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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 11
INTERPELLANZA 2020-01799
"NESSUNO PI? SI SIEDE AL TAVOLO (ROM). QUALE STRATEGIA PER IL SUPERAMENTO DELLE BARACCOPOLI ROM?" PRESENTATA IN DATA 20 AGOSTO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
TISI Elide

Sì, grazie, Presidente. Anch'io ringrazio gli Assessori per questa ampia illustrazione e anche per questa retrospettiva, che in particolare la Vicesindaca ha voluto dare. Vorrei però a questo proposito ricordare, in parte emergeva già dall'analisi che lei ha fatto, che il progetto "Città possibile" in realtà non è stato soltanto un progetto che era finalizzato alla chiusura di lungo Stura Lazio. Certamente questa è stata una delle azioni più evidenti e anche più note, ma il progetto "Città possibile" è intervenuto su cinque campi con 1.300 beneficiari e vorrei anche ricordare che ad esempio la riduzione significativa di corso Tazzoli effettuata proprio attraverso il progetto "Città possibile" ha visto poi la possibilità del superamento proprio grazie a dei numeri che erano stati già contenuti in modo significativo. L'altro aspetto che mi pare essere stato, come dire, preso un po' a riferimento è il patto di emersione, il patto con le famiglie che anche nel racconto dei due esempi che ci ha fatto la Vicesindaca hanno rappresentato anche la complessità di un lavoro che ha visto vari soggetti entrare in azione, ma soprattutto partire da delle strade davvero possibili di durata nel tempo. Allora se questo è l'assunto, io pongo due domande, la prima è: progetto "Città possibile" si è concluso all'inizio del 2016, sostanzialmente, con quali strumenti e misure si è mantenuto il monitoraggio e si è dato continuità a quelle azioni? Perché io credo che, come diceva anche il collega Tresso, siamo di fronte a dei fenomeni complessi, che non hanno soluzioni semplici. Allora o entriamo in una dinamica di complessità e proviamo davvero a dare delle soluzioni che impegnino anche nel tempo e non soltanto per la durata della sottoscrizione di un accordo che, consentitemi di dire, rischia di lasciare un po' il tempo che trova, diversamente, non soltanto rischiamo di non considerare il problema per quello che è, ma anche di venire meno a quelle che sono le indicazioni e gli impegni che questo Consiglio Comunale ha indicato come traccia di lavoro per la Giunta, ma non solo, ma che l'Unione Europea ci dà come indicazioni per il superamento, che sicuramente passano attraverso un lavoro paziente, faticoso, non semplice, non sempre popolare, che non viene spesso, come dire, portato agli onori delle cronache perché è un lavoro molto attento, ma che è l'unico io credo che possa davvero produrre dei risultati nel tempo. Allora la mia domanda all'Amministrazione è: come si è continuato a seguire le famiglie che avevano un inserimento avviato e quali prospettive ci sono per queste persone alle quali è stato sì proposto un accordo di cui io non conosco gli obiettivi e i termini perché sinceramente non ho visto il documento che è stato fatto sottoscrivere, ma che rischia davvero di essere poco efficace. Io avevo in realtà chiesto una comunicazione in Aula proprio sul superamento, sulla chiusura di Germagnano perché non passa giorno che mi vengano segnalati qua e là dei piccoli insediamenti. Naturalmente è tutto da verificare ed approfondire se sono persone che vengono di lì oppure no. Certo è che il rischio, ma lo dico perché l'hanno già vissuto molte altre città italiane che hanno cercato queste strade, bisogna davvero in questo fare tesoro delle esperienze che già ci sono e che ci sono state in passato, ma il rischio di una polverizzazione dei campi è un rischio reale, certo superare dei campi, come diceva l'Assessore, medi e grandi, è un risultato, tutti noi vogliamo andare in quella direzione, ma certamente non moltiplicare dei micro campi in città perché credo che non sia questo l'obiettivo che si vuole raggiungere. Allora attenzione, questo è un rischio che se non tengono quei patti che vengono sottoscritti è molto concreto e molto reale. L'altro aspetto lo evidenziava già il collega Tresso, il periodo dell'anno. Certamente tutti noi sappiamo, quantomeno chi conosce e a approfondito il fenomeno, che il periodo estivo è per molti rom un periodo di rientro nei paesi di origine, quindi dovremmo fare estremamente attenzione nella stagione autunnale per capire come svilupperà questa situazione e quanti saranno i ritorni. In ultimo, e chiudo, io vorrei davvero richiamare il tema della partecipazione, il tavolo che era stato costituito nel 2012, che è stato ripreso, tra l'altro anche richiamato nell'accordo stipulato con la Prefettura, con la Regione, con la Diocesi, nel quale sono presenti le Circoscrizioni, i comitati dei cittadini e dalla delibera di iniziativa popolare anche i sottoscrittori presentatori della delibera di iniziativa popolare, non è un esercizio amministrativo, burocratico, è un modo per rendere partecipe il territorio e tutti gli attori che in qualche modo possono davvero dare un contributo alla soluzione di questo problema, quindi non è stato più convocato da ottobre. Questo credo che sia grave in considerazione di un'azione, di più azioni che sono state fatte senza un coinvolgimento anche di questi attori così preziosi.

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