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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2020-01284
"LE TARIFFE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA PER L'ANNO 2020/21" PRESENTATA IN DATA 9 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Artesio, presente.

ARTESIO Eleonora
Premetto che ho depositato questa interpellanza nella condizione necessitata di non
poter discutere una mozione unanimemente votata dal Consiglio Comunale che
impegnava proprio la Giunta alla riproposizione del sistema tariffario per gli asili nido
nella previsione, dalla Giunta stessa annunciata nella famosa delibera del sistema
formativo integrato 0-6, di voler privilegiare la ricerca di frequenza delle opportunità
educative in primissima infanzia, e quindi rivolgersi prevalentemente alla platea dei
bambini 0-3 anni, le cui famiglie non si rivolgono, e le ragioni vanno indagate, alle
opportunità educative. L’impossibilità di scrivere l’oggetto alla Commissione, proprio
per le ragioni che l’Assessora ha qui voluto descrivere, mi ha portato a produrre una
interpellanza e devo dire che raramente mi è accaduto, nell’esperienza amministrativa,
di rilevare una totale assenza di empatia di un amministratore pubblico rispetto alle
aspettative che le persone che si dovrebbe rappresentare hanno e alla fiducia che le
persone che si dovrebbe rappresentare ripongono nei Servizi Educativi
dell’Amministrazione Comunale. Certo, bisogna comprendere quali saranno i modelli
organizzativi, ma nell’attesa della comprensione delle linee-guida altrui, questa
Amministrazione non ritiene di dover avanzare una propria visione, e scusatemi la
parola che nel Consiglio Comunale è diventata ostica, delle opportunità educative
rivolte alla fascia 0-3 anni? Legge l’Assessore gli articoli rispetto ai quali si dà conto
delle storie di vita delle donne e delle mamme che rinunciano al rientro al lavoro
proprio in ragione della conciliazione con l’educazione dei propri bambini in quella
fascia di età e i tempi di lavoro o l’incertezza del lavoro stesso? Non pensa l’Assessore
che il tema delle diseguaglianze educative, tanto ricordato anche a livello nazionale,
rispetto alle perdite avute a seguito dell’adozione necessitata della didattica a distanza
comporterebbero uno sforzo di fantasia e, se si vuole, anche di avvio di dibattito
pubblico rispetto a come sostenere, favorire, accompagnare le opportunità educative fin
dai primissimi anni di vita del bambino? All’amministratore pubblico non si chiede di
aspettare che qualcun altro faccia delle linee guida, che applicherà con la buona dovizia
di attenzione che si attende da un dirigente amministrativo, non da un pubblico
amministratore; all’amministratore pubblico si chiede di anticipare delle ipotesi, delle
prospettive con tutta la fatica che, laddove note, le persone sanno riconoscere, facendo
conto, in uno sforzo di partecipazione, che tanto piace a questa Amministrazione
Comunale, di coinvolgere gli interessati, i professionisti che ragionano di pedagogia, i
coordinatori pedagogici che lavorano negli Uffici dell’Assessorato e nelle relazioni con
i loro presìdi educativi, gli educatori della prima infanzia, le organizzazioni dei genitori,
perché la progettazione non è uno sforzo intellettuale né isolato né di gruppo, è un
percorso partecipativo e le proposte politiche istituzionali sono esattamente la fotografia
di quali siano le intenzioni e le priorità che un’Amministrazione si dà. E allora io, sì,
credo che, anche nell’attesa delle linee guida ministeriali e della loro traduzione nelle
circolari regionali e nei tempi di attesa di adozione delle delibere comunali, questo
Assessore debba poter avanzare delle ipotesi di coinvolgimento di educatori e di
familiari per ragionare se questo spezzone di servizio, all’interno del sistema formativo
integrato 0-6, che si è mille volte dichiarato di voler privilegiare, meriti il fatto che
l’Amministrazione ragioni nel rivedere una delle variabili sulla frequenza di questo
costo, che è quello delle tariffe. Sono francamente allibita della risposta che mi è stata
fornita. Purtroppo, che sia allibita io conta poco, contano le conseguenze che ricadranno
sulle famiglie e anche sulle aspettative e i desideri e l’orgoglio professionale di chi
lavora in questo comparto. Non tema l’Assessore, ne farò una, dieci, cento di
interpellanze su questo discorso. È esaurita la mia risposta, grazie.

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