Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Ho rinunciato, e male ho fatto, ad intervenire prima e quindi farò un discorso che tiene conto anche dei ragionamenti che abbiamo sentito, in particolare, dalla Sindaca sull’assestamento generale. Si è cercato di... come dire, di farci sentire un po’ in colpa perché non percepivamo quale interesse fosse stato mostrato dalla Giunta nei confronti di alcuni ambiti, che siano quello legato alle difficoltà del Comparto Casa, e quindi di tutte le persone che vivono sulla propria pelle l’emergenza casa, piuttosto che le difficoltà delle famiglie che, in un modo o nell’altro, sono andate a contatto con i nostri Servizi Sociali piuttosto che quelli Educativi. Faccio presente che ci troviamo di fronte ad un Rendiconto che vede una riduzione da un anno all’altro, quindi nel ’19 rispetto al ’18, di 2.387.000 euro di risorse, proprio sul capitolo delle politiche sociali. Riduzioni che sono da imputarsi in parte, ma non la gran parte, per la mancata attivazione di servizi in compartecipazione con l’Azienda Sanitaria e quindi da imputarsi al modo estremamente sbagliato con cui certi servizi vengono organizzati in favore di malati che sono malati cronici che non vengono riconosciuti come detentori di diritti, ma, in gran parte, questi risparmi sono stati ottenuti con l’avvento del Reddito di Cittadinanza che, invece di essere stato utilizzato da questa Amministrazione come un’occasione per allargare la platea dei beneficiari dei servizi alla persona, è stata esclusivamente un’occasione di risparmio. Ora, quello che pensavo del Reddito di Cittadinanza l’ho sempre detto dall’inizio della Legislatura e non solo non ho cambiato idea con l’avvento del Governo giallo-rosso, ma ho rafforzato la mia convinzione: il Reddito di Cittadinanza è la risposta sbagliata ad una domanda giusta; ma che adesso qui a Torino lo si utilizzi esclusivamente per continuare a contrarre la spesa storica sulle politiche sociali, nonostante il Reddito di Cittadinanza sia stato persino l’occasione di un inedito rimpasto di deleghe all’interno della Giunta e al Reddito di Cittadinanza sia stata data una centralità straordinaria, senza contare quanto siamo stati intrattenuti da esponenti della Maggioranza sui benefici che avrebbe portato alla cittadinanza tutta, dal pagamento degli affitti a quanto altro…, è servito semplicemente ad aiutarci ad aggiustare un pochino i conti e a mettere nelle condizioni chi verrà, chiunque sia, dalla prossima volta, di ripartire da una spesa storica fortemente penalizzata e che, qualora non dovesse più esserci quello strumento per come è stato pensato, ben difficile sarà andare a recuperare terreno. Un errore è stato accettare passivamente che ci fosse una riduzione sugli aiuti che localmente vengono dati - e venivano dati nel passato - alle persone maggiormente in difficoltà, quindi il Regolamento sull’economico. Sono state fatte soltanto politiche di togli da una parte per mettere dall’altra e ora se gli altri esponenti della Minoranza, in particolare il Capogruppo di Forza Italia, si aspetta che prendiamo una posizione netta, sarà sul Rendiconto che, volentieri, prenderemo una posizione netta, perché la differenza tra la misura precedente e questa…, mentre sulla misura precedente, pur non essendo d’accordo sulla modalità con cui alcune poste sono state individuate, personalmente perlomeno, abbiamo dovuto riconoscere che c’è stato un impegno - ed è vero quello che diceva il Collega Fornari -, c’è stato un impegno dal Governo che, in larga parte, è stato esaudito e si è concretizzato nei fatti. Nonostante io debba riconoscere che, comunque, gli ambiti di intervento individuati nella precedente misura siano quelli che riflettono l’interesse del dibattito che c’è stato all’interno di quest’Aula, lo vedremo poi nella declinazione se la risposta sarà all’altezza delle aspettative e dei bisogni che sono stati espressi, ed è la ragione per cui - e lo spiego a chi ci dice che c’è un countdown sulla non partecipazione al voto - la non partecipazione al voto semplicemente, Collega, riguarda il fatto che si tratta di andare a dare un giudizio laddove il giudizio si può esplicare con chiarezza, e, per le ragioni che spero di averle illustrato, nel caso precedente ciò non era possibile. Mentre invece, qui è molto chiaro qual è il giudizio nei confronti del Rendiconto e di come sono state organizzate le risposte per quelle fasce deboli, che ci tornano utili soltanto in determinati momenti storici - come quello che abbiamo vissuto prima dalla Sindaca che, purtroppo, lascia l’Aula mentre sto finendo di parlare -; mentre invece, le fasce deboli diventano, semplicemente, una voce in più o in meno quando ci troviamo ad affrontare la questione del Rendiconto. Per cui, io mi rammarico davvero che, nonostante io tutti gli anni abbia fatto più o meno un intervento di questo genere, rispetto al discorso delle politiche sociali, perché tutti gli anni - e questo, per fortuna dei miei detrattori, è l’ultimo anno in cui avrò l’occasione di dirlo - la spesa storica si è ridotta…, non si è fatto un piacere a nessuno, non si è fatto un piacere alla cittadinanza in maggiore difficoltà, utilizzando le risorse in questa maniera, non si è fatto un piacere a chi verrà, che si troverà, comunque, un domani a dover, in un qualche modo, dipendere da una misura che gli stessi promotori si stanno rendendo conto aver avuto successo solamente per far atterrare un pezzetto in più di assistenzialismo che poi dovrà trovare sistematicamente copertura e che, sono certa, non ritroveremo così nemmeno l’anno prossimo. Grazie. |