Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con il punto n. 12 del nostro Ordine dei Lavori, la proposta di mozione del Consigliere Carretto, n. mecc. 202000930/002, che ha come oggetto: “Rimborso per i piccoli commercianti delle spese sostenute per i buoni spesa erogati per l’emergenza Covid-19” SICARI Francesco (Presidente) Lascio la parola al primo firmatario, nonché proponente. Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Grazie. Mi sentite? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento molto bene. CARRETTO Damiano Grazie. Questa mozione è già stata, appunto, discussa ampiamente in Commissione, però in quella sede diciamo che secondo me sono state date delle informazioni sbagliate, che ci terrei a correggere. Allora, noi sappiamo che per i buoni spesa si è fatto riferimento al gestore DAY, che ha applicato una quota di trattenuta ai commercianti che hanno aderito al circuito pari al 4%. Inoltre, alcuni commercianti hanno trovato alcune difficoltà nell’associarsi, nell’affiliarsi a questo circuito, dovendosi sobbarcare delle spese non previste, nello specifico i 24 euro di iscrizione, chiamiamola così. Ci sono state anche delle difficoltà con la stessa azienda sui contratti con la quota del 4%, che su alcuni contratti inviati era in realtà del 5% e via dicendo. Quindi, a parte questi piccoli disguidi che in Commissione erano stati negati, in realtà ci sono stati, appunto, qualcuno è stato risolto e altri no. Detto questo, sul tema specifico la questione era abbastanza semplice. La suddivisione della spesa, quindi dei buoni spesa, è andata di fatto a favore della grande distribuzione, con una ripartizione molto evidente verso... meno, se vogliamo, i grandi centri commerciali, anche perché credo che nel momento della crisi più grande del Covid i centri commerciali fossero chiusi, ma, al di là di quello, sulla grande distribuzione di quartiere, grande distribuzione di quartiere che sono in piccolissima parte può essere, se vogliamo, associata a imprese di stampo familiare, ma comunque sono strutture commerciali che hanno, comunque sia, un marchio legato alla grande distribuzione e quindi, diciamo, si può dire tranquillamente che la maggior parte dei buoni spesa erogati dal Comune di Torino sono stati assorbiti dalla grande distribuzione. Ricordiamo che, appunto, un supermercato di quartiere, una media struttura è comunque grande distribuzione, non possiamo associare un supermercato al negozio al dettaglio, al piccolo negozio di quartiere. Detto questo, la mia mozione voleva essere semplicemente un piccolo segnale, un piccolo riconoscimento a tutti quei commercianti che hanno aperto e hanno offerto dei servizi di prossimità ai cittadini e di fatto (audio disturbato)... Scusi un secondo. Mi sentite adesso? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento, prego. CARRETTO Damiano Okay. Dicevo, appunto, voleva essere un piccolo segnale nello studiare dei sistemi di rimborso, non diretti, perché sappiamo che i rimborsi diretti in questo caso non sono possibili, ma dei rimborsi indiretti, che possono passare attraverso dei bandi, piuttosto che degli sconti, piuttosto che altre soluzioni da studiare, che vadano a compensare quel 4% trattenuto dal gestore a quelle piccole strutture commerciali sotto i 250 metri quadri, quindi quelle che vengono definite strutture di prossimità di dettaglio, e che vanno a coprire questi costi. Inoltre, appunto, andrebbe verificata la questione dei costi di attivazione, che per qualcuno pare che siano stati richiesti, poi magari chi è già stato risolto, in un modo o nell’altro, però anche questo chiede la mozione, quindi di rimborsare in qualche modo questi piccoli commercianti che hanno offerto il loro supporto per le persone che avevano necessità di spendere questi buoni spesa. Detto questo, ripeto, è un piccolo segnale, è un piccolo segnale che va nella direzione di offrire un sostegno al piccolo commercio, rispetto alla grande distribuzione organizzata, che anche i dati hanno dimostrato di essere quasi stati avvantaggiati, ovviamente incolpevolmente, dalla situazione sanitaria nazionale, però, siccome anche nel nostro programma c’era una volontà chiara di sostenere il piccolo commercio nei confronti della grande distribuzione organizzata, credo che questa mozione sia semplicemente un piccolo segnale di vicinanza e credo che politicamente sia importante che questi segnali l’Amministrazione li dia. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Carretto. Io ho la Consigliera Albano e poi farei intervenire comunque la Giunta, devo soltanto capire l’Assessore Pironti interviene per competenza sull’erogazione dei buoni? Lo può scrivere pure in chat e nel mentre faccio intervenire la Consigliera Albano. Prego. