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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Assegnazione a Torino della sede Istituto Italiano Intelligenza Artificiale”.
Interventi


SICARI Francesco (Presidente)

Procediamo adesso con la richiesta di comunicazioni presentata dalla Capogruppo Sganga in merito all' "Assegnazione a Torino della sede Istituto Italiano dell'Intelligenza Artificiale", e risponde l'Assessore Pironti al quale lascio subito la parola. Prego.

PIRONTI Marco (Assessore)

Sì, grazie Presidente. Grazie per l'occasione di condividere anche con voi questo recente risultato della nostra Città. Come tutti avete letto e sentito, Torino è stata riconosciuta come la sede di questa parte, considerata nel piano strategico del MISE, che ricordo aver data inizio luglio di quest'anno, quindi a fronte di queste indicazioni strategiche, già il giorno dopo, la Città si è messa di grande impegno, considerando anche il mese di agosto, e potete immaginare con quali difficoltà, di coordinare... ah, non posso parlare senza?

INTERVENTO

No.

PIRONTI Marco (Assessore)

Spero si senta. Di coordinare queste attività in un periodo non semplicissimo. Viene riconosciuta Torino come la città che ospiterà l'Istituto Italiano per l'Intelligenza Artificiale, un'azione di sistema importante che non ha voluto escludere alcun soggetto sul territorio, da quelli più prettamente di ricerca a quelli più industriali, perché ricordo in queste linee guida, in questo piano strategico del MISE, il ruolo immaginato di questo Istituto Nazionale ha due valenze: una di ricerca applicata nel mondo dell'Intelligenza Artificiale, l'altro di trasferimento tecnologico, che cosa vuol dire? Che non solo si vuol richiedere un avanzamento in ambito di ricerca scientifica e accademica su questo tema, ma anche trasferire in maniera fattiva gli effetti di questa nuova ondata tecnologica su quello che è il reale tessuto industriale, perché vi diciamo questo? Perché in realtà l'idea che noi abbiamo trasferito e che è stata in qualche modo riconosciuta a livello di Governo è che Torino sarebbe stata la sede ideale per questo istituto per due macro motivazioni, la prima è che a Torino risiedono - già grazie anche a tutto lo sforzo fatto negli anni - eccellenze in ambito di ricerca e di ricerca applicata su questo ambito, sia in termini accademici e quindi i nostri due Atenei, ma anche di centri di ricerca più specializzati e più focalizzati che in questo ambito rappresentano anche delle eccellenze non solo nazionali ma anche internazionali, ma questo è stato il primo racconto che abbiamo fatto; l'altro che ha in qualche modo avvalorato questa nostra idea, questa nostra proposizione, è che a Torino risiedono quei settori, quei settori industriali e produttivi che prima degli altri sono già, e saranno oggetto, in futuro, di questa nuova rivoluzione tecnologica, ed è questo che abbiamo raccontato: Torino non solo per creare nuove conoscenze e nuove competenze, ma rendere poi facilmente applicabili in quei settori, quindi dalla manifattura all'aerospazio, al mondo della cultura, al mondo della mobilità e quindi tutti quelli che sono i settori produttivi principali che hanno caratterizzato la storia di Torino e che oggi richiedono un cambiamento di paradigma e anche un cambiamento di pelle. Pensate a tutto il mondo dell'Automotive che in qualche modo il nostro territorio ha osservato e partecipato ad una minore rilevanza industriale di questa industria, di questo comparto ma che oggi con questa nuova ondata tecnologica, quindi il mondo dell'Intelligenza Artificiale, può rappresentare un rilancio e una fase 2 di questa industria importante per il Paese.

Di cosa parliamo? Parliamo di un investimento, ed è questo l'aspetto importante al di là del quantum che è un quantum molto rilevante nel nostro territorio, e che è una manovra di lungo respiro, parliamo al di là della fase iniziale, la fase di startup, sono previsti almeno cinque anni con un finanziamento annuo stimato in circa 80 milioni di euro. Cosa vuol dire? Che si dà stabilità, quando si fa ricerca e si fa ricerca in questi ambiti la cosa più difficile è farla con un arco temporale limitato, questi cinque anni al di là della fase appunto di creazione di questo Centro vuol dire anche per i ricercatori, per chi lavorerà in questo progetto avere una visione tale da non solo identificare i veri (incomprensibile) tecnologiche ma avere anche il tempo di applicarle, che è quello il secondo obiettivo di questo centro, quindi quel trasferimento tecnologico che sarà una parte importante, quello che abbiamo raccontato è che questo trasferimento tecnologico non deve essere solo un trasferimento tecnologico per le imprese che lavorano, ma anche e soprattutto per le persone che in quelle imprese andranno a lavorare.

