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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01476
PROPOSTA TECNICA DEL PROGETTO PRELIMINARE DELLA REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE - ARTICOLI 14, 15 E 17 DELLA LEGGE REGIONALE N. 56/1977 E S.M.I. - ADOZIONE.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Si riprende l’analisi degli emendamenti alla proposta di deliberazione n. mecc.
202001476/009.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo adesso all'emendamento n. 7 del Capogruppo Tresso che viene dato come
illustrato. Ci sono interventi da parte dei Consiglieri? Non ci sono interventi, chiedo il
parere alla Giunta, era favorevole quindi possiamo procedere con la votazione
dell'emendamento n. 7, con il parere favorevole della Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Allora, Magliano astenuto va bene. Quindi, ho 29… Presidente, mi ha sentito?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, ma forse il voto era sulla votazione di prima, l’astenuto di Magliano.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Ah, non era questo?

SICARI Francesco (Presidente)
No, non era questo.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Vabbè, allora 1 astenuto.

SICARI Francesco (Presidente)
Quindi, abbiamo 30 Consiglieri votanti, 29 voti a favore e 1 voto astenuto, il Consiglio
approva l’emendamento n. 7.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo ora al subemendamento 1 all'emendamento 8 del Consigliere Curatella, lo do
come illustrato, se ho capito bene. Ci sono interventi in merito al subemendamento 1?
Allora chiedo il parere alla Giunta.

IARIA Antonino (Assessore)
Allora subemendamento 1 emendamento 8, giusto? Parere favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
Provo anche ad anticiparle la richiesta del parere del subemendamento 2.

IARIA Antonino (Assessore)
Allora, sul subemendamento 2 il parere è contrario perché chiede di eliminare dalla
relazione illustrativa tutta la parte relativa alla scheda del Parco della Salute e che la
Giunta è contraria.

SICARI Francesco (Presidente)
Okay. Allora possiamo procedere adesso con la votazione del subemendamento 1
all'emendamento 8, con il parere favorevole della Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Allora, Presidente quello che ho sentito è: 26 favorevoli e 3 astenuti. In chat c’è
qualcosa? Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Mi disattivate il microfono del Capogruppo Napoli? Okay. Quindi, con 29 Consiglieri
votanti, 3 voti astenuti e 26 voti favorevoli, il Consiglio approva il subemendamento 1.

SICARI Francesco (Presidente)
Ci sono interventi sul subemendamento n. 2? Non ci sono interventi, allora possiamo
procedere con la votazione del subemendamento n. 2, con il parere contrario della
Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Presidente, 22 contrari e 3 favorevoli.

SICARI Francesco (Presidente)
Con 25 Consiglieri votanti, 3 voti a favore e 22 voti contro, il Consiglio respinge il
subemendamento n. 2.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo adesso quindi all'emendamento n. 8 presentato dalla Giunta, ci sono interventi
in merito all’emendamento n. 8, così come subemendato? No. Allora possiamo
procedere, tanto è l’emendamento della Giunta Assessore Iaria vuole darsi il parere?
Okay.
Procediamo allora con la votazione dell’emendamento n. 8 così come subemendato
presentato dalla Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)

SICARI Francesco (Presidente)
Il Capogruppo Magliano ha scritto in chat astenuto.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Bene. Quindi, ho 7 astenuti e 22 favorevoli. (Incomprensibile) la Consigliera Artesio io
non ho sentito nulla.

SICARI Francesco (Presidente)
Artesio è anche astenuta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
8 astenuti, 22 a favore.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Quindi, con 30 Consiglieri votanti, 22 voti a favore e 8 voti astenuti, il
Consiglio approva l'emendamento n. 8 presentato dalla Giunta.

SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo ora l'emendamento n. 9 del Capogruppo Tresso, anche questo a parere tecnico
negativo. Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Come per l'altro emendamento, Presidente, lo ritiro. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei.

SICARI Francesco (Presidente)
Abbiamo adesso l'emendamento n. 10 presentato dalla Giunta, io darei lo stesso esito
dell’emendamento n. 8, essendo stato ritirato anche il n. 9. Chiedo ai Consiglieri di
esprimersi in tal senso per lo stesso esito, non rilevo contrarietà quindi possiamo dare lo
stesso esito per l'emendamento n. 10 presentato dalla Giunta.

SICARI Francesco (Presidente)
Darei lo stesso esito l'emendamento, sempre presentato dalla Giunta, n. 11, anche in
questo caso chiedo vengano espresse contrarietà, non rilevo contrarietà quindi possiamo
procedere con dare lo stesso esito all'emendamento n. 11 presentato dalla Giunta.

SICARI Francesco (Presidente)
Siamo all'emendamento n. 12 del Consigliere Carretto, non ricordo se ha illustrato
anche questo Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Sì, sì è solo la riproposizione degli emendamenti precedenti al dispositivo.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Chiedo il parere alla Giunta.

IARIA Antonino (Assessore)
Favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Ci sono… no, non c’è nulla. Possiamo procedere allora con la votazione
dell'emendamento n. 12 del Consigliere Carretto, con il parere favorevole della Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Abbiamo in chat qualcosa?

