Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. io intervengo per sottolineare un aspetto legato al fatto che la manifestazione del personale e dei professionisti che si è scorsa lunedì scorso e che abbiamo potuto accompagnare in videoconferenza, accanto a tutte le dichiarazioni che ho letto in questi giorni, anche in attesa dell’incontro della delegazione sindacale con la Sindaca, riponevano un’aspettativa nel ruolo del Consiglio Comunale relativamente a questa vicenda, tant’è che viene chiesto di organizzare una Commissione Cultura nella quale possano essere audite le parti, le loro preoccupazioni e non soltanto, ma anche le loro interpretazioni della situazione ed anche le loro aspettative sul futuro. Devo dire che svolgiamo questa discussione in sede di comunicazione in un ambiente e con argomentazioni, a cominciare da quelle che proporrò io, che probabilmente non sono ancora a livello dell’aspettativa di tutti i soggetti interessati e questa nostra difficoltà di entrare nel merito in maniera più stringente, deriva sicuramente da alcuni elementi ancora poco chiari, almeno a me poco chiari, della ricostruzione che c’è stata data dalla Sindaca pocanzi, perché certo l’immediatezza della decisione e le modalità della comunicazione, hanno creato uno sconcerto ed alcune difficoltà di comprensione, che perdurano fino a questo momento. Certo, che ci fossero difficoltà strutturali relativamente alla sostenibilità finanziaria ed alla possibilità di fare degli investimenti che nel tempo stesso richiedevano delle coperture di spesa e però nel tempo stesso andavano nella definizione della qualificazione dell’attività del Teatro Regio ci era noto, le polemiche relativamente alle modalità con le quali le istituzioni nel tempo avevano concorso ai propri impegni finanziari ci erano altrettanto noti, le critiche, le contestazioni, che erano state mosse nelle nomine del Sovrintendente ci erano altrettanto noti, quel che però non è chiara è l’incredibile modalità con la quale nell’arco di una giornata si è arrivati a questa determinazione. In tempi non sospetti avevo chiesto di poter accedere ai verbali del Consiglio di Indirizzo delle sedute dei mesi precedenti, ancora non l’ho avuto, mi rendo conto che adesso riveste quella richiesta una caratteristica un po’ più particolare, perché forse potrei comprendere il clima nel quale è maturata quella determinazione. Ma ciò che vorrei sottolineare è che il fatto stesso che la Sindaca abbia dovuto verificare, in base all’articolato delle norme, la necessità di un automatismo nel procedere al commissariamento, ci dice che nelle premesse quest’automatismo non era certo, non era condiviso, almeno non era condiviso dal punto di vista normativo e che quindi si è dovuto capire se il contesto specifico obbligasse o consentisse di procedere in quella direzione. Io continuo ad essere nell’opinione che in realtà si è consentito di procedere in quella direzione e si è consentito di farlo per una scelta che ha delle argomentazioni, che sono state fornite, ma che è prevalentemente una scelta politica, che è stata evidentemente condivisa con i soggetti che si sono nel tempo impegnati a salvaguardare le finanze del Teatro Regio. Ora, la questione ha, come hanno detto i colleghi, dei risvolti legati alla tutela dell’occupazione, di un’occupazione qualificata, che colpevolmente, nel tempo, è stata mantenuta precaria; ma ha anche un risvolto legato all’identità, all’immagine, alla programmazione, al ruolo che il Regio ha nella nostra Città. Gira voce, anche sommessamente, ma non è un pettegolezzo, è una valutazione di carattere politico, che in un quadro generale, che non è mai stato sottaciuto dai Ministri, relativamente al numero delle Fondazioni Liriche in Italia, queste condizioni di debolezza strutturale e conclamata, nel caso del Regio stiamo parlando di debolezza conclamata, possa entrare anche nell’ordine dei ragionamenti complessivi, rispetto ai declassamenti dell’essere o non essere Fondazione Lirica. Allora, da questo punto di vista, il livello della discussione meriterebbe, a mio modo di vedere, un salto di qualità. Come qualcuno ricordava prima, gli interlocutori non sono affatto estranei alle Maggioranze di questo Consiglio Comunale, né lo sono alla parte significativa dell’Opposizione. Mentre attendiamo di comprendere e di conoscere quali siano nel dettaglio gli aspetti di carattere economico - finanziario, forse conviene aprire una discussione più generale, che è anche quella che poi garantisce. ARTESIO Eleonora Che poi garantisce sulla tenuta dei livelli occupazionali e sul ruolo del Regio nel panorama delle Fondazioni Liriche proprio con il livello politico nazionale, perché questa questione non può essere liquidata come una questione esclusivamente di tipo finanziario. Grazie. |