Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie Presidente, ringrazio l’Assessore per la risposta e per averci presentato, ha fatto presente alcune cose accadute di cui non avevamo notizia perché non apparse sui vari media. Io ho voluto presentare una richiesta di comunicazioni separata da quella della collega Scanderebech in quanto uomo che respinge fermamente queste azioni gravissime che ledono la dignità delle donne, e per quanto accaduto nel momento in cui la DJ Ema Stokholma si è accorta dell’abuso che stava subendo. Questa richiesta di comunicazioni per qualcuno che rappresenta la Città è forse stata considerata come una richiesta di “basso livello”, per me il basso livello lo si è raggiunto quando negli istanti successivi in cui l’artista si è accorta di un cellulare che dal basso le riprendeva le parti intime, tutti i presenti - fatta eccezione per il manager dell’artista stessa - tutti uomini presenti, hanno cercato di minimizzare l’accaduto, “Mai dai, che vuoi che sia? Ridiamoci su”, come fosse solo una burlata, una roba su cui ridere e scherzare, come niente fosse. Qualche giorno fa abbiamo letto un lunghissimo post della Sindaca Appendino su quale sia il significato di “normalità” nella vita quotidiana di una donna, così come abbiamo letto parole di vicinanza all’artista per le (incomprensibile) subite, ad azioni così gravi non si può rispondere se non con fermezza e non si può accettare che persone che si macchiano di tali atti, tali abusi possano continuare a collaborare direttamente o indirettamente con la Città. Diamo sostegno all’artista Ema Stokholma che ha subìto tale abuso e facciamo in modo che atti come questo non si ripetano più nella nostra Città. La Città di Torino in questo caso specifico si costituisca parte civile per affermare senza se e senza ma che la civiltà passa attraverso il rispetto per le donne. Concludo dichiarando la mia piena e totale solidarietà e vicinanza a Ema Stokholma per tutte le donne vittime ogni giorno di abusi simili. Grazie Presidente, ho concluso. |