SICARI Francesco (Presidente)
No, in chat non ho nulla.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Allora, io ho 23 favorevoli e 3 astenuti.

SICARI Francesco (Presidente)
Anche io. Quindi, con 26 Consiglieri votanti, 23 voti a favore e 3 voti astenuti, il
Consiglio approva l'emendamento n. 12.

SICARI Francesco (Presidente)
Siamo ora all'emendamento n. 13 del Capogruppo Tresso anche questo ha parere
negativo.

TRESSO Francesco
Posso Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, prego.

TRESSO Francesco
Io su questo emendamento al di là del parere negativo, invece, mi sento di dover
puntualizzare perché sempre richiamando l’art. 17 della già citata Legge 56, lo leggo
testualmente sono poche righe, si parla di varianti al PRG che devono essere conformi
agli strumenti di verificazione territoriale e paesaggistica regionale, provinciale e città
metropolitana nonché ai piani settoriali che ne attuano le previsioni. Tali condizioni
sono espressamente dichiarate nelle deliberazioni di adozione e approvazione delle
varianti stesse. Ora il parere della… quindi io chiedevo sostanzialmente di dichiarare
nell'ambito della delibera stessa che il PRG e la proposta, insomma, del Progetto
Preliminare era conforme a questi strumenti sovraordinati. Mi viene detto che in realtà
sono state proposte e previste alcune, c’è sono state previste alcune proposte
migliorative che francamente non ho colto perché ho previsto il tempo a disposizione
magari qualcosa mi sarà sfuggito, però attenzione solo perché siccome mi sembra ci
stata una certa propensione alla rapidità poi dell’approvazione quindi tutto…
l’Assessore Iaria ci ha fatto tutta una scaletta dei tempi molto stretti che si vuole
rispettare eccetera, però attenzione perché questo cosa comporterà? Che la conferenza,
nell’ambito della prima seduta, chiederà se ci sono dei documenti, sospenderà, chiederà
di adottare quali sono i nuovi elaborati che devono essere pubblicati. Insomma, questo
voglio dire torniamo in Aula, ecco, quindi se ritenete davvero che ci siano questi grandi
migliorie forse valeva la pena di esplicitarli subito e capire, se no mi chiedo se ne valga
la pena, ecco, perché poi fate voi, insomma, anche nei vostri interessi se si vuole fare
poi un adozione molto snella e veloce non so se questa sia la strada migliore. Quindi, io
comunque ribadirei la bontà dell’emendamento che ho proposto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono interventi sull'emendamento n. 13 da parte dei Consiglieri? Non ci
sono interventi, allora chiedo un parere alla Giunta per l'emendamento n. 13.

IARIA Antonino (Assessore)
Parere contrario, scusate, parere contrario.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. La ringrazio. Allora possiamo procedere con la votazione dell'emendamento n.
13, con il parere contrario della Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)

SICARI Francesco (Presidente)
Segretario, in chat la Consigliera Artesio esprime voto favorevole.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
Va bene. Favorevoli 5, contrari 22 su 27.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, con 27 Consiglieri votanti, 22 voti contro e 5 voti a favore, il Consiglio respinge
l’emendamento n. 13.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con l'emendamento n. 14 del Consigliere Carretto che darei per
illustrato. Ci sono interventi in merito all'emendamento n. 14? Chiedo allora il parere
alla Giunta.

IARIA Antonino (Assessore)
Favorevole.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio Assessore Iaria. Possiamo procedere adesso con la votazione
dell'emendamento n. 14, con il parere favorevole della Giunta.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Allora, Presidente ho 23 favorevoli e 5 astenuti.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, con 28 Consiglieri votanti, 23 voti a favore e 5 voti astenuti, il Consiglio approva
l’emendamento n. 14. Abbiamo finito con la votazione degli emendamenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Possiamo passare adesso alle dichiarazioni di voto da parte dei Gruppi Consiliari.
Prego, Consigliere Carretto sulle dichiarazioni di voto.

CARRETTO Damiano
Grazie. Quanto tempo ho?

SICARI Francesco (Presidente)
Allora abbiamo i tempi raddoppiati quindi dieci minuti.

