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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 28
ORDINE DEL GIORNO 2020-01424
(ODG N. 17/2020) "NO ALL'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA" PRESENTATA IN DATA 26 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA SGANGA. [Testo coordinato]
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il punto 10 del nostro Ordine dei Lavori, l’ordine del giorno
meccanografico n. 202001424/002, presentato dalla Capogruppo Sganga e sottoscritto
da altri Consiglieri, che ha come oggetto:

“No all’annessione della Cisgiordania”

SICARI Francesco (Presidente)
È stato presentato un emendamento dalla Consigliera Pollicino, anticipo già la richiesta
di capire se si potrà poi mettere in votazione eventualmente un testo coordinato. Lascio
la parola al proponente, la Capogruppo Sganga. Prego, ne ha facoltà.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Non è la prima volta in questo mandato che il Consiglio Comunale
si esprime su questioni di politica estera e in particolare sul conflitto israelo-palestinese.
Oggi discutiamo un ordine del giorno che nasce accogliendo un appello delle tante
associazioni (incomprensibile) che si sono mobilitate...

SICARI Francesco (Presidente)
Capogruppo, un attimo. Mi spegnete il microfono del Capogruppo Ricca? Prego,
Capogruppo Sganga.

SGANGA Valentina
Dicevo che quest’ordine del giorno nasce raccogliendo l'appello delle tante associazioni
e organizzazioni (incomprensibile). Non ce la faccio, Presidente, continuano ad
accendere i microfoni.

SICARI Francesco (Presidente)
Per favore, spegnete tutti i microfoni, tranne quello della Capogruppo. Prego,
Capogruppo Sganga, proceda. Capogruppo Sganga, può procedere, attivando il
microfono.

SGANGA Valentina
Mi sente, Presidente?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento.

SGANGA Valentina
Riprendo. Dicevo, appunto, che è un atto che nasce, su spinta, per raccogliere quello che
è l’appello delle tante associazioni che si sono mobilitate per il rispetto dei diritti umani
in Palestina e soprattutto affinché si scongiuri l’annessione di circa il 30% della
Cisgiordania al territorio israeliano. (Incomprensibile) doveva partire il primo luglio,
motivo per cui questo ordine del giorno è stato mandato in Aula con richiesta di articolo
93, un’annessione che almeno in quella data è stata scongiurata, ma se perfezionata
andrebbe a ridurre il territorio palestinese a delle piccole enclave circoscritte dal sistema
di checkpoint e dal muro di separazione, lasciando di fatto quelle terre senza alcun
legame territoriale con il mondo esterno. Quindi quest’atto si rivolge principalmente al
Governo italiano, chiedendo delle misure concrete e delle iniziative coraggiose
(incomprensibile). Abbiamo già avuto delle prese di posizione e dei richiami al rispetto
del diritto internazionale da parte del Governo italiano, penso soprattutto al Ministro Di
Maio, ma anche da parte dei vertici europei e del Segretario Generale dell'ONU. Quello
che servirà in futuro è evidentemente un passo in più rispetto ai soli ammonimenti e non
assistere più attoniti e inermi ad una storia che in quei territori si ripete e si ripete
sempre uguale ed è una storia spesso di oppressioni, è una storia di violazione dei diritti
umani. Allora vorrei leggervi una parte della dichiarazione che è stata rilasciata dai
47 esperti della Commissione dei Diritti Umani dell’ONU il 16 giugno scorso, proprio
relativamente a quest’annessione e quello che ci dicevano è che l’annessione dei
territori occupati è una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e della
Convenzione di Ginevra ed è contraria alle norme fondamentali più volte affermate dal
Consiglio di Sicurezza e dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per queste
ragioni mi auguro che il Consiglio Comunale approvi questo atto e che il nostro
Governo e la comunità internazionale si muovano davvero per porre immediatamente
fine ai piani di annessione e affinché appunto si guardi tutti insieme ad un Mondo più
giusto, più civile, per continuare a credere che le vite, tutte le vite, devono essere
salvate. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Sganga. Adesso procediamo con gli interventi. Ho prima la
Vicecapogruppo Pollicino. Prego, ne ha facoltà.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, incontrando a
Gerusalemme il suo omologo israeliano Gabi Ashkenazi ha ribadito con chiarezza: “noi
continuiamo a sostenere la soluzione dei due Stati”. Tale posizione è condivisa anche
dalla maggioranza del Parlamento europeo. L’Alto Commissario ONU per i diritti
umani, Michelle Bachelet, definendo il progetto israeliano illegale totalmente ha
evidenziato che le onde d’urto del piano annessioni dureranno per decenni. L’infinita
questione medio orientale sembra dimostrare che fare la guerra è facile, mentre è molto
più difficile fare la pace, vale a dire la pace come esito consapevole e condiviso di una
volontà comune tra due parti che smettono di affrontarsi, ma cominciano a confrontarsi.
Ora, il piano israeliano - statunitense, diretto più che da Trump, dal genero di Trump,
conferma che una pace imposta e soprattutto asimmetrica non ha futuro. D'altronde il
10 giugno di quest'anno lo stesso pronunciamento della Corte Suprema di Israele ha
annullato come incostituzionale la Legge del 2017 che avrebbe legalizzato gli
insediamenti ebraici in Cisgiordania, costruiti su terra privata palestinese e sempre
perseguita dal Governo Netanyahu. Occorre peraltro evitare di definire la bulimia
territoriale di Israele come un atto di razzismo, per quanto non vi sia dubbio che
un’azione unilaterale possa creare vere forme di apartheid in quei territori. L’astenersi
da simili definizioni conviene proprio per non limitare la capacità democratica interna
allo Stato di Israele di contestare e criticare determinate scelte governative e al tempo
stesso per non offrire al mondo arabo, non democratico, di utilizzare la questione
palestinese in modo strumentale e antisionista, perché per riprendere un proverbio arabo
che tanto piace ad un grande cronista de La Stampa di Torino, Igor Man: “Se bastoni
sempre il cammello prima o poi ti morde”. Da queste considerazioni è scaturito
l’emendamento da me presentato all’oggetto dell’ordine del giorno. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Vicecapogruppo Pollicino, adesso ho con ordine il Capogruppo Napoli.
Prego, ne ha facoltà.

