Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Innanzitutto, io (incomprensibile) è stata una grandissima intuizione quella della Revisione del Piano Regolatore di cui oggi parliamo solo come un primo step, ma è la dimostrazione che esista una progettazione che, in qualche modo, riesca a riassumere internalizzando, e quindi è un grande lavoro degli Uffici del Comune, di cui io ringrazio tutti quelli che hanno partecipato, e chi, meglio degli Uffici, sa quale sia la situazione del Comune, sappia quali siano state le Varianti, sappia mettere insieme e ricucire questo tessuto sfrangiato delle 300 Varianti Edilizie. Credo che questa intuizione di questo nuovo Piano Regolatore internalizzato sia un riordino, ma anche una visione ed ancora un ascolto dei portatori di interesse, e qui io, veramente, rispedisco al mittente quello che è stato detto sul fatto di non aver ascoltato i portatori di competenze perché con “I Mercoledì del Piano” si è voluto proprio dare un grandissimo spazio iniziale, che temevamo anche che questo spazio iniziale dato portasse poi a non riuscire a chiudere, appunto, il Piano, ma era importante, invece, proprio, ascoltare tutti i portatori di competenze: le Categorie, le Associazioni, tutti quelli che partecipano, appunto, alla Città con le varie competenze. Quindi, un tipo di Urbanistica che vuol fare prossimità, che vuole stare vicino al cittadino, che su città molto costruite - come già è Torino -, in realtà, va ad intercettare quelle che siano le mancanze, quelle che siano le necessità, e quella che sia, appunto, la razionalizzazione degli spazi. Un grosso merito, appunto, è avere avuto questa intuizione di fare questo Piano che ha sortito per il Comune di Torino, tra l’altro, un risparmio di diversi milioni di euro e di cui io vorrei ringraziare personalmente, oggi, l’ex Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Guido Montanari. Una sfida ben impostata che ha messo in collegamento, appunto, tanti operatori. Sul discorso delle grandi opere, credo che tutto il discorso sia ancora aperto; soprattutto sulla questione, lo vorrei dire, della Torino- Lione, c’è anche il nuovo Sindaco ambientalista di Lione che ha espresso un suo parere sull’opera, credo che il Comune di Torino, in qualche modo, si sia già espresso e quindi anche questo argomento direi che è semplicemente pretestuoso. Un’importanza era, appunto, riuscire, in qualche modo, a rivendicare una visione di questa Amministrazione, di questa Consiliatura ambientalista, quindi il ricercare spazi, il ricercare spazio per le agricolture, cercare spazi per una visione di una città verde che reclama i suoi spazi per mantenere quell’identità di città verde perché noi abbiamo una città invidiabile sotto tanti punti di vista e il consumo di territorio sull’edificazione è una di quelle cose che, in qualche modo, snatura sempre e ci porta, appunto, a sottrarre quello spazio di quel verde che abbiamo ancor più imparato ad apprezzare e a vivere proprio nel periodo del Covid e quindi del lockdown, della chiusura. Perché? Perché ci siamo accorti di quanto fosse importante per noi avere il verde vicino. Io credo che questo lavoro abbia dei grandissimi pregi e metta in discussione quello che era, invece, il vecchio metodo, e qui parlerei proprio di un cambio di paradigma, è veramente un cambio di paradigma l’aver rimesso in discussione quei vecchi Piani Regolatori che costavano tantissimo, mettevano in campo dei tempi lunghissimi di ridiscussione e davano, spesso, spazio ai grandi architetti, che prendevano in mano la piantina della città e la giravano, dicevano: “Ma dove sistemiamo le cose?”. Ecco, chi più degli uffici comunali, chi più delle persone che lavorano da anni all’interno dei nostri uffici, è in grado di dire dove mettiamo le cose, chi più delle persone che vivono all’interno della Città, dei portatori di competenze degli ordini professionali, sono in grado di dire dove mettiamo le cose? Ecco, sottrarre alla volontà del singolo, ma invece mettere e diffondere la cultura della progettazione condivisa, credo che sia un grande merito che possiamo, in qualche modo, prenderci. Ci sono due o tre cose su cui io credo che la nostra Amministrazione si possa appuntare delle stelle, una è la mobilità sostenibile, la mobilità dolce, oppure... questo nuovo tipo di individuare e di intendere la mobilità e credo che anche questa del Piano Regolatore, sia una grande opportunità per noi, di far valere una modalità nuova di intendere l’urbanistica, che poi nella declinazione è la piccola urbanistica che vive il cittadino tutti i giorni, e anche su questo io ho inteso che l’Assessore Iaria, nel voler portare avanti un lavoro già intrapreso, abbia invece voluto dare un suo apporto personale su questa parte, e conto, appunto, di aiutarlo nel portare ancora... nel rendere ancora più forte, appunto, quell’urbanistica della prossimità e soprattutto la piccola urbanistica dei luoghi, che rendono i nostri luoghi migliori e soprattutto la nostra qualità di vita migliore. Grazie, Presidente. |