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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
CURATELLA Cataldo
Sì, grazie Presidente. Allora, come è stato più volte ricordato, noi stiamo discutendo
della dismissione delle restanti quote del Comune di Torino, 20%, ad accezione di
quell’1% che dovrebbe rimanere in quota alla Città, a valle della deliberazione n. mecc.
201405110 che fu discussa il 12 novembre 2014, che era la delibera, nella precedente
Amministrazione, che ha ridotto dal 51% all’attuale 20% la parte, diciamo, di
competenza della Città di Torino, ed è interessante notare un paio di aspetti: un primo
aspetto è che, almeno, all’epoca, quella delibera precedette la gara, infatti si chiamava
già nel titolo “indirizzi di gara” e il bando venne emesso solo dopo l’approvazione del
Consiglio Comunale avvenuta il 12 novembre 2014, ma è interessante andare a leggere
gli interventi che ci furono in Consiglio Comunale in quel periodo da parte di quello che
era all’epoca uno dei rappresentati del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale e
che, attualmente, diciamo, sale all’onore delle classifiche nazionali, che abbiano valore
o meno, sul fatto che all’epoca ci fu anche una Commissione con quello che sarebbe
potuto (incomprensibile) con il socio privato e, durante la Commissione, ci fu un primo,
diciamo, scontro tra quello che è l’intento privato e quello che… cioè, di quello che è
l’interesse privato e quello che è l’interesse pubblico, ovvero che l’interesse pubblico
era di mantenere la funzione sociale rappresentata dalle Farmacie e quindi era il motivo
per cui restava questa quota del 20%, ma l’interesse privato era, da una parte, fare utili,
che non è una cosa negativa, bisogna soltanto vedere, come dice la nostra Costituzione,
che l’interesse privato, gli imprenditori agiscano anche con fini sociali, ma, soprattutto,
già all’epoca, si parlava, già a valle di questa vendita, di fare dei potenziali tagli al
personale e quindi mi riallaccio a quello che ho detto in precedenza e già all’epoca, quel
12 novembre 2014, sempre il Consigliere del Movimento 5 Stelle, che all’epoca fece
ostruzionismo alla delibera che portò alla riduzione dal 51 al 20%, fece un
ostruzionismo, come lo dichiarò in sede di Consiglio Comunale, lo chiamò
ostruzionismo costruttivo, andando un po’ a leggere tutta la discussione, fece presente
che già con il 51% la Città aveva difficoltà a far valere il Contratto di Servizio, con il
20% si andava ulteriormente a ridurre le possibilità della Città di Torino di far valere
l’interesse pubblico verso il socio privato. Quindi, mi chiedo adesso con l’1% cosa
possa fare la Città di Torino, non resta più niente, sono soltanto favole quelle che,
comunque, il Contratto di Servizio permetterà alla società di sfruttare al massimo la
funzione sociale, permettere di far avere forza alla Città di Torino. Quindi, stiamo
arrivando da un punto in cui, nel 2014, ormai sei anni fa quasi - tra quattro mesi sono
sei anni -, si discuteva quanto fosse importante la funzione delle Farmacie, quanto era
importante andare verso un aumento della quota (incomprensibile) evitare di avere
ulteriore perdita, con la difficoltà, che già all’epoca si vedeva con la riduzione al 20%
delle quote societarie in mano alla Città di Torino e quindi che non bisognava andare
verso una riduzione, adesso andiamo a svendere completamente. Capisco, tiriamo i remi
in barca e lasciamo che la barca vada, anzi non li mettiamo in barca i remi, i remi sono
stati già venduti quando sono (incomprensibile) il 31%, adesso diamo via la barca e ci
teniamo, che ne so, giusto il sedile, così ci ricordiamo com’era andare in barca sul Po e
quindi va bene, ben venga, però mi fa piacere notare e leggere quello che… tutto
quello…, la discussione come è avvenuta il 12 novembre 2014 e come sta avvenendo
oggi e anche le differenze, i parallelismi tra la loro delibera, la discussione che ci fu
all’epoca con la discussione che stiamo avendo oggi, è molto interessante perché fa
capire come, alla fine, ora mi è chiaro il discorso “per fare politica bisogna governare”,
perché così si può svendere e dare al privato e abbandoniamo ogni tipo di funzione
sociale che la Città dovrebbe avere, alla faccia dei beni comuni, alla faccia dell’acqua
pubblica che, quindi, lasciamo come prima stella, lasciamo come slogan, ma poi, alla
fine, negli atti reali svendiamo. Grazie.

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