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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Non mi dilungherò troppo. Sono un po’ basito, perché la questione
non è una questione se o meno sono applicabili le penali previste dal contratto di
servizio che ha scadenza ormai al 2099. Il discorso un po' si rifà a quello che ha
accennato anche la Capogruppo Artesio nel suo intervento, alle ragioni per cui nel 2010
ci siamo ritrovati riuniti per la raccolta firme sull’acqua pubblica, perché, sembra non
c’entrare nulla il tema, ma una delle ragioni che portavamo sempre avanti quando
ragionavamo di quella raccolta firme e di Referendum, è che non si stava ragionando
solo ed esclusivamente del servizio idrico, ma si stava ragionando della gestione
pubblica dei servizi di interesse pubblico, e la salute, la Sanità credo che ricadano
all'interno di quell’ambito, come peraltro prevede anche il nostro Statuto già citato
all'articolo 23. A me lascia un po’ basito, perché non è una questione ah se fa male, se
crea problemi, applichiamo delle penali, ma è necessario e fondamentale la questione, è
una delle ragioni per cui sono basito, che si prendano delle decisioni, prendere delle
decisioni fondamentali rispetto al servizio.
Io, quindi agire prima che ci siano danni. È vero, nel 2014, come è stato detto più volte,
si è passati da una situazione di controllo del 51% al 20%, ma in questi quattro anni
come si è agito per cercare di continuare a riprendere il controllo pubblico di questo
servizio? Qualcuno diceva pocanzi: “Ci indichino un modo per tornare in possesso della
società”, ma le azioni o la ricerca di quali modi, quali relazioni politiche intraprendere
per tornare nel controllo pubblico di una società, di Farmacie Comunali nel caso
specifico, ma la delibera non riguarda solo le Farmacie Comunali, è un compito che
ricade proprio alla Giunta. È la Giunta che dovrebbe valutare, sulla base dell'indirizzo
politico quali azioni intraprendere per recuperare fondi per ridare voce a un servizio che
da pubblico, è stato depauperato del suo controllo passando dal 51 al 20 ed oggi si va
alla svendita, e invece si è affrontata la strada più semplice, come dice un famoso testo:
“È facile andare da una porta larga e agevole, ma dovremo affrontare la stretta via”,
adesso non mi ricordo qual è il salmo o il versetto che lo dice. Qui invece si affronta la
parte facile, perché si ha il 20%, servono soldi, come ha detto una Consigliera che mi ha
preceduto, Presidente di Commissione, e allora svendiamo, ma a questo punto, se
servono soldi al Comune vendiamo tutte le quote di IREN, vendiamo tutte le quote
SMAT, vendiamo tutto ciò che è in mano alla Città di Torino, vendiamo anche GTT a
questo punto e così salviamo il bilancio di Torino. Se questo è il modo di affrontare la
questione allora vendiamo qualunque partecipata pubblica, qualunque servizio pubblico
in possesso alla Città. Invece sarebbe stato più opportuno ragionare su come tornare dal
20 al 51%, uno, e seconda cosa, oltre all’audizione veloce oggi dei lavoratori in sede di
Capigruppo, credo che sarebbe stato opportuno, sarebbe stato d’uopo avere i Sindacati, i
lavoratori anche in Commissione, perché è vero che abbiamo fatto due Commissioni
sull’argomento, un primo sulla delibera e una seconda Commissione su degli
approfondimenti, ma sarebbe stato opportuno anche audire i Sindacati, audire i
lavoratori, chi si occupa, chi lavora nelle farmacie pubbliche, capire perché denunciano,
qualcuno diceva: “Trovo ridicolo che si parli dei turni di notte”, ed è arrivato a parlare
della normativa, ma sono gli stessi lavoratori che fanno presente che c'è un problema
associato alla carta dei servizi, associato ai turni di notte, vogliamo affrontarlo o
facciamo come quelli che finché abbiamo bisogno di essere notati, allora vi ascoltiamo,
venite, siamo partecipi, lottiamo con voi, ma nel momento in cui siamo la Maggioranza,
noi abbiamo deciso di andare su una strada e andiamo in quella (incomprensibile), non
ascoltiamo più nessuno. Come mi disse qualcuno un anno e mezzo fa, associato alle
Anagrafi: “Ma i lavoratori, ma i cittadini hanno sempre da raccontare delle altre cose,
non è vero che le cose non funzionano, devono sempre raccontare male per dire le cose
a loro modo”. Ascoltiamoli, non parliamone in modo così superficiale, perché è
veramente superficiale prendere un po’ in giro quello che ci viene detto, anche perché
loro sono in prima linea nelle farmacie comunali, noi siamo soltanto la parte politica
della Città, noi non viviamo h24 le attività svolte nelle farmacie comunali e quindi
trovo, non solo superficiale, anche irrispettoso dei lavoratori, andare a denigrare quello
che oggi nella sede dei Capigruppo hanno dichiarato. Quindi, probabilmente è meglio
prendersi un altro po' di tempo, ascoltare anche i lavoratori in Commissione e ragionare
insieme di qual è l'indirizzo politico che vogliamo dare. Poi, la Maggioranza ha i voti,
vuole votarsela, se lo faccia, si prenda la responsabilità di avere ipocritamente
privatizzato un servizio pubblico e poi, quando si parla di acqua pubblica probabilmente
è meglio tacere, perché si parla di acqua pubblica soltanto perché è bello parlarne, però
gli altri servizi li possiamo privatizzare. Trovo un po' ipocrita questo ragionamento.
Grazie, Presidente.

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