CARRETTO Damiano
Allora, io ringrazio tutti i Consiglieri per il dibattito odierno anche se, se posso
permettermi, alcuni interventi con dei tratti surreali. Questi quattro anni che ci hanno
portato a questa proposta tecnica preliminare, sono stati quattro anni lunghi, intesi in cui
si è lavorato molto per appunto arrivare a una revisione al Piano Regolatore che la città
attendeva da molti anni e che nessuno aveva mai messo nemmeno in cantiere, quindi io
di questo sono molto orgoglioso e si poteva fare di più? Forse. Si poteva fare meglio?
Forse. Ma si è fatto questo e l’importante perché all'interno di questa revisione ci sono
moltissime azioni che sono concrete, ci sono molte disposizioni che cambieranno
realmente il modo di sviluppare la Città, il modo di costruire, il modo di intervenire
sulla Città di Torino e chi dice che appunto non c'è visione, chi dice che non è stato
toccato questo, quello o chissà quale argomento evidentemente non ha ben chiaro cosa
si è voluto fare con questa revisione e magari si attendeva l'ennesimo piano strategico in
cui quelli sì che sono dei bei libri dei sogni in cui però poi non si realizza nulla o quasi e
che sono solo in grado di, appunto, di definire delle possibili strade a cui spesso poi non
si arriva e la Città in questi anni è andata in direzioni totalmente diverse rispetto a quelle
previste dai piani strategici anche se sicuramente sono degli esercizi e hanno degli
spunti interessanti, ma non hanno la concretezza che ha questa revisione, perché di
questo stiamo parlando di concretezza. La revisione delle aree normative è una
questione concreta che cambierà sul serio il modo di costruire, i tempi di realizzazione
degli interventi. Fare una Variante o non fare una Variante vuol dire cambiare i tempi di
intervento di un anno, due anni, non di 15 giorni, 20 giorni stiamo parlando di tempi
importanti, così come tutta una serie di altri interventi che sono permessi e che prima
non erano permessi, ma anche una, se vogliamo un’inezia che per qualcuno non hanno
inezia (incomprensibile) prima non erano permesse e adesso sono permesse, i
(incomprensibile) il completamento o comunque sia la realizzazione degli spazi di
coworking all’interno dei Comuni, c’è tutte cose alla fine avranno un impatto concreto.
Ho ascoltato con molto interesse gli interventi degli altri Consiglieri e onestamente ad
un certo punto ero anche confuso perché per qualcuno c’era troppo materiale, per
qualcuno ce n'è troppo poco e per qualcuno si toccano troppi argomenti, per altri se ne
toccano troppo pochi, per qualcuno ci si è messo troppo tempo, per qualcuno ci si è
messo troppo poco e bisognava aumentare e dilatare il tempo della discussione, quindi
si è detto un po' tutto il contrario di tutto, a me sembra solo che da parte di, alcuna parte
delle Minoranze ci sia solo stata la volontà di buttare la palla in tribuna perché forse
questa delibera è una vittoria per questa Amministrazione e per qualcuno non è
accettabile, così come alcune forze di Minoranza sono state propositive, hanno
presentato emendamenti e alcuni sono state approvate, alcuni respinti, ma come credo
fosse logico, però hanno dimostrato una volontà di ragionare su questa delibera, altre
forze di Minoranza sono scappate, sono sparite, si sono lamentati che mancava questo,
mancava questo, mancava questo, avrebbero potuto presentare degli emendamenti,
emendamenti che non si sono visti, un silenzio imbarazzante nella votazione, un
silenzio che, forse, andrà spiegato anche cittadini perché quando si accusa
l’Amministrazione di avere il freno a mano tirato e poi non solo si prova a tirare il freno
a mano su un argomento come la realizzazione del Piano Regolatore, ma anzi si prova
addirittura a bucare anche le gomme dell’auto o della bici, se vogliamo giusto per non
parlare sempre di auto e io credo che questo atteggiamento sia un atteggiamento che fa
male alla Città. Si sarebbe potuto ragionare di più in termini di emendamenti, si sarebbe
potuto aggiungere o togliere determinate disposizioni, si sarebbe potuto ragionare
qualcuno l’ha fatto, qualcuno ha scelto di non farlo e io onestamente pur non
condividendo alcune proposte apprezzo molto chi ha scelto di presentare emendamenti
appunto dimostrando di voler essere parte attiva di questo processo sulla revisione del
Piano Regolatore. Detto questo ovviamente io annuncio il voto favorevole del
Movimento 5 Stelle e mi auguro che da oggi parta quel processo di confronto e di
ascolto e di ragionamento su questa proposta tecnica preliminare che faccia in modo di
aggiungere quello che magari c'è da aggiungere perché magari qualcosa c’è anche da
aggiungere, di limare quello che c’è da limare e che permetta di arrivare a una proposta
di progetto preliminare che sia più completa ed esaustiva rispetto a questa proposta
tecnica preliminare. Ringrazio di nuovo gli uffici, tutti gli uffici sia del Comune che
della Città Metropolitana, la Giunta e ovviamente tutti quei cittadini che sceglieranno di
esprimere osservazioni e anche critiche su questa proposta di revisione. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Consigliere Carretto. Adesso ho la Vicecapogruppo Pollicino, prego.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Allora come Vicecapogruppo del Gruppo Misto mi sento di tirare le
