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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2020-01398
"RIAPERTURA BIBLIOTECHE CIVICHE CITTADINE: SPAZI E SERVIZI PREZIOSI SOTTOUTILIZZATI" PRESENTATA IN DATA 22 GIUGNO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
TRESSO Francesco
Presente, grazie.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente e grazie anche all’Assessora Leon se farà avere il testo, così come
ci ha appena premesso. Ma io allora faccio una considerazione: io ho presentato questa
interpellanza il 20 di giugno, credo fosse, o comunque era metà giugno e quindi la
situazione nel frattempo è evoluta. Ho rappresentato nella parte della promessa
dell’interpellanza il fatto che Torino, in virtù della redazione dell'ordinanza del 7
maggio, sicuramente non ha peccato di intraprendenza, perché facevo notare, da una
rapida ricerca, come altre città, Milano, Bologna, Roma, avessero, a quella data in cui
ho presentato l'interpellanza, già riaperto gran parte delle loro biblioteche. Bologna su
13 sedi ne aveva riaperte 12, a Roma erano aperte altre 12 biblioteche anche a Roma, a
Milano addirittura 20 biblioteche aperte e noi ne avevamo una e la seconda in
programma, quindi è ovvio che c'è stato comunque un ritardo, ci sono state misure di
grande cautela, secondo me anche di timidezza che l’Amministrazione ha voluto
prendere, proprio perché invece, secondo me, era forte l'idea di dover dare un segnale
che la Città, per quanto nel rispetto delle normative, aveva la volontà di recuperare
almeno certi servizi che ritiene essere fondamentali. Poi è ben vero che durante la fase
di lockdown erano state fatte delle iniziative, che io ho anche apprezzato, quali per
esempio di facilitare l'utilizzo delle letture digitali. Però queste non sono bastanti perché
c'è un gran numero di persone che viceversa sono affezionate o non hanno la
disponibilità per poter, diciamo, attrezzarsi digitalmente. Quindi questo era comunque
un segnale che secondo me è arrivato tardivo, anche se oggi la situazione che ci ha
elencato prima l’Assessora è cambiata, però, come dico, era importante dare un segnale
nei tempi giusti. Per quanto riguarda il punto 3 che l’Assessora ha velocemente risolto
dicendo: “No, non si possono fare letture tipo emeroteca e quant'altro, giornali
all'interno di spazi aperti”, però la mia era una suggestione che aveva un'accezione un
pochino più ampia, cioè il fatto che molte biblioteche sono in corrispondenza di parchi,
di spazi all'aperto, villa Amoretti, come ha citato, Andrea della Corte che è parte della
Tesoriera, la stessa (incomprensibile) mi viene in mente ha un parco di fronte. Allora
non era forse questo il momento e non lo sarebbe, ma anche su questo mi sembra
prevalere ancora una volta la timidezza da parte dell'Amministrazione per poter
ripensare a quello che è proprio l’A e B ci chiama a fare. Lei stessa, Assessora, l’ha
citato cioè, leggo testualmente, citazione dell’A e B: “Le biblioteche pubbliche sono
chiamate a dover coniugare, in questa fase e anche nelle successive, i vincoli sulla
riprogettazione di spazi e servizi con l'analisi dei processi e il loro ridisegno,
intelligenza e creatività”, ecco è questa creatività che vedo proprio vedo non ce la
facciamo, purtroppo la città non riesce ad averla. Ma perché non potevamo organizzare
per esempio delle letture all'aperto usando le biblioteche come punto di appoggio e
come (incomprensibile) per i punti estivi, per le classi in una estate così
(incomprensibile) sarebbe così necessitante di avere delle forme anche innovative e di
capacità di creare dei punti dove erogare dei servizi culturali, di socializzazione, vista
anche la mancanza che tutti i nostri ragazzi, gli studenti hanno avuto. Io, guardi, non so
oggi passerà, perché mi fa quasi ridere, è un mese che ho presentato..., un mese…,
dall’inizio di maggio, più di due mesi che ho presentato una mozione per pianificare un
piano estate forte per la città proprio, perché ce n’era bisogno in questa estate, l'estate
del Covid, i ragazzi hanno bisogno di avere forme di socializzazione, di avere spazi
nuovi da frequentare, per tutta una serie di motivi che la Maggioranza ha voluto mettere
in atto, neanche ancora si è riuscito a discuterla questa mozione, ma io richiamavo con
forza il ruolo delle biblioteche che potevano avere una centralità nel produrre servizi,
nel produrre situazioni di socialità. Ma perché davvero non abbiamo un po' di questo
coraggio? Infine, quello sugli orari: quindi lei risolve dicendo: “No, non si possono
leggere i giornali”. Ho capito che non si possono leggere i giornali, però forse si
possono ridisegnare e ripensare degli spazi anche all'esterno in prossimità delle
biblioteche, questa, di nuovo, è stata un'occasione mancata. Ultimo, gli orari, e proprio
perché i servizi sono così ridotti noi possiamo solo fare il prestito, restituzione e prestito
di libri, non possiamo fare tutti i servizi di lettura, di emeroteca, i servizi di aule studio,
ma allora questa storia degli orari, adesso di colpo allora si parte con orari 10-18, cosa
che non era mai successo prima nel periodo estivo, in cui invece in cui si hanno delle
contrazioni. Questo sicuramente ha la funzione anche di dilazionare maggiormente ed
evitare contingentamenti, però forse un'analisi un pochino più attenta con delle
Organizzazione Sindacali, con le RSU, avrebbero portato a definire degli orari che
fossero effettivamente anche un pochino più traguardati, cioè io non vorrei che poi
adesso allora, presi dall'ansia di dire: “Allora dobbiamo ripreparare tutto” esageriamo
persino quando invece ci sono dei servizi della città che sono in gravi carenze, non sto a
citare ancora una volta le Anagrafi, tanto per dire. E quindi creiamo anche delle
situazioni che temo siano poi non commisurate a quella che è la reale situazione. Quindi
da un lato ci manca l’inventiva e anche proprio, come abbiamo detto, la creatività per
pensare a rifunzionalizzare degli spazi e dei servizi, soprattutto, quali le emeroteche
potrebbero essere un esempio molto stimolante, e dall'altro adesso applichiamo…

TRESSO Francesco
Sì, vado a chiudere. In cui si vanno ad allungare gli orari, ma francamente mi sembra
senza aver valutato se questo è commisurato alle esigenze del momento, vista la
riduzione dei servizi che sono stati messi in atto. Quindi onestamente non mi sembra
che sul comparto biblioteche, in occasione della fase di ripresa, abbiamo avuto dei
comportamenti così innovativi. Grazie, Presidente, se ho rubato qualche minuto.

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