Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Francamente io non ripeterò quello che ho già detto qualche settimana fa, perché non è la prima volta che discutiamo del Teatro Regio, non è la prima volta che discutiamo della situazione, come dire, anche dei conti del Teatro, però devo nuovamente fare alcune precisazioni che ho già fatto, ma le riporto anche per il verbale, cioè il tema del D.L. 367/1996, che è stato citato, articolo 21, comma 1 bis, e quindi del fatto se un bilancio negativo, ad oggi stimato in circa due milioni e mezzo, generi in automatico un commissariamento oppure no, la risposta è: “Sì” e questa non è, come dire, un’interpretazione che noi diamo perché magari qualcuno la ritiene o vuole dare una lettura politica di convenienza, è una lettura che viene data in seguito a un confronto con i tecnici del Ministero. Lo dico perché, se ogni volta torniamo sul punto, che va benissimo per la discussione dialettica, ma si vuole dare, come dire, un connotato o una narrazione rispetto a un fatto che è stata la prima verifica che è stata fatta dai nostri tecnici insieme a quelli del Ministero, ci incartiamo. Quindi, il tema, come dire, del patrimonio e di quanto incide la perdita sul patrimonio, e quindi dell’effetto di quella perdita, non posso che ripete quanto ho già detto la scorsa volta e che è stato confermato dalle interlocuzioni che abbiamo avuto con il Ministero. Vorrei anche ripetere qui, per la seconda volta, quello che è, come dire, il percorso che noi, o meglio, si farà, se questo evidentemente sarà l’effetto di un’approvazione di bilancio che non è ancora avvenuta - e ci tornerò su questo - del commissariamento: cioè, il tema qua non sono esclusivamente i due milioni e mezzo, e voler vedere e fare un’analisi solo su due milioni e mezzo è miope. Il tema è che, come peraltro, ripeto, non l’ha detto Chiara Appendino, uno può anche discutere di quello che dice Chiara Appendino, ma quando un organo di controllo come il MEF fa una relazione in cui dice che è dal 2010 che c’è uno sbilancio tale per cui è evidente che è necessario un intervento strutturale e che il rapporto debiti-crediti è andato a peggiorare dopo il 2013, in particolare a causa dell’attribuzione di immobili al posto di contributi per l’attività, questo che cosa ci dice? A me non interessa il dibattito sulle responsabilità politiche, ripeto, però ci dice che lì c’è una situazione strutturale che dal 2010 al 2020 non si è risolta e io francamente non credo che non si sia risolta perché in questi 10 anni siano state scelte persone incapaci o incompetenti, io penso che non si sia risolta perché è talmente radicata questa difficoltà che è economica, finanziaria, di liquidità e, come dire, strutturale che anche il Piano industriale che noi abbiamo fatto, in cui io ho fortemente creduto e in cui continuo a credere, poi uno può condividere o non condividere, quello sì, puoi condividere o non condividere quel Piano industriale, ma quel Piano industriale ha bisogno di strumenti straordinari per essere attuato. E quali sono gli obiettivi? Il primo è ristrutturare il debito e incidere sulla liquidità del Teatro, come ho detto, ed è stato anche ricordato, nel 2018 ammonta a circa 27,7 milioni. Poi io ho sentito dire: “Siamo paragonabili ad altri teatri”, non è tanto così, perché molti teatri nel 2013 hanno deciso di andare in Legge Bray, utilizzando quello strumento per andare in qualche modo a ridurre quel disavanzo strutturale che c’era. Poi se vogliamo dire che in generale il sistema della lirica è in grossa difficoltà (incomprensibile), siamo assolutamente d’accordo mi sembra evidente, ma, come dire, che il nostro Teatro sia un teatro che non ha bisogno di interventi straordinari per essere risanato o che non abbia bisogno di un risanamento, stiamo raccontando, come dire... ci stiamo raccontando una favola, che forse è comoda politicamente, ripeto, forse sarebbe più comodo per me politicamente mettere un’ulteriore pezza e, come dire, rimandare il tema al prossimo Sindaco, chiunque sarà, o al prossimo Presidente, però francamente io penso che proprio per ristrutturare il debito, proprio per rilanciare il Teatro e quindi farlo tornare ad essere attrattivo, l’ho detto tante volte, ad esempio in termini di artisti, che devono essere pagati, perché se un artista non viene pagato, al Teatro Regio non ci viene. Allora, per rimettere a posto la liquidità, per rimettere a posto il debito, per ripatrimonializzare la Fondazione, che è necessaria per ristrutturare il debito, per dare avvio ai lavori di adeguamento, che, è stato ricordato, gli 8 milioni e mezzo della macchina scenica del Teatro, che è un