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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-01367
"FUNZIONI DI MONITORAGGIO E DI TUTELA DEL COMUNE DI TORINO A FAVORE DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI RICOVERATE IN RSA" PRESENTATA IN DATA 18 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie. I posti letto RSA a Torino il 31 dicembre 2019 risultavano essere 4.338 in totale
con ospiti sia in regime di convenzione, che ricoverati in proprio. A partire dal febbraio
2019 è stato costituito presso il Servizio Anziani della Divisione Servizi Sociali il
Gruppo lungo-assistenza con il compito di prendere in carico situazioni di anziani
disabili ultracinquantenni con una situazione già definita, ricoverati in RSA e con
provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Nel corso del 2019 sono stati gestiti 428 casi,
prevalentemente di anziani non autosufficienti e residualmente persone disabili e
anziani autosufficienti con provvedimenti di Autorità giudiziaria, precedentemente in
carico ai Servizi Territoriali e trasferiti a livello centrale. Le collocazioni residenziali dei
casi trasferiti erano molto frammentate, gravitando su oltre 90 strutture, di cui 30 site in
Torino. In relazione all’implementazione di posti letto, a seguito di apertura di nuove
RSA, il Gruppo ha iniziato a pianificare il trasferimento di alcuni ospiti a Torino
nell’intento di razionalizzare le prese in carico e migliorare il monitoraggio delle
situazioni, superando progressivamente la dispersione degli inserimenti, laddove anche
la volontà dell’interessato fosse naturalmente favorevole ad un avvicinamento. Rispetto
ai casi nuovi si è cercato di privilegiare, fin da subito, una collocazione in Torino o nella
prima cintura. Per quanto riguarda il punto 2), poiché le modalità di ricovero in RSA
sono differenziate, noi possiamo dar conto delle persone che, autorizzate al ricovero in
convenzione da parte delle ASL, si rivolgono al Comune per richiedere l’integrazione
della retta alberghiera. Nel corso del 2019 hanno richiesto questo intervento 1.139
anziani; di questi, 752 avevano i requisiti previsti dalla deliberazione di Consiglio
Comunale del giugno 2012 per accedere all’integrazione della retta. La spesa annuale
complessiva in capo alla Città per l’integrazione delle rette risulta essere di circa
3.450.000 euro, prevalentemente sostenuta con fondi comunali. Sul punto 3), nella
riorganizzazione, per facilitare e semplificare le interlocuzioni con i presidi, sono state
individuate delle referenze, identificando uno o più operatori a cui fanno capo i singoli
presidi, nell’intento di creare interfaccia stabili con la Direzione Sanitaria e i
responsabili di struttura, rivelatosi poi molto utile questo nel periodo Covid e in genere
apprezzato per la semplificazione nelle comunicazioni. Per dare dei dati relativi del
corso del 2019, sulla scorta delle modalità in atto per rappresentare le attività del
personale in servizio, sono state effettuate circa 180 trasferte fuori Torino per visite
presso strutture o nuovi inserimenti e circa 1.100 servizi esterni in città per visite presso
le strutture, accompagnamenti e vendite (incomprensibile), disbrigo di pratiche per il
tutelato, (incomprensibile), rapporti con i vari Enti, eccetera. Per quanto riguarda i
monitoraggi degli anziani nella struttura avvengono con frequenze diverse in relazione
alla vicinanza della struttura a Torino e al numero di persone inserite, nonché a
particolari esigenze di complessità dei casi. In media nelle strutture cittadine il
monitoraggio avviene con visite a cadenza mensile, fuori città con cadenze, in genere,
bimestrali, salvo emergenze o salvo necessità particolari dell’ospite, segnalate dal
presidio. L’intento di avvicinare, per quanto possibile, i casi in carico a Torino va nella
direzione di contribuire a migliorare l’azione di monitoraggio, concentrando le
situazioni in un numero minore di presidi, instaurando collaborazioni ancora più
proficue a supporto della gestione. Per il quarto punto: a partire dal febbraio 2019, come
ho detto prima, è stato costituito presso il Servizio Anziani della Divisione Servizi
Sociali il Gruppo di lungo-assistenza. All’esito di un bando di mobilità interno,
possiamo dire che questo Gruppo è governato da una posizione organizzativa a
scavalco, quattro educatori professionali esperti, in quanto già dedicati al lavoro sulle
tutele nei territori di provenienza, un assistente sociale, due istruttori assistenziali, tre
operatori sociosanitari con collaborazioni a scavalco di personale amministrativo
ancorché dedicato ad altre funzioni. Resta mantenuta la funzione centrale dell’Ufficio
d’Igiene, che opera in rappresentanza del tutore e cura tutti i necessari raccordi con lo
stesso e l’Autorità giudiziaria nelle diverse fasi del procedimento che riguardano tutte le
persone in carico, beneficiari della misura di protezione, e che, fin dall’avvio, ha
collaborato, attraverso la funzione di PO dedicato e tutto il personale, ad accompagnare
il passaggio dei casi dal territorio al nuovo Gruppo individuato, mantenendo, invece, il
coordinamento degli Educatori alle Tutele a livello territoriale, le cui competenze, a
seguito della riorganizzazione, riguardano i casi di tutelati o ASO che vivono nel loro
domicilio. Grazie.

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