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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 26
MOZIONE 2020-01000
"TEMPI DELLA CITT? E STRATEGIE DI MOBILIT? PER LA FASE 2" PRESENTATA IN DATA 23 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA FOGLIETTA.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il nostro Ordine dei Lavori. Iniziamo con la discussione
congiunta dei punti 7 e 8, parlo delle mozioni meccanografico n. 202001000/002:
“Tempi della Città e strategie di mobilità per la Fase 2” e meccanografico
n. 202001006/002: “Una mobilità che permetta il distanziamento fisico delle persone,
ma non quello sociale, che restituisca lo spazio pubblico ai cittadini, valorizzi il
commercio di prossimità”. Ricordo che la discussione, oltre ad essere congiunta nel
merito degli atti, è congiunta anche per quanto riguarda gli eventuali emendamenti che
sono stati presentati. Successivamente procederemo anche alla richiesta di mozione e
votazione per parti, ma questo lo faremo dopo le votazioni degli emendamenti. Quindi,
con ordine. Ora siamo nell’illustrazione e nella discussone dei due atti. Prego,
Consigliera Foglietta. Ricordo che i tempi di intervento sono cinque minuti per chi
interviene prima per Gruppo e poi gli altri tre. Prego.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Mi rendo conto che andare ad approvare adesso un atto che
comunque era stato liberto per l’Aula tempo fa possa suonare strano, però abbiamo
pensato di dare comunque il nostro contributo in merito ai tempi della Città e le
strategie per la mobilità in quella che viene definita la cosiddetta Fase 2, nonostante,
appunto, come ho detto prima, si sia già in questa Fase 2. Alcuni pensano di essere già
nella Fase 3, come hanno dimostrato alcune manifestazioni di questi giorni, ma siamo
ancora in Fase 2. Abbiamo discusso quest’atto nella Commissione consiliare
competente, alla presenza dell’Assessora Lapietra, che prima aveva già illustrato le
strategie di mobilità rispetto alla Fase 2. Per una questione di tempistica la discussione
di questi atti non è stata calendarizzata in un momento opportuno, ma solo
successivamente, se no credo e reputo che i nostri atti, parlo per il mio, ma anche in
parte per quello della collega Albano, avrebbero potuto dare uno spunto di riflessione,
quell’indirizzo politico che a noi compete anche all’Assessora alla Mobilità. Io non mi
vorrei dilungare troppo, perché la questione è ormai nota a tutti. Mi concentrerei
semplicemente sui tre punti dell’impegna della mozione di cui sono prima firmataria, in
cui nel primo si chiede di ridiscutere e ridefinire, laddove possibile, quello che viene
definito il tempo della Città. Ricordo a tutti i colleghi che la delega (incomprensibile)
dei tempi e orari della Città, qualità della vita in realtà è in capo all’Assessore Giusta,
che io immagino abbia fatto una riflessione sul punto. Ridefinizione, quindi, dei tempi
della città da attivarsi in sinergia con gli altri attori territoriali, penso alla Regione,
penso ai sindacati, alle associazioni, ai rappresentanti del settore commerciale,
economico, turistico, che chiaramente stanno soffrendo molto dopo la Fase 1, e
chiaramente anche le scuole e le università. Per quanto concerne, invece, la parte più
relativa alla mobilità, incentivare la mobilità dolce con azioni concrete, che possano
rendere maggiormente fruibile lo spazio urbano, quali, chiaramente, penso alla mobilità
pedonale ed alla mobilità ciclistica; e il punto tre, che è riprogrammare la fruizione del
servizio di trasporto pubblico in sinergia con GTT, questo perché, perché chiaramente,
dovendo mantenere il distanziamento sociale all’interno dei nostri mezzi di trasporto,
quindi nel nostro trasporto pubblico locale, è necessario che le corse vengano
aumentate, onde evitare il classico fenomeno che noi tutti conosciamo e conoscono
anche i nostri cittadini, che nell’ora di punta, i mezzi di trasporto siano assolutamente
sovraffollati e che quindi il distanziamento sociale, per i motivi che chiaramente sono in
capo ai singoli, non possa essere rispettato. Io, per scrivere questa mozione mi sono
ispirata alla famosa “città del quarto d’ora”, secondo me questa, e mi avvio alla
conclusione, Presidente, spero sia l’unica occasione e spero anche l’ultima, dal punto di
vista sanitario, sociale ed economico, situazione in cui possiamo tentare di ridefinire,
riorganizzare ed anche, permettetemi, di reimmaginare, le nostre città, lo sta facendo
Milano, che ha chiaramente una capacità economica molto differente dalla nostra, ma
per non rimanere in coda, lo può fare anche Torino e quindi chiedo che la mia mozione
venga approvata dall’Aula. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliera Foglietta. Adesso ho la Consigliera Albano. Prego.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Io ho voluto presentare questa mozione, l’ho presentata già da un
po’ di tempo questa mozione presentata dal Gruppo di Maggioranza, proprio per avviare
questo dibattito su quella che è l’organizzazione della Città nella Fase 2 con tutto il
