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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01258
MISURE DI ATTUAZIONE DELLE DECISIONI ASSUNTE IN MATERIA DI ALIENAZIONE DI PARTECIPAZIONI COMUNALI. AUTORIZZAZIONE ALLE MODIFICHE STATUTARIE NECESSARIE DELLE SOCIET? "TRM S.P.A." E "FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A.".
Interventi
AMORE Monica
Grazie, Presidente Sicari. Allora, sulla vendita del rimanente 20% delle società
Farmacie Comunali Torino S.p.A. vorrei dire che il provvedimento fa parte di quella
serie di vendite che la Città appunto propone al Consiglio comunale perché
partecipazioni azionarie che non consentono di influenzare, in un senso o in un altro, il
servizio erogato, e perché con il ricavato di quella vendita il Comune potrebbe
aggiustare i conti del bilancio o fare investimenti utili che ora non si possono fare per
mancanza di fondi. Le farmacie sono sia di proprietà privata e sia pubblica; quelle di
proprietà pubblica sono ora di una società mista che fino al 2014 era del Comune, e
questo ci terrei a precisarlo. Poi è passata per l’80% a soci privati; con il 20%
rimanente, il Comune non decide più niente, non era così fino al 2014 quando la Città
aveva la proprietà della società appunto delle Farmacie Comunali Torino, ma
l’Amministrazione di allora, la stessa che oggi si oppone alla vendita di quel che
rimane, decise che la società dovesse passare dal controllo pubblico al controllo privato,
riservando al pubblico un ruolo marginale per Statuto, infatti il Comune che cosa fa?
nomina il Presidente, ma chi decide tutto? Sono: l’assemblea dei soci, dove di nuovo il
Comune partecipa con una piccola quota di minoranza; il Consiglio di
Amministrazione, dove sono in maggioranza i soci privati; e l’Amministratore
Delegato, nominato sempre dalla maggioranza dei soci che sono privati. In cambio di
questa partecipazione, ormai più che... io la definirei “simbolica”, la Città comunque
potrebbe incassare una cifra - se non erro - vicina a 15 milioni di euro che
permetterebbero di tappare i buchi di bilancio ereditati appunto dalle Amministrazioni
precedenti, e con gli avanzi dare linfa a progetti non simbolici ma significativi per i
cittadini, che aspettano di essere finanziati e che sono invece fermi per mancanza di
disponibilità finanziarie.
Detto questo, vorrei precisare sul contratto di servizio, che ci sono sia le autorizzazioni
diciamo commerciali, rilasciate appunto dal Sindaco a tutte le farmacie private, quindi
ogni 3.300 abitanti, dopo un bando regionale, o appunto in proprietà della società mista
FCT, e questa è una parte; poi ci sono le concessioni di gestione delle farmacie, ma solo
per quelle che sono di proprietà della società mista; queste hanno una concessione e un
contratto di servizio dove la società può effettivamente indirizzare la gestione, però può
scriverlo o modificarlo sempre il socio di maggioranza, il socio di minoranza può
proporlo, poi però si mette ai voti e se non piace alla maggioranza - cioè al socio privato
- decide come vuole, idem sulla carta di qualità dei servizi. Quindi c’è una distinzione
tra autorizzazione e concessione di servizio. Infine, dico che quest’ultima vale solo per
le farmacie di proprietà del Comune, di cui però ora è proprietaria una società in cui il
Comune non decide perché non ha i voti di maggioranza. Contratto di servizio e carta di
qualità dei servizi poi possono essere sempre modificati dal Comune, tanto dentro
quanto fuori dalla società con un protocollo di intesa, una convenzione, quindi tutto
questo nulla lo vieta, ma esercitando poteri di influenza e di persuasione, che sono
simili a quelli che gli rimangono ora come socio di minoranza. Quindi io la cosa che
voglio precisare, perché poi diventa veramente nauseante e diventa veramente..., è
veramente avvilente anche, che bisogna smetterla di girare la frittata ogni volta, perché
ad ogni azione c’è una conseguenza. In passato sono state fatte delle scelte, oggi ci
troviamo con una realtà diversa e bisogna affrontare quelle scelte con purtroppo alle
volte anche scelte impopolari, ma bisogna farlo e voglio ribadire che noi stiamo
cercando di risanare i conti di questo benedetto Comune. Grazie, Presidente.

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