Interventi |
ARTESIO Eleonora Artesio, presente. ARTESIO Eleonora Premetto che ho depositato questa interpellanza nella condizione necessitata di non poter discutere una mozione unanimemente votata dal Consiglio Comunale che impegnava proprio la Giunta alla riproposizione del sistema tariffario per gli asili nido nella previsione, dalla Giunta stessa annunciata nella famosa delibera del sistema formativo integrato 0-6, di voler privilegiare la ricerca di frequenza delle opportunità educative in primissima infanzia, e quindi rivolgersi prevalentemente alla platea dei bambini 0-3 anni, le cui famiglie non si rivolgono, e le ragioni vanno indagate, alle opportunità educative. L’impossibilità di scrivere l’oggetto alla Commissione, proprio per le ragioni che l’Assessora ha qui voluto descrivere, mi ha portato a produrre una interpellanza e devo dire che raramente mi è accaduto, nell’esperienza amministrativa, di rilevare una totale assenza di empatia di un amministratore pubblico rispetto alle aspettative che le persone che si dovrebbe rappresentare hanno e alla fiducia che le persone che si dovrebbe rappresentare ripongono nei Servizi Educativi dell’Amministrazione Comunale. Certo, bisogna comprendere quali saranno i modelli organizzativi, ma nell’attesa della comprensione delle linee-guida altrui, questa Amministrazione non ritiene di dover avanzare una propria visione, e scusatemi la parola che nel Consiglio Comunale è diventata ostica, delle opportunità educative rivolte alla fascia 0-3 anni? Legge l’Assessore gli articoli rispetto ai quali si dà conto delle storie di vita delle donne e delle mamme che rinunciano al rientro al lavoro proprio in ragione della conciliazione con l’educazione dei propri bambini in quella fascia di età e i tempi di lavoro o l’incertezza del lavoro stesso? Non pensa l’Assessore che il tema delle diseguaglianze educative, tanto ricordato anche a livello nazionale, rispetto alle perdite avute a seguito dell’adozione necessitata della didattica a distanza comporterebbero uno sforzo di fantasia e, se si vuole, anche di avvio di dibattito pubblico rispetto a come sostenere, favorire, accompagnare le opportunità educative fin dai primissimi anni di vita del bambino? All’amministratore pubblico non si chiede di aspettare che qualcun altro faccia delle linee guida, che applicherà con la buona dovizia di attenzione che si attende da un dirigente amministrativo, non da un pubblico amministratore; all’amministratore pubblico si chiede di anticipare delle ipotesi, delle prospettive con tutta la fatica che, laddove note, le persone sanno riconoscere, facendo conto, in uno sforzo di partecipazione, che tanto piace a questa Amministrazione Comunale, di coinvolgere gli interessati, i professionisti che ragionano di pedagogia, i coordinatori pedagogici che lavorano negli Uffici dell’Assessorato e nelle relazioni con i loro presìdi educativi, gli educatori della prima infanzia, le organizzazioni dei genitori, perché la progettazione non è uno sforzo intellettuale né isolato né di gruppo, è un percorso partecipativo e le proposte politiche istituzionali sono esattamente la fotografia di quali siano le intenzioni e le priorità che un’Amministrazione si dà. E allora io, sì, credo che, anche nell’attesa delle linee guida ministeriali e della loro traduzione nelle circolari regionali e nei tempi di attesa di adozione delle delibere comunali, questo Assessore debba poter avanzare delle ipotesi di coinvolgimento di educatori e di familiari per ragionare se questo spezzone di servizio, all’interno del sistema formativo integrato 0-6, che si è mille volte dichiarato di voler privilegiare, meriti il fatto che l’Amministrazione ragioni nel rivedere una delle variabili sulla frequenza di questo costo, che è quello delle tariffe. Sono francamente allibita della risposta che mi è stata fornita. Purtroppo, che sia allibita io conta poco, contano le conseguenze che ricadranno sulle famiglie e anche sulle aspettative e i desideri e l’orgoglio professionale di chi lavora in questo comparto. Non tema l’Assessore, ne farò una, dieci, cento di interpellanze su questo discorso. È esaurita la mia risposta, grazie. |