Interventi |
LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, anch'io. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, grazie. Allora, in questa interpellanza mi viene chiesto quali siano i fondi a copertura della spesa, locali e nazionali, che hanno reso possibile l’importante aumento di mezzi per la flotta tranviaria di GTT. In premessa, il Consigliere Lubatti mi dice anche che la Sindaca Appendino ha comunicato l’arrivo dei nuovi tram, ma non vi è traccia delle indicazioni puntuali dei soggetti finanziatori che hanno messo a disposizione della comunità torinese ben 63 milioni di euro. Io vorrei ricordare, ancora una volta, che il finanziamento per l’acquisto dei primi 30 tram da 28 metri è interamente coperto dal Ministero dei Trasporti attraverso una convenzione con la Città di Torino e rientra nella cosiddetta “cura del ferro” del Decreto del dicembre 2017 del Ministro Delrio, che abbiamo ringraziato da allora fino ad oggi, l’abbiamo considerato un Ministro molto lungimirante, quindi non capisco tanto la domanda dell’interpellanza. Questa “cura del ferro” era stata pensata per potenziare i trasporti su rotaia dei grandi centri urbani, che nello specifico si occupa di rinnovare e migliorare il parco veicolare, potenziare e valorizzare le linee metropolitane, tranviarie, ferroviarie esistenti, realizzare linee metropolitane, tranviarie e filoviarie ad estensione ed implementazione della rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi di impianti fissi di tipo innovativo. Ricordo che è un decreto che stanzia risorse strutturali, quindi ogni anno si apre questa finestra per richiedere nuove risorse in merito. In particolare, per quanto riguarda i tram, il Ministero dei Trasporti ha predisposto il finanziamento di 75 milioni di euro per l’acquisto di 30 nuovi tram, totalmente finanziati, con conferma dei fondi col decreto di agosto 2018. Tali fondi hanno costituito la base d’asta per la gara, poi aggiudicata con ribasso a 63 milioni, come diceva il Consigliere nell’interpellanza. L’assegnazione dei fondi è avvenuta a seguito di progetti specifici presentati dalla Città di Torino che, stante la possibilità limitata, sono stati scelti rispetto a quelli presentati da altri territori per la qualità e la ricaduta strategica sul territorio in relazione alla possibilità di aumentare il numero di cittadini che utilizzano il Trasporto Pubblico Locale. Tali progetti sono stati presentati a seguito del lavoro realizzato dai gruppi di studio coordinati dalla Città e in particolare dall’Assessorato ai Trasporti con GTT e Infra.To. La completezza ed esaustività dei progetti presentati hanno consentito che gli stessi fossero inclusi tra quelli ammessi al finanziamento. Tra l’altro nel pacchetto, oltre ai tram, sono previsti i 196 milioni di euro per la Metropolitana linea 1 Rivoli-Cascine Vica. Inoltre, abbiamo richiesto nella finestra, quindi successiva, nel 2019, e ottenuto, altri 100 milioni di euro per l’acquisto di ulteriori 40 tram, sempre totalmente finanziati. La seconda domanda invece mi chiede: “Quali siano le valutazioni tecniche che hanno portato all'individuazione di questa tipologia di mezzi anche alla luce delle recenti questioni riguardanti il Covid-19 e il relativo distanziamento sociale a bordo del Trasporto Pubblico Locale”. Allora, premesso che la documentazione è stata preparata ovviamente prima della pandemia e solo la stipula formale del contratto è stata fatta il 15 maggio di quest'anno. Oltre a questo, occorre sapere che a seguito dell'emergenza sanitaria da Covid-19 non sono state introdotte modifiche alle norme che regolamentano l'omologazione dei veicoli o i requisiti tecnologici, ma soltanto prescrizioni transitorie relative all'utilizzo degli stessi. Inoltre, va ricordato che la lunghezza non è che una delle caratteristiche da tenere in considerazione per valutare l'acquisto dei nuovi mezzi. I nuovi veicoli, la cui lunghezza è solo di poco inferiore a quella della cosiddetta (incomprensibile), oltre alle caratteristiche generali presentano aspetti specifici in termini di utilizzo dello spazio, anche in considerazione delle nuove disposizioni transitorie, tra questi il minimo numero di sedili contromarcia per evitare il posizionamento passeggeri faccia a faccia e consentire quindi il cosiddetto distanziamento verticale, quattro porte di accesso per differenziare i flussi di entrata e di uscita, ampia configurazione della superficie per i passeggeri in piedi, il numero di posti disponibili è superiore e soprattutto la sanificazione con l’ozono ogni volta che il veicolo può fermarsi ed è vuoto. Tali caratteristiche consentono di favorire il distanziamento e la possibilità di ampio utilizzo dei tram anche in condizioni emergenziali e senza eccessiva riduzione delle capacità di trasporto totali. Io vorrei solo elencare alcune caratteristiche, se ho ancora qualche minuto, cioè: più estesa compatibilità con la rete tranviaria esistente, riduzione del peso, presenza di illuminazione naturale, numero di passeggeri, accessibilità e comfort per disabili in carrozzina, facilità di accesso e comfort per tutti i passeggeri, possibilità di utilizzo su tutta la rete e non solo su alcune linee con infrastruttura specifica (incomprensibile), peso contenuto grazie alla realizzazione in alluminio, ampia superficie vetrata per garantire luce naturale. Il requisito minimo era di 181 passeggeri totali, il tram Hitachi ha una capacità, invece, di 218 passeggeri totali e ricordo che il tram 6000 ha 196 passeggeri. Inoltre, come dicevamo, le persone con disabilità avranno a disposizione due postazioni attrezzate, in modo da offrire accesso e buona manovrabilità alle carrozzine e inoltre quattro porte d’ingresso e d’uscita, con un valido utilizzo, quindi, degli spazi interni. Grazie. |