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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-01367
"FUNZIONI DI MONITORAGGIO E DI TUTELA DEL COMUNE DI TORINO A FAVORE DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI RICOVERATE IN RSA" PRESENTATA IN DATA 18 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Artesio, presente.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Due premesse: la prima, l’acquisizione in forma scritta della risposta fornita
dall’Assessora Schellino; la seconda: la necessità, che formalizzerò, di continuare ad
approfondire l’argomento in Commissione Consiliare dedicata. Mi permetto, al
momento, soltanto due osservazioni: già da questo particolare osservatorio, che è quello
dell’attività di vigilanza, noi rileviamo una delle problematiche che avremmo potuto, in
modo più programmatico, analizzare e sulle quali fare delle proiezioni, relativamente
alle modalità di ricovero in RSA da parte della popolazione torinese, e riguarda la
dislocazione dell’offerta e la necessità della implementazione dell’offerta nella città di
Torino, cosa che viene fatta normalmente attraverso le ultime manifestazioni di
interesse in ragione di Varianti Urbanistiche o di concessioni patrimoniali perché risulta
essere questa una delle funzioni più appetibili e garantite dal punto di vista degli
investimenti, ma che, come molti in Consiglio Comunale hanno sottolineato, dovrebbe
essere accompagnata da un’adeguata preoccupazione di qualificazione delle
caratteristiche organizzative di queste residenze sociosanitarie. La seconda questione,
che mi pare emerga in modo rilevante, è quella riferita alle modalità con le quali viene
effettuata la vigilanza, che mi pare vadano distinte, dalla risposta che ho ascoltato, su
due canali: uno, riguarda la gestione delle condizioni di tutela, che ha un nucleo
professionale dedicato e che può variare dalla tutela dei minori, alla tutela delle persone
incapaci, alla tutela delle condizioni di non autosufficienza; l’altro, è quello riferito alle
vigilanze che devono essere effettuate rispetto alla qualità delle condizioni di
trattamento delle persone che vengono ricoverate in RSA, che qui mi viene detto:
“Anche a seguito dei provvedimenti di riorganizzazione, viene effettuata con cadenza
mensile”. Ora, tutti noi, quando abbiamo discusso in seno al Consiglio straordinario
aperto delle condizioni delle persone non autosufficienti e disabili gravissime ricoverate
in RSA durante il periodo del Covid e delle problematiche, nonché delle
preoccupazioni, nonché delle esposizioni al rischio che tutti abbiamo commentato,
abbiamo anche sottolineato, accanto a delle questioni di debolezza strutturale della
qualità sociosanitaria e alla necessità di riformarla, attraverso la revisione di delibere
regionali, la necessità di un diverso, più intenso, controllo sociale, relativamente alla
qualità della vita di queste persone all’interno delle strutture stesse. Ora, mi pare che la
risposta che qui ci è stata data - ma da questo punto di vista assumo che si tratta di una
risposta che era stata formulata guardando ad un’attività svolta in condizioni ordinarie
che non poteva ancora tenere conto di tutte le debolezze e di tutti gli aspetti da chiarire e
da migliorare, che sono stati resi evidenti durante la condizione dell’emergenza -,
l’attività di vigilanza, dicevo, ha una caratteristica periodica forse non frequente come
dovrebbe essere; certo, la scadenza mensile può essere giudicata ragionevole dal punto
di vista del governo di una situazione ampia e complessa come quella dei numerosi casi
del Comune di Torino, ma non abbiamo ragionato in merito alla qualificazione di questa
vigilanza mensile. Vale a dire: cosa andiamo a verificare? Le condizioni dell’ospite in
merito allo stato di salute, i parametri di funzionamento dei rapporti di organico in
rapporto al numero delle persone ospitate. Quali sono gli elementi sensibili, sensibili per
le persone, perché, ovviamente, il nostro compito come Amministrazione pubblica è
quello della qualità della vita delle persone, quindi quali sono le condizioni sensibili che
dovremmo misurare, riferire, monitorare? Sempre di più, mentre mi avventuro in questa
situazione, mi rendo conto sarebbe necessaria quella famosa Commissione di
approfondimento che in alcuni Consiglieri abbiamo ritenuto di dover insistere per
insediare e far agire. Quindi, da questo punto di vista, credo che le Unità di Vigilanza
abbiano bisogno di essere integrate con altri componenti, con le componenti sociali,
magari professionali, ma designate dalle componenti sociali che consentono a tutti noi
di prenderci cura di quella fascia sensibile di popolazione. Ho finito, grazie.

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