NAPOLI Osvaldo
Presidente, io non voglio deludere la Consigliera Pollicino, come gli altri Consiglieri,
ma io ritengo che siano argomenti che non competono al Comune di Torino, come non
competono a nessun altro Comune.

SICARI Francesco (Presidente)
La sento molto male, Capogruppo, si sente molto male.

NAPOLI Osvaldo
Mi sente?

SICARI Francesco (Presidente)
Ora meglio. Prego.

NAPOLI Osvaldo
Le dicevo che sono argomenti che non compete al Comune di Torino, come non
compete a nessun altro Comune. Io preferirei parlare dei problemi di Torino, come si è
sempre parlato, ci mancherebbe, sono profondamente rispettoso, ma quando sento i
Comuni che si mettono a parlare di Trump o si mettono a parlare di Israele o si mettono
a parlare di tutto e di più in politica estera, io lascerei a chi deve fare la politica estera ed
è competente in politica estera, a decidere nel bene o nel male chi ha ragione, chi ha
torto, oppure per dare un giudizio. Abbiamo un Ministro che, in alcuni casi, si sta
muovendo, direi, in maniera più che mai corretta a livello mondiale: visite in Libia,
visite in altro, e compete al Governo decidere qual è la linea più appropriata. Sarà poi
l’Opposizione all’interno del Parlamento a dare un giudizio, ed io credo che siano
argomenti, mi permetta, con profondo rispetto e buona educazione, che non hanno nulla
a che fare con le vicende di Torino. Torino, tra parentesi, mi pare che si sia gemellata
con qualche città israeliana, ma ripeto io non entro in merito a chi ha ragione e chi ha
torto, dico soltanto che l'argomento è inappropriato rispetto alle problematiche del
Consiglio Comunale. Io faccio parte e ho sempre fatto parte più o meno nei miei 20 anni
di Parlamentare della Commissione Esteri della Camera, come lo faccio in questo
momento, ecco quindi io dico soltanto che, ripeto, non è appropriata una discussione di
questo genere. Lasciamo queste discussioni a chi compete. Io credo che il cittadino
torinese abbia piacere di sentire dibattere i problemi di Torino nel bene e nel male, ma
che questi grandi obiettivi a livello mondiale, ripeto, di parlare della più grande politica
estera con nomi altisonanti non sia corretto che li faccia il Comune di Torino, come un
altro Comune. Quindi, io direi di rimanere coi piedi per terra e di parlare dei nostri
problemi senza entrare nei problemi di massima altezza, che competono ad altri. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Napoli. Ora il Capogruppo Ricca, prego ne ha facoltà.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Beh, come non dare ragione al Consigliere Capogruppo Napoli
anche perché mi permetto di dire che è davvero sorprendente come in un breve atto così
si possono sommare così tante inesattezze frutto di un misto di non conoscenza e
violenza ideologica. Cominciamo da un breve ripasso di storia che credo non faccia
male. I territori oggetti del Piano di pace di Trump non sono territori palestinesi, erano
territori occupati dalla Giordania a seguito della guerra del 1948, che conquistati da
Israele a seguito della vittoria nella guerra di difesa del 1967. Al contrario di quello che
succede storicamente in tutte le guerre, Israele non ha annesso questi territori, ma li ha
mantenuti oggetto di trattativa infatti da un punto di vista diplomatico sono chiamati i
territori contesi, nessun trattato internazionale ha mai definito quei territori come
palestinesi. A questo punto, chiarito primo errore alla base dell’inesatta e falsata
ricostruzione della proposta della collega, passiamo al Piano Trump il quale intendo
Presidente Trump rappresentava l'unico vero motivo della pioggia di critiche al Piano