Consiglio Comunale. Penso che sia importante che il Consiglio Comunale discuta di
questi temi, forse sono temi che forse sono stati affrontati un pochettino poco durante la
fase emergenziale e giustamente andavano dibattuti precedentemente all’avvio della
Fase 2. La mozione è una mozione molto articolata, con molti punti di “impegna”. Ci
tengo a precisare che l’obiettivo principale è quello di restituire spazio alla mobilità
attiva e con mobilità attiva intendo prima di tutto la mobilità a piedi. Penso ci siamo un
pochettino resi conto tutti di quanto lo spazio destinato ai pedoni e al passaggio dei
pedoni sulle strade sia molto ridotto e risicato, proprio perché in questa situazione in cui
a volte ci troviamo a dover incrociare un pedone, una persona che ci sfiora accanto,
molto spesso forse ci siamo accorti che a volte le persone scendono dal marciapiede per
cercare di non passare troppo vicino a quello che incontrano, proprio per questa
necessità di tenere un certo distanziamento a fini sanitari. Questo ci fa rendere conto di
quanto sia ridotto lo spazio, quanto siano stretti a volte i marciapiedi, quanto lo spazio
destinato ai pedoni non consenta magari il transito di due o tre persone simultaneamente
sullo stesso marciapiede, magari semplicemente due persone che si tengono per mano,
incrociando una terza persona, trovano gli spazi troppo stretti. Quindi prima di tutto è
rivolto proprio a ridefinire gli spazi destinati ai pedoni e su questo ci sono tantissimi
punti, ad esempio la mozione riprende anche la richiesta sulle scuole car free, che a mio
avviso è un argomento molto importante, che avevo già portato all’attenzione del
Consiglio Comunale con un’altra mozione e che adesso, secondo me, è giusto che venga
ripreso con maggiore forza, proprio perché anche i bambini, ci siamo resi conto, di
quanto hanno bisogno di spazio e quanto sia importante definire anche degli spazi gioco
per i bambini, soprattutto in questo periodo emergenziale in cui si tende anche loro a
tenerli un pochettino più distanti l’uno dall’altro e quindi, magari gli spazi adibiti
normalmente al loro gioco non sono più sufficienti. Inoltre il passaggio dei pedoni è
importante anche per rivitalizzare il tessuto commerciale. Tutti quei piccoli negozi,
quegli esercizi di vicinato che sono stati molto penalizzati dal lockdown, tutti quegli
esercizi commerciali, che invece hanno lavorato e hanno continuato a mantenere saldo
anche il tessuto sociale, aiutando, appunto, le persone più in difficoltà, portando la spesa
a casa. Quindi, secondo me è importante dare spazio ai pedoni anche in quest’ottica.
Quindi, si coprono diversi argomenti con questa mozione, anche, e non ultimo,
l’importanza di una mobilità attiva per quello che riguarda il mantenimento della salute.
Essere stati chiusi in casa ci ha fatto capire quanto sia importante anche semplicemente
muoversi per raggiungere a piedi il luogo di lavoro e quindi fare pochi minuti di
esercizio fisico quotidianamente, semplicemente per spostarci a piedi, o quanto sia
importante, magari, invece di prendere il pullman, provare a muoversi un po’ di più,
cercando di fare qualche fermata a piedi. Ovviamente nella mozione non si trascura
anche quella che è la parte di mobilità attiva relativa alla mobilità ciclistica, quindi,
diciamo, le azioni rivolte ad agevolare chi sceglie la mobilità alternativa, come la
bicicletta o il monopattino per spostarsi all’interno della Città, quindi, preferisce
utilizzare questi mezzi, piuttosto che l’auto, e dell’importanza di rendere sicure le strade
per tutti questi utenti della strada, perché è importante che, soprattutto gli utenti deboli,
si sentano sicuri per strada. Quindi è importante per i pedoni, ma è importante a
maggior ragione per i ciclisti, soprattutto per chi magari si approccia adesso per la prima
volta ad utilizzare un mezzo di trasporto diverso, come può essere quello della bicicletta
o del monopattino e non è, diciamo, tanto abituato ad usarlo in un contesto cittadino e
abbiamo visto come i sia stato un rilancio in questi giorni anche di tutta la mobilità
attiva, con il grosso interesse per l’acquisto di biciclette e si vedono anche per strada un
maggior numero di biciclette, sicuramente. Come ultimo, che non voglio trascurare, è
anche l’importanza a mio avviso, di cercare di sostenere tutte queste iniziative con
adeguati finanziamenti. Quindi, se si decide di portare avanti una mobilità di questo
tipo, di incrementare questo tipo di mobilità, forse è anche giusto destinare a questo tipo
di mobilità, a queste iniziative, dei finanziamenti. Quindi, se fosse possibile, anche per
queste cose, accendere un mutuo, visto che comunque realizzare interventi di questo
tipo è molto meno dispendioso che lavorare sulle reti di trasporto pubblico, è molto
meno dispendioso e peraltro dà risultati nell’immediato immediatamente visibili e
fruibili da parte di tutti i cittadini. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliera Albano. Adesso, ho segnata la Consigliera Scanderebech,
prego ne ha facoltà.

