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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Ma ne userò meno e lascerò al mio Capogruppo i minuti rimanenti. A me dispiace che
l'Assessore Rolando non abbia nulla da dire…

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Questo non lo possiamo sapere. Ad ogni modo mi dispiace che l'Assessore Rolando non
abbia nulla da dire, non ha nulla da dire a noi, non ha nulla da dire ai lavoratori che il
13 giugno gli avevano chiesto un incontro, evidentemente, non ha avuto il tempo,
perché preso da altre priorità, ma questo sicuramente rappresenta una grandissima
differenza rispetto all'approccio che questa Amministrazione ha sempre avuto in casi
come questo e può piacere, a me non piace, ma questa differenza di approccio è stato
uno degli elementi che ha condizionato anche la nostra postura, la mia personale rispetto
a questo provvedimento. In secondo luogo mi dispiace che non abbia nulla da dire,
rispetto alle tante domande che abbiamo fatto dopo due Commissioni Consiliari e un
dibattito in Consiglio Comunale, ancora nessuno è stato in grado di dirci, se è così come
a valle della ricognizione e non potrebbe essere altrimenti questa deliberazione deriva
da una ricognizione, quindi da una lettura politica delle società partecipate dal perimetro
della Città di Torino ai sensi del Testo Unico delle società partecipate o se come alcuni
colleghi Consiglieri ci hanno più volte spiegato, questa è una scelta per fare cassa. Nel
primo caso è sbagliato, perché ci sono degli elementi esimenti che sfilano alla
ricognizione le società d’interesse generale, soprattutto quelle che garantiscono dei
servizi pubblici, se il tema è fare cassa, ne prendo atto, dico soltanto che ci sono altri
modi per fare cassa e che nel momento storico che stiamo vivendo c'eravamo tutti
quanti sforzati di chiedere al Governo un intervento straordinario e siccome questo
intervento straordinario ci sarà, motivo in più per trovare altri modi per recuperare
risorse. Mi dispiace che l’Assessore Rolando non abbia nulla da dire rispetto
all’aggiornamento al valore reale, oggi come diceva la collega Grippo, come ha
riportato la collega Patriarca, il collega Lo Russo, si è superata l'asticella, è un'asticella
grossa, per questo che io la chiamerei la barra, si è superata la barra e questa barra e
questa delibera barra in qualche modo, produce, inevitabilmente, il fatto che non si
possa più tornare indietro. La collega lo ha detto pochi minuti fa, la differenza rispetto
al passato, lo sappiano i colleghi che stanno per votare con la mano destra questa
delibera, che questo processo è irreversibile, mentre avrebbe potuto,
un'Amministrazione, soprattutto se è caratterizzata da una visione strategica, da una
caratterizzazione utile in termini di visione della gestione delle società partecipate,
avrebbe potuto comportarsi in tanti altri modi non c'è uno straccio di pianificazione, di
strategia, di definizione di priorità, non c'è nessun aggancio valoriale, non c'è nulla
nell’approcciare il tema società partecipate. Sono considerate nel modo più bocconiano
del termine, delle società, sono…, non sono strumenti considerati strumenti o
articolazioni della Pubblica Amministrazione, non sono degne, queste nostre società
partecipate di un indirizzo politico, chiaro, riconoscibile. Le pulsioni alle privatizzazioni
sono un topos, un luogo comune della Pubblica Amministrazione, con il collega Lo
Russo e gli altri, in più di una circostanza abbiamo assunto posizioni, certo scomode
alla politica, ma soprattutto scomode a chi spingeva per privatizzare, non lo sanno i
colleghi presenti in Consiglio Comunale, ma vi fu un momento storico in cui si voleva
privatizzare GTT e fu proprio un posizionamento politico, non ho bisogno di
rivendicare appartenenze, fu un posizionamento politico ad evitare quella
privatizzazione, perché si riconosceva il valore dell'interesse pubblico di quel servizio e
oggi noi ribadiamo il valore pubblico dello stesso, lo stesso valore pubblico per un altro
servizio. Lo ripeto, ci piacerebbe che l'Amministrazione valutasse quanti farmaci