stesso, perché se guardiamo i contenuti dovrebbe essere chiamato Piano Rabin. Il Piano
Trump ricalca infatti quasi perfettamente il disegno di Rabin per i territori e la valle del
Giordano, i territori sono stati suddivisi in 3 zone: a) sotto l'autorità palestinese e vi si
trovano tutte le città; b) sotto il controllo congiunto di Israele e ANP; c) sotto il
controllo israeliano; questa suddivisione è stata firmata da Arafat. Nella zona c ci sono
degli insediamenti israeliani circa 450.000 persone che i palestinesi hanno già dichiarato
che non ammetteranno mai come loro possibili cittadini e su questo qualche discussione
potremmo anche farla. Questi insediamenti sono perfettamente legali al contrario di
quelli che sostiene la collega, proprio perché rispettano gli accordi di Oslo. Per quanto
riguarda i trasferimenti forzati di popolazione verrebbe da sorridere se non ci fosse da
piangere perché l'unico trasferimento forzato di massa è stato quello effettuato da
Sharon nei confronti degli israeliani che vivevano nella Striscia di Gaza con gli effetti
che tutti oggi noi ben conosciamo. Gaza è diventato una centrale del terrorismo in mano
a una banda criminale legato ai Fratelli Musulmani Hamas. Detto questo precedente
nessun Piano potrà né prevedere un trasferimento di massa degli israeliani che vivono
nella zona c, infatti non lo prevede nessuna bozza di accordo che sia stata mai discussa.
Israele quindi passerebbe dall'amministrazione civile e non militare come oggi e solo il
50% di quella zona c, insieme alla valle del Giordano una specie di autostrada contro
eventuali invasioni arabe si arriva al 30% del territorio. Il 70% dei territori contesi viene
destinato dal Piano americano al futuro Stato palestinese con finanziamenti di
50 miliardi di dollari e SOP territoriali che li vadano a compensare, in quattro anni
dovranno (incomprensibile) sulla strada dei diritti umani e della democrazia. Di fronte
quindi alla mora di menzogne riversate su questo Piano qual è l'accusa? Il Piano
bloccherebbe il dialogo e il processo di pace che porti due Stati per due popoli? Forse
questa critica andrebbe rivolta alla leadership palestinese che da tempo ha optato solo
per quella macchina della propaganda estremamente redditizia per il ristretto gruppo di
comando, molto meno per la popolazione palestinese mi verrebbe da dire che da anni
non parlano con Israele, il Piano invece prevede proprio due Stati per due popoli e
ripeto nessuna posizione di territorio che non si è già stata sancita dagli accordi di Oslo.
Chi è che protesta in Israele? Guarda caso sono proprio i detti coloni che sostengono
che questo Piano li lascerà isolati e in pericolo, insomma, proprio quell’estrema destra
che secondo la male informata collega sarebbe al Governo in Israele, forse bisognerebbe
capire come sono andate le ultime elezioni. Ovviamente tutti i soggetti ormai rilevanti
ed esclusi da tempo dalle trattative serie per i numerosi scandali che hanno colpiti:
Unione europea e ONU hanno protestato cercando così di ottenere visibilità, la realtà è
solo una come già nelle passate e nelle prese di posizione dell'ONU e delle sue agenzie
negare qualsiasi legittimità della storia ebraica in Israele. La leadership palestinese
fonda il suo ostentato finanziamento su quelle bugie e per questo hanno rifiutato
qualsiasi proposta di pace avanzata che fosse da Rabin, Peres, Barak, Olmert e
Netanyahu. Io mi permetto di dire che c’è un nome per questo, si chiama antisemitismo
e come ci ricorda anche l'ex Presidente della Repubblica Napolitano potete anche
travestirlo antisionismo per dare una parvenza di legittimità politica al vostro odio, ma
