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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Io non mi riferisco a tutto un sistema culturale italiano, ma vorrei
riferirmi alla situazione degli Enti Lirici italiani, che sono fortemente in difficoltà, con
debiti enormi e il Regio, almeno in questa parte, è fanalino di coda. Io cito solo alcune
situazioni: il Maggio Musicale Fiorentino ha 59 milioni di debiti; l’Opera di Roma ne
ha anche lei 50 milioni; il San Carlo di Napoli ne ha 34, l’Arena di Verona ne ha 34.
Ora, il problema che commissariare è, nella maggior parte dei casi, non vogliamo
generalizzare, ma nella maggior parte dei casi è il contrario di valorizzare, perché il
commissariamento è delegare ad un esterno e se abbiamo fiducia nell’attuale
Commissario, se vogliamo lasciarlo lavorare, se abbiamo bisogno di una stretta anche
sui conti, allora la richiesta alle Fondazioni a me sembrava ancora una possibilità
importante di poter traghettare una situazione, ma nello stesso tempo di metterla anche
nella situazione di una certa stabilità. Anche io non ne faccio una questione di politica,
ma di lavoratori, lavoratori che sono tanti. Io continuo a ripetere questo numero, che in
qualche modo mi preoccupa, che non mi fa dormire la notte, che è quello dei 373
lavoratori di cui una parte, anche consistente, sono precari e il discorso va fatto, lo
ribadisco, che almeno questo discorso vada fatto anche a livello italiano, perché se il
metodi di risanamento che va verificato a livello italiano è il commissariamento, allora
utilizziamolo per tutti gli Enti Lirici e non solo su Torino, proprio perché Torino non
venga punita, perché il declassamento è possibile che non sia automatico, ma non è
neanche escluso che possa essere uno degli effetti che arriveranno sul Regio. Qui non è
una guerra tra lavoratori del mondo dello spettacolo, è che il declassamento è la peggior
situazione, a cui il Regio si dovrebbe trovare ad affrontare, il declassamento. E quindi io
credo che il Regio non sia il Regio, ma l’insieme di tutti i lavoratori, dai livelli più alti
ai livelli più bassi, ai livelli intermedi, a tutti quelli che concorrono a realizzare
comunque una situazione di grandissima eccellenza italiana, perché la lirica è eccellenza
italiana, riuscire in qualche modo a portare fuori il Regio da questa situazione di
sofferenza, certo, ma non con metodi che, come dico, siamo punitivi e che non lo siano
per gli altri Enti Lirici italiani, perché a questo punto noi ci troveremmo in una
situazione di debolezza rispetto agli altri Enti Lirici italiani. Questa è la mia richiesta,
che ancora una volta rivolgo a tutte le forze politiche, di provare e tentare, con i
Parlamentari piemontesi, a fare un discorso a livello nazionale, in modo da
contestualizzare questa situazione, che a questo punto diventa veramente drammatica,
perché commissariare non è un premio, riuscire in qualche modo a fare un discorso più
ampio, contestualizzare e, come dico, il mio intervento non è intervento contro la
Sindaca Appendino, ma contro il fatto che, nella sua funzione di persona che comunque
gestisce le varie anche fondazioni che concorrono, trovi la soluzione per non far
commissariare, proprio perché, come dicevo, siamo in una situazione non così
drammatica rispetto agli altri Enti Lirici. Siamo tutti in una stessa situazione, vada
trattata tutta questa situazione degli Enti Lirici con un’unica, secondo me, grande
riforma, che in qualche modo li metta in una situazione non sempre di grave
indebitamento e non sempre in grave assenza di liquidità. Grazie, Presidente.

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