SCANDEREBECH Federica
Sì, grazie Presidente. Nel merito della mozione della Maggioranza pentastellata che in
14 lunghissimi punti chiede di tutto e di più, ma sostanzialmente vuole paralizzare la
viabilità di un’intera Città non posso che essere totalmente contraria. Strumentalizzare
un’emergenza sanitaria mondiale per legittimare le vostre idee è del tutto pretestuoso, lo
stesso Assessore Lapietra in II Commissione ha ammesso che tutto ciò non ha il fine di
contenere il contagio da coronavirus o di favorire il commercio, bensì di avviare
definitivamente pedonalizzazione e piste ciclabili, a mio avviso, a danno della
complessiva viabilità se avviate con questo approccio. Uno spiccato, per esempio è stata
la Commissione della scorsa settimana sull’intervento di via Chiesa della Salute
(incomprensibile) in cui la Circoscrizione è scettica e non coinvolta, se così fosse che si
vogliono celare azioni temporanea in provvedimenti duraturi, però allora a questa
Maggioranza manca del tutto anche il coraggio di scrivere che tali provvedimenti sono
richiesti non temporaneamente, provvisoriamente, ma in maniera definitiva, quindi o
l’uno o l’altro. Quello che volete è celato come provvisorio, ma in realtà è definito?
Perché come la delibera del suolo pubblico non mettere una data temporale di
applicazione fino ad emergenza sanitaria terminata o fino al 30 novembre come in
quella delibera? Come si pensa di prevedere i controviali ai 20 km/h e ancora peggio
definire tutta la viabilità di un’intera Città ai 30 km/h con alcune accezioni, magari con
il pretesto pure di fare cassa con le sanzioni per il non rispetto dei limiti di velocità
inflitti ai danni dei cittadini. Infatti, l’unico dato certo che, lo scorso lunedì in risposta
alla mia interpellanza abbiamo ricevuto è che i cittadini verranno vessati con
accertamenti su strada qual ora non rispettino i limiti inflitti dall’ordinanza, infatti non
si è per nulla dichiarato che questo non sarà previsto e nulla è dato sapere sull’entità di
tali sanzioni. Avete mai provato a percorrere in auto un controviale a 20 km/h? Io sì,
impossibile. Altro elemento è l’impatto sull’inquinamento quest’Amministrazione ha
studiato l’incidenza e l’aumento del traffico, dell’inquinamento, quindi di tutti gli
automobilisti che si verseranno sui viali centrali della Città? Qual è il piano di
fattibilità? Qual è la copertura finanziaria? Qual è il percorso partecipato e condiviso e
studiato con il territorio? State esclusivamente demonizzando l’uso dell’auto privata con
provvedimenti sconsiderati senza neppure occuparvi prioritariamente
dell’igienizzazione dei mezzi sharing, della sicurezza dell’affluenza dei mezzi pubblici,
senza parlare dei precedenti provvedimenti su ZTL e T-Red, aumento sosta strisce blu,
aumento abbonamento residenti, solo per citarne alcuni, perché prioritariamente non
potenziate il trasporto pubblico anziché sopprimere le fermate e aumentare il costo del
biglietto? Perché piuttosto non pensate prioritariamente a mettere in sicurezza le piste
ciclabili già esistenti e eliminare vari ostacoli ancora presenti? Perché non pensate
prioritariamente a mettere in sicurezza chi va con il monopattino avendo Torino il
primato per la città italiana con il più alto numero di incidenti stradali di cittadini che
usano il monopattino, un ultimo quello del 21 aprile scorso in corso Lecce il cui ragazzo
è ancora in coma. Torino non è una Città a portata di pedoni o di bici come invece tante
altre Capitali Europee, è imparagonabile come città come Berlino, New York, Bogotà,
Bruxelles citate in mozione, Torino poi è una città con una popolazione piuttosto
anziana e non ha un clima dei migliori per privilegiare gli spostamenti all’aria aperta.
Queste sciagurate iniziative demandate anche in mozione dell’Amministrazione
mandano solo in tilt un’intera mobilità di una città già colpita dagli insensati
provvedimenti per (incomprensibile) cittadini, che per esigenza o per scelta si trovano a
dover usare l’auto privata e secondo i dati ISTAT, ripeto, i dati ISTAT richiamati nei
miei emendamenti non sono per nulla pochi i cittadini che usano per esigenze o scelta
l’auto in città. Solo per citare un dato il 71% si sposta in auto rispetto al 3% in bici per
motivi lavorativi o di studio, mi chiedo quindi perché quest’Amministrazione non
prenda seriamente in considerazione queste statistiche anziché fare finta di non esserne
a conoscenza, dove troverete poi le risorse per le coperture finanziarie? Il 13 maggio
dichiaravate che per l’intero piano dei controvali servirebbero circa 2.500.000,00 di
euro per un totale di 50 km di controviali ciclabili, dove troverete la copertura
finanziaria? Il 10 maggio, invece, dichiaravate che il nodo delle risorse è centrale perché
i primi interventi verranno realizzati tramite ribassi di gara e fondi già messi a Bilancio
per le ciclabili, ma nella settimana entrante saranno, sono stati realizzati 8 km sugli 80
promessi e i fondi per tutti al momento non c’erano. Sono state tracciate, in quella
settimana, le strisce bianche che segnano le zone riservate ai ciclisti, ma fare lo stesso
dipingendole di rosso come avviene nelle ciclabili può arrivare a costare fino a
23.000,00 euro al km, quando lo scorso lunedì interrogavo l’Assessore Lapietra tramite
un’interpellanza sul reale ammontare dell’intervento nulla mi veniva risposto, dalla
risposta è emersa una totale improvvisazione e incertezza di come attuare il piano.