Qual è la vera sfida? Non è solo quella di gestire questo finanziamento a livello governativo, ma essere in grado anche di aggiungere un pezzo, aggiungere un pezzo importante che è anche poi il vero termometro della bontà di queste iniziative, cioè di essere in grado di gestire questo finanziamento governativo ma anche di attrarre capitali privati e pubblici, nazionali e internazionali, quella sarà la vera sfida, la sfida più importante, cioè essere valutati affidabili nel lungo periodo tali da acquisire e mettere a fattor comune finanziamenti in ottica di finanza vera e propria ma anche in ottica di capitale umano e capitale tecnologico, perché questo? Perché un'altra componente importante di questo percorso sarà la sfida sulle infrastrutture. A fronte di questo istituto di ricerca, questo istituto focalizzato sull'ambito di sviluppo di nuove conoscenze, questo percorso dovrà essere supportato da una importante politica di investimento di infrastrutture ed è questo che dovrà vedere fortemente impegnato anche il capitale privato che su Torino ha già dei progetti per come ne abbiamo già parlato precedentemente, ma ne avrà di qui in avanti anche ulteriori progetti di investimento.

Tutto questo avrà una grossa richiesta di azione efficace ma anche in tempi ristretti, già questa settimana convocheremo una riunione con tutti i partner che abbiamo in qualche modo già coinvolto ma che adesso in questa fase di applicazione reale dovranno essere... dovranno partecipare al disegno di questo nuovo progetto e la sua realizzazione, perché poi il rischio in questi ambiti è quello di avere tempi troppo lunghi, chiaramente non sono solo dettati dalla nostra azione ma anche dal coordinamento che avremo con i Ministeri coinvolti, ma sicuramente Torino dovrà fare un'azione non solo efficace ma anche tempestiva, perché quello che sarà il vero vincolo di tutto questo è quello di non perdere un nuovo stream di investimenti che vede altri Paesi internazionali, in Europa e non solo, già attivi su questo ambito da tempi precedenti ai nostri, quindi la vera sfida anche qui è quella di recuperare un ritardo, e questo progetto va in quella direzione, quella di rappresentare per la Città di Torino e per l'intero Paese una sfida importante in ambito internazionale.

Qual è un altro aspetto importante e particolare e differenziante di questo progetto? Che non parliamo solo di investimento che toccherà Torino, Torino avrà una parte fondamentale, si stimano 80 milioni di euro l'anno ma anche circa 1000 persone a regime su questo nuovo istituto, ma una parte di queste persone saranno in coordinamento anche con altre sedi, cosa vuol dire? Che Torino non sarà solo un hub di competenze, ma sarà anche un hub di coordinamento con tutto ciò che in ambito di ricerca applicata verrà fatto in Italia, ed è questo un po' il grande ruolo di responsabilità che a Torino è stato riconosciuto, quello di non essere solo soggetto di sviluppo di nuove competenze e di nuove conoscenze ma anche di coordinamento di quello che verrà fatto al di fuori dei confini nazionali.

Leggevo in questi giorni che questa partita in qualche modo è legata ad un piano corretto di organizzazione delle politiche nazionali, si è parlato del Tribunale dei Brevetti, anche qui volevo fare un piccolo approfondimento e una piccola riflessione: si è detto a un certo punto che Torino tiferà per Milano, qui non è questione di tifo o di valutazioni di parte. Una vittoria di Milano sarà anche una vittoria per Torino, ma soprattutto una sconfitta di Milano sarà una sconfitta per Torino, perché? Come in parte è stato detto, ma non in maniera così chiara, il Tribunale di cui si parla in cui ci sarà questa candidatura, quindi un progetto a venire, a fronte di un investimento sull'Istituto Nazionale per l'Intelligenza Artificiale che già il Paese ha deciso, quindi la proposta di candidare l'Italia e quindi la sede di Milano su questo ambito è una proposta che dovrà essere giocata e giocata bene a livello europeo, ma come abbiamo raccontato anche in questi mesi per giustificare e supportare la nostra candidatura, il tema del Tribunale dei Brevetti in realtà è una sezione, o meglio sono due sezioni: quella che l'Europa chiama "sezione C" e "sezione A", cosa vuol dire? Che le competenze di questo Tribunale sono in ambito di biofarma, il farmaceutico in generale, ma anche in ambito tecnologico. Sui dati che abbiamo proposto, che abbiamo argomentato, nel racconto che abbiamo fatto in questi mesi, è che il tema dei brevetti tocca sicuramente storicamente l'ambito del farma, ma tocca anche in maniera importante l'ambito tecnologico; una delle due sezioni del Tribunale di cui si parla è anche nell'ambito tecnologico, in prospettiva la partita dell'Intelligenza Artificiale avrà un impatto sul numero di brevetti, e quindi sulle eventuali conflittualità che un tribunale del genere dovrà gestire, con numeri esponenziali. Ve la banalizzo, ma tendenzialmente, a differenza del mondo del farma, la brevettualità sul mondo della tecnologia ha un effetto leva, cioè un effetto moltiplicatore perché tendenzialmente il brevetto va in questo ambito a tutelare non solo - chiamiamola la creazione dell'ingegno - ma anche le sue innumerevoli applicazioni, quindi un effetto moltiplicativo che potrà vedere Torino con un ruolo importante anche su questa partita nel momento in cui sul tema che l'Istituto Nazionale dell'Intelligenza Artificiale a Torino possa effettivamente consolidare, e in tempi brevi, quello che si è fatto.

