi, però alcuni si possono individuare, all'interno dei quali fare questo percorso. Io, ripeto, ho avuto l'esperienza, proprio nei pressi di casa mia, di un cortile scolastico che è stato utilizzato da un'associazione sportiva durante l'estate per svolgere attività sportive all'aperto che non potevano svolgersi in sicurezza all'interno degli edifici dove normalmente venivano svolti. Quindi, comunque, io penso che sia già stato fatto e che sia qualcosa che si possa continuare a fare, ovviamente nel rispetto delle norme di sicurezza e nel rispetto della sicurezza dei bambini. È ovvio che non possiamo fare avvicinare i bambini o mettere i ragazzi all'interno di un cantiere; se in una scuola c'è un cantiere non è utilizzabile naturalmente il cortile per far giocare i bambini, ma con le dovute precauzioni, secondo me, è un indirizzo politico che va portato avanti, anche in continuità con quello che è già stato fatto fino ad adesso, perché fino ad adesso l'Amministrazione non è stata a guardare e fino ad adesso sono già state fatte iniziative di questo tipo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Consigliera Patriarca voleva? Prego.

PATRIARCA Lorenza

Volevo intervenire, perché sono stata citata, a precisare meglio il mio pensiero. Io non ho detto che c'è stato qualcuno che è partito prima del... Io ho detto che sono partiti prima dei Centri Estivi Comunali. I Centri Estivi a Torino sono partiti il 29 giugno, fuori Torino, in tutti i Comuni della cintura, sono partiti il 15 giugno e le strutture private qui a Torino, le parrocchie, le associazioni sportive, persino Cascina Roccafranca, sono partiti il 15 giugno, quindi sono partiti quasi 15 giorni prima del Comune di Torino. È questo il ritardo che io ho lamentato. Mi spiace contraddire, Consigliera Azzarà, invece di nuovo rispetto ai numeri, perché i numeri sono stati decisamente inferiori, sia il numero di scuole coinvolte, sia il numero di bambini iscritti. Quindi, facciamo pure una Commissione perché i dati che noi abbiamo sono molto, molto diversi da quelli che probabilmente ha la Consigliera. Rispetto, invece... - non ho parlato, non pensavo si discutessero insieme le due mozioni -, rispetto all'uso dei cortili scolastici, se posso solo dire, concordo con la Consigliera Albano, è un progetto della Città che ha quasi dieci anni; in ogni quartiere c'è almeno un cortile scolastico aperto. Quest'estate è stata la modalità utilizzata da tutti i Centri Estivi nelle scuole, nel senso che la maggior parte delle attività sono avvenute all'esterno, proprio nel cortile scolastico, chiaramente dove c'erano dei cantieri non è neanche partito il Centro Estivo, perché non abbiamo ovviamente messo a rischio i ragazzi. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri? No, non ci sono interventi.
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