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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 24

Comunicazioni della Sindaca su “Commissariamento Teatro Regio”.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. io intervengo per sottolineare un aspetto legato al fatto che la
manifestazione del personale e dei professionisti che si è scorsa lunedì scorso e che
abbiamo potuto accompagnare in videoconferenza, accanto a tutte le dichiarazioni che
ho letto in questi giorni, anche in attesa dell’incontro della delegazione sindacale con la
Sindaca, riponevano un’aspettativa nel ruolo del Consiglio Comunale relativamente a
questa vicenda, tant’è che viene chiesto di organizzare una Commissione Cultura nella
quale possano essere audite le parti, le loro preoccupazioni e non soltanto, ma anche le
loro interpretazioni della situazione ed anche le loro aspettative sul futuro. Devo dire
che svolgiamo questa discussione in sede di comunicazione in un ambiente e con
argomentazioni, a cominciare da quelle che proporrò io, che probabilmente non sono
ancora a livello dell’aspettativa di tutti i soggetti interessati e questa nostra difficoltà di
entrare nel merito in maniera più stringente, deriva sicuramente da alcuni elementi
ancora poco chiari, almeno a me poco chiari, della ricostruzione che c’è stata data dalla
Sindaca pocanzi, perché certo l’immediatezza della decisione e le modalità della
comunicazione, hanno creato uno sconcerto ed alcune difficoltà di comprensione, che
perdurano fino a questo momento. Certo, che ci fossero difficoltà strutturali
relativamente alla sostenibilità finanziaria ed alla possibilità di fare degli investimenti
che nel tempo stesso richiedevano delle coperture di spesa e però nel tempo stesso
andavano nella definizione della qualificazione dell’attività del Teatro Regio ci era noto,
le polemiche relativamente alle modalità con le quali le istituzioni nel tempo avevano
concorso ai propri impegni finanziari ci erano altrettanto noti, le critiche, le
contestazioni, che erano state mosse nelle nomine del Sovrintendente ci erano altrettanto
noti, quel che però non è chiara è l’incredibile modalità con la quale nell’arco di una
giornata si è arrivati a questa determinazione. In tempi non sospetti avevo chiesto di
poter accedere ai verbali del Consiglio di Indirizzo delle sedute dei mesi precedenti,
ancora non l’ho avuto, mi rendo conto che adesso riveste quella richiesta una
caratteristica un po’ più particolare, perché forse potrei comprendere il clima nel quale è
maturata quella determinazione. Ma ciò che vorrei sottolineare è che il fatto stesso che
la Sindaca abbia dovuto verificare, in base all’articolato delle norme, la necessità di un
automatismo nel procedere al commissariamento, ci dice che nelle premesse
quest’automatismo non era certo, non era condiviso, almeno non era condiviso dal
punto di vista normativo e che quindi si è dovuto capire se il contesto specifico
obbligasse o consentisse di procedere in quella direzione. Io continuo ad essere
nell’opinione che in realtà si è consentito di procedere in quella direzione e si è
consentito di farlo per una scelta che ha delle argomentazioni, che sono state fornite, ma
che è prevalentemente una scelta politica, che è stata evidentemente condivisa con i
soggetti che si sono nel tempo impegnati a salvaguardare le finanze del Teatro Regio.
Ora, la questione ha, come hanno detto i colleghi, dei risvolti legati alla tutela
dell’occupazione, di un’occupazione qualificata, che colpevolmente, nel tempo, è stata
mantenuta precaria; ma ha anche un risvolto legato all’identità, all’immagine, alla
programmazione, al ruolo che il Regio ha nella nostra Città. Gira voce, anche
sommessamente, ma non è un pettegolezzo, è una valutazione di carattere politico, che
in un quadro generale, che non è mai stato sottaciuto dai Ministri, relativamente al
numero delle Fondazioni Liriche in Italia, queste condizioni di debolezza strutturale e
conclamata, nel caso del Regio stiamo parlando di debolezza conclamata, possa entrare
anche nell’ordine dei ragionamenti complessivi, rispetto ai declassamenti dell’essere o
non essere Fondazione Lirica. Allora, da questo punto di vista, il livello della
discussione meriterebbe, a mio modo di vedere, un salto di qualità. Come qualcuno
ricordava prima, gli interlocutori non sono affatto estranei alle Maggioranze di questo
Consiglio Comunale, né lo sono alla parte significativa dell’Opposizione. Mentre
attendiamo di comprendere e di conoscere quali siano nel dettaglio gli aspetti di
carattere economico - finanziario, forse conviene aprire una discussione più generale,
che è anche quella che poi garantisce.

ARTESIO Eleonora
Che poi garantisce sulla tenuta dei livelli occupazionali e sul ruolo del Regio nel
panorama delle Fondazioni Liriche proprio con il livello politico nazionale, perché
questa questione non può essere liquidata come una questione esclusivamente di tipo
finanziario. Grazie.

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