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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-01101
"TRAGEDIA SFIORATA AL PARCO DORA" PRESENTATA IN DATA 12 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LUBATTI.
Interventi
UNIA Alberto (Assessore)
Presente, Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Presidente, si sente bene?

UNIA Alberto (Assessore)
Okay, grazie.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Il Consigliere Lubatti ha presentato interpellanza sui fatti accaduti
il 4 maggio al Parco Dora. Relativamente all’episodio occorso, il Comandante del
Corpo di Polizia Municipale ha riferito che la pattuglia è intervenuta per soccorrere, ha
tenuto un colloquio con il cittadino, il quale ha riferito loro della caduta del proprio
figlio in un pozzo e di aver provveduto, con l’ausilio di altre persone presenti in loco, a
riportarlo in superficie. Gli agenti hanno visto un bambino che presentava alcune
escoriazioni e hanno sollecitato subito l’arrivo del mezzo di soccorso sanitario.
Successivamente hanno misurato la buca per una profondità di 5,20 metri e una
superficie di 40 per 45 centimetri e priva di copertura e richiesto, ovviamente,
l’intervento del tecnico di turno per la messa in sicurezza.
La Città ha provveduto alla chiusura con transennamento e alla delimitazione con nastro
bianco rosso. Il Servizio Verde Pubblico, nel confermare i fatti, riferisce che il bambino
è caduto incidentalmente in un locale interrato molto profondo attraverso una piccola
apertura soprastante, che, a quanto è apparso, venne chiusa in passato da sola copertura
in legno e coperta da uno strato di terreno a verde di circa mezzo metro. In un’altra zona
dello stesso parco, tra l’altro, si è verificato, a seguito delle piogge, un diverso
sprofondo di un’aiuola verde nei pressi delle vasche. In relazione a quanto sopra, a
tutela della sicurezza pubblica, con ordinanza della Sindaca, la 62, si è reso necessario
interdire l’area delle aree verdi fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e pertanto
delimitare tutte le aree per impedirne l’accesso. Vista la gravità della situazione, in un
parco molto usato dalla cittadinanza e, tra l’altro, di recente realizzazione, la Città si è
attivata per avviare un’indagine conoscitiva per individuare cavità o locali sotterranei
non rilevabili dalla documentazione agli atti e per individuare i necessari interventi di
messa in sicurezza. La procedura è in corso di definizione e di rapido avvio delle
verifiche necessarie. Considerato che quanto sopra descritto è attribuibile, secondo le
prime valutazioni, a difetti costruttivi dell’opera e non a carenze della manutenzione
delle aree, lo sprofondo si è creato a causa di un condotto di areazione non segnalato,
protetto da assi di legno, con un ricarico di 50 centimetri di terra vegetale sopra. La
realizzazione del Parco Dora è stata eseguita nell’ambito della trasformazione dell’ex
area industriale, che ha riguardato prima la demolizione di numerosi fabbricati, con
strutture sia interrate che fuori terra, con la bonifica del sottosuolo e poi i lavori di
sistemazione a verde. La messa in sicurezza e realizzazione dei lavori di sistemazione a
parco è stata eseguita a cura e spese della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Dipartimento Sviluppo, ai fini degli eventi per le celebrazioni dei 150 Anni dell’Unità
d’Italia. Tale realizzazione a parco è avvenuta con modalità del tipo “chiavi in mano” e
ha compreso, quindi, le attività di progettazione esecutiva, direzione lavori e collaudo,
tutto in carico dei suddetti uffici, sia centrali che decentrati, dello Stato. In particolare, il
ruolo di responsabile del procedimento è stato individuato all’interno della Struttura di
Missione, mentre la direzione dei lavori è stata condotta tramite gli Uffici del
Provveditorato. La Città ha ripreso in carico l’area verde sita nel Parco Dora “Lotto
Ingest”, denominata “Lotto Ingest”, nell’anno 2011 e ne cura la sua gestione; ha già
provveduto a contestare, ovviamente, l’accaduto al Provveditore per le Opere Pubbliche
per il Piemonte e Valle d’Aosta. Pertanto, come già detto, la Sindaca ha emesso
l’ordinanza per interdire l’accesso alle aree prative dell’area Ingest. Le aree, per la parte
dove si è riscontrato il locale interrato, sono state delimitate con rete metallica, mentre
quelle rimanenti sono state delimitate da paletti e nastro bianco rosso. Inoltre sono stati
posizionati i cartelli provvisori che avvisano del divieto di accesso. Giornalmente c’è un
controllo del personale Servizio Verde Pubblico, insieme agli agenti della Polizia
Municipale, che intervengono per verificare il permanere delle limitazioni. Nella
seconda settimana di giugno inizierà l’attività di monitoraggio di cui sopra, effettuata da
uno studio specializzato, sia con l’utilizzo di onde elettromagnetiche, sia di georadar,
per individuare la presenza di cavità superficiali del terreno e poter pianificare
successivi e necessari interventi di messa in sicurezza. Per quanto riguarda i pozzetti
dell’illuminazione pubblica, IREN, su richiesta della Città, ha effettuato un intervento di
messa in sicurezza dei chiusini di competenza. Si evidenzia che l’Assessorato è in
costante contatto con gli Uffici sull’evolversi della situazione e delle attività intraprese e
vi è ovviamente profonda preoccupazione perché un parco realizzato solo 10 anni fa,
portato ad esempio come riqualificazione a verde di una ex area industriale, possa
presentare tali criticità strutturali. A testimonianza di quanto sopra affermato, si
comunica al Consigliere un aggiornamento trasmesso nella giornata... nella mattinata di
oggi da un funzionario del Servizio Verde Pubblico relativamente alla descrizione
dell’attività d’indagine affidata a una società specializzata, la Techgea S.r.l., per un
importo di 8.300 Euro, concernente un’indagine ricognitiva di eventuali cavità, locali
sotterranei, non rilevabili dai documenti agli atti, e con metodologia georadar combinata
con indagine elettromagnetica da svolgersi con assoluta urgenza. L’indagine
elettromagnetica di tipo areale è in grado di evidenziare la presenza di strutture interrate
riconducibili a pozzetti, canali interrati e strutture relitte dei precedenti installamenti
industriali, che, in relazione anche ai forti eventi piovosi, possono essere soggetti al
crollo delle strutture di contenimento superiori, solette, passi d’uomo, tombini, eccetera.
Tale indagine, che investiga i primi 3-4 metri di sottosuolo, non fornisce la profondità e
la forma precisa di eventuali manufatti, ma solo un’indicazione sulla loro presenza.
L’indagine georadar, nelle zone di anomalia individuate dall’indagine elettromagnetica,
è in grado invece di ricostruire con precisione la geometria e le eventuali strutture
interrate o delle cavità legate a dilavamento di acque superficiali. Verrà inoltre eseguita
una ripresa fotografica per mezzo di drone, al fine di ottenere una carta di riferimento
aggiornata in scala ottimale. La foto aerea di elevata risoluzione consentirà di
riconoscere tutte le zone anomale, in termini tecnici, le fessurazioni visibili in
superficie. Ho finito, Presidente. Venerdì 5 giugno la società affidataria dell’indagine ha
effettuato il primo sopralluogo per il prelievo ed ha richiesto un intervento aggiuntivo di
taglio dell’erba, che il Servizio ha già programmato e verrà effettuato appena le
condizioni meteorologiche permetteranno di entrare nei prati, si presume già oggi
pomeriggio. L’indagine riguarda una superficie di 10.000 metri quadri su Dora Ingest e
permetterà, appunto, di capire come procedere con la messa in sicurezza anche di altre
parti del Parco.

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