Interventi |
MAGLIANO Silvio Sono presente, Vicepresidente. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Presidente, mi sente bene? MAGLIANO Silvio Perfetto. Allora io ringrazio l’Assessore e chiedo all’Assessore la possibilità di ricevere quanto testé letto in Aula per poterlo leggere approfonditamente. Nello stesso tempo, però, è evidente che il comparto del quale parlo in questa interpellanza è un settore che, come tutto il mondo dell’Istruzione, ha avuto un blocco importante. L’unica grande differenza è che parte dell’Istruzione nel nostro Paese è oggettivamente dello Stato. C’è tutta un’altra parte che ha a che fare con l’istruzione, che ha che fare con la formazione, io ho citato i nidi di infanzia, le sezioni primavera, accreditate e convenzionate, i nidi, i micronidi privati, i baby parking e le scuole d’infanzia paritarie, e sono gestiti per la maggior parte da soggetti no profit o comunque dal privato sociale. È evidente che il servizio che questi soggetti danno alla cittadinanza è un servizio di primaria importanza perché questo è un Paese un po’ strano in cui si riaprono i posti di lavoro ma non si dà la possibilità alle famiglie di poter rimandare i figli a scuola subito, come è capitato in altre realtà europee. Ma questa non è una responsabilità dell’Amministrazione, però le istituzioni, Amministrazione compresa, devono prendersi la responsabilità di capire come sostenere queste realtà, perché noi rischiamo…, già oggi i dati dicono che il 30% delle scuole paritarie della nostra Italia, della nostra povera Italia in questa fase, rischiano di non riaprire a settembre. Ed è per questo che io mi sono permesso di chiedere all’Amministrazione, poi leggerò con attenzione sul punto 2) di cui parlava l’Assessore che cosa vorrà dire, sullo spazio 0-3, la misura di cui lui ha parlato, ma di provare a immaginare alcuni settori che trovino nell’Amministrazione Comunale un’Amministrazione amica, che chieda al Governo di fare uno sforzo importante perché noi ci troviamo ad avere dei soggetti che vivevano di rette, che permettevano alle famiglie di lavorare, che si trovano oggi completamente abbandonati. Nonostante le misure regionali, quella discussa dei 15 milioni, misura che peraltro in questo momento non sappiamo se è già arrivata o alle famiglie o alle scuole, e le scuole poi avrebbero dovuto ridare alle famiglie, ma è una misura che, se va bene, riesce a coprire una mensilità scarsa per quanto riguarda lo 0-3 e un po’ più di una mensilità per quello che riguarda le scuole d’infanzia paritarie, alcune anche legate, praticamente tutte, alla FISM. Per cui, da questo punto di vista, la risposta all’Assessore è oggettivamente interlocutoria. Io mi rendo conto che chiunque sta chiedendo di avere sgravi, chiunque sta chiedendo di avere sconti dal punto di vista delle tasse, dei tributi e delle tariffe, è evidente che però un’Amministrazione deve decidere quali soggetti prova a sostenere con forza anche perché dipende da loro il fatto che poi si possa ripartire con un’attività lavorativa delle famiglie senza tutti i patemi d’animo che in questa fase di ripartenza le famiglie hanno perché non sanno dove poter mettere i bimbi, con un aspetto, che i nonni in questa fase sono l’ultima categoria alla quale si può chiedere di uscire con grande facilità e che il bonus baby-sitter è un bonus che fondamentalmente riesce ad arrivare solo ad alcuni o a quelli che sono riusciti a fare la domanda in tempo. Per cui, io, non me ne voglia l’Assessore, gli chiedo di poter avere quanto prima via e-mail attraverso i suoi Uffici, in modo tale da poter leggere con attenzione quanto ha letto in Aula, non sono soddisfatto perché, oltre al trattamento che abbiamo dato a tutti rispetto alle proroghe sulle tariffe e sui tributi, sul punto 2) non mi è chiaro evidentemente dove vogliamo andare, se vogliamo chiedere più soldi allo Stato, se ANCI vuole dare una mano in modo importante in termini di relazioni col Governo o con le Regioni rispetto a questi settori, settori che oggettivamente sono cruciali rispetto a un’idea di società che crea attorno alla famiglia un welfare e delle opportunità per cui i padri e soprattutto le madri possano essere liberi di continuare a lavorare. Grazie, Presidente, io ho concluso. |