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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Mah, siamo già intervenuti numerose volte, ahimè, cercando di
scongiurare quello che a modo mio di vedere è un atto improvvido voluto dalla Sindaca
Appendino e oggi l’Assessora Leon che ci rendiconta, finora l’abbiamo sentita poco, ci
ha ribadito paro paro lo stesso tipo di visione, peraltro anche affetta da alcuni errori
perché quando l’Assessora Leon ci dice che le situazioni attuali di Bilancio portano
automaticamente alla richiesta di commissariamento, questa è una profonda falsità, noi
sappiamo bene che la Legge 367 prevede dei parametri che consentono in realtà di
essere (incomprensibile) in maniera diversa, ma questo poi è un tecnicismo che in realtà
va ben oltre quello che è il significato politico perché se si voleva scongiurare questa
mossa, i modi per farlo c’erano anche ricorrendo insomma a delle possibilità di darsi
ancora del tempo e di valutare bene le conseguenze di quest’atto, conseguenze che il
collega Napoli dice essere assolutamente non gravose dal punto di vista della gestione,
gestione che, ricordiamolo però collega Napoli, non è di un’azienda privata perché non
possiamo confondere quella che sia la gestione, la condizione di un ente lirico e quindi
di una Fondazione che si regge con altri criteri rispetto a un’azienda privata; io credo
che lei, abbia pazienza Consigliere Napoli, nonostante insomma la simpatia che ci lega,
però credo che non abbia contezza di quella che è la reale situazione a livello nazionale
perché nessuna fondazione, nessun teatro che sia entrato nel perimetro della cosiddetta
“Legge Bray” è poi riuscito a risanare i propri debiti, e non esistono fondazioni di diritto
privato, ovvero teatri che non abbiano avuto a seguito di un commissariamento
conseguenze occupazionali in termini di tagli e retribuzioni da parte dei Commissari,
ma giustamente, perché il Commissario fa il suo dovere. Il Commissario è chiamato a
risanare dei conti secondo logiche che sono quelle prettamente contabili e quindi non è
che deve occuparsi poi di come raggiungere questi obiettivi, lui deve raggiungere quegli
obiettivi, poi la parte politica a quel punto lì non ha mica più modo di contrattare, lui ha
delle valutazioni da fare e quindi insomma... è questo che invece è l’elemento forte e
grave dal punto di vista politico, che la Città delega ad un terzo la possibilità di portare
avanti le politiche culturali e di salvare un Teatro con tutto quello che abbondantemente
ed esaustivamente hanno già detto chi mi ha preceduto, in particolare la Consigliera
Patriarca, rispetto alla necessità di valorizzare un ente lirico come questo per il
significato profondo e intrinseco che nutre per la Città di Torino. Ricordo ancora che il
Teatro Regio è costituito... di fatto sono i lavoratori del Regio che sono il nostro Teatro,
Teatro che ha una valenza regionale, per cui la salvaguardia anche di questa situazione
ha una valenza molto importante. Dare mandato a un Commissario, intanto si riduce in
prima persona allo stesso sovrintendente Schwarz che il collega Napoli ha richiamato
invece come persona molto valida, ma ricordiamolo che il Sovrintendente Schwarz a
seguito del siluramento di Graziosi è stato scelto, selezionato sulla base di un concorso
che prevedeva la possibilità e la competenza richiesta in termini di attuare un piano di
risanamento che era quello appunto (incomprensibile) predisposto dal dottor
(incomprensibile), e dopo alcuni mesi noi pensiamo che evidentemente il nuovo
Sovrintendente che era stato, come dico, selezionato proprio per mettere in atto quel
Piano, non era evidentemente all’altezza; allora non è che dopo riteniamo che invece sia
la persona più valevole e più insomma che dobbiamo tenerlo anche con altre funzioni.
Ci sono un po’ di elementi che non tornano proprio tutti così linearmente, mi sembra
che ci sia stato al solito un atteggiamento piuttosto ondivago di mancanza di chiarezza e
che comunque ahimè porta a delle conseguenze che probabilmente sono state
sottovalutate, io credo sostanzialmente, perché già in un ente che ahimè è gravato da
una situazione anche sotto il profilo delle indagini che sono in corso e che non lo
mettono proprio in grande spolvero e in grande vetrina, ma un ente commissariato è
comunque un ente che di fatto perde in termini di visibilità e quindi, ribadiamolo ancora
una volta, è un qualcosa che lede all’immagine della Città stessa che intrinsecamente è
legata sotto il profilo culturale a un ente di questa rilevanza. Quindi io ancora una volta,
ma l’abbiamo già detto abbondantemente quando abbiamo cercato di scongiurare ancora
questa possibilità con degli atti che poi non sono stati votati per la scelta che
giustamente alcuni Consiglieri hanno fatto secondo la loro intenzione, però poi bisogna
prendersi delle responsabilità, vedremo quali saranno le conseguenze ma, ribadisco, a
livello nazionale non è assolutamente vero che non ci siano mai state delle conseguenze,
tutt’altro, e credo che si possano abbondantemente documentare queste situazioni.
Grazie, Presidente.

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