Interventi |
SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. In realtà non sarei intervenuta, sono stata sollecitata dalla Consigliera Montalbano e anche dall'ultima Consigliera che è intervenuta, la collega Patriarca, in quanto già discutevo una settimana fa un’interpellanza proprio a riguardo della situazione delle sedi, della nostra sede anagrafica e anche della situazione dei matrimoni civili che stiamo accumulando, attese su attese. Io ho una personale testimonianza che ho già lasciato a verbale la scorsa settimana, ma rilascio volentieri a verbale anche questa settimana, nello scorso mese di novembre prenotavo tramite il sito del Ministero un appuntamento all'anagrafe, mi veniva dato nel mese di marzo. Nel mese di marzo venivo contattata dal call center dell'anagrafe dicando chiaramente che per il lockdown veniva sospeso l'appuntamento. Chiedevo informazioni nel merito per sapere come fare a riavere un nuovo appuntamento, mi veniva comunicato che sarei stata ricontattata in qualche maniera per avere una priorità e riavere l'appuntamento. Nulla è avvenuto, quindi chiaramente è ovvio che le tante persone, come la sottoscritta che si sono ritrovate a dover rinnovare la carta d'identità e non hanno avuto informazioni, si sono o riversate a telefonare ai call center, oppure direttamente in anagrafe per capire come si dovessero comportare. Sollecitavo nuovamente tramite un mail, perché comunque tramite call center non c'era modo di prendere linea, sollecitato tramite una mail chiedendo come mi dovessi comportare. Mi veniva risposto che andava rifissato un appuntamento sul sito del Ministero, quindi venivo rimandata nuovamente sul sito del Ministero degli Interni a rifissare l'appuntamento. Rifisso l’appuntamento, la prima data utile era il 28 di agosto. Quindi la mia testimonianza è la testimonianza di uno dei tanti cittadini torinesi che si trovano da novembre dell'anno scorso ad avere finalmente un appuntamento a fine agosto, quindi sono mesi e mesi in cui un cittadino aspetta di avere la propria carta d'identità. Chiaramente poi dal momento in cui uno si reca all'anagrafe, Consigliera Montalbano, come ben lei potrà sapere, chiaramente non viene consegnato subito il documento, quindi passeranno ancora alcune settimane, ottimisticamente parlando. Quella cittadina di nome Scanderebech ha impiegato 10 mesi per avere fisicamente una carta d'identità. Che cosa fare? Io già lo proponevo lo scorso lunedì e mi sorprende il fatto che l'Assessore non abbia, a distanza di una settimana, dato una risposta diversa da quella che dava lo scorso lunedì, allora siamo in una situazione emergenziale dove ci sono code lunghe di attesa per documenti sia di carte di identità, ma sia di altri documenti perché dobbiamo ricordare che l'anagrafe non funziona solo come un servizio per avere esclusivamente le carte d'identità, allora per favore il mio consiglio è quello di almeno in questo momento in un periodo, per un periodo breve, di uno, due, tre mesi, quattro, incrementare il personale anagrafico spostando provvisoriamente da qualche altra sede comunale che magari in questo momento, soprattutto anche per via di diverse vicissitudini dovute al Covid, hanno magari meno pratiche burocratiche da smaltire che possono essere impiegate nell’immediato. Altra proposta è quella sicuramente di far sì che direttamente quel call center che aveva chiamato tutte le persone che avevano prenotato all'epoca richiami tutte le persone e rifissi gli appuntamenti onde evitare che vi siano code inimmaginabili all'ingresso delle anagrafi per avere solamente delle informazioni, oppure per rifissare un appuntamento. Quindi secondo me in maniera molto facile degli interventi incisivi possono essere assolutamente fatti, non penso che sia complicato ad esempio riprevedere che quel call center, che quel ragazzo che ha telefonato con, tra l'altro, molta sollecitudine possa ricontattare nuovamente per rifissare e dare anche una priorità agli appuntamenti che sono saltati. Concludo, Presidente, dicendo che appunto secondo me una valutazione anche sul personale anziché solo dire: “Ne abbiamo troppo poco”, potrebbe essere una valutazione ottimista e in positivo. Grazie. |