intervento che ha fatto il Ministro Bonisoli, confermato poi dal Ministro Franceschini, quindi in continuità, al di là del cambio di Governo, e per riorganizzare la Fondazione al fine di ridurre il disavanzo di gestione, è necessario un intervento strutturale. Ma, ripeto, il punto non è solo... e vorrei che allargassimo l’orizzonte, e lo dico a tutti i Consiglieri e le Consigliere che sono intervenute, il tema non è solo il disavanzo di quest’anno, questi due milioni e mezzo di disavanzo ce li abbiamo da anni, da anni e io mi sento di dire che le varie Amministrazioni, tra cui anche la mia è intervenuta più volte, più volte immettendo ulteriori risorse economiche nel Teatro e tentando una strada di risanamento, che è il primo elemento per tutelare i lavoratori e le lavoratrici. Allora, l’ultima volta che abbiamo discusso di questo tema si era... avevo detto pubblicamente, l’ho detto in Consiglio, l’ho detto anche, come dire, alle organizzazioni sindacali che il tema della tutela del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici, è un tema che, come dire, ci interessa a tutti e tutte, credo, al di là del ruolo, al di là del partito politico e al di là delle sensibilità personali che abbiamo, è ovvio che quello ci interessa e non a caso ci stiamo muovendo ovviamente in tal senso; e al Ministero che nominerà un commissario, se questa sarà ovviamente la strada, il commissario avrà evidentemente un’indicazione rispetto... di questo genere. Però immaginare, come ho sentito da qualcuno, che la soluzione del problema sia, come dire, una soluzione “tampone”, fatta per rimandare a un anno, e mi riferisco in particolare ad alcuni interventi della mia Maggioranza, francamente lo posso capire magari dalle Minoranze, che hanno un ruolo di un certo tipo, non riesco tanto a capirlo da una Maggioranza, che ha una responsabilità di governo, onestamente, che va al di là di quello che invece può decidere di fare legittimamente la Minoranza e l’Opposizione. Detto ciò, vorrei anche spiegare qual è il percorso, perché ho sentito, anche non oggi in Aula, ma, come dire, ovviamente leggo il dibattito pubblico che c’è, il commissariamento, come detto, è frutto automatico di un disavanzo di bilancio che deve incidere in maniera significativa rispetto al patrimonio. APPENDINO Chiara (Sindaca) Cosa sta succedendo? Perché, ad esempio, non ho ancora incontrato personalmente il sindacato o non ho ancora dato comunicazioni successive rispetto all’ultima volta? Perché, per quanto sia stimato ad oggi un disavanzo, che confermo, di gestione di 2.400.000-2.500.00 circa, c’è una Società di Revisione, peraltro nuova, c’è un Collegio dei Revisori nuovi, che stanno verificando, come è corretto che sia, e vagliando come dire le varie partite di bilancio, che non sono solo legate alla gestione, come dire, diretta, ma che riguardano una serie di partite, pensiamo ai cespiti, eccetera, e quindi, quando sarà finito questo lavoro, sarà mia premura, come mi sono impegnata, credo, con tutto il Consiglio, non solo la Maggioranza, ma anche le Minoranze, di dare in maniera molto trasparente, come è corretto che sia e come mi è stato chiesto anche da molti Consiglieri, come dire, il numero su cui ci sarà e verrà certificato sostanzialmente il disavanzo e anche i documenti di bilancio allegati. Oggi quei documenti non ci sono ancora, non perché qualcuno qui voglia discutere nascondendo un dato, ma non ci sono perché, ripeto, il documento non è ancora chiuso. Quindi io non posso che confermare nuovamente quello che ho detto settimane fa e cioè: 1) che il commissariamento è frutto del disavanzo, 2) quando avremo i numeri corretti... APPENDINO Chiara (Sindaca) Vado a chiudere, Presidente. Quando avremo i numeri corretti, verranno comunicati con grande trasparenza sia al sindacato, che l’ha richiesto, sia ai Consiglieri del Consiglio Comunale; verrà convocata a quel punto l’Assemblea dei soci - cosa che non è ancora stata fatta perché non c’è ancora il documento - e il Consiglio di Indirizzo e al quel punto verrà avviata, come dire, di conseguenza la procedura. In tutto ciò nessuno si sottrarrà al confronto, però i numeri parlano chiaro, cioè i numeri parlano chiaro, i numeri sono quelli che vi ribadisco qui, che non sono solo l’effetto solo di un disavanzo di gestione di un anno, ma sono l’effetto di un Ente che strutturalmente è in crisi ormai da 10 anni e che ha bisogno di un approccio diverso, certamente traumatico, mi rendo conto, per mettere delle fondamenta che siano solide per il rilancio del Teatro e per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Grazie, Presidente e mi scusi se sono stata un po’ lunga. |