sempre antisemitismo rimane. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Albano. Ne ha facoltà.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Io brevemente soltanto per ringraziare invece la Capogruppo Sganga
della presentazione di questo atto che io condivido, credo che noi come Consiglieri
Comunali, ma anche come cittadini comunque impegnati in politica abbiamo il diritto,
ma anche il dovere credo di leggere i fatti del nostro tempo e di interpretarli e di
schierarci anche da una parte piuttosto che dall'altra. Credo che in politica sia sempre
giusto comunque prendere una posizione e fare finta che le cose non accadano e non
avvengono non è sicuramente un qualcosa che mi appartiene insomma, quindi io
ringrazio ancora per quello che è stato fatto per l’atto presentato da Sganga e voterò a
favore ovviamente.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Consigliere Versaci.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. No, intervengo perché questo è un argomento che soprattutto in
Italia non si può mai toccare nel senso che quando qualcuno si permette di criticare
delle scelte che prende lo Stato di Israele viene subito bollato come antisemita questo è
il classi… e il vecchio gioco che si fa, che fanno che fa una parte dalla comunità anche
ebraica purtroppo, però io scindo le due cose. Non c'entra assolutamente nulla
l’antisemitismo, anzi antisemitismo è una cosa non c'entra niente con criticare delle
scelte politiche di uno Stato che è in questi, in questi anni diciamo negli ultimi quaranta,
cinquant’anni secondo me ha fatto sempre delle scelte per me sbagliate. È facile bollare
il popolo palestinese come terrorista anche se poi fa sorridere perché se mettiamo a
paragone i due popoli e mettiamo la forza sia economica che anche sotto il profilo
militare dire che quelli son terroristi mentre gli altri sono i buoni fa abbastanza
sorridere. Poi ovviamente in Italia purtroppo, ripeto, c’è questa cattiva abitudine in
questi anni abbiamo votato diversi atti presentati anche da alcuni colleghi, mi ricordo un
atto della collega Artesio che il giorno dopo subito ha scatenato l'ira della comunità
ebraica, che faccio veramente fatica a comprendere le motivazioni perché fino a prova
contraria io mi sento in diritto e anche in dovere di criticare delle scelte che fanno dei
Governi e non per una questione religiosa, ma sulla questione puramente politica,
esattamente come chi critica il Governo italiano su alcune scelte io mi permetto di
criticare alcune scellerate decisioni che il Governo israeliano in questi anni ha preso e
continua a prendere andando in barba a tutte le regole, meno male che c'è l'ONU che lo
dice non sono quattro diciamo fanatici grillini o anarchici insurrezionalisti. Per fortuna,
ripeto, c’è la comunità internazionale che si sta muovendo speriamo, speriamo che forse
possa cambiare in quel pezzo di terra qualcosa perché è evidente che Israele è sempre
stato… il Governo di Israele è sempre stato tutelato anche quando ha fatto scorrettezze
incredibili anche a livello militare, quindi questo è un atto che si vota lo dico al
Capogruppo Napoli purtroppo ogni tanto bisogna prendere anche delle posizioni
politiche anche se non sono di diretto interesse della Città, la Città può prendere delle
posizioni è una vecchia discussione che si fa se è giusto o meno discutere di cose che
esulano di fatto dalle competenze del Consiglio Comunale. Ci sono gli ordini del giorno
che prevedono questo quindi ogni tanto può succedere di discutere questi, io
ovviamente voterò convintamente a favore dell’atto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio. Capogruppo Artesio ne ha facoltà.