fila del discorso anche a seguito della discussione testé svoltasi. I Consiglieri del
Gruppo Misto con i loro interventi hanno tenuto innanzitutto ad esprimere la loro
contrarietà rispetto alle modalità di lavoro adottate e più volte ribadita dalla Giunta e
dalla Maggioranza in Commissione. Lavori di Commissione che formalmente, ancora in
questa sede, sono stati definiti approfondimenti su una proposta, ma che nella realtà
hanno visto un tour de force passante per i Consiglieri che che ne abbia detto
l’Assessore in questa sede, i quali in tempi ristretti si sono ritrovati una mole enorme di
documenti da studiare, ma soprattutto senza il supporto delle opportune audizioni delle
categorie esterne, degli ordini professionali, delle circoscrizioni, dei cittadini attivi
insomma i cui interventi e osservazioni sono previsti in via formale a valle
dell’adozione in Consiglio della deliberazione, ma in tempi che non sono congruenti a
questa votazione laddove sarebbe stato opportuno, invece, dare la possibilità ai
Consiglieri di audire i cittadini, le associazioni di categoria, i professionisti del settore le
loro proposte proprio durante le Commissioni che si sono tenute in queste poche ultime
settimane, anche per arrivare a questo voto con una maggiore consapevolezza dopo
l’ascolto di tutte le parti a meno che non si vogliano considerare incontri formali quelli
tenutesi informalmente sul territorio o i cosiddetti mercoledì del piano cosa che nessuno
credo voglia fare. Abbiamo segnalato, con rammarico, anche le tempistiche adottate di
una votazione che avviene a ridosso vacanze estive e che di conseguenza obbliga gli
stakeholder a presentare le loro osservazioni sulla proposta tecnica nel corso del mese di
agosto periodo notoriamente di ferie e chiusura delle attività o entro il 20 settembre al
massimo e a partecipare a delle audizioni che non vorremmo si trasformassero, vista
l’esperienza appena fatta in un altro tout de force a tappe forzate per la furia di portare a
termine entro la fine della consiliatura la votazione del progetto preliminare di revisione
del Piano Regolatore che la Maggioranza si è prefissata e lo possiamo anche capire.
Tenendo in conto che si tratta di una votazione di rilevante interesse per i Consiglieri
attualmente appartenenti al Gruppo Misto, in particolare a quelli che a inizio
consiliatura avevano anche collaborato nel sollecitare e costruire gli indirizzi poi
integrati e assorbiti all'interno della delibera di indirizzo politico alla variazione del
Piano Regolatore seguito allora dell’ex Assessore, Guido Montanari, cito ad esempio la
Consigliera Montalbano sull'incremento delle costruzioni in ambito di edilizia sociale-
pubblica o il Consigliere Aldo Curatella in relazione alle comunità energetiche come
Piano di sviluppo per le periferie e alla pianificazione dei servizi sanitari territoriali di
base, dobbiamo rilevare di non essere stati messi nella condizione di poter verificare
l'orientamento concreto di tali indirizzi oltre la narrativa nel metodo. Quindi, in attesa
delle osservazioni dettate dal confronto pubblico, ad oggi mancante e in attesa di poter
avere il tempio di effettuare le opportune verifiche individuali dichiariamo la non
partecipazione al voto. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Vicecapogruppo Pollicino. Procediamo adesso con la dichiarazione del
Capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. L’illustrazione oggi della deliberazione fatta dall’Assessore Iaria,
ma soprattutto la replica della Sindaca Appendino ci conforta pienamente
nell'orientamento annunciato in sede di discussione della non partecipazione al voto.
Provo ad argomentare ulteriormente la ragione per cui riteniamo che sia corretto
quest’impostazione. Ascoltando sia l’intervento dell’Assessore Iaria, ma soprattutto
ribadiscono l’intervento della Sindaca Appendino appare palese, a un qualunque
minimo conoscitore della materia urbanistica, la totale misconoscenza del ruolo che ha
un Piano Regolatore nella identificazione della visione di Città che noi non ci
stancheremo di dire essere l'elemento mancante di questa Amministrazione e mi viene
da dire che mi piacerebbe anche capire se qualcuno i piani strategici che sono stati
evocati li ha mai letti, ma questo sarebbe una polemica che non voglio certamente
portare qui in questa sede. Il Piano Regolatore per sua stessa definizione regola lo
sviluppo di una città, lo sviluppo di una città e non a caso si chiama Piano Regolatore,
quindi le affermazioni fatte dalla Sindaca Appendino in questa Aula che
sostanzialmente sostiene che il Piano Regolatore è un tassello di una strategia di
sviluppo della Città denotano, ribadisco, la misconoscenza del ruolo che ha lo strumento
urbanistico, perché è vero che è lo strumento che si occupa dello sviluppo fisico e
infrastrutturale della Città, è vero che è un elenco di norme che sostanzialmente
definiscono (incomprensibile) all'interno delle singole categorie urbanistiche le
destinazioni ammesse e quelle non ammesse, ma ridurre questo elemento tecnico a,
come dire, l'elemento essenziale intorno a cui fare una riflessione ci pare, come dire,
