Interventi |
PATRIARCA Lorenza Grazie, Presidente. Io, appunto, riprenderò... sicuramente molte cose sono già state dette e mi associo a quanto, in particolare, la mia collega di Gruppo Foglietta e la collega Artesio e la collega Pollicino hanno sottolineato. Io volevo evidenziare in particolare un aspetto rispetto a questa scelta: noi abbiamo ascoltato in Commissione le RSU dei lavoratori, abbiamo visto e abbiamo partecipato, parlando con parecchi musicisti, alle manifestazioni di protesta che ci sono state in piazza in queste ultime settimane, proprio a seguito della scelta della Sindaca del commissariamento, e credo che, per quanto nessuno di noi possa dirsi esperto nel settore, abbiamo raccolto in queste ultime tre settimane parecchie testimonianze e parecchie informazioni, che ci fanno sicuramente convincere ancor di più del fatto che questa si una scelta assolutamente politica e non necessaria, e assolutamente pericolosa per la Città. Ci sono funzioni dello Stato - io l’ho già detto in Commissione - che sono in sé un costo, ma che rappresentano comunque impegni essenziali per lo sviluppo di una determinata comunità. Il Teatro Regio, fin dalla sua fondazione, dalla sua prima fondazione nel 1740, è stato il simbolo delle aspirazioni della nostra città. Era un teatro da 2.600 posti in una Torino che certo non si poteva dire una grande capitale, ma che aveva aspirazioni in questo senso. È evidente che per anni, insomma, per la nostra città il teatro è stato e rappresenta un’eccellenza, è riconosciuto come un’eccellenza internazionale e noi non possiamo permettere in nessun modo che una macchia come quella del commissariamento, ripeto, ancor più ingiustificata come in questo caso, perché la situazione di debolezza finanziaria del Regio non è certo estranea ad altri Enti Lirici; le produzioni Liriche costano moltissimo e pertanto non possono sopravvivere senza ingenti investimenti. La scelta può essere quella di, in qualche modo, riconoscere che è un costo, è un investimento necessario per lo sviluppo della città, necessario per il rilancio della città, ancor più in momento in cui la città, ripeto, fatica a trovare una sua vocazione e la vocazione che sembrava volersi dare era proprio quella culturale e turistica, e quindi, ripeto, una scelta come quella della Sindaca, rivendicata come scelta, seppur giustificata rispetto a delle difficoltà di bilancio strutturale, non è in nessun modo, secondo me, sostenibile, anzi, è da ripensare proprio per il bene di questa nostra città, perché, ripeto, il Regio è per Torino qualcosa che sta a tutti a cuore, non a caso ogni giorni sui giornali se ne parla, non a caso ci sono state manifestazioni e non a caso ci sono oggi tre atti su questo tema. Ripeto, è un qualche cosa che dobbiamo tutti provare a ripensare e a fermare prima che sia tardi, perché, ripeto, il commissariamento può essere il primo atto di un declino che non credo che neppure la Sindaca voglia. Grazie. |