ARTESIO Eleonora
Mi sente ora?

SICARI Francesco (Presidente)
Ora sì, la sento.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Dicevo, stiamo attraversando un momento nel quale ciascuno, nelle esperienze
individuali e nell'esperienza di comunità ed i Paesi, ha compreso la reciproca
interdipendenza e quindi credo che ci sentiamo tutti più coinvolti e più responsabili
delle questioni che riguardano anche altre parti del Mondo. Sono per altro
profondamente consapevole del fatto che stiamo parlando di una questione che anche
nel nostro dibattito ha radicalizzato dei posizionamenti e io credo che proprio in
funzione della responsabilità da cui partivo dobbiamo dire ciascuno la propria parte di
valutazione di queste situazioni. Intanto si diceva lasciate adottare i giudizi di politica
estera a chi ne ha la competenza, cioè ai Parlamenti e questo ordine del giorno
ovviamente si rivolge al nostro Parlamento, io voglio però dire che è un ordine del
giorno che nei contenuti ha trovato già delle espressioni importanti di quei livelli
parlamentari penso all’espressione del Parlamento belga, penso all’espressione dei
deputati europei, ma non è sulle relazioni tra Stati che io mi vorrei soffermare, ma è
sulle relazioni tra comunità dei diversi territori e su quello che comporta nella vita di
queste comunità una decisione di annessione, quale quella richiamata e paventa
nell'ordine del giorno e le modalità in termini di conseguenze che potrà produrre. Non lo
dico con le parole di una Consigliera Comunale che potrebbe essere incompetente, lo
dico con le parole di quei numerosissimi docenti di studi ebraici e di numerosissimi
giuristi che hanno evidenziato come le condizioni che deriveranno costituiranno veri e
propri regimi giuridici differenti: uno per gli ebrei, uno per gli arabi. Due diversi regimi
giuridici che non attengono a due diverse modalità statuali per due differenti popoli, ma
tengono, all'interno di una stessa identità statale, a modalità di trattamento diverso per
quello che riguarda l'accesso e le risorse territoriali a cominciare da quelle idriche e a
quello che concernerà un trattamento de jure, di diritto estremamente differenziato, che
oltre ad essere iniquo per chi lo subisce introduce anche una polarizzazione tra
comunità, cioè esattamente quando si rimprovera laddove chi solleva questi temi di
collocarsi in una logica di schieramento e quindi in una logica di conflittualità è invece
la preoccupazione alla base di chi presenta ordini del giorno come questi. Quella della
previsione di annessione della Cisgiordania oltre ad essere un elemento, dal mio punto
di vista criticabili sul piano della politica di una nazione, lo è dal punto di vista del
diritto generale e delle conseguenze relative al clima sociale che altri hanno richiamato
già come elementi di preoccupazione. Credo che questa sensibilità intima, perché
docenti di studi ebraici quindi persone appartenenti profondamente all'evoluzione
storica di quella realtà, ma nello stesso tempo così sensibile e così responsabile e così
rigorosa nel segnalare la violazione di una condizione di diritto primario che è quello
dei diritti umani, debba tutti quanti farci riflettere e debba farci trovare tutti nella
condizione di dover prendere la parola. Hanno preso parola in modo molto più forte e
devo dire esponendosi molto di più di quanto facciamo noi Consiglieri Comunali di una
città con un ordine del giorno a quegli stessi relatori, quegli stessi studiosi che hanno
chiesto di non trovarsi nella posizione, in quanto comunità ebraica, di dichiarare
un'identità culturale distinta da quella di Israele quando vedono Israele praticare le
politiche che noi qui chiediamo e speriamo possano essere sventate e sulle quali
chiediamo un intervento del Governo italiano. Quindi, proprio partendo da un clima che
