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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Io non volevo intervenire, ma visto che qui ormai si cita la
qualunque e soprattutto c’è questa idiosincrasia verso il gruppo politico di cui faccio
parte come se fosse la causa di tutti i mali di questa Città, avendo governato solo quattro
anni rispetto agli ultimi 25, io quello di cui vorrei capire è quando si parla di controllo
pubblico delle società. Controllo pubblico, lo dice l’Autorità Nazionale per la
corruzione è quando si ha la partecipazione pubblica maggioritaria del capitale sociale.
Allora, dire, ad oggi, che, dopo che sono state vendute più del 51% delle quote
pubbliche di qualunque società, sia Farmacie, sia l’impianto del Gerbido di TRM, tra
l’altro ricordo così, tanto vale farlo al momento, che l’impianto del Gerbido è stato
costruito con soldi pubblici, c’è stato un indebitamento con soldi pubblici, è stato
venduto una prima volta a un gestore di fondi privato, che poi a sua volta ha rivenduto a
un privato facendoci una plusvalenza di circa 50 milioni, venduto l’80%, come è stato
venduto l’80% di Farmacie Comunali. Non c’è più il controllo pubblico da quel
momento, non c’è più il controllo pubblico. Se qui vogliamo raccontarci le bugie che il
controllo pubblico si ha con l’1%, non è così. Diciamo che si ha il piedino all’interno di
una società di cui magari si può nominare un amministratore, che magari potrebbe fare,
come dire, da controllo inteso come: “Vado a vedermi i bilanci” o comunque “Ci metto
dentro il naso per sapere cosa c’è”. Questa è la realtà delle cose. Io capisco che l’adagio
di qualcuno, che non mi piace, che diceva: “Ripeto una bugia cento, mille volte, un
milione di volte, diventerà una verità”, io capisco che l’atteggiamento ormai è quello,
ma non è così. Se parliamo di controllo pubblico, il controllo pubblico si ha, come
dicono giustamente i detrattori di questa delibera, che, tra l’altro, parla solo di
cambiamento di Statuto, e questo dobbiamo ricordarlo, i detrattori di questa delibera,
quando parlano di acqua pubblica sono loro, i loro amministratori che nell’ultima
assemblea hanno votato per non modificare la forma societaria di SMAT, non gli
amministratori del Movimento 5 Stelle. Allora, visto che ce la raccontiamo tutta,
raccontiamoci che fa comodo avere la possibilità, all’interno, di avere il controllo, avere
un posto di sottogoverno, perché poi dobbiamo dircele tutte, perché poi ci raccontiamo
qui delle cose tra noi, i quattro o cinque ascoltatori sul canale YouTube o pochi di più,
però poi quando siamo dietro le quinte le cose sono diverse. Allora, la realtà è quella.
Allora, io sono uno che ha sempre sostenuto che una cosa o è pubblica o è privata, le vie
di mezzo forse funzionavano 10/15 anni fa, oggi non funzionano più. Io sono per la
società pubblica, assolutamente, su alcuni servizi, ma quando questa può essere
esercitata come pubblica. Ad oggi, grazie al passato che ci siamo trovati, perché è
inutile nasconderci che non ci siamo trovati un passato difficile, arriviamo da un passato
difficile, abbiamo fatto delle scelte politiche, giuste o sbagliate, questo non siamo noi a
doverlo dire, noi le riteniamo corrette, non dico giuste, diciamo corrette, per rimettere a
posto un Bilancio. Se ne avvantaggerà qualcun altro di questa rimessa in piedi del
Bilancio? Probabilmente, sì, probabilmente, sì, ma come diceva qualcuno, un buon
amministratore pensa alle generazioni future, un buon politico pensa alle prossime
elezioni. Ecco, allora noi ci riteniamo dei buoni o discreti amministratori, buoni lo
lasciamo dire a qualcun altro. Qualcun altro evidentemente, giustamente, nella sua
visione vede alle prossime elezioni e cioè tra un anno, ma siamo già in campagna
elettorale anche qui un altro adagio, ragazzo mio qua una volta era tutta campagna
elettorale. Ebbene, siamo in piena campagna elettorale. Quindi io non voglio sentire
parlare di controllo pubblico, Presidente, quando già in queste società esercitiamo una
forza minoritaria in termini di quote, primo. Secondo, si è parlato di acqua pubblica,
visto che tanto parliamo della qualunque, bene, parliamo di acqua pubblica, andiamo a
vedere come ha votato l’assemblea dei soci, dei Sindaci, di che colore politico erano
quelli che hanno deciso che la SMAT non può cambiare forma societaria, perché va
benissimo una SpA, ricordando che ci ricordano sempre che è una società pubblica, ma
dove dentro adesso il 10% è gestito da una società privata, sempre secondo qualcuno
(incomprensibile) pubblico, bene, perché fa comodo in quel senso prendere i dividendi.
Certo, è ovvio, perché una società a controllo pubblico, totalmente pubblica, una società
speciale pubblica, non distribuisce quei dividendi. È certo che fa comodo, perché poi
diciamo come stanno le cose, fa comodo anche a Torino, non dico di no, ma la realtà è
quella. Allora, non andiamo a nasconderci dietro il ditino, dicendo che noi dismettiamo
delle quote. La “monnezza”. Ecco, allora, se vogliamo fare un favore a tutte le
generazioni future, visto che parliamo di “monnezza”, come ha detto qualcuno,
proponiamo una bella legge per cui il gestore di chi fa la raccolta non può essere anche
gestore di un impianto di smaltimento, così vediamo, se andiamo sul mercato dello
smaltimento, chi la vince, se forse conviene fare meno rifiuti e smaltire meno e fare
meglio la raccolta differenziata, piuttosto che bruciare, perché è chiaro che quando uno
ha tutti gli impianti li manda nei propri impianti, è ovvio, e non ha la concorrenza.
Allora, mettiamo nelle mani della concorrenza il tutto e poi ne discutiamo. Io non sono
un privatizzatore, non mi sono mai considerato un privatizzatore, come non considero i
miei colleghi. Queste storie le abbiamo già sentite su SAGAT, le abbiamo sentite su
TRM, le sentiamo adesso su Farmacie Comunali e le sentiremo nei prossimi mesi. Non
so, spero nient’altro, ma quando c’è un bene pubblico, come l’acqua, che è un bene
fondamentale, su questo noi la battaglia la continueremo fino all’ultimo giorno.
Dopodiché, lo ribadisco, credo che noi tutti, Consiglieri e Giunta, ci siamo comportati
come bravi amministratori, cerchiamo di lasciare una Città a posto con i conti in ordine,
perché crediamo che questa Città debba poter continuare a vivere in modo sano sui
propri conti. Dopodiché, se questo ci punirà politicamente ce ne faremo una ragione,
cosa che, evidentemente, qualcun altro sono quattro anni che non se la fa, noi ce ne
faremo una ragione, ma sappiamo che nella nostra Amministrazione avremo lasciato i
conti a posto, sbagliando, facendo giusto, non saremo noi a deciderlo. Grazie.

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