Parlate tanto di buco del Bilancio, di bomba sociale spaventando i cittadini con annunci
futili e riversando le responsabilità su di loro…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

SCANDEREBECH Federica
Sì. Poi date priorità a ciò anziché aiutare le attività commerciali e i cittadini in
ginocchio, immagino con questa bellissima trovata rialzerete l’economia della Città, mi
dispiace non avere tempo a disposizione per concludere l’intervento, grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie. Forse c’era Consigliere Curatella io non vorrei dire… Non so (incomprensibile).

SICARI Francesco (Presidente)
No, no, c’è stato… Allora, io ho segnato qui. Sì, prima Curatella.

CARRETTO Damiano
Va bene.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Abbiamo fatto un po' uno scambio quindi si è creato qualche
problema. Allora, sulle due mozioni brevemente rivedere i tempi della Città andando un
po' a riprogrammarla anche in funzione di quanto è emerso in questi mesi credo che sia
fondamentale e quindi ben venga iniziare a lavorare in quell’ottica, dispiace solo che sia
passato un mese e mezzo dal momento in cui ci è presentata questa mozione ed è stata
anche discussa in Commissione. Per quanto riguarda, invece, l’altra mozione molti
punti (incomprensibile), alcuni punti che erano o già passati in altre mozioni precedenti
o comunque erano già contenuti all’interno del programma con cui nel 2016 ci si è
presentati alle elezioni. Io su questa mozione in particolare ho presentato un
emendamento, perché ho presentato quest’emendamento? Perché con l’ordinanza di
qualche settimana fa che ha reso una serie di controviale a 20 km orari e tenendo in
conto il punto 2) dell’impegnativa di questa mozione in cui viene indicato: si impegna,
quindi Sindaco e Giunta, a rendere a 30 km orari la viabilità cittadina eccetto i corsi
principali non dobbiamo dimenticarci che i controviale nella Città di Torino sono
utilizzati per poter eseguire le svolte a (incomprensibile), quindi nel momento in cui un
controviale viene ridotta la velocità a 20 km o 30 km orari bisogna secondo me fare una
seria valutazione quindi di rivedere come si eseguono anche le svolte e come vengono
utilizzati i controviali, perché se in epoca futura ad esempio verranno ubicati come
pedonalizzazione cosa succederà in quei controviali dove le persone, per esempio
pensiamo a corso Agnelli, pensiamo a corso Vittorio, in alcuni tratti di corso Regina per
poter effettuare la svolta è necessario obbligatorio di spostarsi controviali, magari
devono fare una consegna, quindi si troveranno a decidere se violare il Codice della
Strada perché devono correre perché ormai le consegne sono definite da un software e ci
sono un certo numero di consegne da fare entro un determinato tempo o perché non
devono entrare all’interno del quartiere, ma devono spostarsi da un viale a un altro viale
e attualmente non lo possono fare. Quindi, ho indicato di utilizzare segnaletiche
verticali, orizzontali, andare a modificare le modalità con cui ci si può muovere
all’interno della Città dei viali, consentendo le svolte a destra e a sinistra senza la
necessità di spostarsi sul controviale in modo tale anche da ridurre i carichi dei
controviali in relazione a tutte le persone che si spostano no perché abitano o lavorano
in quella zona e quindi devono fermarsi, parcheggiare in quella zona, ma devono
utilizzare il controviale solo per arrivare alla semaforizzazione successiva per effettuare
la svolta a destra o a sinistra. Quindi, credo che sia importante andare a rivedere ed è il
motivo per cui ho aggiunto un ultimo punto alla mozione con quest’emendamento
perché se andiamo a fare una modifica o le modifiche, ho concluso Presidente, dei limiti
di velocità dalla parte dei controviali della Città di Torino dobbiamo rivedere anche la
modalità con cui si eseguono le svolte in quelle zone in modo tale da evitare
problematiche (audio disturbato) questa riduzione. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, ora Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Grazie, Presidente. No, allora brevemente due considerazioni a monte. Primo, vorrei
rispondere alla Consigliera Scanderebech, se lei non è in grado di guidare a 20 km/h
faccia un favore a tutti i torinesi prenda la sua patente la butti nel gabinetto e tiri lo
sciacquone, perché lei vuol dire che è pericolosa perché non saper guidare a 20 km/h
credo che venga insegnato in tutte le Scuole Guida, quindi non vedo dove sia il
problema. Seconda questione, io credo che questa Città sia indietro di anni luce sulla
mobilità proprio per persone come lei, persone che ritengono che questa Città non abbia
la possibilità di avere una mobilità diversa perché in bici non si può andare con il
freddo? Lo vada a spiegare ai danesi, agli olandesi, agli svedesi, chiunque va in bici
negli Stati nel Nord e ci vanno con la neve, con il vento, con la pioggia, immaginare che
si debba per forza utilizzare l’auto per fare un 1 km - 2 km, ma non ha nessun senso nel
mondo moderno e immaginare che la mobilità non possa cambiare per una questione di
comodità è anche sbagliato perché tutti i dati dimostrano che la velocità commerciale
della Città di Torino sia intorno ai 24/25 km orari che su percorsi brevi la mobilità attiva