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire, perché ho visto, appunto, che sarebbe intervenuto l’Assessore Pironti e forse potrebbe essere anche questa un’ulteriore occasione, oltre a quelle che abbiamo già avuto in Commissione, per chiarire (incomprensibile) alcune questioni che ha sollevato il collega Carretto, ma anche altre questioni che vorrei sollevare. Il tema, secondo me, fondamentale non è tanto il rimborso, che comunque le spese anche per i commercianti comunque sono state irrisorie e non rilevanti, diciamo che sono stati commessi alcuni errori da parte dell’azienda nel dare i contratti, nell’inviare i contratti, ma sono anche comprensibili, visto il momento di emergenza e la situazione in cui ci siamo trovati a gestire la questione. Il tema fondamentale, su cui io chiederei anche se può esprimersi l’Assessore Pironti, è la questione che, secondo me, i buoni spesa non sono usciti al di fuori del circuito della DAY, cioè io vorrei sapere se ci sono stati altri esercenti e quanti sono stati, al di fuori di quelli che erano già convenzionati con la DAY, quindi per prendere i buoni pasto, che hanno aderito, invece, e hanno permesso... appunto, quanto è stata l’adesione soltanto all’erogazione di questo contributo economico per l’emergenza, e quindi quali di questi si sono associati sfruttando, appunto, l’occasione dei buoni forniti per l’emergenza Covid e non erano già associati o comunque... non erano all’interno del circuito, perché secondo me il problema più importante è stato questo. Ovviamente io capisco la situazione emergenziale, però la criticità, a mio avviso, è stata appunto utilizzare un sistema che non era molto aperto al circuito dei piccoli commercianti e dei piccoli esercenti, poiché i buoni pasto sono ritirati per lo più da catene commerciali, come diceva il collega, della grande distribuzione, anche se di prossimità, perché sono luoghi sul quartiere, non sono centri di grandi distribuzione organizzata, però comunque legati alla grande distribuzione. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Albano. Se non ci sono altri interventi, do ora la parola all’Assessore Pironti. Prego, ne ha facoltà. PIRONTI Marco (Assessore) Mi sente, Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento, però molto basso. Se può tenere il microfono vicino. PIRONTI Marco (Assessore) Adesso? SICARI Francesco (Presidente) Molto meglio, grazie. Prego. PIRONTI Marco (Assessore) Perfetto. Rubo pochi minuti, perché in realtà l’oggetto è stato approfondito anche con dati e valutazioni in Commissione. Volevo solo riprendere alcuni aspetti, perché evidentemente non sono stati così chiari nel mio precedente intervento in Commissione. Allora, innanzitutto non è bene, non è corretto inserire e considerare alla stessa stregua la grande distribuzione organizzata con chi lavora sotto insegne di grandi distribuzioni organizzate, sono contrattualmente due meccanismi diversi. Dietro la distribuzione, si chiama la “piccola distribuzione specializzata”... diciamo, il piccolo supermercato di quartiere, pur lavorando sotto insegna, dietro c’è una famiglia, un imprenditore alla stregua del negozio di prossimità, e la somma di queste due componenti, come già ho avuto modo di illustrare, è stata oltre i 2/3 dei soggetti beneficiari. Non sono d’accordo, però, sul discorso del piccolo segnale. Quest’emergenza ci ha portato ad obbligarci a dare grandi segnali, non è il momento, non ci possiamo permettere di dare piccoli segnali, quindi questo tema è a cuore della Giunta e ha guidato questa manovra dei buoni spesa in un’ottica di tempestività, di efficacia, per quanto, ovviamente, ogni azione può rappresentare margini di miglioramento, sebbene fatta in ottica di emergenza, perché vi voglio ricordare che questa manovra era targata “Supporti in emergenza per esigenze alimentari”, quindi sicuramente l’aspetto emergenziale è stato importante, ma, come ho già specificato, l’emergenza non deve essere associata a superficialità, quindi questo sicuramente è stato un aspetto su cui abbiamo fatto estrema attenzione e che non vorrei si confondesse in questa sede. Perché parlo di grandi segnali? Perché, al di là del 4%, ricordo che non solo ci siamo mossi con il nostro attuale gestore, quello che gestiva già i buoni pasto dei nostri dipendenti e quindi già vincitore di una gara d’appalto con tutti i crismi che ben conoscete, ma soprattutto ci siamo mossi all’interno del macro accordo che la Presidenza del Consiglio ha fatto con questi gestori, cioè ci siamo mossi all’interno di condizioni contrattate e definite a livello nazionale, alle quali abbiamo cercato di valutare in deroga. Ricordo che l’accordo a livello nazionale prevedeva un 5% di contributo da parte dei gestori e noi li abbiamo portati per tutti al 4, ma soprattutto non prevedeva una cosa importante: l’aspetto finanziario di questa manovra: non volevamo che i piccoli esercenti, soprattutto, finanziassero, anticipando le spese ovviamente, finanziassero questa manovra. Ricordo a tutti che un elemento contrattualizzato a Torino con il gestore è stata la fatturazione automatica settimanale con pagamento a sette giorni, cioè mediamente, dopo