Interventi |
FORNARI Antonio Grazie, Presidente. Questa delibera segue le altre delibere che abbiamo avuto nelle settimane precedenti in cui il Comune di Torino ha iniziato a rinegoziare dei mutui che sono in carico alla Città. La mole dei mutui da Cassa Depositi e Prestiti, alle varie banche, ai BOC, Buoni Ordinari Comunali, sono veramente un fardello importante per la nostra Città che ci portiamo avanti per almeno altri 30 anni. Quello che obiettivamente questa delibera non può e non deve fare è quello di prendere tempo, perché quest’anno e il prossimo sono gli anni probabilmente più duri per il Comune di Torino, perché oltre alle difficoltà strutturali del nostro Bilancio, che è bene ricordare, deficit strutturale della nostra Città, certificato dalla Corte dei Conti dell’anno 2015, ma certificato poi nel 2017 dalla relazione della Corte dei Conti ha certificato un deficit strutturale del Bilancio del Comune di Torino, un deficit strutturale del Comune di Torino di 80 milioni. Quello che... Poi sappiamo che queste relazioni della Corte dei Conti lasciano il tempo che trovano, c’è la relazione, dei conti europea, che ha certificato che il TAV è un’opera inutile, costosa, con nessun beneficio per l’Italia, eppure comunque si fa finta di niente, si va avanti, anche il dibattito a livello nazionale non scalfisce nulla e si continua con queste opere inutili, anche se poi non hanno un beneficio sui cittadini, lo stesso avviene sulle relazioni della Corte dei Conti italiana sui bilanci degli Enti Locali e il bilancio degli Enti Locali, del Comune di Torino, oltre ad un debito enorme, siamo il Comune più indebitato d’Italia per numero di abitanti, ha anche un deficit strutturale che con un piano di riparto approvato nel 2017, cerca di rimettere in sesto quest’Amministrazione, nonostante poi le difficoltà quotidiane del dover comunque garantire i servizi essenziali, dalla manutenzione delle strade, al verde pubblico, al Trasporto Pubblico Locale. Tutti questi servizi, però, necessitano di risorse e questa delibera cerca proprio nel breve tempo, nel breve periodo e quindi sul 2020 - 2021, di prorogare di un anno la quota capitale e gli interessi. Io sono andato a vedermi la relazione allegata al Bilancio che è bene comunque prendere come base per capire questa delibera effettivamente ha un sostegno e quindi in un certo senso dobbiamo appoggiarla e votarla, oppure no. Guardando la proposta, appunto, di Finance Active che è la società che analizza anche questi dati, l’analisi preliminare di competenza economica - finanziaria, possiamo vedere che, al fine di disporre di liquidità aggiuntiva per sostenere le maggiori spese conseguenti agli effetti indotti dalla diffusione del Covid, la Città di Torino ha chiesto alla controparte, appunto Dexia di formulare la proposta di rimodulazione dei prestiti obbligazionari e dei mutui rappresentati. Noi ne abbiamo due che sono, appunto, due BOC, i Buoni Ordinari Comunali ed un mutuo. Sul primo si è stipulato un tasso fisso del 5,3%, che grida obiettivamente vendetta e infatti io sfido qualcuno del Partito Democratico a intervenire su questa delibera, se lo guarda bene, perché solo un folle poteva stipulare un tasso fisso al 5,3%, eppure chi ai tempi governava questa Città e in particolar modo il Partito Democratico, ai tempi aveva un altro nome, ebbe questa brillante idea di stipulare un BOC al tasso fisso del 5,3%, una follia che ovviamente stanno pagando i torinesi. Quindi, oltre a tutti i debiti che hanno accumulato negli anni ed una gestione scellerata, hanno obiettivamente firmato anche dei mutui oltre a tutta la questione dei derivati, come questi, che gridano vendetta, e quindi, secondo me un atteggiamento corretto sarebbe quello di intervenire in questa delibera e chiedere scusa, perché come si può fare un mutuo al tasso fisso del 5,3%? Chi ai tempi ha gestito la Città viene ancora ricordato come un grande politico competente, una persona rispettabilissima, nonostante abbia messo in ginocchio questa Città che dovrà impiegare i prossimi 30 anni per rientrare da questi debiti, pagando