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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-01130
"70 NUOVI TRAM. FINANZIAMENTI E CAPIENZA POST COVID" PRESENTATA IN DATA 18 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LUBATTI.
Interventi
LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, anch'io.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Sì, grazie. Allora, in questa interpellanza mi viene chiesto quali siano i fondi a copertura
della spesa, locali e nazionali, che hanno reso possibile l’importante aumento di mezzi
per la flotta tranviaria di GTT. In premessa, il Consigliere Lubatti mi dice anche che la
Sindaca Appendino ha comunicato l’arrivo dei nuovi tram, ma non vi è traccia delle
indicazioni puntuali dei soggetti finanziatori che hanno messo a disposizione della
comunità torinese ben 63 milioni di euro. Io vorrei ricordare, ancora una volta, che il
finanziamento per l’acquisto dei primi 30 tram da 28 metri è interamente coperto dal
Ministero dei Trasporti attraverso una convenzione con la Città di Torino e rientra nella
cosiddetta “cura del ferro” del Decreto del dicembre 2017 del Ministro Delrio, che
abbiamo ringraziato da allora fino ad oggi, l’abbiamo considerato un Ministro molto
lungimirante, quindi non capisco tanto la domanda dell’interpellanza. Questa “cura del
ferro” era stata pensata per potenziare i trasporti su rotaia dei grandi centri urbani, che
nello specifico si occupa di rinnovare e migliorare il parco veicolare, potenziare e
valorizzare le linee metropolitane, tranviarie, ferroviarie esistenti, realizzare linee
metropolitane, tranviarie e filoviarie ad estensione ed implementazione della rete di
trasporto rapido di massa, anche con sistemi di impianti fissi di tipo innovativo. Ricordo
che è un decreto che stanzia risorse strutturali, quindi ogni anno si apre questa finestra
per richiedere nuove risorse in merito. In particolare, per quanto riguarda i tram, il
Ministero dei Trasporti ha predisposto il finanziamento di 75 milioni di euro per
l’acquisto di 30 nuovi tram, totalmente finanziati, con conferma dei fondi col decreto di
agosto 2018. Tali fondi hanno costituito la base d’asta per la gara, poi aggiudicata con
ribasso a 63 milioni, come diceva il Consigliere nell’interpellanza. L’assegnazione dei
fondi è avvenuta a seguito di progetti specifici presentati dalla Città di Torino che,
stante la possibilità limitata, sono stati scelti rispetto a quelli presentati da altri territori
per la qualità e la ricaduta strategica sul territorio in relazione alla possibilità di
aumentare il numero di cittadini che utilizzano il Trasporto Pubblico Locale. Tali
progetti sono stati presentati a seguito del lavoro realizzato dai gruppi di studio
coordinati dalla Città e in particolare dall’Assessorato ai Trasporti con GTT e Infra.To.
La completezza ed esaustività dei progetti presentati hanno consentito che gli stessi
fossero inclusi tra quelli ammessi al finanziamento. Tra l’altro nel pacchetto, oltre ai
tram, sono previsti i 196 milioni di euro per la Metropolitana linea 1 Rivoli-Cascine
Vica. Inoltre, abbiamo richiesto nella finestra, quindi successiva, nel 2019, e ottenuto,
altri 100 milioni di euro per l’acquisto di ulteriori 40 tram, sempre totalmente finanziati.
La seconda domanda invece mi chiede: “Quali siano le valutazioni tecniche che hanno
portato all'individuazione di questa tipologia di mezzi anche alla luce delle recenti
questioni riguardanti il Covid-19 e il relativo distanziamento sociale a bordo del
Trasporto Pubblico Locale”. Allora, premesso che la documentazione è stata preparata
ovviamente prima della pandemia e solo la stipula formale del contratto è stata fatta il
15 maggio di quest'anno. Oltre a questo, occorre sapere che a seguito dell'emergenza
sanitaria da Covid-19 non sono state introdotte modifiche alle norme che regolamentano
l'omologazione dei veicoli o i requisiti tecnologici, ma soltanto prescrizioni transitorie
relative all'utilizzo degli stessi. Inoltre, va ricordato che la lunghezza non è che una
delle caratteristiche da tenere in considerazione per valutare l'acquisto dei nuovi mezzi.
I nuovi veicoli, la cui lunghezza è solo di poco inferiore a quella della cosiddetta
(incomprensibile), oltre alle caratteristiche generali presentano aspetti specifici in
termini di utilizzo dello spazio, anche in considerazione delle nuove disposizioni
transitorie, tra questi il minimo numero di sedili contromarcia per evitare il
posizionamento passeggeri faccia a faccia e consentire quindi il cosiddetto
distanziamento verticale, quattro porte di accesso per differenziare i flussi di entrata e di
uscita, ampia configurazione della superficie per i passeggeri in piedi, il numero di posti
disponibili è superiore e soprattutto la sanificazione con l’ozono ogni volta che il
veicolo può fermarsi ed è vuoto. Tali caratteristiche consentono di favorire il
distanziamento e la possibilità di ampio utilizzo dei tram anche in condizioni
emergenziali e senza eccessiva riduzione delle capacità di trasporto totali. Io vorrei solo
elencare alcune caratteristiche, se ho ancora qualche minuto, cioè: più estesa
compatibilità con la rete tranviaria esistente, riduzione del peso, presenza di
illuminazione naturale, numero di passeggeri, accessibilità e comfort per disabili in
carrozzina, facilità di accesso e comfort per tutti i passeggeri, possibilità di utilizzo su
tutta la rete e non solo su alcune linee con infrastruttura specifica (incomprensibile),
peso contenuto grazie alla realizzazione in alluminio, ampia superficie vetrata per
garantire luce naturale. Il requisito minimo era di 181 passeggeri totali, il tram Hitachi
ha una capacità, invece, di 218 passeggeri totali e ricordo che il tram 6000 ha 196
passeggeri. Inoltre, come dicevamo, le persone con disabilità avranno a disposizione
due postazioni attrezzate, in modo da offrire accesso e buona manovrabilità alle
carrozzine e inoltre quattro porte d’ingresso e d’uscita, con un valido utilizzo, quindi,
degli spazi interni. Grazie.

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