dieci giorni i gestori hanno avuto i propri soldi sul conto corrente. Questo è un aspetto non banale, molto più importante, a nostro parere, del 4% o quello che poteva essere. Ma non solo, abbiamo cercato di compensare eventuali problemi per andare incontro a quello che giustamente la Consigliera Albano evidenziava, cioè quanto questo strumento ha avvantaggiato chi già facesse parte del circuito, considerando che i nuovi ingressi sono stati nell’ordine del 40% in poco tempo, quindi è stato un ottimo risultato in termini di facilità, perché avevamo puntato anche sul chiedere al gestore una facilità di ingaggio. Vi faccio un esempio su tutti: l’accesso a questo sistema prevede una serie di formalità, un contratto, una visura e quanto ad esso collegato in normalità; abbiamo chiesto lo sforzo al gestore di consentire l’ingresso immediato al circuito e formalizzare, anche in un secondo momento, la correttezza della pratica. Quindi, chi faceva richiesta, veniva ammesso in automatico al circuito, per poi formalizzarla anche nei prossimi giorni, perché giustamente non volevamo che chi avesse deciso di partecipare a questa iniziativa potesse essere svantaggiato rispetto a chi già faceva parte di questo..., ma, come ho ricordato, siamo ancora andati oltre a questo. C’era un problema di infrastrutture, cioè: “Come faccio a leggere questi buoni spesa?”. Abbiamo chiesto al gestore che venisse accelerato il meccanismo tramite App, quindi subito, l’utilizzo dei buoni spesa è stato possibile non sono tramite l’infrastruttura che chi già faceva parte del circuito poteva usare, ma anche tramite App. Abbiamo avuto solo un caso, alcuni ex GS, che, per problemi propri dei sistemi informativi, non erano in grado di accedere anche tramite App. Personalmente ho chiamato il gestore e in epoca Covid - quindi potete immaginare anche i problemi di trasferimento di materiale - entro 48 ore sono stati forniti gratuitamente e a costo del gestore dei POS, affinché anche loro potessero partecipare a questa iniziativa. Quindi, abbiamo cercato, per quanto possibile ovviamente, di lavorare sui grandi segnali e non sui piccoli segnali, quelli che oggi tutti i nostri cittadini con diversi appelli richiedono alla Pubblica Amministrazione. Abbiamo operato anche direttamente per alcuni problemi che erano emersi in Commissione su chi erroneamente aveva subito, parliamo di due casi (uno l’avevamo intercettato precedentemente, uno segnalato in Commissione) cui è stato addebitato il costo di iscrizione, ma semplicemente perché la domanda era stata fatta in maniera non corretta, nel senso che la partecipazione al circuito, chiamiamoli, “buoni spesa” era ed è a costo zero, non ha comportato nessun costo di attivazione. Se però nel frattempo, con la stessa richiesta, il gestore, o volontariamente o per errore, ha chiesto anche l’attivazione dei buoni pasto, quelli dei nostri dipendenti ad esempio, in quel caso, essendo un altro circuito e dando la possibilità di accedere ad altri strumenti, questo è stato addebitato. L’abbiamo segnalato e nel caso segnalato in Commissione è stato prontamente risolto. Quindi, che a noi risultino, non c’è stato nessun addebito di costi di attivazione. Se a qualche Consigliere risulta ancora questo addebito non corretto, vi pregherei di segnalarcelo e noi prontamente opereremo come già fatto nei due casi segnalatici precedentemente. Ultimo aspetto, e mi taccio: il discorso di scontare questo 4%, come ho già spiegato in Commissione, ha un vincolo formale. Non parliamo di una perdita dei gestori, ma parliamo di un minor guadagno, che giuridicamente è una roba diversa; quindi, dare un contributo - noi saremmo i primi a volerlo dare, in caso si potesse - sarebbe una non correttezza rispetto a chi non solo non ha guadagnato o ha guadagnato meno, ma a chi è stato totalmente bloccato, pensate a tutti gli esercenti di generi non alimentari che non hanno potuto godere di questo strumento, quindi è stato uno strumento volontario, tutti i gestori hanno fatto le proprie valutazioni per capire la convenienza a partecipare e con contatti diretti con le associazioni di categorie che abbiamo attivato l’accordo dopo tre giorni dalla conferenza stampa del nostro Presidente del Consiglio, un sabato sera in cui accennava, dichiarava questa manovra, il martedì pomeriggio il sottoscritto, la Sindaca e l’Assessore Sacco hanno incontrato e spiegato la manovra alle associazioni di categoria. SICARI Francesco (Presidente) La invito solo a concludere, Assessore. PIRONTI Marco (Assessore) Ha ragione, Presidente. ultimo aspetto, siamo andati anche oltre, per facilitare l’accesso e la conoscenza di questi documenti, abbiamo definito, sempre a costo zero per gli esercenti e per la Pubblica Amministrazione, che la piattaforma desse la possibilità in maniera dinamica di far conoscere ai nostri cittadini tutti gli esercenti abilitati alla gestione dei buoni pasto. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie Assessore. |