Interventi |
TRESSO Francesco Sì. Grazie, Presidente. Io farò un intervento che, non lo dilungo, perché tutto sommato mi trovo bene nell’espressione dei due Capigruppo che mi hanno preceduto, sia la Capogruppo Artesio, che il Capogruppo Magliano. In sostanza, quindi, anche io approvo e apprezzo l’atto che oggi andiamo a votare, lo voterò positivamente, perché sostanzialmente vuole dare - almeno io così la leggo - una possibilità ulteriore e in maniera, diciamo, anche concreta, di cercare delle soluzioni. La mia riflessione è che questa esperienza che tutti abbiamo vissuto, legata all’emergenza sanitaria, che non è ancora risolta, ma che magari potrà anche in un futuro tendere ad una normalità, deve essere l’occasione per non ripartire, non riazzerare la situazione al punto di partenza, e cioè a come avevamo lasciato i problemi di tipo sociale da dove siamo partiti, ma deve essere l’occasione per fare tesoro e ricostruire dei percorsi, dei percorsi che necessariamente devono essere improntati a delle risoluzioni che assumono un livello globale, per cui è assolutamente logico che il tipo di emergenza che abbiamo vissuto abbia determinato, come già è stato sottolineato, un maggiore interscambio anche con i Comuni della Città Metropolitana, i Comuni contermini. Io vorrei che questa fosse anche l’occasione, adesso non mi sto a dilungare, perché la Città di Torino prenda maggiore contezza del fatto che il proprio Sindaco, la propria Sindaca è anche l’organo di riferimento a livello di Città Metropolitana e che quindi ci siano delle politiche fattuali di maggiore riferimento in un contesto di area estesa, perché solo così si possono affrontare ormai dei problemi che necessariamente hanno una matrice di globalità, anche in un contesto territoriale più limitato. Quindi, è assolutamente corretto e mi sembra ben posto il tema di affrontare un tavolo che da un lato sia interistituzionale, proprio per sottolineare la necessità di integrare delle linee di scelta, delle linee politiche, e dall’altro sia esteso, proprio territorialmente, a dei confini che non certo si fermano con la cinta daziaria, ma che devono essere affrontati proprio nella risoluzione a livello di scala più allargata. Ribadisco che questa esperienza che abbiamo vissuto è stata affrontata con un livello di emergenza che non è stato sufficiente, non è stato efficace, anche da parte del Comune, e mi sembra che questo, tra l’altro, sia stato un giudizio che è stato condiviso anche dalla Maggioranza in alcune declinazioni che l’emergenza ha assunto. Per cui c’era bisogno. Ecco, l’importante è solo... il mio auspicio è che questo tavolo che si va a costituire, ed è l’ennesimo tavolo, ma ben venga se è l’occasione per essere mirato soprattutto non ad affrontare le emergenze, ma a pianificare dei percorsi reali di reinserimento, perché poi le emergenze ci saranno sempre e purtroppo sappiamo anche che siamo in un ambito che è particolarmente complicato, nessuno ha la pretesa di dire che sono soluzioni facili, ne abbiamo parlato a lungo con l’Assessora e ogni volta sono situazioni che sicuramente in molti casi non hanno facilità anche di collaborazione da parte dei soggetti a cui sono riferiti, però è fondamentale proprio questo lavoro di squadra - l’interistituzionalità è quello che lo richiama - per cercare delle reali soluzioni di percorsi di inclusione, percorsi che evitino o comunque limitino la situazione emergenziale il più possibile. Quindi, tutto sommato mi sembra che l’atto sia dovuto, credo che soprattutto sia dovuta la maggiore collaborazione con gli enti del Terzo Settore, che, ahimè, non sono stati forse debitamente tenuti in conto in questa fase proprio perché si è agito in regime di emergenzialità. Ben venga se, invece, questa può essere la prima mossa per pianificare e intensificare questo tipo di collaborazioni. Grazie. |