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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 32
MOZIONE 2020-01318
"SOSPENDERE LA PROCEDURA DI RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO DEL REGIO" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute.
Francamente io non ripeterò quello che ho già detto qualche settimana fa, perché non è
la prima volta che discutiamo del Teatro Regio, non è la prima volta che discutiamo
della situazione, come dire, anche dei conti del Teatro, però devo nuovamente fare
alcune precisazioni che ho già fatto, ma le riporto anche per il verbale, cioè il tema del
D.L. 367/1996, che è stato citato, articolo 21, comma 1 bis, e quindi del fatto se un
bilancio negativo, ad oggi stimato in circa due milioni e mezzo, generi in automatico un
commissariamento oppure no, la risposta è: “Sì” e questa non è, come dire,
un’interpretazione che noi diamo perché magari qualcuno la ritiene o vuole dare una
lettura politica di convenienza, è una lettura che viene data in seguito a un confronto con
i tecnici del Ministero. Lo dico perché, se ogni volta torniamo sul punto, che va
benissimo per la discussione dialettica, ma si vuole dare, come dire, un connotato o una
narrazione rispetto a un fatto che è stata la prima verifica che è stata fatta dai nostri
tecnici insieme a quelli del Ministero, ci incartiamo. Quindi, il tema, come dire, del
patrimonio e di quanto incide la perdita sul patrimonio, e quindi dell’effetto di quella
perdita, non posso che ripete quanto ho già detto la scorsa volta e che è stato confermato
dalle interlocuzioni che abbiamo avuto con il Ministero. Vorrei anche ripetere qui, per
la seconda volta, quello che è, come dire, il percorso che noi, o meglio, si farà, se questo
evidentemente sarà l’effetto di un’approvazione di bilancio che non è ancora avvenuta -
e ci tornerò su questo - del commissariamento: cioè, il tema qua non sono
esclusivamente i due milioni e mezzo, e voler vedere e fare un’analisi solo su due
milioni e mezzo è miope. Il tema è che, come peraltro, ripeto, non l’ha detto Chiara
Appendino, uno può anche discutere di quello che dice Chiara Appendino, ma quando
un organo di controllo come il MEF fa una relazione in cui dice che è dal 2010 che c’è
uno sbilancio tale per cui è evidente che è necessario un intervento strutturale e che il
rapporto debiti-crediti è andato a peggiorare dopo il 2013, in particolare a causa
dell’attribuzione di immobili al posto di contributi per l’attività, questo che cosa ci dice?
A me non interessa il dibattito sulle responsabilità politiche, ripeto, però ci dice che lì
c’è una situazione strutturale che dal 2010 al 2020 non si è risolta e io francamente non
credo che non si sia risolta perché in questi 10 anni siano state scelte persone incapaci o
incompetenti, io penso che non si sia risolta perché è talmente radicata questa difficoltà
che è economica, finanziaria, di liquidità e, come dire, strutturale che anche il Piano
industriale che noi abbiamo fatto, in cui io ho fortemente creduto e in cui continuo a
credere, poi uno può condividere o non condividere, quello sì, puoi condividere o non
condividere quel Piano industriale, ma quel Piano industriale ha bisogno di strumenti
straordinari per essere attuato. E quali sono gli obiettivi? Il primo è ristrutturare il debito
e incidere sulla liquidità del Teatro, come ho detto, ed è stato anche ricordato, nel 2018
ammonta a circa 27,7 milioni. Poi io ho sentito dire: “Siamo paragonabili ad altri teatri”,
non è tanto così, perché molti teatri nel 2013 hanno deciso di andare in Legge Bray,
utilizzando quello strumento per andare in qualche modo a ridurre quel disavanzo
strutturale che c’era. Poi se vogliamo dire che in generale il sistema della lirica è in
grossa difficoltà (incomprensibile), siamo assolutamente d’accordo mi sembra evidente,
ma, come dire, che il nostro Teatro sia un teatro che non ha bisogno di interventi
straordinari per essere risanato o che non abbia bisogno di un risanamento, stiamo
raccontando, come dire... ci stiamo raccontando una favola, che forse è comoda
politicamente, ripeto, forse sarebbe più comodo per me politicamente mettere
un’ulteriore pezza e, come dire, rimandare il tema al prossimo Sindaco, chiunque sarà, o
al prossimo Presidente, però francamente io penso che proprio per ristrutturare il debito,
proprio per rilanciare il Teatro e quindi farlo tornare ad essere attrattivo, l’ho detto tante
volte, ad esempio in termini di artisti, che devono essere pagati, perché se un artista non
viene pagato, al Teatro Regio non ci viene. Allora, per rimettere a posto la liquidità, per
rimettere a posto il debito, per ripatrimonializzare la Fondazione, che è necessaria per
ristrutturare il debito, per dare avvio ai lavori di adeguamento, che, è stato ricordato, gli