quindi: monopattini, bici, sia più conveniente dell’automobile a livello di costi, a livelli
di costi la mobilità automobilistica ha dei costi enormi rispetto alla mobilità dolce,
inoltre, vogliamo parlare dell’incidentalità dei 4.000 incidenti all’anno, dei 3.000 feriti e
dei 30 morti in media all’anno? Di chi sono questi soldi sociali? Di chi sono questi costi
sanitari? Dove si scaricano? Sui cittadini. Mi fa sorridere Torino capitale degli incidenti
con i monopattini, sì 7 incidenti su 15, vada a vedere i dati sull’incidentalità dell’auto,
di quanti pedoni investiti, di quanti ciclisti investiti e quanti morti sulle strade e allora
ne riparliamo, ma io credo che affrontare questo discorso partendo da questi presupposti
veramente a dir poco ridicolo. Sul tema delle mozioni, io intendo quella della
Consigliera Albano assolutamente da perseguire, tra l’altro la Città sta già lavorando sia
sulle piste ciclabili e sui controviali, sta progettando nuove piste ciclabili, sta lavorando
sulle scuole car free, se non mi sbaglio ha chiesto alle Circoscrizioni, le indicazioni su
quale agire, si sta lavorando su pedonalizzazione, si sta lavorando su altre… zone 30
abbiamo visto quella di Borgo Vittoria, adesso sono stati appaltati i lavori di Vanchiglia
a Borgo Campidoglio, San Donato e le (incomprensibile) di piazza Carducci e via
dicendo, la Città sta già lavorando molto su questa tema e quindi bisogna assolutamente
proseguirli. Mi auguro che il Ministero e la Comunità Europea decidano e continuino ad
investire su questo tipo di mobilità perché le città possano cambiare i loro stili, perché
cambiare il proprio stile di mobilità e il proprio sistema di mobilità vuole dire diminuire
l’inquinamento, diminuire le malattie e le patologie causate dall’inquinamento anche
queste patologie ricadono sul sistema sanitario nazionale e quindi le paghiamo noi
cittadini non ce ne dimentichiamo. Ogni volta che accendiamo un’auto stiamo
avvelenando qualcuno ed è inutile girarci intorno è così, lo dicono tutti i dati, tutti gli
studi epidemiologici e il negazionismo è fuori moda, ormai non si può più negare,
negare queste situazioni e negare la realtà. Quindi, bene le mozioni, a quella del
Consigliere Albano io voterò favorevolmente, quella della Consigliera Foglietta mi
asterrò perché seppur valide nelle intenzioni la trovo un po' vaga e in realtà anche
abbastanza superata nel secondo e nel terzo punto, credo sia valido il tema dei
(incomprensibile), ma anche su questo probabilmente la Città ci sta già lavorando.
Quindi mi asterrò perché ritengo che sia diciamo un atto, appunto, su cui diciamo la cui
approvazione non cambierebbe assolutamente nulla alla Città di Torino, mentre l’atto
della Consigliera Albano secondo me è validissimo, è molto dettagliato e credo che
chiunque abbia in mente una Città di Torino a livello delle città Europee che stanno
cambiando la loro mobilità e che ci stanno riuscendo dovrebbe, diciamo, tutti i
Consiglieri e le Consigliere dovrebbero sottoscrivere quest’atto e credo che
(incomprensibile) molta più forza all’Assessorato, agli Assessorati che se ne stanno
occupando. Grazie mille.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliera Buccolo ha tre minuti.

BUCCOLO Giovanna
Grazie, Presidente. Ma io ringrazio la collega Albano del Gruppo di Maggioranza che
come sempre dimostra una sensibilità sul tema della mobilità sostenibile e la ringrazio
per la presentazione di questo atto. Per chi se lo fosse perso l’Amministrazione lavora
convintamente sin dal suo insediamento per la promozione e la sensibilizzazione
dell’utilizzo della mobilità dolce, della bicicletta, gli spostamenti urbani sia per ridurre il
considerevole traffico automobilistico, sia per una maggior tutela della salute e
dell’ambiente credo che questo periodo e in questa fase di rilancio possa fare anche da
volano ad un cambiamento culturale importante e sono contenta di sapere che continua
ad esserci un’attenzione particolare su questo tema sia da parte della Giunta così com’è
emerso in Commissione in merito all’illustrazione sulla Fase 2 continuando a seguire
anche le linee guida della delibera programmatica del 2016 che esplicita e concretizza le
linee di indirizzo politico di quest’Amministrazione che privilegia appunto la mobilità
dolce, le forme di mobilità alternative non inquinanti tra cui quella ciclabile, così come
sono anche contenta ci sia stata anche un’attenzione in tal senso da parte del nostro
Governo su iniziativa del nostro Ministro all’Ambiente Costa con l’inserimento nel
Decreto Rilancio di misure ambientali, di incentivo per la mobilità sostenibile che a mio
avviso segna un cambio di paradigma importante e contemporaneamente anche uno
strumento di sviluppo e di occupazione e credo che l’atto della collega dia una spinta
ulteriore su queste tematiche dando degli indirizzi specifici. Ho presentato anche un
emendamento all’atto che andrei ad illustrare e il mio emendamento chiede di
aumentare gli spazi in merito ai ciclo-posteggi, proseguendo il percorso che
l’Amministrazione ha già avviato in questi anni potenziando e aumentando ad esempio
il numero di stalli per le bicilette se penso alle più di 815 ordinanze fatte, 600 nuovi
