Interventi |
TRESSO Francesco Presente, grazie. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente e grazie anche all’Assessora Leon se farà avere il testo, così come ci ha appena premesso. Ma io allora faccio una considerazione: io ho presentato questa interpellanza il 20 di giugno, credo fosse, o comunque era metà giugno e quindi la situazione nel frattempo è evoluta. Ho rappresentato nella parte della promessa dell’interpellanza il fatto che Torino, in virtù della redazione dell'ordinanza del 7 maggio, sicuramente non ha peccato di intraprendenza, perché facevo notare, da una rapida ricerca, come altre città, Milano, Bologna, Roma, avessero, a quella data in cui ho presentato l'interpellanza, già riaperto gran parte delle loro biblioteche. Bologna su 13 sedi ne aveva riaperte 12, a Roma erano aperte altre 12 biblioteche anche a Roma, a Milano addirittura 20 biblioteche aperte e noi ne avevamo una e la seconda in programma, quindi è ovvio che c'è stato comunque un ritardo, ci sono state misure di grande cautela, secondo me anche di timidezza che l’Amministrazione ha voluto prendere, proprio perché invece, secondo me, era forte l'idea di dover dare un segnale che la Città, per quanto nel rispetto delle normative, aveva la volontà di recuperare almeno certi servizi che ritiene essere fondamentali. Poi è ben vero che durante la fase di lockdown erano state fatte delle iniziative, che io ho anche apprezzato, quali per esempio di facilitare l'utilizzo delle letture digitali. Però queste non sono bastanti perché c'è un gran numero di persone che viceversa sono affezionate o non hanno la disponibilità per poter, diciamo, attrezzarsi digitalmente. Quindi questo era comunque un segnale che secondo me è arrivato tardivo, anche se oggi la situazione che ci ha elencato prima l’Assessora è cambiata, però, come dico, era importante dare un segnale nei tempi giusti. Per quanto riguarda il punto 3 che l’Assessora ha velocemente risolto dicendo: “No, non si possono fare letture tipo emeroteca e quant'altro, giornali all'interno di spazi aperti”, però la mia era una suggestione che aveva un'accezione un pochino più ampia, cioè il fatto che molte biblioteche sono in corrispondenza di parchi, di spazi all'aperto, villa Amoretti, come ha citato, Andrea della Corte che è parte della Tesoriera, la stessa (incomprensibile) mi viene in mente ha un parco di fronte. Allora non era forse questo il momento e non lo sarebbe, ma anche su questo mi sembra prevalere ancora una volta la timidezza da parte dell'Amministrazione per poter ripensare a quello che è proprio l’A e B ci chiama a fare. Lei stessa, Assessora, l’ha citato cioè, leggo testualmente, citazione dell’A e B: “Le biblioteche pubbliche sono chiamate a dover coniugare, in questa fase e anche nelle successive, i vincoli sulla riprogettazione di spazi e servizi con l'analisi dei processi e il loro ridisegno, intelligenza e creatività”, ecco è questa creatività che vedo proprio vedo non ce la facciamo, purtroppo la città non riesce ad averla. Ma perché non potevamo organizzare per esempio delle letture all'aperto usando le biblioteche come punto di appoggio e come (incomprensibile) per i punti estivi, per le classi in una estate così (incomprensibile) sarebbe così necessitante di avere delle forme anche innovative e di capacità di creare dei punti dove erogare dei servizi culturali, di socializzazione, vista anche la mancanza che tutti i nostri ragazzi, gli studenti hanno avuto. Io, guardi, non so oggi passerà, perché mi fa quasi ridere, è un mese che ho presentato..., un mese…, dall’inizio di maggio, più di due mesi che ho presentato una mozione per pianificare un piano estate forte per la città proprio, perché ce n’era bisogno in questa estate, l'estate del Covid, i ragazzi hanno bisogno di avere forme di socializzazione, di avere spazi nuovi da frequentare, per tutta una serie di motivi che la Maggioranza ha voluto mettere in atto, neanche ancora si è riuscito a discuterla questa mozione, ma io richiamavo con forza il ruolo delle biblioteche che potevano avere una centralità nel produrre servizi, nel produrre situazioni di socialità. Ma perché davvero non abbiamo un po' di questo coraggio? Infine, quello sugli orari: quindi lei risolve dicendo: “No, non si possono leggere i giornali”. Ho capito che non si possono leggere i giornali, però forse si possono ridisegnare e ripensare degli spazi anche all'esterno in prossimità delle biblioteche, questa, di nuovo, è stata un'occasione mancata. Ultimo, gli orari, e proprio perché i servizi sono così ridotti noi possiamo solo fare il prestito, restituzione e prestito di libri, non possiamo fare tutti i servizi di lettura, di emeroteca, i servizi di aule studio, ma allora questa storia degli orari, adesso di colpo allora si parte con orari 10-18, cosa che non era mai successo prima nel periodo estivo, in cui invece in cui si hanno delle contrazioni. Questo sicuramente ha la funzione anche di dilazionare maggiormente ed evitare contingentamenti, però forse un'analisi un pochino più attenta con delle Organizzazione Sindacali, con le RSU, avrebbero portato a definire degli orari che fossero effettivamente anche un pochino più traguardati, cioè io non vorrei che poi adesso allora, presi dall'ansia di dire: “Allora dobbiamo ripreparare tutto” esageriamo persino quando invece ci sono dei servizi della città che sono in gravi carenze, non sto a citare ancora una volta le Anagrafi, tanto per dire. E quindi creiamo anche delle situazioni che temo siano poi non commisurate a quella che è la reale situazione. Quindi da un lato ci manca l’inventiva e anche proprio, come abbiamo detto, la creatività per pensare a rifunzionalizzare degli spazi e dei servizi, soprattutto, quali le emeroteche potrebbero essere un esempio molto stimolante, e dall'altro adesso applichiamo… TRESSO Francesco Sì, vado a chiudere. In cui si vanno ad allungare gli orari, ma francamente mi sembra senza aver valutato se questo è commisurato alle esigenze del momento, vista la riduzione dei servizi che sono stati messi in atto. Quindi onestamente non mi sembra che sul comparto biblioteche, in occasione della fase di ripresa, abbiamo avuto dei comportamenti così innovativi. Grazie, Presidente, se ho rubato qualche minuto. |