Ultima riflessione, e poi termino, è che ho letto anche che per commentare questo importante e fondamentale risultato acquisito in tempi brevissimi dalla nostra Città qualcuno ha anche detto: "Il futuro passa da Torino". In realtà la riflessione che abbiamo fatto, ed è quella che ci piacerebbe condividere con voi, è che più che passare da Torino abbiamo voluto che qui venisse creato quel futuro che stiamo immaginando. Qualcuno dice che il miglior modo di predire il futuro è crearlo, questo è un tentativo importante e forte della Città di avere un ruolo fondamentale e anche di indirizzo delle politiche nazionali in questo ambito, e qui l'ultimo richiamo è che è un'azione di sistema, è un'azione di sistema di lungo periodo, quindi che va oltre logiche che possono vedere schieramenti o (incomprensibile) di parte; è un'azione di sistema, abbiamo chiamato tutti i soggetti coinvolti e, vi ripeto, nonostante i tempi non lunghi e non semplici ha visto convergere importanti realtà sul nostro il territorio. È una sfida per tutti, ma è una sfida che non potevamo permetterci di non giocare e soprattutto non possiamo permetterci di sprecare per il nostro territorio.

Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei, Assessore. Ci sono interventi da parte dei Consiglieri? Prego, Capogruppo Sganga. Un attimo... prego.

SGANGA Valentina

Sì, grazie Presidente, grazie all'Assessore per la risposta a questa richiesta di comunicazioni; intervengo principalmente per esprimere ovviamente quella che è la soddisfazione della Maggioranza per questo risultato ottenuto dalla Città, un risultato che è stato già detto e anticipato in parte appunto dall'Assessore Pironti, un risultato che ci vede coprotagonisti quantomeno, un risultato che arriva a fronte di un impegno che è stato portati avanti in questi anni appunto sulla tematica dell'innovazione.

Qualche giorno fa leggevo un editoriale di La Spina su La Stampa in cui, commentando appunto le indiscrezioni relative alle amministrative del 2021 si diceva "Si parla tanto di nomi e poco di idee", ecco io invece vorrei dire che questa Amministrazione sono quattro anni che mette in campo idee e secondo me ha avuto anche in qualche modo il coraggio di mettere in campo delle idee nuove rispetto al passato, principalmente l'idea che la città dovesse recuperare una propria vocazione anche al di là di quello che era il comparto culturale andando a costruirsi una vocazione tale da generare indotto. E questo, il risultato di oggi, secondo me, è un tassello in questa strada, nella strada di rendere Torino una capitale dell'innovazione e quindi un punto di riferimento a livello nazionale su queste tematiche; quando è uscita la notizia della scelta di Torino, nell'esprimere la felicitazione per appunto questo riconoscimento, ho lanciato un appello che vorrei reiterare qui in Aula, ed è quello relativamente alla cosiddetta "fuga dei cervelli". Ecco, io credo che la questione si intersechi con appunto questo riconoscimento e con la possibilità di avviare una ricerca e fare di Torino un polo della ricerca in questo campo. Tanti giovani studiano a Torino, studiano nelle nostre eccellenze universitarie e poi sono costretti ad andare a cercare lavoro all'estero; ecco, io spero che, oltre ad accogliere appunto questo riconoscimento, le Istituzioni e anche in realtà tutta la rete territoriale che prima citava l'Assessore si impegni fortemente affinché i primi ad essere coinvolti ed assunti, anche in quei posti di lavoro che sono stati giustamente trionfalmente annunciati, siano le nostre giovani eccellenze, quelle che escono dalle università e che quindi appunto i giovani vengano coinvolti nella ricerca scientifica. Tra l'altro, questo è un tipo di ricerca che, secondo me, non va solo a coinvolgere appunto chi esce dalle discipline scientifiche, ma dovrà andare a coinvolgere necessariamente anche gli umanisti, no? Quindi i nostri sociologi e i nostri filosofi perché c'è un campo che è quello dei risvolti etici, dei risvolti sulla società, dei risvolti sulla politica e dei risvolti anche sull'occupazione, perché se guardiamo all'automazione, che sarà fondamentale in qualche modo approfondire. Quindi un'ottima notizia per la città, accompagniamola come Politica affinché possa essere, possa dare davvero la possibilità di costruire dei risultati reali e concreti nel campo dei diritti e dell'occupazione dei giovani e non solo.

SICARI Francesco (Presidente)

La ringrazio. Prego, Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per cinque minuti.

