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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Allora, sostanzialmente, io, come ha detto già qualcuno prima di me,
non è il primo Consiglio Comunale che si affronta questa questione del possibile
commissariamento al Teatro Regio, io sono anche un po’ stanca di sentire alcune
narrative. Allora, sostanzialmente, non prendiamoci in giro, la prima voce di Bilancio,
che riguarda sia gli Enti pubblici, ma anche quelli privati, riguarda il personale. Non
possiamo pensare o permetterci di dire che, laddove noi abbiamo un commissariamento,
quindi un Ente autonomo, nominato dallo Stato che venga con lo scopo e l’obiettivo di
rimettere a posto i conti di quel Bilancio, non vada ad intaccare su quella che è la voce
più ampia di Bilancio, che è quella del personale. Allora, non possiamo garantire,
laddove questa Maggioranza decida di proseguire con questa decisione del
commissariamento, che il personale non verrà intaccato e lì abbiamo centinaia di
famiglie che, come (incomprensibile) i Consiglieri di Maggioranza, sicuramente in
questi ultimi mesi hanno vissuto già un momento molto difficile, e questa è la prima
falsità a cui vorrei mettere fine, perché non possiamo, non possiamo, noi che come Ente
comunale cittadino, laddove ci siamo trovati la Corte dei Conti con un Piano di rientro,
io ricordo molto bene, e lo può ricordare anche, (incomprensibile) il Consigliere
Napolitano della Maggioranza, non parlo a quello di Forza Italia, ma della
Maggioranza, quando ci siamo trovati all’interno di un meeting della prima ora in
Maggioranza l’Assessore Rolando, per mettere a posto il Bilancio del Comune di
Torino, ci diceva chiaramente che si sarebbe andati a toccare sulla parte del personale,
perché è la voce di capitolo più ampia, e questa è la prima questione. La seconda
questione che pongo è un’altra, ma scusatemi, ma noi possiamo a fine mandato, a
quattro anni di mandato, stabilire di commissariare un Ente pubblico, come quello del
Teatro Regio, quindi una realtà cittadina importantissima, con centinaia di famiglie a
seguito. Sapendo in primis che quest’iter del commissariamento sarà poi gestito da
un’altra Amministrazione. Io lo trovo non solo non onesto e non corretto, ma anche
disumano e a me poco interessa se altri Parlamentari del Partito Democratico in mesi
antecedenti avevano proposto il commissariamento. Allora, la politica che ha portato
avanti quest’Amministrazione è stata quella del Piano economico industriale di rientro,
non ha funzionato. Siamo arrivati ad un’inchiesta della Magistratura importante e
adesso sostanzialmente quello che io traduco è lavarsene completamente le mani e dire:
diamo via al commissariamento e ci penserà chi verrà dopo. Io lo trovo disumano, non
corretto ed assolutamente al di fuori delle prerogative che la politica dovrebbe avere nei
confronti di Enti pubblici, semipubblici o privati o comunque in generale, nei confronti
delle proprie realtà che rappresenta. Quindi, sono abbastanza nauseata da questa
narrativa, non dico abbastanza, di più, falsata, sulla questione che il personale non verrà
intaccato, perché sarà il primo a pagare pegno di questa scelta. Dopodiché, volete
andare avanti su questa strada, bene, però ve ne prendete la responsabilità e lo dite
chiaramente, non cerchiamo di fare i classici giochini dove diciamo: sì avverrà questo,
ma il personale non verrà intaccato. Se invece vogliamo fare un’altra operazione, che è
quella sicuramente di coinvolgere il Ministero preposto e anche il livello superiore e
quindi regionale e nazionale, allora lo facciamo e lo facciamo seriamente come quella
volta che la Sindaca ha avuto volontà di farlo sull’innovazione, penso su una serie di
altre questioni, che invece le stanno molto a cuore, ha fatto, aprendo i tavoli con i
Ministeri preposti. Di certo non si può rimandare alle Minoranze in Consiglio Comunale
a dare forza alla Maggioranza per fare questi tavoli nei confronti dei Ministeri proposti.
Possiamo anche farlo, vi appoggiamo, fate un ordine del giorno, ma fate fare i tavoli alla
Sindaca, cerchiamo di trovare le risorse, perché poi i soci possono mettere una parte,
possono anche partecipare, ma laddove c’è un progetto pubblico di rilancio, e cerchiamo
di non lasciare queste famiglie e tutto quello che è il sistema del Teatro Regio allo
sbando, nelle mani della prossima Amministrazione, che non sappiamo neanche chi
sarà, perché davvero non è disonesto, è disumano un atteggiamento così, disumano.

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