stalli già posizionati dall’Amministrazione così come il progetto della nuova
ciclostazione a Porta Nuova. Ecco, credo e sono convinta che tutte le città che vogliamo
promuovere realmente la mobilità ciclistica debbano sviluppare una strategia adeguata
per offrire sufficienti parcheggi per le bici anche se ben organizzati promuovono la
mobilità ciclistica, le persone sono più incentivate maggiormente a usare le biciclette se
sanno che ovunque vadano troveranno sempre un parcheggio adeguato. Inoltre, un
numero elevato di bici abbandonate crea disordine, ingombrando gli spazi, ostruisce i
marciapiedi impedendo anche ai pedoni o alle persone con disabilità anche di passare,
quindi si tratta di un problema da non sottovalutare bisogna tenerne conto anche in
relazione ad un ulteriore prossimo aumento della domanda che come stiamo vedendo in
queste settimane dopo l’uscita dal lockdown sta già avvenendo. I ciclisti contribuiscono
in modo significativo anche il successo economico di una zona commerciale spesso i
negozianti sottovalutano la quota di clienti che raggiunge il negozio a piedi o in
bicicletta, i ciclisti sono clienti più regolari perché vivono spesso nelle vicinanze, in
alcune città le indagini hanno dimostrato che in media i ciclisti spendono molto di più
degli automobilisti. In generale, concludo, se si vuole promuovere seriamente anche
questo tipo di mobilità sarebbe necessario che uno spazio per le biciclette venga inserito
in realtà in tutti gli interventi di ristrutturazione/riqualificazione urbanistica dopotutto si
tratta di un provvedimento standard per quanto riguarda i parcheggi per le auto e non
esiste ragione perché non debba diventare standard anche per le biciclette. I parcheggi
per le bici devono rientrare in una logica (audio disturbato) più generale sui parcheggi
attuati dalle Amministrazioni vale la pena ricordare, appunto, che una bicicletta
parcheggiata occupa circa un decimo dello spazio di un’auto e che in combinazione con
una reta ciclabile migliorano l’accessibilità per i ciclisti e non solo. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Mensio ha tre minuti.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Ma io ogni tanto mi immagino quello che abbiamo vissuto con dei
provvedimenti presi per contrastare un’emergenza, provvedimenti duri, provvedimenti
necessari, provvedimenti che ci hanno costretto a non usare il mezzo pubblico perché o
anche il mezzo privato perché gli assembramenti o anche il solo spostarsi per andare a
lavoro poteva rischiare di compromettere la salute di tutti e con provvedimenti anche
recenti riguardanti l’utilizzo di dispositivi per evitare, come dire, di utilizzare, di
respirare l’aria magari anche stando vicino ad altre persone. Ecco, se tutti questi
provvedimenti fossero stati presi negli ultimi vent’anni per l’inquinamento dello smog
io sarei stato più felice. Sarei stato più felice perché gli stessi provvedimenti per
vent’anni non sono stati presi eppure in questi vent’anni ogni anno abbiamo circa
80.000 morti prematuri in Italia per inquinamento. È questa la realtà, è la triste realtà
che noi ci siamo trovati ad affrontare negli ultimi vent’anni e che l’emergenza sanitaria,
invece, del Covid ci ha messo di fronte a un fatto compiuto, a un fatto compiuto che
evidentemente qualcosa nel sistema del trasporto, non solo italiano, ma in modo
particolare quello italiano e di Torino non funzionava. Non funzionava, recenti studi
hanno anche probabilmente dimostrato che l’emergenza Covid è data anche dal maggior
inquinamento di alcune zone d’Italia e quindi è necessario ripensare, ripensare alle
proprie abitudini, ripensare al modo di lavorare, ripensare al modo di spostarsi. È inutile
dirsi e nascondersi che un cambiamento ci vuole, se non ci sarà questo cambiamento
non solo ricadremo negli stessi errori fatti in precedenza sia per quanto riguarda la
mobilità, sia per quanto riguarda l’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, ma
soprattutto non saremo in grado di essere resilienti, cioè di adattarci a un cambiamento.
In tal senso la mozione della collega Albano che ho sottoscritto molto volentieri e che in
parte ho aiutato a redigere dà queste indicazioni, indicazioni che vanno proprio verso un
nuovo tipo di mobilità anche condizionata o da farsi condizionare da uno stile di vita
diverso. È chiaro che ci sono delle fortissime resistenze in tutto questo, lo capisco, non
lo metto in dubbio specialmente per una Città che ha sempre vissuto all’ombra di una
fabbrica di auto, all’ombra di una fabbrica che ha creato un indotto importante, ma che
negli ultimi anni ha visto una crisi forte, come l’hanno visti tutte le crisi, tutte le Nazioni
che avevano un forte industria automobilistica (audio disturbato). Stante questo quello
che…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MENSIO Federico
Sì. Ribadisco la bontà della mozione sui controviali già oggi è necessario utilizzare per
svoltare a destra. Sui monopattini inutile che dica che siamo la Città con più
monopattini, ma molto è dovuto anche alla disattenzione dei mezzi che circolano e che
non sono monopattini. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
A lei. Prego, Vicecapogruppo Pollicino ha tre minuti.