TRESSO Francesco

Sì, grazie Presidente. Ma io mi unisco a quelle che sono delle considerazioni di soddisfazione sul fatto di questo risultato che indubbiamente è un'opportunità importante per la Città, sicuramente nelle corde di quelle che sono delle caratteristiche tutte precipue di Torino e può essere un volano molto importante su cui sviluppare delle potenzialità di sviluppo. Mi sembra che questa sia quindi una notizia, che peraltro diciamo è anche connotata da un elemento di concretezza perché questi finanziamenti che sono condivisi a livello governativo potrebbero effettivamente avere dei tempi anche rapidi per essere poi erogati. Cionondimeno, come peraltro l'Assessore Pironti ha richiamato, è opportuno che venga affrontato un tema che nella richiesta di comunicazioni sottendeva che era appunto dal combinato disposto dell'assegnazione, secondo la strategia che sembra essere stata condivisa a livello governativo, di questa opportunità per la Città a fronte dell'assegnazione della candidatura per l'eventuale Tribunale unico sui brevetti per la Corte d'Appello alla sede di Milano. Allora, siccome questo è un tema che abbiamo peraltro avuto modo di approfondire ancora questa mattina in Commissione e che riguarda un atto votato unanimemente dal Consiglio un anno fa quasi, era novembre dell'anno scorso, su questo io mi permetto di dire che le due situazioni sono ovviamente comparate perché si contestualizzano in questo momento in cui scadevano dei termini, ma sono nate con delle cronologie diverse, cioè era molto precedente l'opportunità che si era verificata, a seguito della Brexit, di proporre a livello nazionale la candidatura, e su questo era stato fatto presente con un atto che avevamo firmato a livello di Consiglio e con una serie di sollecitazioni che erano arrivate dall'istituzione della società civile di avviare un percorso che doveva essere quello di costituzione di un tavolo di lavoro, sostanzialmente, questo diceva l'atto, per arrivare a definire un dossier. Ecco, a me è sembrato che questa opportunità sia stata disattesa, almeno sostanzialmente nella definizione di una serie di rapporti che ci sono stati a livello di interlocuzioni, ma che di fatto non hanno prodotto quella capacità di evidenziare, di enfatizzare un sistema torinese, cittadino, che potesse fare squadra e riuscire a produrre una candidatura forte, una candidatura condivisa, una candidatura che aveva elementi. Adesso siamo in attesa di vedere, l'Assessore Sacco ci ha detto che ci fornirà la relazione di 20 pagine che ha costituito questa candidatura, che però non mi risulta sia stata prodotta con un'azione sinergica insieme ad altre realtà.

Allora, questo io lo evidenzio non per spirito polemico ma per dire che si è persa un'occasione di costruire un sistema di relazioni che poteva davvero essere utilizzato anche in altre occasioni, che in parte è stata forse messa a punto anche in quest'occasione su cui alcune iniziative, c'è stata Confindustria che ha collaborato ed è riuscita ad avere evidentemente un livello di interlocuzione alto, e soprattutto in merito alla questione che lo stesso Assessore Pironti ha richiamato, cioè della possibilità di avere poi delle divisioni locali del Tribunale della brevettazione, che peraltro avrebbero quindi competenza su un ambito più allargato, che quindi possono essere oggettivamente un'opportunità, ecco però non lasciamo che qui siano eventualmente le Istituzioni, gli Organi degli Avvocati che si parlano, ma la politica faccia la sua parte, cioè se Milano è stata assegnata come sede per il Tribunale unico di livello europeo, che ancor meno ci siano delle (incomprensibile) anche a livello politico perché ci sia non un generico endorsement da parte degli Ordini degli Avvocati, ma che sia la politica che si fa carico di dire: "Attenzione, adesso facciamo un gioco di squadra a livello nazionale per cercare di portare a casa questo risultato", come è stato, come Governo, come Nazione Italia, ma soprattutto che poi in un'ottica di una strategia sul territorio che è quanto mai opportuna, soprattutto per stabilire un asso sul Nord-Ovest che deve enfatizzare a livello europeo la potenzialità e la competizione di un territorio, ci sia poi un elemento concreto di discussione in cui si dice "Bene, però adesso Milano ci dia un endorsement per portare a casa questo risultato", cioè del Tribunale come sede locale.

Ribadisco, io mi congratulo e sono contento, come cittadino prima ancora che come Consigliere, per l'occasione che questo potrà comportare, adesso cerchiamo anche di capire come si produrrà questi tavoli di cui adesso l'Assessore ci ha detto; spero che il Consiglio ne sarà tenuto opportunamente informato, ribadisco: è stata comunque sul fronte del Tribunale unico, al di là di quello che poi è stato lo sviluppo, un'occasione persa di costruire una candidatura che potesse essere un tessuto su cui realizzare una capacità di dialogare e di relazionarsi con le istituzioni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano

Anche noi siamo molto contenti che nel quadro dell'assegnazione delle risorse statali a finanziare ricerca e sviluppo la Città di Torino sia stata tenuta in considerazione dal Governo e che abbia in qualche modo beneficiato di un finanziamento importante pubblico in materia di ricerca, e ovviamente ci uniamo al coro bipartisan che, come dire, esprime soddisfazione.