equivalenti si sono venduti nelle nostre farmacie al posto di quelli di marca, quante
volte è stato consigliato ed è consigliato ai clienti di non eccedere con l'abuso dei
farmaci, quante volte è stata misurata gratuitamente la pressione alle persone anziane, ci
piacerebbe che si riflettesse sulla localizzazione, perché la scelta di quelle… della
localizzazione delle farmacie comunali non era una scelta caratterizzata da un indirizzo
economico finanziario, ma era una scelta utile a soddisfare i principi di prossimità, di
capillarità e di distribuzione omogenea sul territorio. Domani, da domani qualunque
nuova apertura o qualunque chiusura sarà condizionata solo ed esclusivamente dai
criteri di redditività, la redditività con la delibera barra di oggi diventa il principio
ispiratore della Pubblica Amministrazione a Torino, della Città di Torino. Con questa
delibera dismettendo la residua quota del 20% non si esercita nessun indirizzo politico,
ma di fatto si avvia un processo irreversibile al quale non si potrà, dal quale non si potrà
retrocedere. Mi dispiace, che se ne macchino, diciamo, di questa scelta alcuni colleghi,
la cui stima, ovviamente, nei confronti dei quali rimane immutata, ma che perdono
sicuramente di credibilità nel momento in cui fanno esattamente quello che io non avrei
mai pensato facesse un'Amministrazione del genere, basata su presupposti che erano
tutt'altri all'inizio di questo mandato e ancor prima nella retorica preelettorale. Sono
particolarmente dispiaciuto del fatto che le farmacie comunali non avranno da adesso in
poi la possibilità di aiutare i meno abbienti, perché non ci sarà, se non calati dall'alto e
non per una scelta di marketing studiata a tavolino, non ci sarà nessuna scelta orientata
in questo senso, mi dispiace che il Consiglio Comunale non avrà più nessun ruolo
nell’orientare o condizionare o interpellare i farmacisti della Società Farmacie Comunali
di Torino e se lo farà, lo farà con maggior difficoltà rispetto a quella che ha già
incontrato, già palesato un Consigliere di Maggioranza durante la giornata di oggi
nell'occasione di una Commissione Consiliare, capisco il suo imbarazzo, sappia che il
suo imbarazzo sarà ancora maggiore nel prossimo futuro dopo questo voto. Qualunque
scelta di riduzione della quota pubblica è sempre stata accompagnata da un'innovazione
che garantisse comunque un equilibrio, che tendesse comunque a garantire uno sforzo
utile finalizzato al controllo pubblico, la carta di qualità dei servizi nacque in un
dibattito con queste caratteristiche. La necessità di dotarsi della 231 nacque nel 2008
durante un dibattito di questa…, con le stesse caratteristiche di oggi, il piano di
sorveglianza sanitaria fu presupposto per riflettere sulla gestione di TRM e su tutto
quello che avrebbe potuto essere in relazione alla società, con la società IREN o a tutti
gli altri che avrebbero potuto manifestare un proprio interesse. Da tutti i dibattiti che
hanno sempre visto, ripeto, il coinvolgimento almeno dei lavoratori e laddove si è
potuto anche un dibattito più pubblico, è nato qualcosa, dal dibattito di oggi non è nato
nulla. È nata, perché si è riproposta con la stessa strumentalità una contrapposizione
sterile, inutile che di certo non ha fatto fare dei passi in avanti a questa
Amministrazione. Non possiamo quindi che dispiacerci del fatto che la tutela generale
della salute, l'interesse pubblico perdono ulteriore valore all'interno della nostra
Amministrazione e io ci tengo che rimanga a verbale, che questa scelta irreversibile con
questa delibera barra, con questa delibera asticella in qualche modo segna e segnerà
profondamente, io credo, il futuro e la percezione di questa Amministrazione,
soprattutto per chi ci osserva, forse un po’ incuriosito, forse un po’ stupefatto o forse
anche un po’ scocciato, in un dibattito che è vero, è stato surreale, ma perlomeno in
alcuni tratti abbiamo cercato di qualificare con argomentazioni che potessero essere,
spero, comprensibili e intellegibili ai più. Grazie.

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