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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessora)
Sì, sono collegata. Mi sentite?

LEON Francesca Paola (Assessora)
Gentile Presidente, gentili Consiglieri e gentili Consigliere, torniamo oggi sul Teatro
Regio e rispondiamo all’interpellanza che segue le comunicazioni dell’8 giugno e la
trattazione approfondita di tre mozioni sottoposte all’approvazione del Consiglio
Comunale lunedì scorso. Come più volte comunicato e ribadito dalla Sindaca, la crisi
del Teatro Regio ha radici lontane e la situazione patrimoniale, finanziaria ed
economica andata peggiorando negli anni, nonostante i contributi straordinari e le
anticipazioni di contributo finalizzate a tenere in equilibrio il bilancio di gestione negli
ultimi cinque anni e la redazione di un Piano di sviluppo e una sempre maggiore
attenzione ai costi e ai ricavi. Non ritorno qui a spiegare nuovamente la situazione di
bilancio di gestione dell’esposizione debitoria, della crisi di liquidità e di esposizione
finanziaria. Il Bilancio consuntivo 2019, come è stato detto, è in fase di verifica da parte
della società di revisione e del Collegio dei Revisori, certamente la perdita di Bilancio
sarà di 2,5 milioni, soglia che porta automaticamente al commissariamento dell’Ente.
Come già detto nello scorso Consiglio, risanare il Teatro con strumenti ordinari è
risultato impossibile, il Piano di sviluppo aveva questo scopo, pur con la
consapevolezza del pesante fardello del debito e della crisi di liquidità e
dell’esposizione finanziaria. Se il Teatro non avvia un profondo percorso di
risanamento, cosa possibile solo con mezzi straordinari, non si fanno neanche gli
interessi dei lavoratori. Il Teatro deve procedere a ristrutturare il debito del 2018, il
debito ammontava a 27,7 milioni, ripatrimonializzare la Fondazione, riorganizzare la
Fondazione con la redazione di una nuova pianta organica, un organigramma che
razionalizzi l’attuale struttura che presenta lacune nelle linee gerarchiche e di reporting
con una revisione dei processi produttivi e la riorganizzazione dell’attività gestionale e
amministrativa con l’introduzione del controllo di gestione, tuttora assente, e dare avvio
ai lavori di adeguamento della macchina scenica del Teatro, condizione indispensabile
per garantire la qualità delle rappresentazioni per cui il Ministero, come già è stato
detto, ha stanziato 8,5 milioni. In tutte le interlocuzioni con il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali l’Amministrazione ha sempre sottolineato l’imprescindibile necessità
di tutelare i lavoratori e di salvaguardare i posti di lavoro, anche al fine di salvaguardate
la qualità artistica del Teatro. La tutela del livello occupazionale del Teatro è la nostra
prima preoccupazione, soprattutto in momento economico e sociale come quello che
stiamo vivendo; un segnale in questo senso è stato colto dai lavoratori con la firma
giovedì scorso dell’accordo di prossimità proposto ai sindacati dal Sovrintendente in
accordo con la Sindaca che ha consentito il rinnovo dei contratti a tempo determinato
fino alla fine della stagione. Guardate che non è solo evidente a noi l’importanza del
Teatro Regio, è chiaro anche ai vertici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la
volontà comune è dare fondamenta solide al Regio perché possa esprimere al meglio la
propria capacità creativa e di motore culturale del nostro territorio e del nostro Paese.
Quasi la totalità delle fondazioni lirico - sinfoniche sono in Legge Bray, alcune sono
state commissariate, alcune con risultati positivi e altre meno; tutto dipenderà dalla
volontà comune di raggiungere un nuovo equilibrio su cui questa Amministrazione sarà
impegnata anche con l’arrivo del Commissario, un equilibrio che possa resistere nel
tempo dando così garanzie in primo luogo ai lavoratori e alle lavoratrici del Teatro.
L’Amministrazione vuole un Teatro di qualità attrattivo per il pubblico e per gli artisti,
un luogo dove la Città si possa ritrovare, un luogo vivo, dinamico, in relazione con la
Città e con il mondo, ma per fare questo occorre costruire su nuove fondamenta. Perché
il Teatro Regio possa puntare alla qualità artistica ha bisogno di interventi strutturali,
interventi presenti anche nel Piano di sviluppo che non siamo riusciti a portare a termine
fino in fondo, abbiamo raggiunto alcuni risultati ma non sufficienti. Il fardello del
debito e della situazione economico - finanziaria e organizzativa sono troppo pesanti,
così come la crisi di liquidità, nonostante la Città peraltro abbia migliorato molto la sua
capacità di liquidazione dei contributi. Occorre un atto di responsabilità, come è già
stato detto in precedenti interventi, per non lasciare a chi verrà dopo di noi la situazione
di oggi. Occorre ripatrimonializzare la Fonazione, ristrutturare il debito, garantire
liquidità, attuare il piano legato agli investimenti, perché chi verrà dopo di noi trovi una
situazione migliore e una prospettiva concreta di rilancio del Teatro.

LEON Francesca (Assessora)
Grazie. Solo una cosa specifica. Quello che è stato detto in passato e che continuiamo a
ribadire, è che in altri commissariamenti è successo che è stato riconfermato il
Sovrintendente che era in carica, non ho mai detto che abbiamo concordato con il
Ministero che era Schwarz, noi ce lo auguriamo, ma questa è una scelta che dovrà fare il
Commissario, ovviamente, nel momento in cui subentrerà, ma non ho mai dato
quest’informazione. Quello che ho detto, in precedenza, è che il Direttore Artistico o
comunque il Sovrintendente, potrà essere confermato dal Commissario, perché così è
successo in altre occasioni, in altri commissariamenti.

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