Ovviamente, la modalità un po' autocelebrativa che ci pare di poter cogliere sia da parte della Sindaca Appendino che da parte sua Assessore Pironti, lei ha detto che "il futuro lo creiamo noi", ha fatto una citazione anche in qualche modo importante, noi vogliamo rimanere umili Assessore Pironti, noi ci accontentiamo di essere agganciati al futuro, forse siamo un pochino più minimalisti di lei, siamo un pochino meno sognatori, forse siamo anche un pochino più consci di quella che è la difficoltà che questa Amministrazione sta incontrando in meccanismi di ordinaria amministrazione e di in qualche modo tecnologie che fanno fatica, molta più fatica che nel passato, ad essere in qualche modo a disposizione dei nostri cittadini, penso ad esempio ai cronici ritardi nell'Anagrafe, penso alle difficoltà dei dipendenti in smart working, penso al collasso dei server del CSI; cioè allora anche qua, pur ribadendo il nostro apprezzamento per l'iniziativa, anche se - e lo dirò in conclusione - ha alcuni elementi di potenziale rischio che bisogna certamente, anche qua, se condivisi, evitare, non ci dispiacerebbe che analoga enfasi fosse data a processi di miglioramento dei servizi essenziali dei torinesi. Banalmente non ci dispiacerebbe, visto che vi mancano sei mesi al go, che magari i tempi di attesa di una carta di identità elettronica nella città dell'innovazione, nella città che aggredisce il futuro, nella città che da tutti è riconosciuta come in qualche modo la capitale mondiale dell'innovazione, si desse una carta di identità in meno di sei mesi. Ecco, facciamo tre, Assessore Pironti? Ce lo prendiamo come impegno reciproco, visto che lei giustamente ha, se vogliamo... giustamente eh, io la capisco, anche enfatizzato evocando scenari importanti, del resto la Consigliera Amore questa estate ha fatto un bellissimo post che mi ha molto colpito, diceva: "È tutto un equilibrio sopra la follia", l'ha fatto in spiaggia, alla fine è un po' così. Da questo punto di vista io credo che un po' è vero, quindi bisogna essere un po' folli e anche un po' visionari, e noi glielo riconosciamo - la visionarietà, non voglio offenderla, non la follia, era una battuta - però poi bisogna essere un pochino coi piedi piantati per terra perché poi effettivamente chi guida un'Amministrazione comunale, e quindi non disegna le strategie del futuro Programma Quadro europeo ma si occupa di erogare dei servizi essenziali, deve poi dare delle risposte. Quindi, se ha voglia di prendersi un impegno nella sua replica, diciamo così, concreto..., poi noi siamo contenti che lei enfatizzi il futuro che creiamo, però un po' più di concretezza e un po' più di cose che dipendono da noi ci piacerebbe in qualche modo che venissero assunte come impegno.

C'è un tema, un tema che è stato sollevato che ripetiamo qua, e ringrazio davvero la collega Sganga di aver chiesto le comunicazioni, che riguarda due macro questioni: una riguarda la localizzazione di questo istituto nel contesto urbano cittadino, e questo è un tema che è stato posto con energia dal Presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, e che ovviamente necessita di una riflessione perché la localizzazione fisica, sappiamo benissimo, ha degli effetti anche nell'intorno, soprattutto per il tipo di funzione che si porta e qui ci piacerebbe capire, non oggi e non adesso, ma quali sono un po' i criteri di impostazione, e questo dipende molto dal Comune; poi c'è un tema, mi consenta una piccola digressione accademica, che è la relazione col sistema accademico torinese che questo istituto andrà in qualche modo a costituire. Noi ovviamente auspichiamo che questa sia effettivamente una leva di ulteriore impulso in questo settore sapendo che, pur essendo risorse significative, 80 milioni di euro all'anno fanno ridere rispetto a quelli che sono i finanziamenti globali nel settore dell'Intelligenza Artificiale nel mondo, quindi cioè anche qua ovviamente noi qua siamo al Comune di Torino e dobbiamo essere contenti, però bisogna sempre avere una scala di riferimento rispetto a quelli che sono i grandi investimenti delle grandi corporation internazionali nel campo dell'Intelligenza Artificiale e quindi sicuramente questo sarà un ulteriore tassello ma che da solo né solleverà le sorti della ricerca italiana se non è un hub di, in qualche modo, concessione accademica perché i nostri potenziali competitor hanno scale di ordini di grandezza diversi in termini di impianto, economico e finanziario, e in qualche modo questo va riconosciuto.

Concludo con un doveroso ringraziamento a don Luca Peyron che è il responsabile della Pastorale Universitaria che è stato in qualche modo il protagonista politico di questa vicenda, l'ho fatto personalmente, lo faccio sui social, lo faccio qui in Aula a nome del Gruppo del Partito Democratico il doveroso ringraziamento perché credo davvero che abbia svolto un ruolo essenziale nella costruzione di un consenso bipartisan che ha portato a questo risultato.

SICARI Francesco (Presidente)