sbagliato, sbagliato nella sua impostazione metodologica. Il Piano Regolatore è la
fotografia della visione di Torino, se Torino è quella che oggi, se Torino è quella che è
oggi è perché è stato approvato un primo piano strategico, ribadisco e invito tutti quelli
che non l'hanno fatto eleggere che cosa era il primo piano strategico, ma soprattutto a
nel ’95 definitivamente approvato al Piano Regolatore di Gregotti e Cagnardi che ha
definito in maniera che oggi tra l'altro mi fa un po' sorridere che venga definito in
maniera non dico dispregiativa però con sufficienza in un progetto di città quella che poi
sarebbe stata la grande riconversione degli spazi della nostra Città in fase di dismissione
del grande comparto industriale. La Spina, il Passante, l'Alta Velocità, la riconversione
di tutte quelle che sono state le grandi riconversioni delle aree industriali sono tutti sì
elementi tecnici contenuti nelle norme di attuazione del Piano, ma perché quel Piano è
figlio di una visione, di una visione di città e basterebbe leggerlo per capirlo, basterebbe
leggere dei 3 assi, basterebbe, principali della Spina, dell’asse di corso Marche e
dell’asse del Po, basterebbe comprendere che cosa vuol dire asse del (incomprensibile)
e come la progettualità che è stata messa in campo e poi stoppato da questa
Amministrazione. Penso ad esempio a Torino Esposizioni si inserisce una previsione
urbanistica e invece questo, io mi rendo conto purtroppo, ci rendiamo conto purtroppo
che e anche con un po' di delusione perché dopo quattro anni penso che uno si
attenderebbe che ci fosse questa capacità di lettura della guida amministrativa e anche in
qualche modo della guida politica della Città, poi certo la Variante normativa, perché di
questo stiamo parlando di una Variante normativa, tocchiamo le sole norme di
attuazione del Piano Regolatore, l’accorpiamo, accorpiamo categorie, ma questo stiamo
facendo. Noi non stiamo ripensando nulla è oggettivamente una buona operazione,
nessuno nega che sia una buona operazione, ma non l’abbiamo in qualche modo detto
noi che da questo punto di vista questo era un nuovo Piano Regolatore. Allora, forse
Sindaca Appendino un pochino meno enfasi mediatica, un pochino meno ansia da
prestazione e un pochino più di realismo avrebbe anche come dire aiutato a raccontare
correttamente quello che il Consiglio Comunale, la Maggioranza 5 Stelle si appresta a
votare e cioè una revisione del Piano Regolatore, delle norme di attuazione del Piano
Regolatore che sicuramente andrà anche nell'ottica di aggiustare delle cose ci manca
ancora, nel ’95 non si parlava di cohousing, non si parlava di cimiteri per animali di
affezione, non si parlava di un sacco di cose, ma ci manca ancora e ci manca ancora che
questa cosa qua non intervenga in un progetto di questo tipo, ma quello che lamentiamo
e non è certamente stata la fretta perché quattro anni non è che sono proprio quattro
giorni o quattro mesi, sono quattro anni di lavoro e esattamente l'assenza di
comprensione di quelle che erano le potenzialità enormi che c'erano nell’attuazione di
una nuova visione di Città, una visione di Città che anche in termini dialogici con la
Città stessa, con le Minoranze consiliari poteva eventualmente mettere in discussione
quelle che erano le previsioni del Piano Regolatore del ’95, pensiamo ad esempio al
mancato sviluppo dell'asse di corso Marche, pensiamo ruolo più e più volte criticato da
parte anche dell’Assessore La Pietra il ruolo viabilistico esercitato dalla Spina centrale,
tutto l'intervento di sistemazione che c'è stato che è stato uno dei grandissimi interventi
credeteci studiati da tutti gli urbanisti del Mondo, Torino è stato un esempio ed è un
esempio assoluto di riconversione di una città post-industriale. Allora veder derubricare
tutti questi ragionamenti a, come dire, come è stato fatto oggi in sede di dibattito, ma
soprattutto di replica oggettivamente lascia un po' sconcertati, a noi non stupisce perché
sinceramente non è che ci saremmo attesi questo scatto di reni in chiusura di mandato,
ci spiace solo che sia stata persa davvero una grande, una grande occasione per questa
Città sicuramente è stata fata una manutenzione all'attuale Piano Regolatore, ribadiamo,
che noi come dire continuiamo a credere che questa Città abbia bisogno di un nuovo
vero Piano Regolatore che faccia invece le cose che dicevamo in sede di dibattito, cioè
provi ad integrare la visione urbanistica con la visione viabilistica anche alla luce di
quelli che sono state le evoluzioni dei Comuni confinanti con Torino penso a Nichelino,
Moncalieri, Beinasco, Rivoli, Settimo, San Mauro lo citava anche il collega Lubatti
pensiamo a quale ruolo dei Comuni dell'area Nord nella progettazione della Linea 2,
argomento che è stato bypassato in maniera clamorosa. Pensiamo a tutto il tema
dell’offerta sanitaria, sorrido un po' pensando alla replica di Iaria che dice: “Non
abbiamo tolto le aree ospedaliere del Piano Regolatore”, ma ci manca ancora che si
tolgano le aree ospedaliere dal Piano Regolatore, ma cioè, ma ragazzi, ma il punto non è
questo il punto è qual è il pensiero che si ha? Qual è la visione che si ha dietro la
