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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie Presidente e grazie Assessora Leon. Alcune puntualizzazioni che secondo me
sono doverose: noi, molte cose le ha già dette la collega Patriarca, riteniamo un errore
madornale aver avviato le condizioni perché il Teatro Regio venga commissariato, e
questa cosa non ha responsabili ignoti, la prima responsabilità di questa situazione è in
capo alla Sindaca Appendino che nella duplice veste di Sindaca e di Presidente della
Fondazione da oltre quattro anni aveva e ha avuto tutte le condizioni per introdurre
elementi di correzione di rotta, cosa che non sono capitate se non nell’espressione più
deteriore del termine. Sono trascorsi più di 800 giorni da quando impose a forza il suo
Sovrintendente Graziosi costringendo alle dimissioni due Consiglieri di
Amministrazione, fatto unico nella storia del Regio, e difendendo in Consiglio
Comunale, al di là di ogni ragionevolezza, la figura di questo Sovrintendente, che
avrebbe dovuto mettere in campo le azioni previste da un Piano di sviluppo definito in
questi termini, che anche qua era evidente e peraltro le critiche del mondo culturale, non
solo interne al Regio, erano estremamente chiare, non stava in piedi. Salvo poi
precipitosamente correggere il tiro, ha provato in realtà fino all’ultimo a confermare
Graziosi e poi si è dovuta arrendere all’evidenza e poi ad abbandonare la nave al suo
destino, un destino che è quello del commissariamento. Dov’è che deriva un po’ di
scoramento e anche un po’ di rabbia? È che quando la Sindaca ha voluto occuparsi delle
cose, le cose le ha anche ottenute e i protagonisti peraltro sono sempre gli stessi. Io
ricordo piuttosto nitidamente quando la Sindaca Appendino ha chiesto e ottenuto
garanzie per 5 milioni di euro a fondo perduto, in assenza oltretutto di garanzie da parte
della Città, da parte del Ministro Franceschini, per la questione Cavallerizza, il che ha
fatto bene a farlo, ha fatto bene a chiederlo, noi abbiamo più e più volte insistito perché
la Sindaca chiedesse i fondi anche per ristrutturare Torino Esposizioni, non ci risulta sia
stato ancora fatto. Quindi in realtà la geometria è stata piuttosto variabile: dove
interessava alla Sindaca, la Sindaca si è mossa a livello governativo e ha ottenuto quello
che giustamente lei - l’avrebbe probabilmente fatto anche un altro Sindaco ma diamole
atto, è lei il Sindaco e l’ha fatto lei - ha ottenuto i fondi, penso alla Cavallerizza, 5
milioni di euro; dove di fatto invece non..., diciamo così, non ha dimostrato tutto questo
interesse e questa attenzione alla problematica ha lasciato andare la nave. Il problema
però adesso si pone ed è un problema piuttosto serio, perché al di là di tutte le garanzie
che anche meritoriamente, come dire, in atti che davvero diventano pleonastici la Città
in qualche modo assume la Città - cioè voi del Movimento 5 Stelle assumete - sapete
benissimo di..., voi mentite sapendo di mentire perché non ci saranno le condizioni per
intervenire in alcun modo sulle cose che vengono dette, se non attraverso sollecitazioni
politiche, però la scelta di andare verso il commissariamento significa automaticamente
spogliarsi di ogni tipo di intervento. Allora, noi siamo ancora convinti en ribadiamo il
nostro ultimo appello nonostante lunedì scorso il Movimento 5 Stelle con l’aiuto
determinante di Forza Italia in questa partita assolutamente filogrillina, caso credo
unico, ci sarebbe anche piaciuto capire perché Forza Italia, il partito di Berlusconi si
schiera col partito di Di Maio sul Regio, avete respinto la nostra proposta che prevedeva
di sospendere questa procedura, rimettersi attorno a un tavolo e invocare non tanto il
commissariamento ministeriale ma il Ministro per cercare di capire col Ministro se
effettivamente si poteva fare qualcosa. non l’avete voluto, ci avete per l’ennesima volta
preso a schiaffi anche con affermazioni piuttosto offensive sotto il profilo se vogliamo
politico, per non trascendere in quello personale, continuiamo a ribadire la nostra
posizione politica, noi riteniamo un errore strategico e riteniamo che questo errore
strategico purtroppo si riverbererà non solo sui lavoratori ma in generale sul comparto
culturale di questa Città che proprio intorno al Teatro Regio ha visto davvero tante cose
ben fatte in questa città e ha reso questa Città una Città migliore. Dopo la vostra
esperienza, non è il Regio l’unica cosa che avete toccato rovinandola, credo che sarà
una Città più povera, più piccola e sotto il profilo culturale certamente meno attrattiva.

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