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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Presidente. Questi emendamenti, alcuni ostruzionistici e alcuni meno, servivano
ad evidenziare la contrarietà rispetto alla dismissione delle quote ancora nelle mani, per
pochi minuti, del Comune di Torino; quote residue che consentivano, a dispetto di
quello che è stato detto oggi, comunque, la possibilità di esercitare un indirizzo
pubblico, poi, se si è capaci a farlo, lo si esercita, se non si è capaci, ci si rassegna. Il
Collega Mensio, che vola sempre alto e, non a caso, ha citato Alitalia, io lo invito a
tornare con i piedi per terra e lo invito a riflettere su alcuni passaggi delicati di questa
Amministrazione, di cui non voglio evidenziarne la contraddizione, ma voglio
evidenziarne, invece, la coerenza. Quando lui, ad esempio, diceva che TRM aveva
l’80% in mano privata, io lo ribattevo dicendo: “Guarda che il socio lì è IREN che è un
socio pubblico”, non avevo mai capito, l’ho capito solo dopo, quando lui, con un voto
esplicito, ha ceduto quella quota che ha fatto scendere sotto il 50% la partecipazione
pubblica all’interno di IREN, che, in realtà, fosse già prefigurato quello scenario e che,
quindi, la decisione di far diventare privata… - fortunatamente per poche ore perché poi
il Comune di Genova ha riacquisito quelle quote -, però la decisione di far diventare
privata anche IREN, in realtà, era una decisione premeditata. Perché dico grazie a
Genova? Perché non è vero, come diceva qualcuno prima che alcuni Comuni non
possono recuperare quote o comprare specchietti o gomme nell’esercizio retorico nel
quale si è esercitato il Collega Curatella o la Collega Artesio, perché abbiamo dei
Comuni che, invece, l’hanno fatto. Allora, io che, invece, penso che il faro ispiratore
debba essere la garanzia del piede dentro e cioè della partecipazione comunque pubblica
e che l’altra gamba del ragionamento sia l’esercizio di un indirizzo politico, mi trovo
assolutamente spiazzato nel momento in cui trovo una distanza siderale tra quella
retorica che io ho definito di sinistra, per semplificare il concetto, e l’iniziativa che, poi,
si traduce in un voto, che viene sempre da questa Maggioranza ormai espresso con la
mano destra: quindi si parla, diciamo, pensando a sinistra e si vota con la mano destra.
Perché lo dico? Perché si insedia l’Amministrazione e la prima cosa che si fa è chiedere
l’accesso al fondo di riserva SMAT per conquistare gli utili, un minuto dopo, dopo aver
fatto, insomma, per settimane un battage pubblicitario, non lo chiamo elettorale,
pubblicitario, di avversità al “cancro-valorizzatore”, si aumenta la quota di rifiuti da
incenerire e si passa da 420 a 500 mila tonnellate. Si dice in Consiglio Comunale e si
urla all’esterno che si vuole difendere l’acqua pubblica e non si difende SMAT, che è
già pubblica, ma si privatizza IREN, perché tanto IREN gestisce il servizio idrico
integrato in altri Comuni e non a Torino, quindi se il servizio idrico è a casa nostra, noi
dovremmo trasformarla in una società consortile, se il servizio pubblico, ancorché
condizionato dal nostro voto, è in Liguria piuttosto che in Emilia Romagna, noi
possiamo decidere di dismettere quote societarie e privatizzare quella società, che,
comunque, gestisce il servizio idrico integrato, cioè comunque deve garantire quantità,
qualità e continuità del servizio. Allora, questa che è, in realtà, solo apparentemente
schizofrenia, oggi, trova sintesi in una rappresentazione molto chiara e cioè che si parla
in un modo e si agisce in un altro, proprio perché - forse è per quello che il Collega
Versaci ha insistito nell’elencare il numero di persone che stavano seguendo il
Consiglio Comunale online, forse guardando il contatore su Facebook -, proprio perché,
tanto la partecipazione ai Consigli Comunali e la lettura reale di quello che è il dibattito
in Consiglio Comunale, è ascoltato da pochi. Lui si chiedeva chi sono i cittadini, allora,
io, che non sono particolarmente appassionato a classifiche, mi sono chiesto stamattina,
leggendo il giornale, se i cittadini torinesi - i torinesi di cui tutti si riempiono la bocca, ci
diceva lui - sono quelli che hanno votato il gradimento di questa Amministrazione; io
non lo so, non mi piacciono quelle classifiche perché sono sempre… dipende sempre da
chi le commissiona, da chi le condiziona, da chi le orienta, da chi le chiede, quindi non
mi appassionavo prima, non mi appassiono certo adesso, però la domanda me la faccio
e forse se la deve fare anche il Collega Versaci, se tra quelli interpellati in quel
sondaggio ci sono solo elettori detrattori di questa Amministrazione. È probabile anche
che ci siano dei cittadini che magari non seguono il Consiglio Comunale, però che si
sono accorti di questa schizofrenia e di questa incomprensibile trasgressione, perché di
questo si parla, è una trasgressione a dei valori o comunque a dei principi che,
retoricamente, sono stati ben interpretati, ma che poi non sono atterrati nella realtà
fattuale dell’attività consiliare.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Si, è un chiarimento rispetto alle sollecitazioni reiterate del Capogruppo Lo Russo, ma
le posso fare anche dopo, c'è ancora un accorpamento, vero?

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
E allora mi riservo di farlo successivamente, Presidente.

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