8 milioni e mezzo della macchina scenica del Teatro, che è un intervento che ha fatto il
Ministro Bonisoli, confermato poi dal Ministro Franceschini, quindi in continuità, al di
là del cambio di Governo, e per riorganizzare la Fondazione al fine di ridurre il
disavanzo di gestione, è necessario un intervento strutturale. Ma, ripeto, il punto non è
solo... e vorrei che allargassimo l’orizzonte, e lo dico a tutti i Consiglieri e le
Consigliere che sono intervenute, il tema non è solo il disavanzo di quest’anno, questi
due milioni e mezzo di disavanzo ce li abbiamo da anni, da anni e io mi sento di dire
che le varie Amministrazioni, tra cui anche la mia è intervenuta più volte, più volte
immettendo ulteriori risorse economiche nel Teatro e tentando una strada di
risanamento, che è il primo elemento per tutelare i lavoratori e le lavoratrici. Allora,
l’ultima volta che abbiamo discusso di questo tema si era... avevo detto pubblicamente,
l’ho detto in Consiglio, l’ho detto anche, come dire, alle organizzazioni sindacali che il
tema della tutela del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici, è un tema che, come dire,
ci interessa a tutti e tutte, credo, al di là del ruolo, al di là del partito politico e al di là
delle sensibilità personali che abbiamo, è ovvio che quello ci interessa e non a caso ci
stiamo muovendo ovviamente in tal senso; e al Ministero che nominerà un commissario,
se questa sarà ovviamente la strada, il commissario avrà evidentemente un’indicazione
rispetto... di questo genere. Però immaginare, come ho sentito da qualcuno, che la
soluzione del problema sia, come dire, una soluzione “tampone”, fatta per rimandare a
un anno, e mi riferisco in particolare ad alcuni interventi della mia Maggioranza,
francamente lo posso capire magari dalle Minoranze, che hanno un ruolo di un certo
tipo, non riesco tanto a capirlo da una Maggioranza, che ha una responsabilità di
governo, onestamente, che va al di là di quello che invece può decidere di fare
legittimamente la Minoranza e l’Opposizione.
Detto ciò, vorrei anche spiegare qual è il percorso, perché ho sentito, anche non oggi in
Aula, ma, come dire, ovviamente leggo il dibattito pubblico che c’è, il
commissariamento, come detto, è frutto automatico di un disavanzo di bilancio che deve
incidere in maniera significativa rispetto al patrimonio.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Cosa sta succedendo? Perché, ad esempio, non ho ancora incontrato personalmente il
sindacato o non ho ancora dato comunicazioni successive rispetto all’ultima volta?
Perché, per quanto sia stimato ad oggi un disavanzo, che confermo, di gestione di
2.400.000-2.500.00 circa, c’è una Società di Revisione, peraltro nuova, c’è un Collegio
dei Revisori nuovi, che stanno verificando, come è corretto che sia, e vagliando come
dire le varie partite di bilancio, che non sono solo legate alla gestione, come dire,
diretta, ma che riguardano una serie di partite, pensiamo ai cespiti, eccetera, e quindi,
quando sarà finito questo lavoro, sarà mia premura, come mi sono impegnata, credo,
con tutto il Consiglio, non solo la Maggioranza, ma anche le Minoranze, di dare in
maniera molto trasparente, come è corretto che sia e come mi è stato chiesto anche da
molti Consiglieri, come dire, il numero su cui ci sarà e verrà certificato sostanzialmente
il disavanzo e anche i documenti di bilancio allegati. Oggi quei documenti non ci sono
ancora, non perché qualcuno qui voglia discutere nascondendo un dato, ma non ci sono
perché, ripeto, il documento non è ancora chiuso. Quindi io non posso che confermare
nuovamente quello che ho detto settimane fa e cioè: 1) che il commissariamento è frutto
del disavanzo, 2) quando avremo i numeri corretti...

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Vado a chiudere, Presidente. Quando avremo i numeri corretti, verranno comunicati con
grande trasparenza sia al sindacato, che l’ha richiesto, sia ai Consiglieri del Consiglio
Comunale; verrà convocata a quel punto l’Assemblea dei soci - cosa che non è ancora
stata fatta perché non c’è ancora il documento - e il Consiglio di Indirizzo e al quel
punto verrà avviata, come dire, di conseguenza la procedura. In tutto ciò nessuno si
sottrarrà al confronto, però i numeri parlano chiaro, cioè i numeri parlano chiaro, i
numeri sono quelli che vi ribadisco qui, che non sono solo l’effetto solo di un disavanzo
di gestione di un anno, ma sono l’effetto di un Ente che strutturalmente è in crisi ormai
da 10 anni e che ha bisogno di un approccio diverso, certamente traumatico, mi rendo
conto, per mettere delle fondamenta che siano solide per il rilancio del Teatro e per la
tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Grazie, Presidente e mi scusi se sono stata un po’
lunga.

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