Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Allora, sostanzialmente, io, come ha detto già qualcuno prima di me, non è il primo Consiglio Comunale che si affronta questa questione del possibile commissariamento al Teatro Regio, io sono anche un po’ stanca di sentire alcune narrative. Allora, sostanzialmente, non prendiamoci in giro, la prima voce di Bilancio, che riguarda sia gli Enti pubblici, ma anche quelli privati, riguarda il personale. Non possiamo pensare o permetterci di dire che, laddove noi abbiamo un commissariamento, quindi un Ente autonomo, nominato dallo Stato che venga con lo scopo e l’obiettivo di rimettere a posto i conti di quel Bilancio, non vada ad intaccare su quella che è la voce più ampia di Bilancio, che è quella del personale. Allora, non possiamo garantire, laddove questa Maggioranza decida di proseguire con questa decisione del commissariamento, che il personale non verrà intaccato e lì abbiamo centinaia di famiglie che, come (incomprensibile) i Consiglieri di Maggioranza, sicuramente in questi ultimi mesi hanno vissuto già un momento molto difficile, e questa è la prima falsità a cui vorrei mettere fine, perché non possiamo, non possiamo, noi che come Ente comunale cittadino, laddove ci siamo trovati la Corte dei Conti con un Piano di rientro, io ricordo molto bene, e lo può ricordare anche, (incomprensibile) il Consigliere Napolitano della Maggioranza, non parlo a quello di Forza Italia, ma della Maggioranza, quando ci siamo trovati all’interno di un meeting della prima ora in Maggioranza l’Assessore Rolando, per mettere a posto il Bilancio del Comune di Torino, ci diceva chiaramente che si sarebbe andati a toccare sulla parte del personale, perché è la voce di capitolo più ampia, e questa è la prima questione. La seconda questione che pongo è un’altra, ma scusatemi, ma noi possiamo a fine mandato, a quattro anni di mandato, stabilire di commissariare un Ente pubblico, come quello del Teatro Regio, quindi una realtà cittadina importantissima, con centinaia di famiglie a seguito. Sapendo in primis che quest’iter del commissariamento sarà poi gestito da un’altra Amministrazione. Io lo trovo non solo non onesto e non corretto, ma anche disumano e a me poco interessa se altri Parlamentari del Partito Democratico in mesi antecedenti avevano proposto il commissariamento. Allora, la politica che ha portato avanti quest’Amministrazione è stata quella del Piano economico industriale di rientro, non ha funzionato. Siamo arrivati ad un’inchiesta della Magistratura importante e adesso sostanzialmente quello che io traduco è lavarsene completamente le mani e dire: diamo via al commissariamento e ci penserà chi verrà dopo. Io lo trovo disumano, non corretto ed assolutamente al di fuori delle prerogative che la politica dovrebbe avere nei confronti di Enti pubblici, semipubblici o privati o comunque in generale, nei confronti delle proprie realtà che rappresenta. Quindi, sono abbastanza nauseata da questa narrativa, non dico abbastanza, di più, falsata, sulla questione che il personale non verrà intaccato, perché sarà il primo a pagare pegno di questa scelta. Dopodiché, volete andare avanti su questa strada, bene, però ve ne prendete la responsabilità e lo dite chiaramente, non cerchiamo di fare i classici giochini dove diciamo: sì avverrà questo, ma il personale non verrà intaccato. Se invece vogliamo fare un’altra operazione, che è quella sicuramente di coinvolgere il Ministero preposto e anche il livello superiore e quindi regionale e nazionale, allora lo facciamo e lo facciamo seriamente come quella volta che la Sindaca ha avuto volontà di farlo sull’innovazione, penso su una serie di altre questioni, che invece le stanno molto a cuore, ha fatto, aprendo i tavoli con i Ministeri preposti. Di certo non si può rimandare alle Minoranze in Consiglio Comunale a dare forza alla Maggioranza per fare questi tavoli nei confronti dei Ministeri proposti. Possiamo anche farlo, vi appoggiamo, fate un ordine del giorno, ma fate fare i tavoli alla Sindaca, cerchiamo di trovare le risorse, perché poi i soci possono mettere una parte, possono anche partecipare, ma laddove c’è un progetto pubblico di rilancio, e cerchiamo di non lasciare queste famiglie e tutto quello che è il sistema del Teatro Regio allo sbando, nelle mani della prossima Amministrazione, che non sappiamo neanche chi sarà, perché davvero non è disonesto, è disumano un atteggiamento così, disumano. |