revisione di un Piano Regolatore? È questo l'elemento mancante, ma la cosa ancora più
grave e chiudo è che a fronte di queste osservazioni che, peraltro sono state fatte non
solo qui, ma in sede di Commissione e noi ritenevamo di presentare emendamenti
perché è l’impostazione che non ci convince non è stata neanche colta in fase di replica
e questo oggettivamente è un pochino disarmante. Ci dispiace davvero perché è stata
come dire persa un'occasione importante di modifica vera dello strumento urbanistico
della Città di Torino, noi nutriamo analoghe speranze rispetto a quelle che sono state
enunciate quest’oggi relativamente al ruolo che avrà questa modifica normativa nella
ripartenza del Settore edilizio, ci permettiamo di suggerire anche di occuparsi
dell'ordinaria andamento degli uffici e dell’ordinario andamento delle pratiche che in
molti casi sono la vera causa di molti ritardi nella esecuzione di opere edilizie,
continuiamo a ripeterlo da un po' di tempo inascoltati speriamo che almeno in questa
discussione ve ne possiate rendere conto che non basta cambiare la norma di un Piano
Regolatore se poi non si toccano strutturalmente i processi decisionali dentro la
macchina comunale temiamo che sarà questa, come dire, la panacea dei nostri mali, dei
nostri dolori. Siamo contenti, ovviamente, che non sono stati messi in discussione tutte
le varianti, gli accordi di programma che sono stati messi in campo precedentemente
pensiamo al Parco della Salute e della Scienza, pensiamo all’area di TNE, pensiamo
all’area di corso Marche, cioè tutti quei distretti che anche la Sindaca nella sua replica
ha voluto evocare che oggettivamente sono lì esattamente intonsi di come erano stati
lasciati a dimostrazione che forse come dire anche una riflessione se vogliamo anche
critica di potenziamento, di ulteriore potenziamento di revisione critica, insomma non
c'è stata la riflessione che ci saremmo attesi. Per queste ragioni e anche come dire un
pochino perplessi rispetto alle modalità con cui c’è stata questa forzatura procedurale e
di tempistica nella discussione in Commissione e nell'arrivo della deliberazione oggi in
Aula e un pochino perplessi sulla scelta dei tempi che si sono concessi per la
presentazione di osservazioni formali, cioè nel pieno del mese di agosto che
oggettivamente dà un po' la sensazione come dire di più un adempimento formale che
un auspicio sostanziale, come abbiamo annunciato in sede di discussione generale
ribadisco che il Gruppo del Partito Democratico non parteciperà alla votazione della
deliberazione con l'auspicio che ovviamente l'esito delle consultazioni, l'esito delle
osservazioni e in qualche modo anche l'esito di un confronto che speriamo come dire
difficilmente potrà svilupparsi compiutamente da qui alla fine del mandato, ma che
sicuramente costituirà una delle basi centrali credo anche di chi si occuperà di proporre
alla città una visione diversa e alternativa autenticamente alternativa alla Città rispetto a
quella che è uscente che ovviamente io capisco anche i Consiglieri e la stessa Sindaca
che difendono a spada tratta tutto quello che hanno fatto e ci mancherebbe ancora,
commettono un errore che già stato commesso dei loro predecessori me per primo,
quindi io rivedo il film esattamente svolgersi nello stesso identico modo, ma
ovviamente questo della trasformazione urbana del nuovo Piano Regolatore sarà uno
degli oggetti essenziali di chi credo spero si confronterà non tanto su sigle politiche, su
accordi più o meno postici, ma proprio sul merito di che tipo di Torino immaginiamo
per il nostro futuro, qual è in qualche modo la Torino che vogliamo e intorno a questo
tema far diventare questa discussione, nella strutturazione di nuovo Piano Regolatore,
l'obiettivo di un orizzonte di mandato del prossimo mandato. Era l’orizzonte di mandato
di questo mandato, diciamo che il prodotto non è di particolare rilevanza, almeno però
va dato atto a questa Amministrazione di non aver devastato che cosa è stato trovato.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio il Capogruppo Lo Russo. Adesso ho la Capogruppo Artesio, prego ne ha
facoltà.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Vorrei innanzitutto confortare il collega Consigliere che si è dichiarato
disorientato e confuso dagli interventi delle Opposizioni o delle Minoranze, com’è più
corretto dire, rispetto alla presunta incoerenza delle stesse osservazioni, voglio dirgli
che è in buona compagnia, perché anch'io esco da questa discussione e da quella delle
Commissioni precedenti ancora più confusa di come ho cominciato, nel senso che ho
avviato la riflessione e lo studio sulla documentazione che ci è stata fornita alla luce di
una preoccupazione che già ricordavo nell'intervento introduttivo quello cioè di
rammentare e richiedere alla Giunta e alle forze di governo di accompagnare con una
forte responsabilità politica che non vedo nella documentazione che, ovviamente è un
buon lavoro di composizione tecnica, accompagnare il processo che ci aiuta a
completare quello che può essere l'arrivo al Progetto Preliminare, cioè quel processo di
partecipazione dove il valore è certo nell’attenzione che si suscita nei corpi sociali e