Prego, Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora

Grazie. Io ovviamente premetto le scuse relativamente ai colleghi che hanno competenza professionale e capacità di programmazione tali da suggerire vocazioni future della città, cordate utili ad ottenerle e immaginare anche la localizzazione per la nostra città di insediamenti e presidi rilevanti che ne connotino la natura e ne caratterizzino anche le possibilità di crescita. Quello però su cui io volevo soffermarmi vale per il ragionamento che stiamo facendo in questo momento, vale a dire l'intervento e il riconoscimento verso Torino sull'Intelligenza Artificiale, vale per quello che i colleghi riferivano rispetto alla questione dei brevetti, e la mia riflessione è la seguente: mi domando sempre, quando condividiamo la soddisfazione per questi esiti oppure invitiamo a perseguirne di altri, mi domando sempre che cosa stiamo attendendo, se siamo nella logica dello sviluppo o se siamo nella logica del progresso; e per cercare di spiegarmi meglio, riporto qui, declinandola di più, la riflessione: lo sviluppo è la crescita di una dimensione quantitativa, attiene sostanzialmente ad una valutazione pragmatica ed economica, il progresso è il cambiamento e la trasformazione delle condizioni sociali di un territorio, di una comunità e i meccanismi che portano i soggetti di quei territori e di quelle comunità a identificarsi con una vocazione, con una fisionomia, con una prospettiva della comunità o dell'ambito in cui abitano. La definizione e la distinzione non sono mie, la distinzione tra sviluppo e progresso è di Pasolini "Scritti corsari", ma a me sembra molto interessante proporre questa questione nel momento in cui ogni qualvolta ragioniamo delle possibili aperture e delle possibili iniziative che sostengano e corroborino la condizione nella quale Torino si trova non siamo mai - almeno per quello che mi riguarda, parlo evidentemente di un limite mio - sufficientemente espliciti nel declinare le prospettive del progresso, mentre a volte siamo assolutamente didascalici fino ai limiti del dettaglio nel richiamare quelle dello sviluppo. Quindi la questione fondamentale per me non è - certo apprezzando il lavoro - quello che è stato fatto fino a questo momento ma quello che si farà, cioè in quali relazioni viene posto questo traguardo rispetto alle prospettive generali che la Città sta percorrendo, sia sul piano del proprio ridisegno urbanistico, che evidentemente non è così banalmente indifferente a tutte le candidature che stiamo promuovendo, visto che poi comporta un atterraggio fisico e concreto in ambiti territoriali che avranno delle relazioni con il resto della città o non le avranno, che saranno dimensioni chiuse in una torre di pensiero e di produzione oppure no, e visto che comporta la selezione di edifici destinati ad ospitare, quindi sostanzialmente l'aver bypassato in tutto il dibattito sul Piano Regolatore Generale e la sua variante strutturale tutta la questione delle attività produttive di ricerca in questa città demandandola a non ben meglio definiti ambiti nei quali si sarebbero ritrovate le intenzioni dell'Amministrazione e le possibilità future, non mi fa pensar bene rispetto al fatto che anziché e soltanto parlare di sviluppo, siamo invece tutti fortemente intenzionati a parlare di progresso. Non credo di essere né così ingenua né così staccata da un sentimento comunque diffuso che ha colto questo tipo di evento, questo annuncio perché, cito soltanto Calderini dei giorni scorsi, dice: "Troppa euforia sull'Intelligenza Artificiale, ben che vada non farà danni". Allora, la questione posta in termini ovviamente diversi su basi di conoscenza che non sono le mie sono sicuramente più ampie, alla fine per una lettrice come sono io, si riconduce a quella questione, a quel tema che io cercavo di proporre, stiamo proponendo una importante possibilità che ci permette di cucire sul vestito della città una medaglia che la colloca rispetto ad un'idea di città capace di introdurre innovazione, ma come sempre, l'innovazione è tale quando non è solo tecnologica e le possibilità di sviluppo sono tali quando producono anche progresso. Quindi da questo punto di vista quello che volevo segnalare a quest'Aula e alla Giunta è sostanzialmente un auspicio, un invito e un augurio perché appunto questa opportunità abbia quelle caratteristiche e non resti un gioiello apprezzabile, un valore riconosciuto tra coloro che vi partecipino, ma possa essere davvero una leva importante per il nostro territorio.

SICARI Francesco (Presidente)

Prego, Capogruppo Magliano.

MAGLIANO Silvio

Sì, grazie Presidente ma è comunque un'ottima notizia ed è una gioia apprendere che l'Istituto Italiano per l'Intelligenza Artificiale vedrà la sua sede in Torino ed è una decisione che ci permette di lavorare da subito, quindi come diceva il collega Lo Russo individuarne la sede, individuarne le strategie e c'è un aspetto secondo me molto interessante di quello che è stato detto anche dai colleghi capirne anche poi oggettivamente la possibilità di interazione con la nostra città, non solo le parti tecnologiche perché tutto l'aspetto sociologico di che cosa vuol dire l'Intelligenza Artificiale come impatterà sui nostri sistemi dal punto di vista del lavoro, dal punto di vista della comprensione, dal punto di vista delle relazioni sarà molto importante, da qui mi fa piacere personalmente anche a me ringraziare don Luca Peyron per aver posto questo tema mettendo al centro la persona e quindi non solo le Intelligenze Artificiali che spesso, lo dico all'Assessore che su questo invece a mio giudizio ha fatto una relazione assolutamente puntuale, che invece spesso sono contrapposte, la forza sarà capire come l'uomo e la macchina potranno da questo punto di vista continuare ad avere una dimensione di collaborazione affinché l'Intelligenza Artificiale possa in alcuni casi anche ridurre le diseguaglianze come spesso sta capitando; mi piace anche ricordare che comunque la nostra Città già nel 2016 ricevette un'onorificenza da questo punto di vista dopo Amsterdam, Torino, Parigi, a Torino venne assegnato il secondo posto dal punto di vista dell'Unione come capitale per l'innovazione, quindi vuol dire che è una vocazione che non è nata ieri.

