Interventi |
PIRONTI Marco (Assessore) Mi sente, Presidente? PIRONTI Marco (Assessore) Adesso? PIRONTI Marco (Assessore) Perfetto. Rubo pochi minuti, perché in realtà l’oggetto è stato approfondito anche con dati e valutazioni in Commissione. Volevo solo riprendere alcuni aspetti, perché evidentemente non sono stati così chiari nel mio precedente intervento in Commissione. Allora, innanzitutto non è bene, non è corretto inserire e considerare alla stessa stregua la grande distribuzione organizzata con chi lavora sotto insegne di grandi distribuzioni organizzate, sono contrattualmente due meccanismi diversi. Dietro la distribuzione, si chiama la “piccola distribuzione specializzata”... diciamo, il piccolo supermercato di quartiere, pur lavorando sotto insegna, dietro c’è una famiglia, un imprenditore alla stregua del negozio di prossimità, e la somma di queste due componenti, come già ho avuto modo di illustrare, è stata oltre i 2/3 dei soggetti beneficiari. Non sono d’accordo, però, sul discorso del piccolo segnale. Quest’emergenza ci ha portato ad obbligarci a dare grandi segnali, non è il momento, non ci possiamo permettere di dare piccoli segnali, quindi questo tema è a cuore della Giunta e ha guidato questa manovra dei buoni spesa in un’ottica di tempestività, di efficacia, per quanto, ovviamente, ogni azione può rappresentare margini di miglioramento, sebbene fatta in ottica di emergenza, perché vi voglio ricordare che questa manovra era targata “Supporti in emergenza per esigenze alimentari”, quindi sicuramente l’aspetto emergenziale è stato importante, ma, come ho già specificato, l’emergenza non deve essere associata a superficialità, quindi questo sicuramente è stato un aspetto su cui abbiamo fatto estrema attenzione e che non vorrei si confondesse in questa sede. Perché parlo di grandi segnali? Perché, al di là del 4%, ricordo che non solo ci siamo mossi con il nostro attuale gestore, quello che gestiva già i buoni pasto dei nostri dipendenti e quindi già vincitore di una gara d’appalto con tutti i crismi che ben conoscete, ma soprattutto ci siamo mossi all’interno del macro accordo che la Presidenza del Consiglio ha fatto con questi gestori, cioè ci siamo mossi all’interno di condizioni contrattate e definite a livello nazionale, alle quali abbiamo cercato di valutare in deroga. Ricordo che l’accordo a livello nazionale prevedeva un 5% di contributo da parte dei gestori e noi li abbiamo portati per tutti al 4, ma soprattutto non prevedeva una cosa importante: l’aspetto finanziario di questa manovra: non volevamo che i piccoli esercenti, soprattutto, finanziassero, anticipando le spese ovviamente, finanziassero questa manovra. Ricordo a tutti che un elemento contrattualizzato a Torino con il gestore è stata la fatturazione automatica settimanale con pagamento a sette giorni, cioè mediamente, dopo dieci giorni i gestori hanno avuto i propri soldi sul conto corrente. Questo è un aspetto non banale, molto più importante, a nostro parere, del 4% o quello che poteva essere. Ma non solo, abbiamo cercato di compensare eventuali problemi per andare incontro a quello che giustamente la Consigliera Albano evidenziava, cioè quanto questo strumento ha avvantaggiato chi già facesse parte del circuito, considerando che i nuovi ingressi sono stati nell’ordine del 40% in poco tempo, quindi è stato un ottimo risultato in termini di facilità, perché avevamo puntato anche sul chiedere al gestore una facilità di ingaggio. Vi faccio un esempio su tutti: l’accesso a questo sistema prevede una serie di formalità, un contratto, una visura e quanto ad esso collegato in normalità; abbiamo chiesto lo sforzo al gestore di consentire l’ingresso immediato al circuito e formalizzare, anche in un secondo momento, la correttezza della pratica. Quindi, chi faceva richiesta, veniva ammesso in automatico al circuito, per poi formalizzarla anche nei prossimi giorni, perché giustamente non volevamo che chi avesse deciso di partecipare a questa iniziativa potesse essere svantaggiato rispetto a chi già faceva parte di questo..., ma, come ho ricordato, siamo ancora andati oltre a questo. C’era un problema di infrastrutture, cioè: “Come faccio a leggere questi buoni spesa?”