degli interessi, quindi regalando degli interessi alle banche in modo sprovveduto ed anacronistico. Come vi dicevo, le valutazioni riportate nel presente documento sono state effettuate rispettando i tassi di mercato rilevati il 12 giugno e alle condizioni comunicate dalla banca. La presente valutazione ha carattere puramente indicativo e preliminare, infatti la sussistenza della convenienza economica bisogna fa riferimento all’articolo 1 della Legge 448 del 2001, dovrà essere verificata in concomitanza alla stipula della rinegoziazione sulla base delle condizioni definitive fissate dalla banca e delle condizioni di mercato vigenti al momento. Qual è stata la metodologia seguita, perché è importante ovviamente andare a valutare che tipo di metodologia è stata seguita per negoziare questi BOC e questo mutuo. L’operazione è stata valutata dal punto di vista tecnico - finanziario rispetto a due vincoli: il nominale residuo del debito post rinegoziazione non deve essere superiore al nominale residuo del debito ante sospensione e l’altro punto, appunto che citavo anche prima, è l’articolo 41 della Legge 448 del 2001 e tale articolo fa riferimento all’economicità di un’operazione di ristrutturazione del debito da valutarsi in termini di valore finanziario delle passività, prevedendo che si possa procedere alla ristrutturazione del debito unicamente, quindi sottolineo unicamente, in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti stessi. Quindi, la legge italiana, qui c’è una mancanza, non ha mai indicato quale curva di fattore di sconto o quale criterio finanziario occorra utilizzare per verificare la riduzione del valore finanziario del debito, pertanto, nel vuoto normativo che c’è, gli Enti Locali ed anche le Regioni, hanno in passato adottato dei criteri e utilizzato delle curve di valutazione comunemente applicate sul mercato o suggerite dalla letteratura finanziaria. La curva di attualizzazione da utilizzare, quindi nella valutazione della convenienza economica - finanziaria, dovrebbe essere quella che rappresenta in modo più fedele le condizioni di finanziamento attuali dell’Ente, che si appresta ad intraprendere questa rinegoziazione. La curva dovrebbe essere espressa come sommatoria di due componenti: la curva di finanziamento riscontrata sul mercato dei capitali della Repubblica Italiana e implicita nei prezzi dei BTP, quindi curva definita di benchmark, e la curva relativa agli spread creditizi applicati agli enti in aggiunta alla curva di benchmark. È evidente che, considerando in generale la minore affidabilità creditizia media degli enti italiani, rispetto alla Repubblica Italiana e considerando anche la minore liquidità dei prestiti rispetto ai BTB, la curva degli spread in aggiunta alla curva di benchmark deve necessariamente risultare positiva. Attualmente non esistono titoli obbligazionari emessi, quindi i BOC attualmente non ci sono più sul mercato, non possono essere stipulati, e per fortuna, aggiungerei io, visto che in passato stipulavano, come il Comune di Torino, dei BOC al tasso fisso del 5,3%, una follia che i torinesi dovranno pagare per i prossimi 20 anni. Quindi, chi effettivamente in quegli anni ha stipulato questi BOC dovrebbe chiedere scusa, io lo ripeto, perché è fondamentale. Qui, tante volte in politica si guarda solo al breve periodo, ma non si ha mai un discorso sul lungo periodo e quindi chi in effetti in quegli anni ha vissuto di rendita, devastando il Bilancio del comune di Torino e le casse del Comune con mutui, c’era da fare qualsiasi cosa, si facevano mutui a gogo, BOC, finanziamenti, tanto poi doveva arrivare qualcuno, in questo caso il compito è toccato a quest’Amministrazione. FORNARI Antonio Sì, concludo dicendo, Presidente, che quest’operazione è un’operazione che ci permette di avere un respiro nel breve periodo, quindi in questi anni che sono anni di crisi a causa del Covid, ma un discorso sul lungo periodo prima o poi bisognerà farlo, che qualcuno, che è ha indebitato il Comune di Torino e messo in queste condizioni, prima o poi dovrà chiedere scusa. Grazie. |