Quindi questo è per noi fondamentale ed è un'ottima notizia, questo certo; dall'altra parte sappiamo bene, su questo l'Assessore ha ricordato in Aula che il percorso per il TUB è ancora molto complesso anche per Milano perché noi sappiamo che la terza sede (incomprensibile) Londra non è detto che nasca, è possibile anche che Parigi e Monaco decidano di chiedere la redistribuzione sui loro tribunali di quelle competenze. Certo, però, un dato io lo devo segnalare e devo dire la verità, su questo mi è stato detto, è stato riferito che comunque l'Amministrazione ha cercato di fare il suo, certo è che noi abbiamo un difetto che io nella classe dirigente di questa Regione vedo spesso, che una volta superata la frontiera della nostra Regione vedo tanti Parlamentari - e questo la Lombardia lo fa benissimo - tanti Parlamentari che non si pongono più il problema dell'appartenenza politica ma cercano di fare di tutto perché il proprio territorio venga sostenuto e venga aiutato; io su questo ho visto una battaglia un po' in solitaria, lo dico perché alcune dichiarazioni fatte dai colleghi dei 5 Stelle mi sono sembrate puntuali, cioè tutto il sistema doveva fare il tifo per provare a giocarsi la partita attraverso dichiarazioni anche pubbliche, poi è una partita difficilissima, sappiamo che anche Milano ha delle chance non così importanti per arrivare a questo obiettivo, ma io penso che in un momento come questo tutti, dal Presidente della Regione ai Presidenti delle associazioni di categoria avrebbero dovuto dare un segnale molto più forte di quello che ho letto sui giornali.

Detto questo, è un'ottima notizia, io mi auguro che da questo punto di vista possa nascere un lavoro, quello che diceva il Capogruppo Tresso, cioè che adesso su questo tipo di istituto che arriverà su Torino però si mettano insieme tutte le forze migliori, anche al netto delle preoccupazioni politiche; si lavori, e che la Regione anche da questo punto di vista faccia la sua parte, perché noi dobbiamo sperare che su una buona notizia e su un'assegnazione ormai certa anche gli altri enti mettano da parte le differenze politiche perché permettano a questa città di avere un istituto che parte da quella dotazione finanziaria ma che può crescere, crescere solo ed esclusivamente se tutte le istituzioni iniziano a giocare una sola partita per uno sviluppo in una direzione che è uno degli asset che oggettivamente è necessario percorrere se vogliamo essere all'avanguardia.

Per cui, grazie per le comunicazioni, il rammarico - come abbiamo già detto come Gruppo di Moderati - è un po' questo, che ogni tanto si pensa che se perde la Città perché ha un certo di tipo di guida allora se ne avvantaggia qualcun altro, no non se ne avvantaggia il sistema, invece il sistema sarebbe oggettivamente aiutato se quando si va sui tavoli romani o sui tavoli europei tutti facessero squadra indipendentemente dall'appartenenza politica. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Grazie a lei. Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano

Grazie. Credo di avere ancora qualche secondo. Vorrei solo... a parte unirmi alla felicità per questa scelta, ma mi fa sorridere una cosa, cioè quando parliamo di visione ci viene detto che dobbiamo pensare alla normale amministrazione, quando parliamo di normale amministrazione ci viene detto che non abbiamo visione, cioè io credo che ci sia veramente una parte politica di questa città che fa Opposizione becera ma anche a se stessa, cioè perché comunque sia non ha neanche ben chiaro cosa vuol dire fare Opposizione dopo quattro anni, cioè quindi... Io credo che in questo momento fare becera Opposizione e benaltrismo sia veramente di... ma non di brutta... proprio credo sia proprio di cattivissimo gusto oserei dire.

Detto questo, ammetto che sia interessante la questione della localizzazione su cui bisogna assolutamente discutere; così come, ha ragione il Consigliere Magliano, su altre partite c'è chi ha tifato contro Torino, c'è chi ha tifato contro Torino.

SICARI Francesco (Presidente)

La invito a concludere.

CARRETTO Damiano

... e poi viene detto a questa Amministrazione di essere contro Torino. Poi, quando c'è da effettivamente giocarsela, o si sta zitti o si tifa Milano. Cioè... quindi signori, quando veniamo qua, almeno cerchiamo di tenere la stessa linea e poi teniamola anche fuori però questa linea. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)

Prego, Assessore Pironti, una veloce replica. Prego.

PIRONTI Marco (Assessore)

Sì velocissimo, vado un po' per punti: la Consigliera Sganga diceva un'importante opportunità per i nostri studenti, io credo che il tema sia che per la prima volta questa partita può rappresentare per i nostri giovani l'eventuale uscita da Torino, ma che sia una scelta e non un obbligo; quello che mi piace sempre raccontare ai miei ragazzi in aula è: "scegliete voi dove andare a lavorare", in alcuni ambiti purtroppo Torino non è stata, non è più così attrattiva, questo può essere un elemento di scelta per i nostri nuovi laureati. Sul tema del TUB, Tresso e in parte Magliano, in realtà più che una partita politica sarà una partita di reali valori, il TUB è una partita tutta aperta e anche consolidare queste competenze in ambito di Intelligenza Artificiale può rappresentare una scelta non di opportunità ma una scelta perché qui ci sarà l'humus per attrarre eventuali sedi collegate ad una sede principale sul tema di questo tipo di tecnologia.