. Abbiamo chiesto al gestore che venisse accelerato il meccanismo tramite App, quindi subito, l’utilizzo dei buoni spesa è stato possibile non sono tramite l’infrastruttura che chi già faceva parte del circuito poteva usare, ma anche tramite App. Abbiamo avuto solo un caso, alcuni ex GS, che, per problemi propri dei sistemi informativi, non erano in grado di accedere anche tramite App. Personalmente ho chiamato il gestore e in epoca Covid - quindi potete immaginare anche i problemi di trasferimento di materiale - entro 48 ore sono stati forniti gratuitamente e a costo del gestore dei POS, affinché anche loro potessero partecipare a questa iniziativa. Quindi, abbiamo cercato, per quanto possibile ovviamente, di lavorare sui grandi segnali e non sui piccoli segnali, quelli che oggi tutti i nostri cittadini con diversi appelli richiedono alla Pubblica Amministrazione. Abbiamo operato anche direttamente per alcuni problemi che erano emersi in Commissione su chi erroneamente aveva subito, parliamo di due casi (uno l’avevamo intercettato precedentemente, uno segnalato in Commissione) cui è stato addebitato il costo di iscrizione, ma semplicemente perché la domanda era stata fatta in maniera non corretta, nel senso che la partecipazione al circuito, chiamiamoli, “buoni spesa” era ed è a costo zero, non ha comportato nessun costo di attivazione. Se però nel frattempo, con la stessa richiesta, il gestore, o volontariamente o per errore, ha chiesto anche l’attivazione dei buoni pasto, quelli dei nostri dipendenti ad esempio, in quel caso, essendo un altro circuito e dando la possibilità di accedere ad altri strumenti, questo è stato addebitato. L’abbiamo segnalato e nel caso segnalato in Commissione è stato prontamente risolto. Quindi, che a noi risultino, non c’è stato nessun addebito di costi di attivazione. Se a qualche Consigliere risulta ancora questo addebito non corretto, vi pregherei di segnalarcelo e noi prontamente opereremo come già fatto nei due casi segnalatici precedentemente. Ultimo aspetto, e mi taccio: il discorso di scontare questo 4%, come ho già spiegato in Commissione, ha un vincolo formale. Non parliamo di una perdita dei gestori, ma parliamo di un minor guadagno, che giuridicamente è una roba diversa; quindi, dare un contributo - noi saremmo i primi a volerlo dare, in caso si potesse - sarebbe una non correttezza rispetto a chi non solo non ha guadagnato o ha guadagnato meno, ma a chi è stato totalmente bloccato, pensate a tutti gli esercenti di generi non alimentari che non hanno potuto godere di questo strumento, quindi è stato uno strumento volontario, tutti i gestori hanno fatto le proprie valutazioni per capire la convenienza a partecipare e con contatti diretti con le associazioni di categorie che abbiamo attivato l’accordo dopo tre giorni dalla conferenza stampa del nostro Presidente del Consiglio, un sabato sera in cui accennava, dichiarava questa manovra, il martedì pomeriggio il sottoscritto, la Sindaca e l’Assessore Sacco hanno incontrato e spiegato la manovra alle associazioni di categoria. PIRONTI Marco (Assessore) Ha ragione, Presidente. ultimo aspetto, siamo andati anche oltre, per facilitare l’accesso e la conoscenza di questi documenti, abbiamo definito, sempre a costo zero per gli esercenti e per la Pubblica Amministrazione, che la piattaforma desse la possibilità in maniera dinamica di far conoscere ai nostri cittadini tutti gli esercenti abilitati alla gestione dei buoni pasto. Grazie, Presidente. |