nella partecipazione delle persone, ma è anche nella definizione più o meno condivisa,
più o meno conflittuale dipenderà molto dagli elementi di valutazione che si
esprimeranno, di quelle che sono condizioni attuali della Città a le esigenze prioritarie di
queste Città in un quadro di futuro che ci accompagnerà sicuramente per almeno un
decennio. Ora, quando ho sottolineato questo aspetto e quindi ho riportato l’oggetto di
oggi a quello che è, cioè la proposta operativa per enfatizzare quello che deve venire
cioè il momento delle osservazioni, della partecipazione, della definizione di alcune
linee strategiche mi sono ritrovata in un’operazione di riduzionismo che non mi sarei
mai aspettata da parte della Maggioranza perché se da un lato i Consiglieri della
Maggioranza sono tutti intervenuti a parlare del passaggio attuale come passaggio
epocale, lamentando anche le colpe di chi nei decenni che abbiamo alle spalle non ha
rimesso mano alla programmazione urbanistica, se non procedendo per Varianti
parziali, nell'intervento conclusivo della Sindaca ho sentito ridimensionare questo
passaggio in un modo che nemmeno io avrei usato vale a dire “qui non siamo di fronte
ad un piano strategico” e questo significa che non debba esserci una strategia? Questo
significa che nella definizione degli interventi territoriali e delle modalità normative su
questi interventi territoriali non ci sia retrospettivamente una strategia che, magari nel
tempo, attraverso quelle che erano le modalità degli uffici di piano, si possono via via
aggiornare connettere, collegare. Come si può parlare dell'avvio della Variante generale
del Piano Regolatore dicendo che non è strategica, che non è un piano strategico.
Questo, diceva sempre la Sindaca non è uno strumento di programmazione, perché gli
strumenti di programmazione sulle diverse assi delle politiche pubbliche stanno altrove.
Ma che cos'è un Piano Regolatore Generale verso il quale ci si avvia se non uno
strumento di programmazione? Ma soprattutto autodefinendomi certamente una persona
non competente in campo urbanistico, ma che quando sa di non sapere cerca di studiare
e quindi avendo letto e seguito non da oggi, ma negli anni i vari lavori dei Centri
Nazionali di studi per le politiche urbane voglio citare (incomprensibile) cui credo
anche la Città di Torino non sia estranea almeno non lo era negli anni passati, il dibattito
che intercorre tra le diverse discipline e le diverse professioni da quelle urbanistiche a
quelle sociali in quegli ambienti interviene esattamente sulla dimensione strategica di
qualunque proposta-progetto di intervento urbano, tant’è che i capitoli sul quale si
riuniscono sono quelli che hanno come titolo “Rigenerare il tessuto più che rammendare
lo spazio” in un dibattito tra l'altro molto alto rispetto alle dichiarazioni che ad esempio
Renzo Piano aveva fatto sul tema delle periferie come delle politiche di rammendo.
Allora, tutto quel dibattito che riporta, in una discussione teorica, molti degli argomenti
che noi abbiamo richiamato perché li vorremmo vedere operativamente nella nostra
dimensione cittadina, ragiona proprio sul fatto che il baricentro di un qualunque
approccio programmatico intanto deve vedere l’integrazione e quindi dire le strategie e i
programmi li trovate nei singoli comparti, e no. Il tema della idea di città tradotta in un
piano di regolazione, come può essere il Piano Regolatore Generale è un approccio
integrato, d’altronde voi lo chiamate olistico nella premessa, ma quel baricentro che
qualifica e assicura i contenuti prima dei contenitori, definisce i servizi alle popolazioni
insieme al trattamento dello spazio, cioè tutto quel percorso che è fatto di conoscenza di
ciò che dovrebbe essere nel tempo, è stato evidentemente non adeguato, violato e va
ricondotto a criteri di vivibilità e di qualità urbana se riteniamo che ci siano stati degli
interventi che debbano essere recuperati e sanati o che, viceversa, va nella direzione
dello sviluppo dell'implementazione della prossimità, termine che dovrebbe esservi
molto caro, è tutta una questione di strategia e di programmi che, pur nascendo
nell’ambito di competenze puntuali, si integrano in uno strumento di carattere generale
che non è solo il Piano Regolatore urbanistico, esiste anche il Piano Regolatore sociale,
ma di cui certamente il Piano Regolatore urbanistico è uno strumento principe di
pianificazione. Quindi, francamente a me sembra che non il dibattito purtroppo abbia
persino, si è andato oltre le rappresentazioni dei dubbi, dubbi che esprimeremo in forma
di collaborazione proprio per definire la qualità del processo che vi attende, che ci
attende e si è finiti in una logica di ridimensionamento che di strategico ha soltanto la
veemenza con la quale si intenderà rappresentarlo all'esterno. Quindi, da questo punto di
vista anch'io non partecipo al voto su questo passaggio, anche se mi auguro che le
settimane successive possano aprire quella fase di mobilitazione, di interesse, di
partecipazione che è necessaria per questo livello di programmazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio. Procediamo con la dichiarazione di voto del Capogruppo Tresso, prego ne ha
facoltà.

TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Non ripeterò quanto già detto nel mio intervento prima, però mi
riallaccio a quanto ho sentito dire da un intervento che mi ha preceduto si poteva fare di
meglio, si poteva fare di più, più che altro mi chiedo se si poteva perdere la politica, sì
era possibile anche nell’attrazione di una Variante al Piano Regolatore fare politica e
questo purtroppo che è mancato. È mancata anche un’occasione che poteva essere
un’occasione molto stimolante calcolando qual era il periodo storico che sta vivendo in
una fase decisamente non facile per Torino, una fase che non era di una crescita, non
certo di una crescita demografica (incomprensibile), ma una fase in cui bisognava
trovare delle nuove paradigmi di crescita che non deve crescere (incomprensibile)
materiali, che non deve crescere di sviluppo, che inquadravano con più coraggio e più
forza anche un certo tipo di innovazione che poteva essere portata anche proprio non
genericamente dicendo guardando al benessere cittadino, ma qui bisogna declinarlo
cos’è il benessere, il benessere non esiste senza una sviluppo, non esiste senza
possibilità di lavoro, non esiste senza un tema della prossimità che sia questa legata alla
cura della persona, che sia questa legata a una fase di accompagnamento di percorsi per
giovani che, ahimè in maniera sempre più drammatica in realtà scelgono di non fermarsi
a Torino e di abbandonarla. Certo ci vuole un coraggio di una visione, in questo anch’io
sono rimasto un po' stupito dalla replica della Sindaca che ci dice non era l’occasione di
un piano strategico, certo un piano strategico è un’altra cosa, però era invece
l’occasione per trovare una politica, per avere una capacità, come dire, di interpretare
quello che era una relazione con il territorio che invece mi sembra molto manchevole,
molto carente, non si intravedono degli elementi di come Torino possa tornare ad avere
un ruolo centrale anche per il territorio, per la sua Regione. Torino ha avuto un ruolo
centrale nella politica nazionale, c’è un libro che sicuramente molti di noi hanno letto in
questo periodo (audio disturbato) chi ha fermato Torino, no? Rispetto a quando Torino
aveva un ruolo strategico-centrale a livello nazionale e ora le cause possono essere
sicuramente non da attribuire a questa Amministrazione ci mancherebbe ancora, sono
cause radicate in una serie di problematiche che i due sociologi e l’economista che ha
scritto il libro analizza in una maniera molto chiara con un’analisi molto lucida, però
adesso bisogna capire quali sono (audio disturbato) e sicuramente è un percorso che
dura quattro anni poteva essere anche l’occasione per ragionare in maniera più
approfondita e cercare di dare degli strumenti operativi che potessero favorire una linea
di indirizzo precisa, una linea di sviluppo. Dicevo del dialogo del territorio c’è tutto un
tema che oggi va reinterpretato completamente quello della logistica, quello della
mobilità, dei trasporti, ma veramente mi sembra, (audio disturbato) tutta una serie di
elementi che hanno potuto condizionare anche la definizione di una visione sulla Città,
sotto il profilo urbanistico, sotto il profilo dell’adeguamento. Come ho detto prima c’è
un… si riconoscono le cose che già esistono, si riconoscono le Varianti che già erano
messe in essere, ma sono cartografate, ma non c’è un’idea di futuro. Si prende atto di
quello che c’è, c’è una tavola appunto che riguarda il Piano di attuazione e si rifà a
quello che è il Piano del ’95, ma non c’è una proiezione per quello che potrebbe essere
la Città e cosa potrebbe assorbire, insomma, (audio disturbato) per motivi ideologici la
Maggioranza non ha potuto provvedere, ma (incomprensibile) allora cosa può essere la
logistica della Città in una linea rafforzata (audio disturbato) cioè capiamo cosa può
diventare, invece questo proprio io non l’ho colto e secondo me come dico è un buon
lavoro di una revisione di un parte normativa, questo sicuramente, apprezzabile anche
per la semplificazione, è un buon, diciamo, è un regolamento che fa una buona
manutenzione, ma non sono questi gli elementi come ho sentito dire che saranno gli
elementi forti per l’attrattività, gli elementi forti per riuscire a catalizzare degli
investimenti e per fare sì che Torino possa di nuovo avere un ruolo di primo livello a
livello appunto in un contesto nazionale e perché no anche internazionale, purtroppo
non ci sono questi elementi, che dire? Pazienza abbiamo perso un’occasione è un po'
come il gioco dell’oca si torna alla pedina di partenza, abbiamo sicuramente portato a
casa un lavoro e su questo anche io ancora ringrazio gli uffici per il lavoro che è stato
sicuramente articolato e anche molto intenso anche perché è stato concentrato in questo
ultimo periodo. Non si sono colte anche occasioni per capire come un’esperienza come
quella che abbiamo recentemente vissuto comunque di una pandemia che a livello
globale ha interessato tutti, ma che poi andava inquadrata a livello locale quindi andava
capito come Torino poteva adeguarsi, avere uno sviluppo che tenga conto di questi
fenomeni che ormai devono essere presi in conto anche nella conduzione della
urbanistica della Città. Credo che sia capito che non sono favorevole quindi alla
votazione dell'atto e non parteciperò al voto che seguirà. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io non altre richieste di intervento sulle dichiarazioni di voto. Quindi, allora
possiamo procedere con la votazione della deliberazione così come emendata.

SPOTO Mario (Segretario Generale)
(Votazione per appello nominale)
Presidente, 22 favorevoli.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio Segretario. Con 22 Consiglieri votanti, 22 voti a favore, il Consiglio
approva la deliberazione.

SICARI Francesco (Presidente)
Darei lo stesso esito per l’immediata eseguibilità dell’atto, attendo un attimo, non vedo
contrarietà quindi possiamo procedere dando lo stesso esito all’immediata eseguibilità
dell’atto.
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