Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. La curiosa coincidenza del nostro ordine del giorno ci porta a discutere la proposta del collega del Partito Democratico in sequenza rispetto ad un dibattito in cui tutto il Consiglio Comunale è stato richiamato alla serietà ed alla consapevolezza intorno ai temi della povertà e quindi io torno su questi temi e torno con l’approccio che mi è proprio. Se ogni qual volta si individuano sistemi di protezione ed interventi di favore in nome del fatto che l’eguaglianza tra diseguali non è eguaglianza, e quindi per portare le persone più deboli a condizioni di accessibilità occorre individuare misure loro mirate e loro rivolte, se ogni volta che si fanno questi discorsi ci si preoccupa che questi interventi, che sono di tutela e di protezione possono essere artatamente utilizzati da soggetti non bisognosi a fini anche non nobili, allora la conseguenza che ne deriva, dal mio punto di vista, è la seguente: preferisco che si corra il rischio di favorire qualche furbetto, ma aiutare tutti i bisognosi, che piuttosto di proteggersi dai furbetti, si abbandonino i bisognosi. Questo è il mio approccio. Vale adesso sull’atto del collega, valeva quando ragionavamo della modalità da architettura bizantina con la quale le circolari del Comune andavano ad individuare la più minuta fattispecie delle condizioni economiche nei soggetti prima di erogare il sussidio di assistenza economica, in allora, evidentemente, non preoccupandosi di quella tempestività di cui giustamente, giustamente, sacrosantamente, ci stiamo preoccupando in questo tema di emergenza sanitaria. Quindi io sono molto favorevole all’intervento del collega. In merito al fatto che si debba intervenire e non si siano ancora confrontati tutti i modi per intervenire, tutti gli spazi di autonomia del Comune sulla materia nel tempo intercorso dal deposito della mozione ad oggi, voglio solo dire al collega di non scoraggiarsi, nel senso che ci sono stati, in questa nostra comune esperienza amministrativa, moltissime situazioni nelle quali, avendo proposto un’iniziativa all’Amministrazione, ci si è sentiti rispondere che ci sarebbe voluta una riforma legislativa, che demandare ad altri è sempre meglio che provare a ragionare in proprio. Posso solo ricordare la mia proposta di istituzione del difensore civico, che è diventata, da un’ipotesi di convenzione con la Città Metropolitana che avrebbe potuto istituirla, addirittura un’idea di riforma legislativa, e sarebbe costato fin meno di tutte le questioni che abbiamo discusso a proposito di GTT ad inizio di apertura. Quindi, non si faccia prendere dallo scoramento, collega, ci sono già passata prima, ce ne passeranno altri. Comunque, mi pare molto opportuno il documento da lei sottoposto, che avrà il mio voto favorevole. |