POLLICINO Marina
Grazie, Presidente. Tenuto conto che siamo ancora in una fase di distanziamento sociale
al di là delle singole questioni poste dalle mozioni oggi in discussione, vorrei purtroppo
partire dalla constatazione che chiunque può agevolmente verificare che vi sia troppa
gente in giro che purtroppo non rispetta le distanze barriera. Se una parte prevalente
della cittadinanza mostra maturità e senso di responsabilità sono ormai avvertibili dei
cedimenti e oltretutto i controlli sono particolarmente complicati dovendosi estendere a
tutto il territorio cittadino e tenuto conto della specificità dei singoli quartieri e delle
zone urbane delle singole Circoscrizioni. In considerazione della particolare cautela a
cui tutti siamo tenuti, soprattutto di fronte a una provvisorietà di dati disponibili anche
con i ritardi, occorrerà valutare la fattibilità di alcune soluzioni. Un recente studio delle
università di Eindhoven e Lovanio ha analizzato l’aerodinamica della dispersione delle
goccioline, droplet, emesse con la respirazione simulando le diverse velocità di
cammino e corsa. Ebbene in corsa le goccioline emesse con la respirazione determinano
una scia di diffusione che si può allungare per diversi metri, fino a cinque se si
cammina, ma diventa di almeno dieci metri se si corre e infatti nella vicina Francia
vengono richiesti dieci metri di distanza tra una bici e l’altra e lo stesso viene chiesto tra
un runner e l’altro, considerato che il droplet nella corsa tendono a dispendersi alle
spalle di chi fa attività fisica. Stesso discorso si dovrebbe fare da noi e non solo per i
ciclisti, ma pure per i monopattini e per tutti gli altri mezzi della mobilità dolce
altrimenti si rischia di creare una corsia preferenziale per i virus in prossimità di chi
cammina sui marciapiedi a ridosso dei controviali o delle piste ciclabili e persino dei
dehors. Sono d’obbligo anche altri quesiti, cosa succederà in prossimità dei semafori? I
mezzi si concentreranno a distanza ravvicinate? I ciclisti potranno superarsi l’uno
l’altro? E in generale tutti coloro che usufruiranno della mobilità dolce, si tratta di
soluzioni provvisorie lo capisco al momento non testate che, vanno attuate però con
molta prudenza e prendendo tutte le dovute precauzioni per assicurare la distanza
sociale di sicurezza. Una cosa è sicura non esiste una soluzione certa e unica, ma
potremo solo richiamare per l’ennesima volta il senso civico di tutti noi e monitorare
con attenzione i risultati delle scelte fatte. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso, il Vicepresidente Lavolta, prego ne ha facoltà.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Presidente. Io volevo ringraziare le colleghe che ci hanno dato la possibilità
durante la fase emergenziale di affrontare un tema importante qual è quello della
mobilità, ci siamo posti molte domande io credo che la più importante sia come evitare
che il distanziamento sociale diventi anche divario sociale e la mobilità è sicuramente
una rappresentazione non solo estetica di che cosa succede dal punto di vista sociale in
una città. Abbiamo avuto anche modo di immaginare il futuro, abbiamo provato a
riflettere su che cosa avremmo potuto prevedere per il futuro della nostra Città, abbiamo
immagino che le strade vuote, l’aria pure dei giorni di quarantena sarebbero stati un
triste ricordo probabilmente in un ancor più triste futuro di traffico e aria irrespirabile se
non ci fosse stato coraggio. Il rischio è fortissimo di immaginare che autobus, tram,
metro semivuoti a causa delle norme di distanziamento sociale con dentro, tra l’altro, gli
strati più poveri della nostra società sembrino inutili e allora qualcuno probabilmente
comincerà anche a riflettere sull’ipotesi di smantellare quel servizio apparentemente
inutile, si incentiveranno le auto a bassa emissione probabilmente le auto elettriche per
garantire a tutti la possibilità di muoversi in sicurezza, però si dovrà consentire,
qualcuno ce lo chiederà, la circolazione anche dei modelli più vecchi. I collegamenti
con le periferie, con le aree periurbane saranno probabilmente più difficili, non avranno
più senso le forme di pedonalizzazione sia che siano sperimentali, piuttosto che no,
qualche esempio in questa direzione ce l’ha dato chi è intervenuto prima, in poco tempo
insomma ci troveremo, questo è il rischio che abbiamo paventato, seduti ciascuno al
sicuro dentro la propria auto probabilmente paralizzato nel traffico, in un traffico forse
mai visto in una società, io penso e di questo ho paura, sempre più divisa. Se poi
qualcuno arrivasse anche a dimostrare, attraverso i suoi studi, una correlazione tra
coronavirus e inquinamento ecco questo futuro sarebbe addirittura grottesco ed è per
quello io penso che serve coraggio, serve il coraggio di investire nelle innovazioni dei
sistemi di trasporto pubblico, serve il coraggio nell’investire nell’accessibilità, serve
coraggio nell’affrontare la mobilità pubblica e sostenibile e più che come semplice
esperienza o come semplice equazione fra domanda e offerta, come una delle sfide reali
delle nostre città per garantire una qualità della vita accettabile nelle nostre città. Ed è
per quello che io volevo ringraziare chi ha sottoposto alla nostra discussione questi
documenti in particolare la collega Foglietta che ha, secondo me, ben declinato tra
l’altro facendo riferimento ad esempi concreti già di altre città e Capitali Europee, quale
può essere una traiettoria o una direzione di marcia, mi sono permesso di presentare un
emendamento alla mozione della collega Albano semplicemente per sottolineare un
aspetto, noi abbiamo già di per sé come Amministrazione una responsabilità
particolarmente evidente, fa riferimento all’esempio che diamo, allora dato che abbiamo
8.000 dipendenti è probabile che una buona parte di questi dipendenti attraverso una
semplice riorganizzazione possano essere, non dico incentivati, ma magari a loro può
essere richiesto se possono…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
… Se possono, se vogliono svolgere la propria attività in una sede decentrata
dell’Amministrazione più prossima alla propria abitazione. Sicuramente un pezzettino
del ragionamento che può aiutare a ridurre il carico di traffico nella nostra Città e
metterci nelle condizioni magari anche di migliorare la qualità della vita e la
conciliazione dei tempi e gli orari di questi nostri dipendenti. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Le faccio fare l’intervento per fatto personale al fondo degli interventi,
come sto applicando da un po' di Consigli a questa parte. Prego, Consigliera
Montalbano, ha tre minuti a disposizione.

MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Allora, faccio un preambolo io su questi temi qui non intervengo
mai devo dire la verità mi appassionano poco e non ne ho neanche le conoscenze
tecniche quindi evito, vi ascolto e sto praticamente il più delle volte in silenzio. Però,
oggi qualcosa la vorrei dire visto che si è aperto questo dibattito. Io sono entrata in
Consiglio Comunale con una forza politica che poneva una questione che era quella
mobilità sostenibile che a livello ideologico e a livello di principio mi trova, non
d’accordo, d’accordissimo. Io a livello personale non ho mai preso la patente, non ho
mai avuto una macchina, non so guidare, mi sono sempre mossa con i mezzi pubblici,
quindi direi anche che è coerente non solo con la mia attività che svolgo come cittadina
prestata alla politica, ma rispecchia anche un po' quella che è la mia condizione
personale di vita e di scelta di vita che io fin da giovanissima ho scelto di intraprendere.
Io mi sono sempre mossa in bicicletta, poi ho avuto una bambina sono diventata
mamma tutto è diventato molto più complicato, con il senno di poi perché poi
giustamente in base alle fasce anche di età cambiano le esigenze di ognuno di noi.
Allora, io oggi che invece sono Consigliera Comunale vedo su questi temi due posizioni
molto contrapposte e molto estremiste, cioè e su questo fronte poi la Città intera si
divide chi è a favore dell’auto che dice sostanzialmente ai ciclisti o piuttosto a chi
propone una mobilità alternativa, sostanzialmente di evitare di raccontare fesserie
perché la vita è un’altra, la concretezza delle necessità quotidiane sono altre e quindi si
schiera da quella parte e poi dall’altra parte c’è chi invece magari riesce anche a
conciliare le proprie esigenze su questo fronte e sposa e combatte per una mobilità
alternativa e differente. Allora, io vi dico, io sono e continuo ad essere nel mezzo di
queste due posizioni, vi spiego il perché, perché io quando sento un cittadino che mi
dice: “Ma Deborah va bene le biciclette, va bene la mobilità sostenibile, va bene la
mobilità alternativa, però scusami io alle 8.20 devo lasciare mio figlio in zona nord di
Torino, alle 8.45 devo lasciare l’altro mio figlio all’altra scuola zona, magari a 3 km di
distanza e alle 9.00 devo prendere servizio, con i mezzi pubblici…”

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì… “… Come ci arrivo?” Io le comprendo queste necessità. Dall’altra parte mobilità
sostenibile, io aspetto, ve lo dico io ho ancora un monopattino non l’ho utilizzato perché
per utilizzarlo devo arrivare in centro trovare una delle aree attrezzate e provare a
utilizzarlo, in periferia non ce ne sono di queste aree attrezzate, quindi se anche io
volessi arrivare in Comune come Consigliere in monopattino dov’è l’area attrezzata in
periferia che io potrei utilizzare e come io mi rendo portavoce chiunque abiti in periferia
nord e quindi volesse anche provare a cambiare le proprie abitudini. Allora, io non vedo
e lo dico proprio sinceramente fra entrambe le posizioni non vedo un progetto reale,
concreto che possa davvero portarci nella vita concreta dei cittadini a mettere insieme le
esigenze…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì, concludo. Le esigenze che la società oggi ci impone come nuclei familiari, la
velocità in cui devi essere un attimo di qua e un attimo di là, come mamma, come papà,
come anche figlio, non riesco a vederla da una parte, non riesco a vederla però neanche
dall’altra, cioè non c’è realmente a parte le ideologie…

SICARI Francesco (Presidente)
Okay, abbiamo capito. Deve concludere (incomprensibile) e mezzo.

MONTALBANO Deborah
Come Consigliera Comunale non vedo una visione concreta e un progetto che possa
mettere insieme entrambe le esigenze.

SICARI Francesco (Presidente)
Provo a verificare, no non riusciamo a far collegare il Capogruppo Petrarulo che ha un
problema di connessione, oltretutto è connesso dagli uffici del Comune, ma pare non ci
sia al momento connessione.
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