dovrebbe unirci che è appunto quello del rispetto dei diritti delle persone e della
possibilità di influenzare gli Stati e le politiche e in quella direzione credo che
dovremmo fare tutti lo sforzo di superare i radicamenti delle appartenenze delle proprie
formazioni e comprendere la sostanza profonda e rischiosa di questa situazione, quindi
io voterò a favore dell'ordine del giorno.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Vicepresidente Ferrero.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, grazie Presidente. Anche io nel volere dare contezza del mio voto che sarà
assolutamente favorevole credo che il Consiglio Comunale abbia svolto un percorso di
consapevolezza su questa questione. È una questione che ci riguarda perché ci riguarda
la pace di questi luoghi e il superamento dei conflitti è una costruzione che porta
attraverso anche l'opinione di un piccolo che neanche tanto piccolo Comune come
Torino. Sappiamo che sottesi a differenze di orientamento religioso in realtà esista un
conflitto sulle risorse, sul controllo per esempio dell’acqua che è una risorsa che sarà nel
prossimo futuro e come è già stata definita più volte “l'oro blu”, sappiamo che vanno
difesi i diritti umani la difesa di coloro che hanno meno voce e quindi la possibilità di
creare. Io credo che ci sia una liaison forte con la mozione della Consigliera Artesio
credo fosse di due anni fa, una liaison forte sulla creazione appunto di corridoi
umanitari che sono anche di opinione e abbiamo bisogno di dare dell'opinione… la
comunità europea deve dare delle opinioni su questa vicenda perché probabilmente gli
attori, che in questo momento sono in conflitto, hanno radicato in modo esponenziale il
loro proprio confitto e non sono in grado probabilmente di riuscire a trovare delle
soluzioni. Ecco, forse è un impegno, anzi io credo che non è forse, è un assoluto
impegno a volere dare risalto a e dare un'opinione sulla vicenda che ha bisogno di essere
risolta, ma la risoluzione non passa attraverso azioni muscolari, non passa attraverso
azioni di inasprimento di conflitto, ma passa attraverso una serie, l'ha detto bene devo
dire la Consigliera Artesio, di posizioni politiche che devono assumere le due parti. Io
credo quindi che se opportuno, assolutamente opportuno questo atto, io ringrazio la mia
Capogruppo di averlo svolto sono firmataria anche io di questo atto e credo che l'intento
sia sostanzialmente quello di voler trovare e aiutare una soluzione pacifica perché è
un'area che purtroppo lo sappiamo c’è troppa sofferenza e troppo rancore perché le parti
riescono a trovare da sole una soluzione. C'è bisogno di una mediazione internazionale,
c'è bisogno veramente di opinione pubblica che si esprima e quindi l’argomento andava
trattato e soprattutto in questa situazione, diciamo, nuova andava ribadita una posizione
dell’interno Comune di Torino. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Io non ho altri interventi al momento da parte dei Consiglieri.

SICARI Francesco (Presidente)
Procederei allora con la votazione, metterei in votazione il testo coordinato, chiedo al
Segretario di procedere con l’appello nominale per la votazione. Grazie.

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
Stiamo votando?

SICARI Francesco (Presidente)
Stiamo votando l’ordine del giorno…

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
L’ordine del giorno del razzismo, giusto?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì. Sull’annessione… (audio disturbato).

FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale)
(Votazione per appello nominale).
24 favorevoli e 2 contrari, compresa la Consigliera Ferrero.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, quindi con 26 Consiglieri votanti, 24 voti a favore e 2 voti contro, il
Consiglio Comunale approva l'ordine del giorno.
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