Consigliere Lo Russo, è vero, è necessario guardare oltre ma anche non dimenticare le necessità contingenti. Ricordo che non più di due Giunte fa in ambito Anagrafe, ad esempio, è stata fatta una scelta coraggiosa da quest'Amministrazione: stanziati i primi 750.000 euro per rivedere il cuore del sistema dell'Anagrafe, NAO quello che tecnicamente viene chiamato NAO, un software che è datato oltre 10 anni, nasce oltre 10 anni fa e che da 10 anni si continua a mantenerlo e non si è avuto mai il coraggio di sostituirlo, ovviamente la sostituzione e l'investimento vuol dire sostenere il doppio del costo in quell'anno, beh questo l'abbiamo fatto almeno nel tentativo anche di non perdere quelle che sono le contingenze o le risposte efficaci per i nostri cittadini, ma ovviamente un'Amministrazione responsabile non può focalizzarsi non solo sulle contingenze, non solo sul futuro ma avere quel giusto compromesso, quel giusto equilibrio.

Sul tema della localizzazione ovviamente stiamo partendo e stiamo valutando, condividiamo con voi solo una macro linea strategica, l'idea è non avere un centro unico concentrato ma avere un qualcosa che possa permeare il nostro territorio perché quello che abbiamo raccontato è - come vi dicevo inizialmente - non solo una ricerca ma un trasferimento tecnologico, quindi le teste pensanti all'interno di questo centro dovranno essere lì dove fisicamente questo sarà applicato, quindi nei vari distretti industriali che stiamo aiutando e sviluppando sul nostro territorio.

(Incomprensibile) sugli atenei, fondamentali, sono richiamati dallo stesso MISE ma non potrebbero essere altrimenti; ma il tema vero, come vi dicevo, è la sfida di essere capaci di attrarre quegli investimenti, in particolare sulle infrastrutture. Considerate che è vero quello che si dice che 80 milioni rispetto alle partite globali sono pochi, ma c'è una partita importante a livello europeo, faccio un nome su tutti: GAIA X, questa macro partita sulle infrastrutture che vede l'Europa per la prima volta porsi il problema di infrastrutture proprietarie; eh beh, questo vuol dire lavorare in maniera, per la prima volta, come sistema Paese con un portafoglio di investimenti non banale su questa forte convergenza a livello europeo.

Le ultime due riflessioni e poi termino: è corretto quello che dice la Consigliera Artesio sulla dicotomia spesso errata tra sviluppo e progresso, quello che questa tecnologia in qualche modo cerca di intercettare è quello che vede insieme questi due stream che è quello che normalmente si definisce come sviluppo sostenibile, un po' quella è la vera sfida che anche questo progetto grande per la nostra città e grande anche per il nostro Paese può intercettare; le faccio un esempio su tutti, Consigliera Artesio: quanto l'Intelligenza Artificiale è già attualmente applicata e presenta enorme applicazione nell'ambito della Sanità, pensare che questo non sia un tassello fondamentale per quello sviluppo sostenibile è oggettivamente difficile. È tutto da vedere, sarà nostra la capacità di intercettare questo stream in quest'idea di sviluppo sostenibile, un po' questa è la vera sfida che c'è dietro a questo tipo di iniziative. L'ultima riflessione, e poi mi taccio, è il richiamo che il Consigliere Magliano faceva al problema dell'etica. Ricordo che parlando con il player mondiale di guida autonoma quando allora con un ruolo universitario avevo fatto la classica domanda: "Ma la guida autonoma come fa a scegliere chi investire, dovesse essere davanti a un bivio?", questo signore mi rispose tranquillamente, disse: "It's not my business", cioè "Non è un mio problema, devi dirmelo tu". Questo centro deve andare anche in quell'ottica, una delle verticalizzazioni che abbiamo raccontato è l'etica nel mondo dell'AI, l'etica nel mondo dell'Intelligenza Artificiale, perché non è un problema tecnologico, spesso il problema è come quella tecnologia viene applicata e quali regole diamo; questo centro deve andare anche in quella direzione, con l'invito che giustamente facevate di non avere solo una focalizzazione tecnologica. La tecnologia in questo ambito è forse l'elemento meno complicato, e la capacità di applicarlo lì dove serve, perché l'Intelligenza Artificiale è un qualcosa che non va a sostituire ma va ad implementare la normale intelligenza, quindi è un amplificatore e non deve sostituire un certo modo di analizzare e vivere certi stream industriali. Questo è l'ulteriore elemento differenziante e l'aspetto che abbiamo chiamato nel nostro dossier di Digital Humanities, cioè la capacità di applicare quelle tecnologie all'aspetto delle discipline più umanistiche, beh questo è un ulteriore elemento che dovrà distinguere questo centro.

SICARI Francesco (Presidente)

La ringrazio. Diamo quindi per concluse le richieste di comunicazioni.
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